Giustizia, Liti
Alla porta dell'avvocato non ci vuol martello.
Dev'essere sempre aperta.
Al litigante ci voglion tre cose: aver ragione, saperla dire, e trovar chi la faccia.
Anche il diritto ha bisogno d'aiuto.
Chi a piati s'avvicina, a miseria s'incammina.
Chi compra il magistrato, vende la giustizia.
Chi è in tenuta, Iddio l'aiuta.
Cioè, in possesso: ed il concetto medesimo si suole esprimere in quest'altro modo:
A cacciare un morto ce ne vuol quattro; a cacciare un vivo ce ne voglion ventiquattro.
Altri dichiarano il concetto in questo modo:
A cavar di casa un morto, ce ne vuol quattro dei vivi.
Chi fugge il giudizio, si perde
Chi non compare, si perde.
Vadimonia fiunt.
Chi ha la sentenza contro, e se n'appella,
a casa porta due triste novelle.
Chi ha ragione teme, chi ha torto spera.
Chi negozia con scrittore e con notaro litiga di raro.
Chi mette in carta ogni cosa, e procede legalmente.
Chi perde a ragion non perde nulla.
Cioè, chi perde giustamente, avendo già il torto.
Chi si giustitica dalla legge, cade dalla grazia.
Chi troppo prova, nulla prova.
Colle mani in mano non si va da' dottori.
Con le leggi si fa torto alle leggi.
Con ragione patisce, chi senza ragione piatisce.
Da giudice che pende, giustizia invan s'attende.
Di tre cose il diavolo si fa insalata, di lingua d'avvocati, di dita di notaj, e la terza è riservata.
È meglio esser martire che confessore.
Meglio, per coloro che sono in forza della giustizia patire i tormenti, che confessare i delitti commessi. (SERDONATI.)
È meglio una mano dal giudice, che un abbraccio dall'avvocato.
Perché I'avvocato ti dà ragione sempre.
Finché la pende, la rende.
Finché la lite pende, porta guadagno a procuratori, avvocati e notai.
Gran giustizia, grande offesa.
Summum jus, summa injuria.
Il buon giudice, spesso udienza, raro credenza
Il buon giudice tosto intende, e tardi giudica.
Il litigare è uno smagralitigatori, e ingrassavvocati
La penna dell'avvocato è un coltello di vendemmia
Piatire e litigare all'avvocato è un vendemmiare.
I patti rompon le leggi.
La giustizia è fatta come il naso, che dove tu lo tiri viene.
La giustizia catalana,
mangia la pecora e la lana.
Proverbio nato nei tempi del governo spagnolo.
La legge effetto, e la grazia affetto vuole.
La limosina si fa colla borsa, e non col bossolo.
Vale che per compassione non si dee offendere la giustizia in favor de' poveri. Il bossolo è l'urna che va attorno per i partiti.
La lite vuol tre cose, piè leggiero, poche parole e borsa aperta.
La propria roba si può prendere dove si trova.
La veste de' dottori è foderata dell'ostinazione de' clienti
Gli sciocchi e gli ostinati fanno ricchi i laureati.
L'inferno e i tribunali son sempre aperti.
Lite intrigata, mezza guadagnata.
Meglio assolvere un peccatore, che dannare un giusto.
Né solamente delle sentenze dei magistrati, ma dei giudizi degli uomini.
Meglio la corte che la croce.
Meglio un magro accordo, che una grassa sentenza.
Muovi lite, acconcio non ti falla.
Detto di chi muove liti spallate per istrapparne, in via d'accordo, qualcosa.
Né a torto né a ragione, non ti lasciar mettere in prigione.
E al tempo del Serdonati si diceva:
Dio mi guardi dalle prigioni del Duca.
Nessun buono avvocato piatisce mai.
Non c'è cattiva causa che non trovi il suo avvocato.
Ma s'intende spesso della diversità dei pareri e delle gatte a pelare che molti pigliano favellando.
Non trescar co' ferri di bottega.
Per ferro di bottega s'intende la gente di tribunale
Notai, birri e messi, non t'impacciar con essi
Birro, potestà e messo, tre persone e un birro stesso.
Piatire, dolce impoverire.
Procuratori, pelatori, piluccatori, pericolatori.
Proteste e serviziali non fan né bene né male.
Quattrini e amicizia rompon le braccia alla giustizia.
E per via di un giuoco di parole:
Donato ha rotto il capo a Giusto.
Se tu hai torto fa' causa, se tu hai ragione, accordati.
Quel sublime imbroglione del Mirabeau soleva dire dell'avversario suo l'Abate Maury: -- quando egli ha ragione disputiamo, e quando ha torto io lo schiaccio.
Son più i casi delle leggi.
Tra due litiganti, il terzo gode. |