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Il caso Scafroglia 31 ottobre 2001
Guzzanti torna in tv: «A me interessa solo la libertà da noi stessi»
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Corrado Guzzanti torna alla carica.  Di nuovo su Rai tre, come ai tempi di "Avanzi", ma con una trasmissione totalmente diversa: una striscia giornaliera di 20 minuti soltanto, in onda dal 4 novembre alle 23,30 e dedicata all'attualità. Obiettivo: «fare un'esercizio di follia, rappresentare una televisione schizzoide» annuncia sornione. Quali saranno i tuoi personaggi? Ne interpreterai di nuovi? «Non lo so con precisione,vedremo» perché, ci tiene a sottolinearlo, «l'improvvisazione giocherà un ruolo  fondamentale in questo programma», anche se non sarà in diretta. Di sicuro ci saranno quelli più famosi, da Vulvia a Prodi, da Badget Bozzo a Funari ("un godimento personale"). In coppia con Marco Marzocca, compagno di mille avventure, ci farà morire dalle risate: sono bastati pochi scatch per far scoppiare la sala colma di giornalisti accorsi per incontrarlo. Esilerante l'imitazione di Ghezzi (Blob): Guzzanti parla in video, con l'audio sfasato rispetto alle immagini, dice un sacco di bischerate mentre Ghezzi (quello vero) è presente in sala. Continua lo show, questa volta tocca al ministro Tremonti che, alle prese con la calcolatrice e la Finanziaria è in grado di dire solo una frase: «Porca zozza, porca puttana, non basta, non basta!». Poi, finita la proiezione, viene sommerso da una pioggia di domande.

Corrado, quale sarà il titolo della trasmissione?
Si chiamerà "Il Caso Scafroglia". È il nome di uno dei giochi di satira che condurremo al suo interno, ma la scelta è stata del tutto casuale, poteva chiamarsi anche in un altro modo.

Di cosa si tratta?
Assomiglia a un programma di approfondimento, anche se in realtà non lo è. È il tentativo di fare una specie di psicodramma televisivo. Gioca sul bombardamento dell'informazione che crea uno stato confusionale per cui è difficile in questo Paese crearsi un'opinione su qualsiasi cosa. Io interpreto la parte di un conduttore che cerca di seguire una linea ma si perde continuamente. Sarà molto rapido come programma, non avrà i tratti tipici del varietà. Ci saranno poche presentazioni: l'impianto sarà molto "teatrale". In generale ci faremo guidare dall'attualità

Ci sarà Berlusconi?
Forse è un po' sorpassato come modello di personaggio

E se ti accusano di "comunismo"?
Sperò che accada per cose importanti. Credo che attualmente ci sia una grande ipocrisia in molte parti politiche. Non si capisce bene più chi è a destra e chi a sinistra. Così se mi accusano di comunismo, potrei non recepire bene l'accusa. A me interessa la libertà da noi stessi: che sappiamo quello che pensiamo e vogliamo davvero. Io sono attratto dai personaggi che hanno problemi con loro stessi (noi siamo un tipico caso, ride -n.d.r.)

Il tuo programma cerca di riempire un vuoto in tv?
Io non ho mai agito con una logica commerciale: ho sempre fatto quello che mi andava di fare, senza pormi troppe domande.

Che metodo di lavoro adotterai? Come interagirai con gli autori del programma?
Io di solito sono molto autonomo, lo sarò anche questa volta. Gli autori ci daranno una mano sopratutto per quello che riguarda l'attualità.

Ed è proprio Curzio Maltese, giornalista di spicco di Repubblica, nonchè uno degli autori della trasmissione che fornisce una chiave di lettura molto convincente del nuovo programma: «Non sarà controinformazione, perché non ha molto senso parlarne oggi. Sarà il tentativo di presentare l'attualità sotto un altro punto di vista, cosa sempre più rara nella televisione di oggi».

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Alessandro Gennari
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Corrado Guzzanti 31-10-01
 
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