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Maldicenza, Malignità, Invidia

All'assente e al morto non si dee far torto

Non flagellare il morto, non litigare il torto.
Al mordace tutto dispiace.

A lunga corda tira, chi morte altrui desira

Morte desiderata, cent'anni per la casa.
Astio e invidia non morì mai
L'invidia nacque e morirà con gli uomini

Se l'invidia fosse febbre, tutto il mondo n'avrebbe

L'invidia regna fin ne' cani.

Can dell'ortolano, non mangia la lattuga, e non la lascia mangiare agli altri.
Dicesi degli invidiosi.
Chi altri giudica, sé condanna.
(Vedi Illustrazione XIV.)
Chi burla lo zoppo, badi d'essere dritto
Chi vuol dir mal d'altri, pensi prima di lui.

Cioè di sé

Se d'altrui parlar vorrà, guardi se stesso e tacerà.

Chi fa la casa in piazza, o l'è tropp'alta o troppo bassa.

Chi fa le cose in pubblico, non può soddisfare a ognuno.
Chi ha dentro amaro non può sputare dolce
Chi ha in bocca il fiele non può sputar miele.

Chi mal fa, mal pensa.

Chi mal pensa, Dio gli dia male

Chi mal pensa, mal abbia.
Chi mal pensa, mal dispensa.

Chi mal ti vuole, mal ti sogna.

Chi mi dice mal dietro, me lo dice al...

Chi non può benedire, non puo maledire.

Chi ride del mal d'altrui, ha il suo dietro l'uscio

Chi desidera il male ad altri, il suo sta vicino.
Chi semina spine, non vada scalzo.

Chi si fa Argo dell'onore altrui, riesce talpa del suo.

Chi vuole il malanno, abbia il mal'anno e la mala pasqua.

Ci è chi vede male, e vorrebbe veder peggio.

Colpo di forbici ognun due.

La maldicenza e la calunnia fanno anche più male che non si vorrebbe.
Dall'invidioso guardati come dal tignoso.

Di quella misura che misurerai gli altri, sarai misurato tu.

Dove non è malizia, non è peccato.

È male avere il male, ma esser burlato è peggio.

È più facile fare il momo che il mimo.

È meglio essere di man battuto, che di lingua ferito.

È vizio essere tristo, ed è peggio non conoscere che un altro sia buono.

Il cane rode l'osso perché non lo può inghiottire

La ranocchia non morde, perché non ha i denti

Domeneddio fece bene a non fare i denti a' ranocchi.

Il casco (il cascare) vuole il riso.
È una crudeltà, ma vi caschiamo tutti:
Ride il fanciullo, ecc. (PARINI, La caduta.)
Il ladro crede che tutti sien compagni a lui.

Il male degli altri non guarisce il nostro.

Il male è male a farlo, ma peggio a pubblicarlo.

Il male è presto creduto.

La calunnia offende tre, chi la dice, a chi la si dice, e di chi la si dice.

La cattiva volontà non disse mai bene.

La lingua non ha osso, e sa rompere il dosso (ma si dice anche e si fa rompere il dosso).

La luna non cura l'abbaiar de' cani.

La mala lingua è peggio che tigna.

La spina cresce pungendo.

La tigna e il maldicente è peggio di tutta la gente.

Tigna si dice all'avaro.
Lingua sagace sempre è mordace.

L'invidia fa agli altri la fossa, e poi vi casca dentro

L'invidia fa del male, ma sta peggio.
L'invidia rode se stessa
L'invidioso si rode, e l'invidiato se la gode

All'invidioso gli si affila il viso e gli cresce l'occhio.

Col far altrui mal'occhio strugge sé.

Mal comune, mezzo gaudio.
(Vedi Illustrazione XV.)
Malizia mai non caccia malizia.

Mula che rigna e donna che sogghigna,maldicenzasgraffigna.

Non dir di me quel che di me non sai,
di' pria di te, e poi di me dirai.

Non fu mai gloria senza invidia.

Non ti rallegrar del mio duolo, chè quando il mio sarà vecchio, il tuo sarà nuovo.

Occhio maligno, alma sventurata.

Peggio è l'invidia dell'amico che l'insidia del nemico.

Se direm d'altri, altri dirà di noi.

Sempre par più grande la parte del compagno.

Perché non si vede né quanto costi né quanto pesi. E bene si dice:

L'invidia è un peccato da minchioni.

Se ognuno spazzasse da casa sua, tutta la città sarebbe netta.

Si crede più il male del bene.

E però corre quest'altro:

A pensar male ci s'indovina.

Che è una di quelle tante cose che si dicono facendo regola generale di quelle sguaiate e goffe sentenze che a noi vengono suggerite dal malumore o dalla stizza.

Si dice (cioè si deve dire), il peccato, ma non il peccatore.

Tutto finisce, fuorché l'invidia.

Un quattrin di carta, una penna e un danaro d'inchiostro fanno apparir d'un uomo un mostro.

Uom che ha invidia, ha doglie.

 

 
   
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