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PER ME, LA JUVE : UNA
SPREMUTA DI CUORE BIANCONERO
MA LA JUVE è ANCORA
LA SQUADRA Più IMPORTANTE DEL CALCIO ITALIANO?
DI Sempronio Avolio
Chi mi conosce sa che –calcisticamente parlando-
vivo come uno straniero in patria. Tutto questo perché sono cittadino
napoletano, amo tantissimo la mia città ma…(c’è proprio un
"ma", a questo punto)…tifo per la Juve. Sin dai primi
sillogismi di bambino non ho avuto dubbi: io sarò della Juve! La
sindrome di Stendhal che ti provoca la Juve, l’emozione estetica che
ti dà la Juve non te la può dare nessuno! Chi non è juventino forse
non può proprio cogliere tutto questo! Ogni squadra di calcio comunica
qualcosa : l’Inter ti dà un senso di eleganza e un sentimento di
serietà artigianale ; il Napoli ti dà entusiasmo, colori e calore; il
Milan ti dà un senso di forza e di potenza; la Lazio è la luminosità
e la classe nella vittoria; la Roma è la passione rossa e sanguigna e
acre del Senatus Populusque Romanus; la Fiorentina ti diffonde nell’aria
un profumo aristocratico di gigli e poi pensi sempre che Dante e
Leonardo la vadano a vedere allo stadio. Ma la bellezza, la bellezza non
c’è dubbio: si chiama Juve! Perciò te ne innamori a prima vista.
Sì, proprio così: la Juve è una passione d’amore, è come il primo
amore, lieve e rigenerante. La Juve è uno stile mentale. La Juve è un
atteggiamento verso le cose, è un gusto delle cose, è uno stato d’animo
verso la vita. Amare la Juve significa guardare allo sport non con
idolatria, non con accanimento, non con campanilismo, non da tifosi con
la bava alla bocca ma da sportivi, per il gusto del gioco competitivo e
leale, per la bellezza dei gesti e dei movimenti atletici. Da sportivi
che applaudono a favore e non che fischiano contro: tifare Juve è
infatti fair-play sportivo e culturale. Amare la Juve significa vivere l’agone
della competizione da sportivi assoluti, e non per riscattare-a mezzo
calcio- una personale esistenza grama, non per sfogare il proprio
malumore e la propria aggressività contro qualcuno, non per affidare al
pallone il riscatto di una vicenda cittadina decadente, non per andare a
favore dei ricchi o contro i ricchi. Ma semplicemente perché c’è un
team, un gruppo che fa sport e che dello sport ha fatto un valore, un
punto di riferimento positivo per il tempo libero. C’è uno staff
dirigenziale, un team medico, atletico formidabile, ineguagliato! La
Juve è quindi potere ma anche altro : per esempio competenza assoluta,
scienza non fantascienza! Le invidiose e malevole ilazioni degli ultimi
anni ci hanno addolorato, disorientato e angosciato. E vi prego di
credere che queste non sono parole eccessive: chi ha il senso e il gusto
estetico e culturale dello sport mi capirà. Comunque, la tempesta
violenta di parole e di odio sembra sia passata e, come ha ben detto il
nostro coriaceo allenatore Carletto Ancelotti, i guerrieri sportivi
bianco-neri ne sono usciti fortificati nella tempra e …trema mondo …
stanno tornando per nuovamente incontrare e vincere. Vi dirò che non c’è
nulla di più serio e più gioioso-calcisticamente parlando, s’intende-
dell’essere tifosi della Juve: c’è qualcosa
di grande tra di noi! C’è un entusiasmo cristallino, che nessun’altra
squadra suscita a questo livello. Altrove si può trovare clamore, furia
ma l’entusiasmo è bianco-nero! La Juve è preferire il fioretto alla
clava, la sprite alla gassosa, la ferrarelle alla semplice acqua
minerale, la coca cola rispetto al caffè, lo champagne allo spumante.
La Juve è un giocattolo dei giovani, degli intellettuali, del popolo,
della famiglia Agnelli (e questo, vi confesso, dà un po’ di fastidio
anche a me ogni tanto, soprattutto quando si ascoltano quelle interviste
fatte da giornalisti moralmente lacchè e in ginocchio davanti al –Sciur-
Umberto o allo zio Giovanni). La Juve è la fidanzata ideale, che ogni
tanto cambia un po’ ma rimane sempre vogliosa di correre, di gioire.
La Juve è paganesimo dionisiaco quanto basta, la giusta dose per
continuare a rimanere cattolici come sempre e per sempre. L’amore per
la Juve è come quello per Giulietta : non la puoi toccare, eppure l’ami
lo stesso. L’amore per la Juve è platonico, cioè contemplativo per
eccellenza. La Juve è un’idea, un’idea del gioco. E il gioco è
amore allo stato puro, è poesia, è delicatezza, è fantasia :
superamento del minimalismo esistenziale che si trasforma in cosmica
gioia di esserci e di vivere. La Jiuve è Jiuvitalia , la Juve è
Juveuropa: suona bene così, non è vero? La Juve, per me, è un po’
Michel Platini : la velocità del pensiero, la precisione di lanci
perfetti, calci di punizione micidiali, geometrie e fantasie, genio e
pigrizia e gusto dell’ozio, passione divertimento e non-chalance, con
quel senso forte di <<plaisir libéral de la bourgeoisie
européenne>>, che tradotto vuol dire <<piacere liberale
della borghesia europea>>. Ma la Juve è anche Beppe Furino,
Antonello Cuccureddu, Franco Causio, Roberto Bettega, Giampiero
Boniperti, John Charles, Helmut Haller, Dino Zoff, Gaetano Scirea, Edgar
Davids, Marco Tardelli, Pippo Inzaghi, Alex Del Piero, Zizou Zidane,
Paolo Montero, Omar Sivori, Giovanni Trapattoni…..potrei non finire
mai, perché la Juve ormai è una storia secolare. Una storia di uomini
e di sportivi, una storia di pallone e di sudore : un patrimonio davvero
singolare e inestimabile per tutti quelli che il calcio lo amano per
davvero, e non sono solo e semplicemente dei tifosi di questo o di
quello, contro quello o contro quell’altro! Buona Juve a tutti e buon
campionato! Un saluto a Giampiero Mughini, juventino televisivo. Questo
piccolo scritto è dedicato a Laura Ciciliano e Guido Persico, miei
compagni di fede cattolica e …juventina. Lo legga con materna
benevolenza anche la signora Margherita Cerrato, una torinese che del
calcio proprio non ne vuol sentir parlare. Ho finito. Viva lo sport,
viva il calcio! |
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