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Ira, Collera
Acqua che corre non porta veleno
Chi tosto s'adira, tosto si placa
Chi s'adira non si ricatta.
Che anche diciamo:
Fiume furioso, tosto rischiara
Tosto scaldato, tosto raffreddato
L'acqua scaldata, più tosto gelata.
A volte questa subitaneità può essere indizio di leggerezza: non è cosa rara il riscontrarla negli animi schietti e amorevoli. Direi però di stare in guardia contro questo difetto, perché lasciandolo trascorrere ti fa noioso e ridicolo. Il Monti era irascibilissimo e placabilissimo, e perciò nel tempo che egli signoreggiava sugli scrittori del suo tempo, non vi fu scìolo che con un po' d'astuzia non sapesse farne alla palla.
A pentola che bolle, gatta non s'accosta
Al legno mentre ardendo fa romore,
niuno si levi in piè per fargli onore.
Mentre il superiore è alterato, non bisogna importunarlo, ma dar tempo al tempo finché passi l'ira.
A sangue caldo, nessun giudizio è saldo.
Botte di buon vino, cavallo saltatore e uomo rissatore, duran poco col lor signore.
Can ringhioso e non forzoso, guai alla sua pelle.
Chi è collerico, è amoroso.
Chi non ha sdegno, non ha ingegno.
Chi s'adira, ha il torto
Chi s'adira, non è consigliato
Chi va in collera, perde la scommessa.
Di cani rabbiosi non si fece mai schiappo
In forno caldo non può nascer erba.
Guardati da aceto di vin dolce.
Cioè dall'ira de' mansueti.
La collera della sera va serbata alla mattina.
Che si chiama dormirci su.
La rabbia è tra' cani.
Le minaccie son arme del minacciato.
L'ira fa il ricco odiato e il povero disprezzato.
L'ira placata non rifà l'offese.
Lo sdegno fa far di gran cose.
Non t'adirare a tuo danno.
Non tagliare il fuoco col ferro.
Non ti opporre a chi è nell'ira, ed ha abbandonato la ragione.
Per isdegno ogni cosa è lecita.
Cioè, più agevolmente perdonata.
Quando la cornamusa è piena, comincia a suonare.
Di chi ha taciuto un pezzo, e a un tratto si sfoga.
Tempra la lingua quando sei turbato,
acciò che non ti ponga in malo stato.
Val più un'arrabbiata che una bastonata. Per incutere timore e rispetto, ed è vero.
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