Allegria, Darsi bel tempo
Allegrezza fa bel viso ( o fa lustrare la pelle del viso).
Allegria segreta, candela spenta.
L'allegrezza può esser gaudio del cuore segreto, ma propriamente l'allegria è tripudio di molti insieme che abbiano voglia di stare allegri quando anche non abbiallo allegrezza dentro. A fare il vecchio si è sempre a tempo.
Animo e cera, vivanda vera.
Buono animo e buon viso, pietanze che fanno pro; e non ne godi tu solamente, ma chiunque vive o mangia teco. E perché bastano da sé sole è motto di chi si scusa dell'esser scarso nell'onorare altrui con vivande scelte. Chi gode un tratto, non stenta sempre-- e Godiamo, chè stentar non manca mai-- e
Chi si contenta gode e qualche volta stenta: ma è un bello stentar, chi si contenta.
Spesso suol dirsi ironicamente di chi vuol fare a modo suo;-- e
Una voglia non fu mai cara.
Ma chi disse:
Le voglie si pagano, Aveva più esperienza.
Chi ride e canta, suo male spaventa-- e L'allegria, ogni mal la caccia via. Chi se ne piglia, muore.
Chi troppo ride ha natura di matto; e chi non ride è di razza di gatto.
Chi vuol vivere e star bene, pigli il mondo come viene. E più argutamente:
La morte ci ha a trovar vivi.
Doglia passata, comare dimenticata.
Faccia chi può, prima che il tempo mute: che tutte le lasciate sono perdute-- e Ogni lasciata è persa.
Così si dice delle occasioni di darsi bel tempo. Fatta la roba, facciam la persona. Cioè godiamocela; e dicesi pure:
Chi ha fatta la roba, può far la persona.
Può riposare: e usasi pure quando alcuno si leva da letto tardi.
Gente allegra Iddio l'aiuta.
Grave cura non ti punga, e sarà tua vita lunga.
Il pianger d'allegrezza è una manna.
Il piangere puzza a' morti e fa male a' vivi.
Il riso fa cuore-- e Il riso fa buon sangue-- e
Ogni volta che uno ride, leva un chiodo alla bara.
(Vedi Illustrazione I, in fine al volume.) L'allegria è il primo rimedio della scuola salernitana.
La roba non è di chi la fa, ma di chi la gode. E dicesi per scherzo: Chi non consuma, non rinnuova. Non è il più bel mestiere, che non aver pensiere.
Non s'ha se non quello che si gode.
Palla in bocca e fiasca in mano.
Para via malinconia, quel ch'ha da essere convien che sia.
Pazzo e colui, che strazia sé per dar sollazzo altrui.
Pensiero non pagò mai debito-- o Malinconia non paga debito-- e
Un carro di fastidi non paga un quattrin di debito. Scrupoli e malinconia, lontan da casa mia.
Va' in piazza, vedi e odi: torna a casa, bevi e godi.
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