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Paura, Coraggio, Ardire

A can mansueto, lupo nel salceto.

Ai mali estremi, estremi rimedi.

Bene fatto per paura non val niente e poco dura.

Cane scottato dall'acqua calda, ha paura della fredda

Chi è inciampato nelle serpi, ha paura delle lucertole

Al tempo delle serpi, le lucertole fanno paura.

Carico di ferro, carico di paura.

Chi molto si guarda, molto teme.

C'è una pazzia, che è un gran giudizio.

Ardire a tempo è prudenza.

Chi corre, corre, e chi fugge vola

Benché la volpe corra, i polli hanno l'ale.

Chi fugge il lupo, incontra il lupo e la volpe

Chi si guarda dal calcio della mosca, tocca quel del cavallo.

Chi fugge, mal minaccia.

E grida sì, che lo può ben sentire,

Aspetta, chè chi fugge, mal minaccia. (BERNI, Orl. Inn.)

Chi guarda i nemici, li grida più di quelli che sono.

Chi ha paura d'ogni figura, spesso inciampa nell'ombra.

Chi ha paura, non vada alla guerra

Chi teme acqua e vento, non si metta in mare.

Chi ha paura si faccia sbirro.

Chi ha paura, si guardi le brache.

Chi muor di paura, si seppellisce nelle vescie.

Vescia, è specie di fungo bianco che nasce ne' prati: ma nel traslato, fantasia vana, falso concetto, cosa senza conclusione; che si direbbero anche vesciche.

Chi non risica, non rosica

Chi non s'arrischia, non acquista (e anche: non perde. e non acquista)

Chi non arrischia il suo non acchiappa quel d'altri.

Chi non s'avventura, non ha ventura

Chi nulla ardisce, nulla fa.

Chi teme, è in pene

Le paure e le sciagure fanno sudar di gennaio.

Chi teme la morte, non stima la fama.

Del mal che si teme, di quello si muore

La paura del morire è peggio della morte.

E' non son tutti uomini quelli che pisciano al muro.

Non tutti gli uomini son bastanti a rispondere e a stare a tu per tu con altr'uomo.

Fortuna i forti aiuta, e i timidi rifiuta.

Fuol del pericolo ognuno è bravo.

Gamba mia, non è vergogna, di fuggir quando bisogna.

Fuggire per viltà è vergogna, scansare un pericolo è prudenza; disconverrebbe in bocca a un soldato; in bocca a un che è sul punto d'innamorarsi, o di mettersi in un ginepraio simile, non starebbe male.

Gli spaventi sono peggio dei mali.

Però dicesi proverbialmente quando s'è scampato un danno o rinvenuto più lieve che non si pensava: la paura è stata maggiore del male.

Gran pericolo, gran guadagno.

Il bastone fa tuggire il cane dalle nozze.

L'armi de' poltroni non tagliano né forano.

La paura non ha ragione.

La va male, quando si chiama a soccorso.

Le pitture e le battaglie si veggono meglio da lontano.

Mal delibera chi troppo teme

La paura scema la memoria.

Neanche Orlando ne voleva più d'uno

Contro due non la potrebbe Orlando

Contro due fratelli non ne volle il diavolo.

Non bisogna fare (o farsi) il diavolo più nero che non è.

Non bisogna fasciarsi il capo prima di romperselo.

Perdersi d'animo.

Non tutte le volte che si veggono i denti, s'ha paura de' morsi.

Ogni timidità è servitù

Per timore non perder l'onore.

Per ogni civetta che si senta cantare sul tetto, non sogna metter bruno.

Si presta l'armi, ma non il braccio.

Tal minaccia che vive con paura

Chi più teme, minaccia.

Di chi fa il bravo per ismaltire o per ingannare o per nascondere la gran paura che ha in corpo, suol dirsi: «la paura lo fa cantare.»

Tal piglia leoni in assenza, che teme un topo in presenza.

Tra due poltroni il vantaggio è di chi prima conosce l'altro.

Tutte l'armi di Brescia non armerebbero la paura d'un poltrone .

Tutti son bravi quando il nemico fugge

A can che fugge, dàgli, dàgli.

Un furfante governa cento poltroni, e cento poltroni non governano un furfante.

 

 
   
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