| chi sono | interviste | articoli | contattami | foto | Blog |

http://news2000.libero.it/editoriali/edp144.html
A caccia di voti in Rete 16 ottobre 2004
Bush e Kerry si sfidano anche sul web. La politica non può trascurare internet: Marco Montemagno ci spiega perché
Paolo Nuti

L'influenza dei media in campagna elettorale è nota, molto di meno lo è quella del web. A poche settimane dalle elezioni presidenziali americane ne abbiamo parlato con uno dei massimi esperti italiani, Marco Montemagno. Gli abbiamo chiesto se internet può effettivamente sposatare milioni di voti e condizionare il risultato delle elezioni americane, ma soprattutto se questa influenza è immaginabile a breve anche in Italia. Ecco cosa ci ha risposto

Dopo il fenomeno Dean la rete è entrata appieno tra i grandi mezzi di comunicazione di massa in grado di influenzare l'opinione pubblica in campagna elettorale. Perché?
L'obbiettivo di un candidato alle elezioni Usa è vincere. Per farlo ha bisogno di voti, per i quali servono soldi (utili alla campagna elettorale). Il Web è lo strumento ideale per questo. È veloce, economico, all'avanguardia, interattivo e (soprattutto) permette di raccogliere finanziamenti in maniera molto semplice. I motivi per cui internet è balzato alla ribalta solo dall'era Dean in poi, sono diversi. In passato alcuni strumenti non c'erano: è il caso di Meetup, sito su cui Dean (e ora Kerry), ha imperniato l'attività di coinvolgimento dell'elettorato. La rete fino poco tempo fa era difficile da usare: 4 anni fa l'uso domestico poggiava sul modem a 56 Kb, oggi la banda larga è presente nel 50% delle case americane; oggi inoltre si sono diffusi strumenti molto particolari come l'istant messenger. La diffusione e semplificazione della tecnologia è stata pertanto un elemento determinante. Allo stesso modo l'abitudine, la conoscenza e la maggior fiducia nei confronti del web sono stati fondamentali: 4 anni fa sarebbe stato impensabile raccogliere 70 milioni di dollari via internet, per il solo fatto che la gente non si fidava a dare il proprio numero di carta di credito online (e servizi come Paypal dovevano ancora affermarsi). Infine, non è da sottovalutare il fatto che il campaign manager di Dean, sia stato Joe Trippi, (appassionato di nuove tecnologie e con un background nel settore ICT), il quale ha avuto il coraggio di fare un "porting" del modello open source, già testato nel settore informatico, sul mondo politico.

Come si contraddistingue questo mezzo dagli altri? Quali sono le sue potenzialità rispetto a tv e carta stampata?
Il filmato "This land" realizzato da JibJab è stato scaricato 65 milioni di volte in 3 mesi: si tratta di una semplice parodia elettorale in flash. Stesso discorso per le opinioni di Moore (che sul web effettua delle vere e proprie chiamate alle armi) o di Greenwald (produttore prima di Outfoxed e ora di "Uncovered: the war in Iraq"): la loro diffusione è enorme. Tutto questo avviene gratuitamente, immediatamente e innescando un loop virale che permette di diffondere tra gli utenti - elettori - l'opinione del candidato o le critiche che screditano l'avversario. In aggiunta internet trasforma gli elettori in protagonisti, spostando l'intelligenza alle estremità. Un esempio è la realizzazione di manifesti e volantini pubblicitari. Durante la campagna di Dean ne sono stati realizzati alcuni, messi in rete, ed è stato chiesto ai supporters di dare la propria opinione/contributo. Nel giro di pochi minuti, sono arrivate versione modificate da esperti di Photoshop, claim riadattati inventati da esperti di marketing e via dicendo. Un ulteriore potenzialità del Web, riguarda la mancanza di barriere all'ingresso. In pratica, è possibile per un singolo, diventare un punto di riferimento (online e off line) quindi influenzare l'elettorato, basandosi solamente su un proprio sito (caratterizzato da una particolare idea o approccio). Pensiamo per esempio ai bloggers politici (un post di "Daily Kos" di Dave Winer, era la notizia del giorno su Google News di qualche giorno fa; il Rathergate della CBS è stato smascherato dai bloggers). Oppure pensiamo a semplici siti basati su un'idea; un esempio potrebbe essere FactCheck.org, sito che verifica l'accuratezza degli spot politici, e che è ormai diventato una "fonte", per emittenti del calibro di CNN. Gratuità e rapidità di diffusione del messaggio, unitamente alla possibilità di beneficiare dell'intelligenza aggregata dei propri supporter e alla mancanza di barriere all'ingresso, sono solo alcune delle potenzialità della Rete, non offerte (se non a costi elevati) dai media tradizionali.


