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a scuola di ambiente.

NOx: chi sono e perché abbatterli

In un mondo dominato dall’e-commerce e dalla new-economy ci si dimentica spesso della ricerca e dell’ambiente.

di Boris Palella  palella@unina.it

Lo sviluppo tecnologico e la crescente attività industriale rappresentano una seria minaccia per l’equilibrio dell’ecosistema planetario, incidendo sul suolo, sulle acque e sull’aria. Il problema ambientale ha assunto dimensioni tali da imporre l’attuazione di efficaci strategie di controllo della produzione di inquinanti, la cui necessità è dettata, oltre che da motivazioni di etica civile, soprattutto da severe normative.

Uno dei problemi più preoccupanti è rappresentato dall’inquinamento atmosferico, dovuto principalmente all’impiego dei combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale), per la produzione di energia ad uso industriale e domestico.

Da questo punto di vista dovremmo considerarci potenziali "killer"; infatti ogni qualvolta ci facciamo una doccia calda, ogni volta che ci facciamo un caffè, senza saperlo ovviamente, siamo corresponsabili della emissione di sostanze inquinanti molto pericolose. Viene così infranto il luogo comune: "chi usa l’auto inquina di meno".

La situazione diventa vieppiù drammatica al crescere del disinteresse di una fetta dell’opinione pubblica e dei governi; infatti in un mondo dominato da e-commerce, new economy e compagni, gli investimenti dedicati alla ricerca, e più in generale, allo sviluppo di una chimica pulita diminuiscono vertiginosamente.

Oggi parleremo brevemente s’intende, e soprattutto non in maniera accademica, di ossidi di azoto gli NOx.

Gli NOX, comunemente definiti come ossidi di azoto, sono costituiti prevalentemente da NO (95%) ed NO2. Essi vengono prodotti dalla reazione diretta dell’azoto e dell’ossigeno contenuti nell’aria. Questo fatto sembra stranissimo in quanto azoto e ossigeno li respiriamo continuamente eppure il respirare non è dannoso!! In verità il problema è legato al fatto che in tutti i processi di combustione si raggiungono temperature ben superiori ai 1000°C, ed è proprio a queste temperature che azoto e ossigeno reagiscono per formare questo composto così tossico e caratterizzato da un odore molto simile a quello della candeggina. Per grazia di Domineddio, le concentrazioni con cui si sviluppano sono molto basse (dell’ordine delle migliaia di parti per milione) anche se comunque dannosissime.

L’inquinamento provocato dall’emissione degli ossidi di azoto mostra effetti negativi sia sulla salute umana che sull’ecosistema in generale.

L’NO, a causa della sua bassa solubilità in acqua è capace di raggiungere molto efficacemente l’apparato respiratorio; diffondendo rapidamente attraverso gli alveoli polmonari è capace di alterare irreversibilmente la funzionalità polmonare. È stato inoltre rilevato che l’aumento della concentrazione di NOx nell’atmosfera è connesso alla maggiore incidenza di bronchiti, polmoniti virali ed alterazioni del sistema genetico ed immunitario. L’effetto preminente degli NOx è comunque quello sull’ecosistema con la formazione di piogge acide, smog fotochimico ed ozono nei bassi strati dell’atmosfera.

E non è finita qui!! Accanto agli NOx dobbiamo anche annoverare un altro ossido di azoto molto dannoso, l’N2O, comunemente detto gas esilarante, ancor oggi impiegato quale gas anestetico. L’N2O, che viene sviluppato come sottoprodotto della sintesi del nylon, è un pericolosissimo gas serra (ne avete sentito parlare, no?) addirittura 300 volte più potente dell’anidride carbonica in quanto accanto agli NOx. Nella sola Comunità Europea ad esempio, le emissioni di N2O legate all’uomo, dovrebbero essere ridotte da 1200 a 200 kton N2O/anno per poter limitare il riscaldamento complessivo nell’ordine di 0.01°C per anno. Come se non bastasse l’N2O è un agente promotore della riduzione dello strato di ozono.

E l’Italia? In Italia la situazione non è senza dubbio delle migliori in quanto una cieca politica ha vietato l’uso delle centrali nucleari a vantaggio di quelle termoelettriche che sono le principali fonti di emissione di NOx. Il risultato è che negli ultimi 4-5 anni il livello totale di emissioni è rimasto costante senza un reale miglioramento della situazione.

Nelle prossime puntate, parleremo diffusamente delle normative in vigore in Italia e negli Stati Uniti cercando altresì di puntare lo sguardo sulle tecnologie oggigiorno disponibili.

 

 

 

Trasformazioni chimiche subite dagli ossidi di azoto emessi in atmosfera.

 

Andamento delle emissioni di ossidi d’azoto da 1989 al 1997 (4° Rapporto ambientale Federchimica).

 

 

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