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Esperienza

Assai sa chi viver sa.

Bisognerebbe essere prima vecchi e poi giovani.

Bue vecchio, solco diritto.

Si dice anche dell'uomo

Solo il bue vecchio muove le carra arrestate

Imparano dai buoi vecchi ad arare i giovani.

Can vecchio non abbaia invano.
L'uomo prudente ed esperto, che sa quel che fa non s'avventura a dire una cosa, non si mette in un impegno, quando egli non abbia certa fiducia di sostenerlo.
Chi c'è stato, la può contare.

Chi è dell'arte ne può ragionare

Niuno riprenda, che non intenda.

E proverbialmente il vecchio sperimentato dice al giovine presuntuoso:

Quando il tuo diavolo nacque, il mio andava ritto alla panca
(di scuola).

Chi è scottato una volta, l'altra vi soffia su.

Chi è stato de' consoli sa che cosa è l'arte.

I consoli presiedevano a' magistrati delle arti, ed i più vecchi e capaci si sceglievano a quell'uffizio. Dicesi a chi vuole dare ad intendere una cosa a tale che la fa meglio di lui; ed è simile a quell'altro:

Chi vien dalla fossa sa che cosa è morto.

Chi falla la seconda volta, merita un cavallo.

Chi ha buona la lancia, la provi al muro.

Chi ha fatto il più, può fare il meno

Chi fa trenta, può far trentuno

Chi ha bevuto al mare, può bere alla pozza

Chi ha bevuto tutto il mare, ne può bere una scodella.

Chi ha passato il guado, sa quant'acqua tiene.

Chi lascia la via piana, va poi per la sassosa

Chi lascia la via vecchia per la nuova,
sa quel che lascia, non sa quel che trova.
Chi le fa, le sa.

Chi maneggia non braveggia.

Chi sa fare una cosa, non conosce le difficoltà, non se la piglia sotto gamba, non fa il bravo.
Chi non sa fare, non sa comandare
Chi non fu buon soldato, non sarà buon capitano

Bisogna prima esser garzone e poi maestro.

Chi non sa scorticare intacca la pelle.

Chi non va non vede; chi non prova, non crede.

Chi pon mèle in vaso nuovo, provi se tiene acqua.

Chi sa la strada può andar di trotto.

Chi si è guardato in uno specchio solo non può dire di conoscersi--ma

È miglior mercato di specchi che di zolfanelli.

Specchi, le conseguenze dei falli che ti ritornano in sul viso, le occasioni che l'uomo ha di conoscere se stesso: zolfanelli, merce vile.
Chi tocca con mano, va sano.

Chi vuol conoscere un buon scrittore, gli dia la penna in mano.

Con l'error d'altri, il proprio si conosce.

Del primo giorno, scolare è il secondo

Un giorno è maestro dell'altro.
Dopo il fatto ognuno è savio.

È meglio star sotto barba, che sotto bava.

È meglio dipendere da un uomo fatto che da un bambino.

Esperienza, madre di scienza
L'esperienza è una maestra mutola.
Guastando, s'impara
Ognuno impara a sue spese

Chi all'altrui spese sa imparare, felice si può chiamare

L'errare insegna, e il maestro si paga.

Il fare insegna fare.

Il mangiare insegna bere.

Il nemico ti fa savio.

I proverbi li facevano i vecchi, e stavan cent'anni e li facevan sulla comoda.

Proverbio veneziano, che pure si trova in quest'altra forma:
I nostri vecchi istavan cent'anni col culo a la piova prima di fare un proverbio.

La pratica val più della grammatica.

La prova del testo è la torta.

Testo, qui per tegame o altro vaso: testa: quando fecero il proverbio si ricordavano del latino.
Lascia colui parlare che suol saper ben fare.

Lascia fare i fusi a quei che sono usi.

L'asino dov'è cascato una volta non ci casca più.

L'esperienza e la prudenza sono indovine.

Molte volte i nocumenti sono agli uomini documenti.

Molto più fanno gli anni che i libri--o

Gli anni sanno più dei libri

Ne sanno più due villani che un dottore.

Nessuno nasce maestro
Non si doventa maestri in un giorno.
Non mordere se se non sai se è pietra o pane.

Per andare avanti bisogna voltarsi addietro

Chi vuol vedere quel che ha da essere, veda quello che è stato.
Per parlare di giuoco, bisogna aver tenute le carte in mano.

Più si vive e più se ne sente.

Se ne sente delle nuove; sopravvengono casi inopinati, appaiono cose prima non credibili, e l'uomo si mostra sotto varietà d'aspetti interminata perché:

Ci è d'ogni cosa in questo mondo.

Presto e bene, tardi avviene.
Diceva Samuele Jesi, che delle arti del disegno molto bene s'intendeva: prima essere di necessità di far tardi e male; la prima scuola esser far tardi e bene; da ultimo poi all'uomo provetto esser dato di far presto e bene.
Rete nuova non piglia uccello vecchio.

Savio è colui che impara a spese altrui.

Scienza, casa, mare, molto fan l'uomo avanzare--ovvero

Tre cose fan l'uomo guadagnare, scienza, corte e mare.
Se devi morire, cerca un boia pratico.

Se le cose si facessero due volte, l'asino sarebbe nostro.

Cioè, si avrebbe dell'asino a non farle bene la seconda.
Se lo strumento non è tocco, non si sa che voce abbia.

Tre cose fan l'uomo accorto, lite, donna e porto.

Un uccello ammaliziato non dà retta alla civetta.

Val più un vecchio in un canto che un giovane in un campo.

Vento al visaggio rende l'uomo saggio.

Cioè, le contrarietà, i contrasti, le contraddizioni, gli ostacoli.
Vivendo s'impara
S'impara a vivere sino alla morte

Fino alla bara sempre se ne impara.

Dies diei eructat verbum, et nox nocti indicat scientiam. (Psalm.)

 

 
   
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