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Ozpetek tra ragione e sentimento 28 febbraio 2003
Il regista de "Le fate ignoranti" torna con un nuovo film pieno di amore, dolore, memoria e rinunce
Ferzan Ozpetek
Dopo il successo de "Le fate ignoranti" Ferzan Ozpetek ci riprova. Il suo nuovo film si chiama "La finestra di fronte" ed è interpretato da una splendida Giovanna Mezzogiorno, Raul Bova e Massimo Girotti. Un film dal sapore agrodolce che parla d'amore, di passione, memoria, responsabilità e rinunce. È la storia di Giovanna e Filippo, coniugi da quasi dieci anni, del loro amore in crisi, schiacciato dalla noiosa quotidianità. Ma è anche la storia della passione di Giovanna per Lorenzo (Raul Bova) che abita nel palazzo di fronte, a cui la protagonista rinuncerà per non distruggere la propria famiglia. È infine la storia di un'altra rinuncia: quella che un ebreo (Massimo Girotti) ha compiuto molti anni addietro durante il rastrellamento dei tedeschi nel ghetto di Roma. Il giovane pasticcere salvò la vita a molte persone condannando però a morte il suo compagno omosessuale. Ne esce fuori il ritratto di una vita crudele e difficile che impone delle dolorose scelte. E che comunque, nonostante tutto, vale la pena di vivere fino in fondo. Davide (Massimo Girotti) incita Giovanna a pretendere una vita migliore. Lei ci proverà e alla fine riuscirà a coronare il suo sogno di diventare pasticcera. Il film, uscirà in circa 200 sale il 28 febbraio. Il regista, giunto alla sua quarta opera, è ansioso di veder come reagirà il pubblico alla pellicola.

Dopo il successo de "Le fate ignoranti" c'è molta attesa per il suo nuovo film
Lo so, e questo mi mette un po' di ansia. In realtà il film racconta molte cose di me: quando ti esponi è normale essere agitati.

I suoi personaggi sono spesso alla ricerca della loro vera identità, immersi in un'atmosfera quasi misteriosa. Perché?
Perché questo accade nella vita reale. Se non ci fosse questa ricerca la nostra vita sarebbe fiacca. Il mistero fa parte della nostra esistenza: basta un incontro per sconvolgerla totalmente. Io racconto solo quello che sento: nulla di più.

Che cosa l'ha spinta a girare questo film?
Un fatto che mi è accaduto realmente una quindicina di anni fa: passeggiavo vicino Ponte Milvio (Roma -n.d.r.) quando sono stato fermato da un signore piuttosto anziano che mi ha chiesto aiuto. Aveva perso la memoria e la città lo spaventava maledettamente. Sono rimasto con lui soltanto un pomeriggio ma quella storia mi è rimasta dentro. La sceneggiatura di Gianni Romoli è partita proprio da quello spunto.

Il film è girato quasi interamente a Roma tra il ghetto ebreo, Donna olimpia, Testaccio...
Si, sono molto affascianto da questi luoghi e dal loro passato: penso alle gioie e dolori di cui sono stati testimoni. I muri di città antiche come Roma sono impregnate di ricordi: questo ha influenzato positivamente la sceneggiatura.

Com'è stato lavorare con Raul Bova e Giovanna Mezzogiorno?
Quando è trapelato che avrei lavorato con Raul Bova ho ricevuto un sacco di email contrariate. Qualcuno mi ha accusato di essere un venduto ("Quanto hai preso per scegliere Raul Bova?"). Qualcun altro di essere diventato commercaile ("Anche tu ti dai al cinema commerciale"). Eppure Raul è un grande attore nonostante la paura ad aprirsi e lasciarsi andare. Dentro di sé però ha grandi potenzialità. Con Giovanna abbiamo lavorato sullo sguardo: abbiamo cercato di eliminare questo suo vizio di sospirare frequentemente.

Può raccontarci un aneddoto?
Prima di iniziare a girare ci siamo riuniti in casa mia io, Raul Bova, Massimo Girotti e Giovanna Mezzogiorno. Volevo che gli attori leggessero la sceneggiatura. Giovanna oltre a leggere ha iniziato a recitare e io le ho detto: non farlo, devi solo leggere, per adesso. Quando è stato il turno di Massimo Girotti lui ha interpretato il copione, in maniera così intensa che non me la sono sentita di fermarlo. Alla fine, quando se n'è andato, Giovanna mi ha preso in un angolo e mi ha detto: lui si e io no, eh? Poi però abbiamo superato tutto.

In questo film i personaggi scelgono di non vivere fino in fondo l'amore. Hanno paura?
No, è il loro senso di responsabilità a frenarli. Quando l'amore si scontra con legami precedenti una persona sensibile mette i due sentimenti sul piatto della bilancia e valuta come comportarsi. La vita è così: spesso la passione tra due persone si spegne dopo qualche anno passato insieme. Il rapporto cambia ma non è detto che si interrompa.

Un film altamente calorico, visto il numero delle torte presenti in scena...
Fare una torta dà una soddisfazione grandissima. Chi ha questa passione deve fare di tutto per realizzarla. Non posso sopportare chi la spreca e la fa diventare semplicemente un hobby.

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