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Economia domestica
A buon spenditore Iddio è tesoriere.
A chi fa il pane e staccia non gli si ruba focaccia.
A chi fa tutto da sé.
A granello a granello s'empie lo staio e si fa il monte
A quattrino a quattrino si fa il fiorino
Poco e spesso empie il borsello
Molti pochi fanno un assai
Un poco e un poco fa un tòcco.
Alle volte costa più la salsa che il coniglio.
Una spesa che da principio ti sembra piccola, ne tira dietro poi delle altre.
A pigliar non esser lente, a pagar non esser corrente
A pagar non esser corrente, che può nascer l'accidente che tu non paghi niente
Alla morte e al pagamento indugia quanto puoi
A due cose è bene indugiare, a morire e a pagare.
Buon pagatore, dell'altrui borsa è signore
Buon pagatore non si cura di dar buon pegno.
Buon riscotitore è cattivo pagatore.
Carestia di piazza è meglio che dovizia di casa.
<<Questo è solo vero in una famiglia disordinata e senza regola.>> Diceva Agnolo Pandolfini a' suoi figliuoli, nel Governo della Famiglia oggi attribuito a Leon Battista Alberti.
Carestia prevista (o aspettata) non venne mai.
Ed a chi sappia ben governarsi:
Carestia fa dovizia
La carestia fa buona masseria.
Perché:
L'economia è una gran raccolta.
Cavalli, cani, uccelli e servitori,
guastan, mangian, ruinano i signori.
Cento testamenti e una sola donazione.
Che colpa n'ha la gatta, se la massaia è matta?
Chi attende al suo, non perde mai nulla.
Chi ben ripone, ben trova
Chi ben serra, ben apre.
Chi compra pane al fornaio, legna legate e vino al minuto, non fa le spese a sé ma ad altri
Chi compra a minuto, pasce i figliuoli d'altri e affanna i suoi.
Chi compra ciò che pagar non può, vende ciò che non vuole.
Chi del suo si spodesta, un maglio gli sia dato sulla testa--ovvero
Chi del suo si depodesta, un maglio sulla testa.
Chi fa onore ai panni, i panni fanno onore a lui.
Cioè chi ten conto della roba
Chi di vecchio si veste, gode poco e presto n'esce.
Di vecchio, cioè di roba vecchia
Chi veste di mal panno, si riveste due volte all'anno.
Chi fila e fa filare, buona massaia si fa chiamare.
Ed anche:
Il fusaiolo è d'argento, e fa le donne sufficienti.
Chi ha casa e podere, può tremare e non cadere
Chi ha casa e podere, ha più del suo dovere
Casa per suo abitare, vigna per suo lavorare, terren quanto si può guardare.
Cioè custodire. In questo serva di norma l'aforismo di Catone: Fabbrica in guisa che la casa non cerchi il fondo, né il fondo la casa.
Chi mostra i quattrini mostra il giudizio.
Mostra cioè d'averne poco.
Chi mura bene, gli perde mezzi; chi mura male gli perde tutti
Chi edifica, la borsa purifica
Il fabbricare è un dolce impoverire
Chi ha denari assai, fabbrica; chi n'ha davanzo, dipinge
Chi mura, mura sé.
Chi non apre ben gli occhi a' fatti sui,
stentando va per arricchire altrui.
Chi non ha denari, scartabella.
Cioè va cercando tra le sue carte qualche titolo, qualche ammennicolo per far danaro; onde trovasi:
Cavalier male arrivato, vecchia carta ve cercando.
Chi non sa rubare, muri.
Avverte i padroni delle frodi che sogliono farsi nel rendimento di conti delle fabbriche.
Chi provvede a tempo la casa, fa una bottega.
Perché alla roba cresce il prezzo.
Chi sa acquistare e non custodire, può ire a morire.
Chitarra e schioppo fanno andare la casa a galoppo.
Le feste e la caccia fanno andare in rovina.
Chi tiene il cavallo e non ha strame, in capo all'anno si gratta il forame.
