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Megaride
e la storia II^
di Clara MAtteis |
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Avevamo lasciato
la storia della fondazione di Napoli all’anno 492,quando un gruppo di
monaci basiliani aveva fondato sull’isolotto di Megaride un convento;e
fu proprio il convento stesso a rappresentare il punto di partenza per
la nascita del castello e per lo sviluppo futuro della zona di Santa
Lucia.Passato all’ordine di San Benedetto il convento e l’intero
isolotto acquisirono il nome del Salvatore.La tradizione lega alla
storia del convento un incontro importante, si narra infatti, che ivi si
nascose per alcuni giorni S. Patrizia, nipote dell’imperatore
Costantino. Fuggita da Bisanzio per rinunciare al volere dell’imperatore
che la vedeva già sposa di un ricco mercante e decisa ad abbracciare la
fede,dopo la sosta a Napoli, si reco’ a Roma dove il papa Adeodato le
impose i veli di suora.Ma le sorti che avevano legato la Santa a Napoli
si perpetuarono nel tempo e proprio dopo alcuni anni, nell’intraprendere
un pellegrinaggio nei luoghi santi, la nave, sulla quale viaggiava,
dovette cambiare rotta e dirigersi verso le coste di Napoli,qui S.
Patrizia chiese asilo ai monaci del Salvatore e mori’ di li’ a poco
in una cella del convento e ancora oggi sembra che il suo sangue si
liquefaccia proprio come quello di San Gennaro. Gia ai primi dell’VIII
sec. i monaci edificarono sul punto più’ alto dell’isolotto una
rocca fortificata,cioè il primo nucleo intorno al quale prima del 1140
prenderà corpo il castello;lo scopo era quello di difendersi dai
Saraceni,che sempre con più’ frequenza infestavano le coste
meridionali.Fu proprio l’operato dei monaci, che avevano a quell’epoca
una funzione anche politica,a permettere la formazione del ducato
indipendente di Napoli,dopo che nell’anno 763 il duca-vescovo Stefano
II riuscì a scindere la città dalle sorti di Bisanzio e ad unirle a
quelle di Roma.Nel 1130 Napoli fu conquistata dai Normanni e il loro
sovrano Ruggero la uni’ al regno di Sicilia;i monaci vennero sfrattati
dal convento e sulla rocca i normanni edificarono un primo nucleo del
castello,che i contemporanei denominarono"Normandia".Fu
durante la dominazione Sveva che il castello fu ampliato,abbellito e
restaurato,nel 1200,infatti,Federico II di Svevia scelse il castello
come sua dimora e ordino’ agli architetti Fucci e Pisano di
aggiungervi altre due torri e di allestirvi altri appartamenti reali;
assumendo più o meno l’aspetto che ha oggi.Dopo non molti anni anche
gli Svevi perdono Napoli, nel 1266,infatti, Carlo I d’Angiò viene
incoronato re di Sicilia,e cosi’ come doveva essere, il castello dell’isolotto
si legherà anche alle sorti di Carlo I,infatti,nonostante il sovrano
stesso avesse fatto edificare,nell’intento di usufruire di una reggia
più’ confortevole,Castel Nuovo,nonché il certamente più’ noto
Maschio Angioino, quasi come guidato da una volontà forse magica che
pare legare a quel pezzo di roccia la storia di Napoli,preferì
alloggiare nel vecchio castello sull’isolotto. E quando nel
1282,perduta la Sicilia con i Vespri,Carlo I d’Angiò dovette
stabilirsi a Napoli,Fissò la sua residenza proprio in questo castello.
E fu proprio sotto Carlo I d’Angiò che la fortezza diventata anche
reggia fu denominata, sulla base di una vecchia leggenda virgiliana,
Castel dell’Ovo,denominazione che ha conservato e che tutti
conosciamo. Ciò che forse non tutti conoscono è la leggenda…ma
questa è un’altra storia…. |
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Napoletanità
di C.M. |
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