Morte
Al fin pensa sovente, avrai sana la mente.
Alla fin del gioco, tanto va nel sacco il re quanto la pedina.
La morte agguaglia tutti e
Di qui a cent'anni, tanto varrà il lino quanto la stoppa.
Al mazzier di Cristo non si tien mai porta
Quando la campana ha suonato, è inutile dir di no.
Al serrar degli occhi si saldano i conti
Ognuno va al mulino col suo sacco.
A mal mortale né medico né medicina vale.
Ape morta, non fa méle.
Arno e mori, ogni anno ne vuole.
In Arno affogano gli incauti bagnandosi; e brutte cadute avvengono a chi bruca le foglie de' gelsi, montando su' rami che a un tratto si troncano.
A tutto c'è rimedio fuorché alla morte.
Avanti la morte nessuno c'entra.
<<La cruelle qu'elle est se bouche les oreilles,
Et nous laisse crier.>> (MALHERBES.)
Beato quel corpo che in sabato è morto.
Bello, sano, in corte, ed eccoti la morte.
Chi ben vive, ben muore.
Chi muore, esce d'affanni.
Chi muor giace, e chi vive si dà pace.
Chi nasce, convien che muoia.
Chi pensa di viver sempre, vive male.
Co' morti non combattono se non gli spiriti.
Quando fu detto a Planco che Asinio Pollione aveva fatto degli scritti contro di lui, e che aspettava ch'egli fosse morto per pubblicarli, rispose: cum mortuis non nisi larvas luctari.
Dio ti guardi dal giorno della lode.
Cioè, dal giorno della morte; giorno in cui per lo più si dà lode ancora a chi non molto la merita.
Di sicuro non c'è che la morte.
Error di medico, volontà di Dio.
Fanno del male i vivi, ma non i morti.
Il cataletto acquistar fa intelletto
Non s'impara mai a vivere sino alla morte.
L'uomo non conosce mai bone se stesso, finché non abbia la morte in faccia.
Il male è per chi va, chi campa si rifà.
Il viaggio alla morte è più aspro che la morte.
I morti aprono gli occhi ai vivi.
Così fosse vero.
I morti e gli andati presto sono dimenticati.
Perché:
I morti non tornano.
Questo deve essere fatto dai vecchi politici, ma io gli ho veduti tornar sempre.
I vecchi vanno verso la morte e ai giovani la gli va incontro.
La morte, altri acconcia, altri disconcia.
La morte è di casa Nonsisà
La morte viene, quando meno s'aspetta
Si sa dove si nasce, ma non si sa dove si muore.
La morte è una cosa che non si può fare due volte.
La morte è un debito comune.
La morte non guarda la fede di battesimo
La morte non guarda in bocca.
Cioè, non guarda né a giovani né a vecchi.
La morte non ha lunario.
Viene a tutte l'ore.
La morte non perdona al forte.
La morte non sparagna re di Francia né di Spagna.
La morte non vuol colpa.
La morte paga i debiti, e l'anima li purga.
La morte pareggia tutti
Dopo morti, tutti si puzza a un modo.
E a Venezia meglio:
Sei piè di terra ne uguaglia tutti (o, non si negano a nessuno).
La vita cerca la morte
Il primo passo che ci conduce alla vita, ci conduce alla morte.
La vita e la morte sono in mano di Dio.
L'ultima cosa che si ha da fare, è il morire.
L'ultimo male è il peggior di tutti.
Non v'è termine più certo e meno inteso della morte.
Oggi in figura, domani in sepoltura.
Nota in figura che qui significa in carne e in ossa: Dante l'usò per effigie.
Ogni cosa è meglio che la morte.
Piuttosto can vivo che leone morto.
Tutto è meglio della morte.
Una volta per uno tocca a tutti
Una volta per un, figliuol, ci tocca
Tutti siam nati per morire.
Uomo morto non fa guerra
Cane morto non morde
Morto il leone, fino alle lepri gli fanno il salto.
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