Nella campagna per le presidenziali Usa come e quanto viene utilizzato il web? Sono stati fatti grandi investimenti?
L'uso del web in queste presidenziali è davvero impressionante in termini di iniziative in atto e di importanza. Per quanto riguarda gli investimenti si deve distinguere a mio parere tra pubblicità e struttura. Per quanto concerne la pubblicità, è appena stato pubblicato uno studio del Pew Internet & American Life Project sul tema degli investimenti pubblicitari dei candidati. Nonostante l'investimento sul web sia salito (2.6 milioni di dollari in banner da Gennaio ad Agosto 2004), si tratta ancora di importi esigui - 1% - rispetto all'investimento complessivo (330 milioni di dollari sui principali Media, Tv e Giornali, nello stesso periodo). Sul punto però è evidente l'attuale limite di tutti (dovuto aduna oggettiva difficoltà), nel trovare forme pubblicitarie adatte al web in grado di generare un effettivo ritorno (basti pensare che Google Adwords, uno degli strumenti migliori in circolazione, è composto da un link solo testuale e 2 righe di descrizione!). Tutt'altro discorso invece per la struttura web dei candidati dove i costi variano in base ai progetti e agli strumenti utilizzati; in altri termini se, per assurdo, Kerry decidesse di trasmettere via internet una sua Tv, 24 ore al giorno, è chiaro che solamente i costi fissi aumenterebbero a dismisura. Oppure se Bush decidesse di farsi realizzare un sistema di social networking personalizzato stile Frienster, da far usare ai propri supporters, ecco che anche in questo caso il costo di R&D , implementazione e gestione sarebbe elevato. In ogni caso a oggi possiamo rilevare che da un lato entrambi i candidati sono dotati di portali molto elaborati, gestite da uno staff di professionisti specializzati, dall'altro lato investono nella realizzazione di progetti web basati per esempio su una sola idea provocatoria, in grado di conquistare i navigatori (e quindi gli elettori).

In un futuro prossimo a suo avviso il web aiuterà a far politica o continuerà a essere utile solo in campagna elettorale?
Il web è ormai uno strumento insostituibile, in qualunque momento della vita politica. Sarebbe come utilizzare il cellulare per un po' e poi metterlo in un cassetto! Ricordiamoci che una caratteristica di internet è quella di essere una sorta di "materiale con memoria". Lo è sia per la sua architettura decentrata, sia per la presenza di progetti come "Internet Archive Wayback Machine" (che già oggi contiene 30 miliardi di pagine web archiviate). Che cosa vuol dire questo per la politica? Che una volta deciso di utilizzare il web, non si può più tornare indietro, perché alle successive elezioni diventa facile per un avversario recuperare tutto quello che è stato l'atteggiamento online durante la carica. In aggiunta sarebbe tradita la fiducia dell'elettore (= voto perso) il quale dopo aver seguito attivamente tutta la campagna, si troverebbe dal giorno dopo - e per 4 anni - un "errore 500" collegandosi sul sito del proprio candidato! Nessun politico interessato a governare, può più permettersi il lusso di ignorare la rete.