Chi trova una chiave, trova due quattrini, ma chi la perde, perde due carlini.
Chi vuol esser ben servito, muti spesso
Granata nuova spazza ben tre giorni.
Come si usano, ambidue hanno lo stesso significato; e sarebbero egualmente veri né patirebbero eccezione, se l'uomo fosse una granata non mai capace d'alcuno affetto
Il gallo e il servitore in un anno perdon vigore.
Chi vuol trovar la gallina, scompigli la vicinanza.
Chi vuol vedere il padrone, guardi i servitori.
Vedere per conoscere: <<tel maitre, tel valet.>>
Chi vuol vedere un uomo (o una donna) da poco, lo metta a accendere il lume e il fuoco.
Ed altrove dicono:
Chi sa far fuoco, sa far casa.
Nell'Odissea è vanto d'Ulisse, -- chè niuno potrebbe contendere seco nell'arte di bene accendere il fuoco.
Dalla paglia al legame cresce la fame.
Vicino alla mèsse, si eleva il prezzo delle biade.
Danari, boschi e prati, entrate per preti e frati.
Perché non vogliono grandi cure.
Dove sta il cane non cercare il grasso.
È meglio dar la lana che la pecora.
È meglio tenere a terra che vendere a calcina.
Fabbricare case, avere, come suol dirsi, la voglia del calcinaccio, finisce male e bisogna vendere
I terreni non diventan mai vecchi.
Le industrie sì ed ogni sorta di mobile capitale soffre di necessità mille accidenti non prevedibili: il solo possesso di terra fa lungamente vivere la famiglia.
E dicesi anche:
Nei campi si vive e in casa si muore--ovvero
Casa casca, campi campa
Il campo non invecchia mai.
Bei modi del nostro popolo di esprimere l'affetto suo pei campi.
Fatto un certo che, la roba si fa da sé (ovvero la roba vien da sé)
Il primo scudo è il più difficile a fare
Tutto sta nel fare i primi paoli.
Gli anni della fame cominciano nella greppia del bestiame.
È proverbio della Venezia, ed ha questa spiegazione:
Che riguarda specialmente alle provviste da mangiare per l'inverno. I nostri contadini fanno troppo assegnamento sui loro erbaj, ed in questa speranza stringono la mano nel fornire le corti e le capanne di secche provvigioni, e segnatamente di fieno. Donde ne viene che gli animali insufficientemente pasciuti non danno alcun prodotto, o lo forniscono a spese del proprio corpo, dimagrando. (COLETTI.)
Gli uomini fanno la roba, e le donne la conservano
Il sacco l'uomo lo empie e la donna l'attacca.
Cioè, lo conserva.
I danari non bastano; bisogna saperli spendere.
Iddio fa l'abbondanza e l'uomo la carestia.
Idee da gran signori, e entrate da cappuccini.
Perché:
Ricchezza mal disposta, a povertà s'accosta.
I giardini belli vuotano i borselli.
Il danaro viene in casa con lo zoppo e si parte col postiglione.
Il guadagnare insegna a spendere.
Il piè del padrone ingrassa il campo
Tristo a quell'avere che il suo signor non vede
L'occhio del padrone ingrassa il cavallo
Quando il padrone sta in campagna guarisce il campo e il fattore s'ammala
Il padrone in villa è febbre al contadino, e sanità al podere
Se compri un podere oggi, fa che domani in città più non alloggi.
In capo all'anno mangia più il morto che il sano.
Detto delle offerte.
In casa stringi, in viaggio spendi e in malattia spandi.
Ottime regole.
L'allegria delle donne è il lino.
La gatta grassa fa onore alla casa.
La massaia che va in campagna, perde più che non guadagna.
La massaia che attende a ca', guadagna cinque soldi, e non lo sa.
La roba che guarda in su l'è tutta di Gesù.
Il grano ed ogni cosa vicina a maturazione ha mille casi e mille pericoli.
