Fallacia dei giudizi
A chi non duole giudica bene i colpi
Chi ha male. non può misurar bene.
Ognuno misura i suoi dolori con le bilance dell'orafo o del gioieliere, e quelli degli altri colla stadera del mugnaio.
Se tu vuoi giudicar ben, mettiti sempre ne' suoi piè.
Cioè di queili che tu giudichi, ed è canone di politica principalissimo.
Amici e muli falliscono nell'adoprarli.
Chi dice male, l'indovina quasi sempre.
Chi parla o è creduto di parlare fuor di ragione: ed è modo strampalato, a notare l'incertezza e la fallacia dei giudizi umani.
Chi fosse indovino, sarebbe ricco--ovvero
Fammi indovino, ti farò ricco
Chi sapesse tutto innanzi, sarebbe presto ricco.
Chi pon suo naso a consiglio, l'un dice bianco e l'altro vermiglio.
Chi ruba, pecca uno; e chi è rubato pecca cento.
Perché sospetta di molti, e fa giudizi temerari e fallaci.
Col Vangelo si può diventare eretici.
Ogni cosa può torcersi a male.
Dal conto sempre manca il lupo.
I pastori quando contano le pecore non pensano al lupo che viene poi a scemare il branco.
D'opinioni (o d'idee) e sassi ognun può caricarsi.
Idea nel linguaggio familiare è ghiribizzo o disegno, ma per lo più vano: le sono idee è come dire le son cose che vo' vi figurate voi, sono estri, son fantasie.
Dove non si crede, l'acqua rompe.
Dove si pensa cacciare, si riman cacciati.
Il libro del perché è molto grande.
E si dice anche comunemente:
Il libro del perché stampato ancor non è.
E aggiungono canzonando:
Quando si stamperà, a voi si donerà.
Il pensare è molto lontano dall'essere.
Il santo è grande e il miracolo è piccolo.
I matti e i fanciulli indovinano
I più matti di casa, a volte son quelli che s'appongono.
I ragazzi e i pazzi credono che vent'anni e venti lire non debban mai finire.
La peggio carne a conoscere è quella dell'uomo.
La più stretta è la via del vero.
La prosperità ti nasconde la verità.
Le cose non sono come sono, ma come si vedono
È meglio esser cieco che veder male.
Le gioie valgono quanto s'apprezzano.
L'immaginazione fa caso.
Fa parere quel che non è; ma sposso il fatto nasce poi dallo immaginarselo. Nega gli effetti delle opinioni, delle credulità, delle fantasie; e poi vedi quanta parte dell'istoria mia e tua e dell'istoria del mondo, rimarrebbe non intesa.
Lo stolto credendo segnarsi con un dito si dà nell'occhio.
Molti parlan d'Orlando che non vider mai il suo brando.
Cioè parlan di cose di cui non si ha né scienza né esperienza.
Né forse né mi pare non si scrisse mai in carte
Col ma e col se
Non si fa niente di ben
Il se e il ma son due minchioni da Adamo in qua
Il parere non si scrive
Delle cose incerte non si fa legge.
Ogni uccello, d'agosto è beccafico.
Quando è andazzo d'una cosa, tutto ciò che ne abbia similitudine è tenuto per quella stessa.
Ognun crede quel che desidera.
Opinion non è sì stolta, che da volgo non sia tolta.
E chi è volgo? E chi non è? <<Ci è il dotto, il ricco ed il patrizio vulgo>> bel verso del Foscolo. Ci è il <<duro volgo>> del Manzoni. Ci è il volgo che sdegna mischiarsi tra 'l volgo, c'è il volgo che parla in tuono solenne. Ci è il volgo che scrive ogni sera certe cose, perché un altro volgo le sorbisca ogni mattina pigliando il caffè, poi le ripeta nella giornata. C'è chi non è volgo, ma niuno vi bada e niuno l'ascolta. È materia insomma da farne un libro che rimarrebbe senza lettori.
Prima di vender la pelle bisogna aver ferito l'orso.
Un cattivo cane rode una buona corda. |