Se non erro a suo avviso per lungo tempo i media tradizionali manterranno a lungo un ruolo dominante in campagna elettorale rispetto al web. Perché?
Per ragioni tecniche, economiche e culturali. Tecnicamente è oggi problematico trasmettere video via internet; esistono problemi di costi legati all'occupazione di banda e in ogni caso l'esperienza di vedere un video su un Pc non è qualitativa per un utente medio. Ci sono molti esperimenti in corso, dall'IPTV al broadcatching, così come sistemi di Personal Video Recording come TIVO, Windows Media Center (e analoghi progetti open source), che si stanno diffondendo e stanno rendendo possibile quello che personalmente definisco "PnetP" (in pratica, un sistema di distribuzione/condivisione dell'informazione a disposizione di tutti, che offrirà ad ogni individuo le stesse possibilità di trasmettere video/audio, di cui dispone ad esempio un network televisivo). Risolto - a breve - il problema tecnico, rimane il fatto che l'informazione oggi è in mano a players economicamente dominanti, dotati di strutture tradizionali per i quali non è congeniale adottare rapidamente nuove tecnologie (o dare troppo spazio a disruptive technologies). Io credo che, anche in questo settore, avverrà quello che è già successo nel settore della musica on line, dove la svolta è stata data - non a caso - da un'azienda tecnologica (Apple con Itunes) e non da una Major del settore discografico. Non appena sarà disponibile una tecnologia in grado trasmettere un perfetto segnale televisivo su un PC, con un'ottima risoluzione, il mercato si sposterà necessariamente sul web. Infine esiste un ostacolo culturale. Oggi la Televisione è un media più autorevole rispetto al web. Però dobbiamo pensare che, ad esempio, tra 4 anni i quattordicenni di oggi ovvero la generazione "y" (quella nata con gli instant messenger), saranno elettori. Quale Media credete che sarà dominante per loro? Sarà più autorevole la CNN o BoinBoing? Staremo a vedere. Ma nel frattempo, è importante sottolineare, che i diversi media convivranno a lungo - senza sostituirsi ed anzi potendo beneficiare delle proprie diverse caratteristiche -, fino a trovare un punto di convergenza (sia software sia hardware).

Il mondo dei blog, le community e i social network stanno rivoluzionando la rete. Rivoluzioneranno anche le campagne elettorali-web?
Lo stanno già facendo. Entrambi i candidati (ma Kerry con maggiore coraggio), stanno credendo moltissimo sulle potenzialità dei nuovi strumenti di aggregazione. Prendiamo l'esempio dei Blog. Nel 2004 si è registrato un evento storico; per la prima volta dei bloggers (quindi dei singoli individui che, semplicemente, tengono un proprio sito web) sono stati accreditati alle convention. Questo perché il peso della blogosfera è cresciuto a dismisura e grazie a formati come RSS, le notizie postate dai bloggers si diffondono a macchia d'olio in maniera pressoché istantanea (diventando una sorta di ANSA per chi riceve i feeds). Oppure prendiamo il caso del social networking. Mentre Bush sembra assente dai circuiti di social networking, al contrario Kerry risulta registrato su Friendster con più di 4mila utenti collegati (mille ne conta invece su Orkut).Consideriamo che per Kerry 500mila volontari si sono registrati online, con una raccolta via internet di più di 81 milioni di dollari (durante il primo ciclo delle primarie)! Oppure ancora pensiamo all'originale iniziativa di Bush, Debate Facts, in occasione del primo faccia a faccia; durante il dibattito per ogni dichiarazione effettuata da Kerry, erano disponibili sul sito del Presidente testi e video, in tempo reale, che la smentivano o contraddicevano (con possibilità, poi, di discutere online ogni passaggio). Gli strumenti di community tradizionali unitamente, per esempio, ai nuovi sistemi di social mobile networking (che ad esempio permettono di entrare in contatto con altri supporters, in qualunque posto ci si trovi, usando un cellulare con bluetooth), se utilizzati in modo corretto, possono avere un impatto decisivo sulla campagna elettorale.

