Pazienza, Rassegnazione
A questo mondo bisogna o adattarsi, o arrabbiarsi, o disperarsi.
Beato chi porta il giogo a buon'ora.
La disciplina dell'educazione o l'educazione della sventura, beato colui che di buon'ora l'ha prese, cioè innanzi d'avere il collo indurito.
Bisogna fare di necessità virtù.
Tutti ubbidiscono alla necessità; ma in questo non è né frutto né merito; conviene fare a sé appoggio di forte rassegnazione.
Chi è nelle pene, Iddio sostiene.
Chi ha pazienza, ha gloria.
Chi ha pazienza, ha i tordi grassi a un quattrin l'uno.
Avere pazienza, s'intende non aspettare nel linguaggio più comune.
Chi luogo e tempo aspetta, vede alfin la sua vendetta
Siedi e sgambetta, e vedrai la tua vendetta.
Sgambettare, propriamente è dondolare le gambe a modo di chi sta in ozio; vendetta non è qui la vendetta che offende altrui, ma è compenso, riparazione.
Chi non ha pazienza non ha niente.
Chi patisce compatisce.
Chi si lamenta, non può guarire.
Chi vuol giusta vendetta, in Dio la metta.
Colla pazienza il gobbo va in montagna.
Si fanno adagio le cose, ma pure si fanno.
Colla pazienza, s'acquista scienza.
Colla pazienza si vince tutto.
Col soffrire s'acquista.
Il sopportare non nocque mai.
La pazienza è dei frati, e delle donne che han gli uomini matti
La pazienza la portano i frati.
Risposta di chi si rifiuta di averne, celiando sulla parola pazienza che vale altresì scapolare.
La pazienza è la virtù degli asini o de' Santi.
Perché abbiamo più affetti che parole, noi diamo sovente a opposte cose gli stessi nomi; e la pazienza de' forti uomini non è per nulla quella degli asini, sè noi volgo la intendessimo.
La pazienza è una buon'erba, ma non nasce in tutti gli orti
Della pazienza non ne vendono gli speziali.
La pazienza non è da tutti, ma solamente è in quelli che sanno vincere sé medesimi. (SERDONATI.)
Lascia fare a Dio, ch'è Santo vecchio.
La vendetta non sana piaga.
Né pianto né bruno non suffraga nessuno.
Non fruttifica, chi non mortifica.
Non v'è mal che non finisca, se si soffre con pazienza.
Pace e pazienza, e morte con penitenza.
Pazienza, tempo e denari acconciano ogni cosa. Pazienza vince scienza.
Quel che sarebbe grave, fa pazienza lieve.
Levius fit patientiâ quidquid corrigere est nefas. (ORAZIO.)
Saggio è chi sa soffrire, spesa danno e martìre.
Sai tu com'ella è? come l'uomo se l'arreca.
Soffri il male, e aspetta il bene.
Sopporta e appunta un mal, chi non vuol giunta.
Chi non vuole tirarsi addosso un altro e peggior male, l'insofferenza.
Tempo verrà che il tristo varrà.
Tristo qui vale meschino; un tristanzuolo non è un malvagio: <<così tisicuzzo e tristanzuol mi parete>> (BOCCACCIO.)
Un buon paio d'orecchi stancano cento male lingue.
Vince colui che soffre e dura.
|