Riporto da un giornale cittadino del 31 ottobre 2000
la notizia di due poliziotti che a Bologna avrebbero assistito
passivamente al pestaggio di tre ragazzi scherniti come omosessuali da
alti due giovani ( forse anch'essi poliziotti) che li avrebbero
picchiati selvaggiamente. La notizia suscita sdegno e riprovazione in
ogni persona di comune sentire umano. Tanto più quando ad esseme
protagonisti, attivi o passivi, siano dei poliziotti. Ma la meraviglia
mi ha colto, dopo, nel corso della lettura del pezzo giornalistico.
Cerco di spiegare. L'episodio, si è verificato nei pressi di un locale
di Bologna segnalato come ritrovo di gay. Pare infatti che i due (o
quattro) poliziotti si trovassero all'interno del locale come avventori,
e che la rissa si sia poi svolta al di fuori. E qui viene il bello. Il
questore di Bologna che ha preannunziato giustamente severi
provvedimenti al riguardo dei poliziotti è stato però oggetto di
un'interrogazione parlamentare da parte del portavoce del Coordinamento
omosessuali ds che ha invocato dal Governo severi provvedimenti contro
di lui, perché, spiega : « il funzionario ha espresso opinioni
infarcite di intolleranza e non consone di una persona che dovrebbe
garantire l'incolumità e la sicurezza di tutti i cittadini italiani».
Cos'è avvenuto. Che il questore, interrogato dai giornalisti, avrebbe
detto:«E' un episodio spiacevole perché è avvenuto in un locale noto
per le sue frequentazioni. Il fatto è ancora più disdicevole per il
comportamento tenuto. Non capisco perché un appartenente al Corpo si
debba parcheggiare proprio lì e non in un altro posto. Li non ci
dovevano andare e non dovevano fare quello che hanno fatto. Insemina non
si va all'asilo infantile a vendere profilattici». Questi i fatti.
Seguono la mia meraviglia e i miei interrogativi.
Un funzionario di polizia può esprimere la sua
opinione riguardo all'opportunità che i suoi dipendenti frequentino
determinati locali? Ci sono locali malfamati e altri no? Si può dire
che un locale dove ci si incontra per motivi non sempre chiari, come
può essere il mercimonio sessuale, siano prudenzialmente da evitare da
parte dei tutori della pubblica moralità? Ma ancor più crescono i miei
interrogativi quando tento di andare più a fondo del problema. Siamo
tutti d'accordo, gli omosessuali non vanno discriminati, né insultati,
né picchiati. Soprattutto non vanno giudicati. Ma non giudicare la
persona vale anche per quel che riguarda il giudizio dell'atto? Che io
non debba giudicare l'omosessuale è pacifico. Infatti non so perché
sia indotto a compiere determinate azioni e ad avere certi
comportamenti. Ma l'omosessualità è buona o è cattiva, in astratto?
Mi si dirà: ma se uno ha quella natura si deve comportare di
conseguenza! Dunque per lui l'omosessualità non è male. Perdonatemi,
ma allora se uno ha una natura avara, o violenta o che so io prepotente
e compie azioni contro il prossimo alla fin fine non fa niente di male!
E se uno ha desiderio smodato di ricchezza e di potere e diventa mafioso
non è perseguibile. E' la sua natura! Ancora si dirà, va bene, che
c'entra, qui parliamo di sesso, e da che mondo è mondo il sesso non ha
mai fatto male a nessuno! Ma non vi pare invece che il sesso da un certo
punto di vista sia di enorme importanza visto che presiede alla
trasmissione della vita? Data questa sua importantissima funzione non è
per caso rette da regole severe e ben precise? Insomma se
l'omosessualità non è male, non lo è a maggior ragione l'esercizio in
se del sesso etero. Sesso a ruota libera allora? Il quattordicenne, la
tredicenne non fanno male a fare sesso. Ancor di più la ventenne, il
trentenne. Insomma chiunque non deve avere remore perché fa sesso.
Fuori o dentro il matrimonio non ha importanza. Ma se questo è il
bengodi del sesso, perdonatemi una battuta che poi non è tanto una
battuta: ma perché ce l'avete tanto con i pedofìli? In fondo essi sono
altamente meritevoli visto che alla fine si sobbarcano al compito
ingrato di iniziare i bambini a quella che poi
sarà la loro attività di vita fondamentale. Sono
dei maestri di vita! In questo tipo di società i pedofìli sono dei
benefattori dell'umanità!
Ci vogliamo svegliare? La vogliamo smettere? Il
questore di Bologna non ha fatto niente di male a dire che certi locali
non sono raccomandabili. Così come qualsiasi lupanare o luogo dove,
più o meno velatamente, si esercita la prostituzione non è un salotto
buono dove mandare i ragazzi a trascorrere qualche ora in libertà. Noi
dobbiamo avere ogni comprensione per chi si dovesse trovare in
situazioni amare e difficili. Ma arrivare a dire che il male è bene e
il bene è male sotto la spinta di questi nostri fratelli è troppo. Io
non potrò mai giungere al punto di dire che la cecità è un'ottima
cosa solo perché ho mio fratello cieco. L'omosessualità non è un bene
dell'umanità, anzi non è per niente un bene. Anche se la si deve
tollerare ed accettare socialmente per ragioni superiori di umanità. E
ancora: la sessualità è una componente alta e nobile della persona
umana e va esercitata con responsabilità, per ragioni e fini ben
precisi, in tempi, luoghi e con modalità che non prescindano dal bene
comune di tutta la società. Essa non va praticata da chiunque, comunque
e dovunque, ma solo da soggetti per questo qualificati. Diversamente è
un male. A cominciare dalla pedofilia, per finire col sesso a gogò
degli adolescenti o assimilabili. Questa è la verità e chiunque la
proclama non è passibile di pena ma di lode.
Benedetto Maria Fulgione.