Consiglierebbe a una forza politica di focalizzarsi sul web a discapito di qualche altro media tradizionale?
È importante premettere che ogni media può essere adatto e adattato, in linea di massima, a target differenti.Come non avrebbe senso, ad esempio, comprare una pagina di pubblicità sul Corriere della Sera per raggiungere un target di ragazzini appassionati di videogiochi, allo stesso modo non avrebbe successo focalizzarsi sul web per una campagna politica destinata a raggiungere un paese sperduto nelle montagne, privo di connessione internet (ovviamente questo non è del tutto vero, perché per esempio, un'iniziativa online può avere una tale risonanza, da raccogliere l'interesse di tutta la stampa e le Tv nazionali e raggiungere indirettamente anche un target profano di web). Il consiglio è pertanto quello di valutare esattamente il proprio target, la propria strategia politica e bilanciare la propria presenza sui media di interesse. L'aspetto che ritengo però molto interessante è che oggi in Italia esiste un vuoto politico sul "fronte online" e i politici seriamente attivi su internet si contano sulle dita di una mano. Questa situazione rende possibili scenari futuri, potenzialmente imprevedibili. Una strategia vincente, infatti, potrebbe proprio essere quella di "prendere il controllo" dell'elettorato online (o per dirla meglio, di quella fetta di elettori sensibili alla Rete).Che cosa succederà allora se, alle prossime elezioni, imprenditori capaci e dotati di una agguerrita task forse informatica, decideranno di cercare un posto in Parlamento? Quanti voti potranno raccogliere sul web, occupando per primi lo spazio libero attuale? Il primo movimento che saprà approfittare della situazione, guadagnerà senza dubbio una posizione privilegiata e sarà in grado di sbilanciare gli attuali equilibri politici.

*******************************************************

Se quest'articolo/intervista/post ti è stato utile, supportami con una donazione (con un click sotto, via PayPal): potrò continuare a scrivere anche grazie al tuo aiuto.
Ti ringrazio


Alessandro Gennari
¤ Ok mi iscrivo
¤ Mi hai rotto, cancellami.
Patrice Leconte 17-12-04
Luisa Ranieri 10-12-04
Lola Ponce 15-10-04
Marco Montemagno 16-10-04
Pedro Almodovar 01-10-04
Sabrina Paravicini 29-09-04
Pino Scaccia 18-09-04
Leonardo Chiariglione 02-07-04
Mago Otelma 13-06-04
Agnese Nano 04-06-04
Rocco Siffredi 01-06-04
Alessandro Gaeta 24-05-04
Christiane Filangeri 18-05-04
Mario Procopio 04-05-04
Claudio Bisio 30-04-04
Alex Infascelli 18-04-04
Francesca Neri 09-04-04
Fiorello 02-04-04
Laia Marull 22-03-04
Sergio Rubini 19-03-04
Alamanno Contucci 26-03-04
Giuliano Urbani 19-03-04
Paolo Nuti 19-03-04
 
Ambra Angioini13-06-03
Selvaggia Lucarelli 09-05-03
Franco Battiato 09-05-03
Paz Vega 18-04-03
Rowan Atkinson 11-04-03
Luca Vendruscolo 1-04-03
Paolo Virzì 21-03-03
Loredana Cannata 14-03-03
Ferzan Ozpetek 28-02-03
Anna Galiena 19-02-03
Renée Zellweger 10-02-03
Sergio Cofferati 21-02-03
Monica Bellucci 04-02-03
Steven Spielberg 30-01-03
Roberta Lanfranchi 17-01-03
Riccardo Faenza 16-01-03
Leonardo di Caprio 13-01-03
Romina Mondello 09-01-03
 
 
 
 
{menu5}