La roba sta con chi la sa tenere.
La tassa (per imposta) non ha misura.
Mal beata quella scodella, dove sette man rastella.
Che tosto si vuota.
Massaia piena fa tosto da cena
Se la casa è piena, presto si fa da cena.
Meglio aver regola che rendita.
Meglio buon desinare che una bella giubba.
Meglio vendere che viver senza spendere.
Metti la roba in un cantone, ché viene tempo ch'ella ha stagione.
Perché:
Non è sì trista spazzatura, che non s'adopri una volta l'anno, né sì cattivo paniere, che non s'adopri alla vendemmia.
Molti servitori, molti rumori
Tanti servitori, tanti nemici
Chi non ha servitori non ha peccati.
Né casa in un canto, né vigna in un campo.
La casa perché è pericolosa l'essere isolata, la vigna perché non sia guastata da quelli che passano.
Né legna, né carbone non comprar quando piove.
Pesano di più.
Nel mese di maggio fornisciti di legna e di formaggio.
Non lisciare il pelo al servitore.
Tieni il grado tuo né ti addomesticar troppo.
Ordine, mezzo e ragione, governi ogni magione
Ragione fa magione.
Pane e bucata (cioè bucato) fan donna scorrucciata.
Sono le due maggiori fatiche della massaia.
Panno fatto, sole attende.
Cioè bisogna imbucatarlo presto e soleggiarlo.
Piede alla culla e mano al fuso, mostrano la buona massaja
Piglia casa con focolare, e donna che sappia filare.
Poco può dare al suo scudiere, chi lecca il suo tagliere.
Quando il marito fa terra, la moglie fa carne.
Fare, cioè acquistare terra: d'un contadino che abbia della terra al sole (cioè in proprio), si dice che egli ha il cul terroso. Quando il marito fa terra, la moglie si fa più appariscente in abiti e in aspetto.
Quando il padre marita la figlia, egli ha casa e vigna; quando l'ha maritata, non ha né vigna né casa.
Per questo si dice anche:
Debito e fanciulle da maritare, guarda la gamba.
Quando la donna folleggia, la fante danneggia.
Nota, donna nel senso proprio di padrona.
Quando la mora è nera, un fuso per sera; quando l'è nera affatto, filane tre o quattro
Quando la saggina rossa mostra il muso, è ora da tor su la rocca e il fuso.
Quando si ha una piccola villa, non patisce di fame la famiglia.
Quel che non va nel manico, va nel canestro
Quel che non va nelle maniche, va ne' gheroni.
Quello che non serve ad una cosa, serve ad un'altra.
Segui la formica se vuoi viver senza fatica.
Seguire qui vale imitare. <<Vade ad formicam, piger.>>
Seta e raso, spengono il fuoco in cucina.
Chi fa troppo lusso nel vestire mangia poi male.
Se vuoi comprar terra a buon mercato
comprala da uno spiantato,
o da figliuol ch'abbia ereditato.
Se mala man non prende, canton di casa rende.
Cioè le cose perdute si ritrovano, se altri non le ha rubate
Dai ladri di casa non ci si guarda.
Tanta bocca ha il barile, quanta la botte
Tanto caca un bue, quanto un uccellino
Tanto beve l'oca, quanto il papero.
Né molto diversamente:
Tanto cocchiume vuole una botte piccola, quanto una grande.
Ognuno ha bisogno di mangiare: ma il primo s'appropria più specialmente ai fanciulli, i quali costano alle volte più dei grandi.
Trista a quella casa che ha bisogno di puntelli.
Tristo a quel soldo che peggiora il ducato.
Tristo quel risparmio che poi t'obbliga a maggiore spesa; che si direbbe un guardare ai lucignolo e non all'olio.
Tutti i cenci vanno in bucato.
Cioè, qualunque pezzo di cencio che paia inservibile, pure viene adoperato finché ce n'è biracchio fino all'ultimo straccio.
Un buon servitore val più d'un buon padrone.
Per la economia della casa. |
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