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Affetti, Passioni, Gusti, Voglie

A chi piace il bere, parla sempre di vino

L'orso sogna pere
Il porco sogna ghiande
Scrofa magra, ghiande s'insogna. Acqua passata non macina più.

Si dice delle impressioni o degli affetti dimenticati. Affezione accieca ragione.

A gusto guasto non è buono alcun pasto

Gusto guasto è come vin da fiasco.
Gli stomachi, gli umori, gli affetti guasti, per non confessare il puzzo che hanno dentro, lo accusano fuori. --Un Contadino dava il tabacco al Padrone, che avendone preso un poco, e accostato al naso poi lo gettò via dicendo: <<E' sa di briccone;>> e il Contadino: << Lustrissimo, l'enno le dita.>> Allo svogliato il méle pare amaro.

Amor non ha sapienza, e l'ira non ha consiglio.

A molti puzza l'ambra.

Animo appassionato non serba pazienza.

Aspetta il porco alla quercia.

Se vuoi cogliere l'uomo sul fatto, aspettalo dove egli suole capitare, dove ha il ripesco, dove lo tirano qualche sua necessità o voglia. A vecchia che mangia pollastrelli, gli vien voglia di carne salata.

Dicesi quando alcuno lascia il meglio per attenersi a cosa men buona. Chi ha bocca vuol mangiare.

Chi ha buona cantina in casa non va pel vino all'osteria Chi ha vitella in tavola non mangia cipolla. Chi maneggia il mèle si lecca le dita

Chi ha fatto il saggio del mèle non può dimenticare il lecco. Chi lecca i piatti, deve leccare in terra.

Chi non arde, non incende.

Cioè chi non s'infiamma nel bene operare, non induce gli altri a ben fare. Ma vale per tutti gli affetti: Si vis me flere, dolendum est Primum ipsi tibi. (ORAZIO.) Chi non può, sempre vuole.

Chi più arde più splende. <<Les grandes pensés viennent du coeur,>> dicono bene i Francesi: e così pure i grandi fatti. Chi più vuole, meno adopera. Le voglie troppo intense riescono talvolta inerti s'intricano in sé medesime, come l'acqua non sa uscire da Un fiasco voltato all'ingiù, perché il vaso è troppo grande e la bocca troppo stretta. L'impetuosa doglia entro rimase,
Che volea tutta uscir con troppa fretta, ecc.
(ARIOSTO.) Chi sempre beve non ha mai troppa sete-- e Colombo pasciuto, ciliegia amara
Chi non mangia ha del mangiato-- e
Chi non mangia a desco, ha mangiato di fresco
Gallinetta che va per cà, o la becca o l'ha beccà: se la non becca a desco, l'ha mangiato di fresco. Come saturo augel che non si cali
Ove il cibo mostrando altri lo invita.
(TASSO.) Chi troppo frena gli occhi, vuol dire che gli sono scappati. Così faceva il frate Cristoforo: e queste cose bisogna lasciarle dire al Manzoni. Con la voglia, cresce la doglia

Chi assai desidera, assidera. Dagli effetti si conoscono gli affetti.

Dei gusti non se ne disputa.

Dove la voglia è pronta, le gambe son leggiere.

E al contrario: Chi va in gogna, non fa il servizio volentieri. E' si può fare il male a forza ma non il bene Per forza si fa l'aceto
Cosa per forza non vale scorza.

<<V.E. può farmi piangere ma non cantare>> diceva il musico Marchesi al generale Miollis.

Gatto che non è goloso non piglia mai sorcio Se il tuo gatto è ladro, non lo cacciar di casa.

Ma quello del gatto è brutto mestiere.

Il cuore ha le sue ragioni e non intende ragione Cuore malato non sente ragione. Il cuore non sbaglia. Lo dicono particolarmente Ie madri nei presentimenti lieti e tristi del loro cuore:
Nelle sue visioni quasi divino. Il lupo sogna le pecore, e la volpe le galline.

Il diavolo può tentare, ma non precipitare. Ognuno ha colpa de' suoi errori; le tentazioni, le passioni, sono scuse povere. Il potestà nuovo manda via il vecchio-- e I santi nuovi metton da parte i vecchi
I santi vecchi non fanno più miracoli
Ai santi vecchi non gli si dà più incenso. Gli amori nuovi fanno dimenticare i vecchi. Le nuove cose fanno scordare le antiche; gli affetti si consumano . L'abbondanza genera fastidio.

La lingua batte dove il dente duole.

Le belle cose piacciono a tutti fino a' minchioni Tutte le bocche son sorelle: ed aggiungesi da quella del lupo in fuori, che vuole tutto per sé. Le cose vanno fatte quando se ne sente il bisogno.

Mal si balla bene se dal cor non viene. Il ballo è cosa da innamorati. Ma vale poi anche che nessun divertimento ti fa pro, se non vi hai l'animo disposto. Nota qui male, che sta per difficilmente. Non è bello quel ch'è bello, ma è bello quel che piace.

Non manchi la volontà, che luogo e tempo non mancherà Quando c'è la volontà, c'è tutto-- ovvero
La volontà è tutto (o tutto fa)
A buona volontà non manca facoltà. Ogni granchio ha la sua luna. Quando la luna è tonda i granchi son pieni. (SERDONATI.) Per fare una cosa bene, bisogna esser tagliati a buona luna. A bene riuscire in una cosa, conviene esservi tagliati, cioè inclinati; essere in buona luna per farla, in buona disposizione, averne voglia. Più da noi è bramato, chè più ci vien negato. Ruimus in vetium

Anco Adamo mangiò del pomo vietato.

Quando è alta la passione è bassa la ragione.

Sdegno e vergogna son pien d'ardire.

Se i desiderii bastassero, i poveri anderebbero in carrozza.

Sotto la bianca cenere, sta la brace ardente.

Tempo e fantasia si varia spesso Si cambia più spesso di pensiero che di camicia. Vedere e non toccare, è un bello spasimare Volontà è vita.

 

 
 
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