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«Sono ferma da settembre. Eravamo arrivati all'ultima settimana di riprese del piccolo film della Emme Produzioni diretto da Elisabetta Villaggio, la figlia di Paolo, provvisoriamente intitolato "Luna e le altre" quando si è interrotto ogni contatto. Mancanza di fondi? Litigi con la produzione? Crisi creativa della regista? Chissà. Sono spariti tutti senza fornire spiegazioni». Agnese Nano, protagonista della fortunata serie televisiva "Incantesimo" non nasconde affatto l'amarezza per il periodo difficile che sta attraversando. Eppure, oltre all'ultima pellicola di Colizzi ("Fino a farti male"), Agnese è nelle sale italiane con un altro film: "Fate come noi" di Apolloni. Il fatto è che entrambi i film sono stati girati quasi tre anni fa. Risultato? La gente la ferma ancora per strada soprattutto per le sue interpretazioni televisive ma di nuove prospettive, per il momento, neanche a parlarne.
Lei ci rimugina ad alta voce: «Ho cominciato con un grande produttore, Cristaldi, e "Nuovo Cinema Paradiso". Ho fatto la televisione che mi ha dato una popolarità imbarazzante. Sono passati quindici anni da "Edera" e sei da "Incantesimo" eppure la gente mi ferma per strada per chiedermi quando tornerò in tv. Non so quando lo farò: la televisione mi ha cucito addosso il ruolo di donna forte e me lo ripropone con ostinazione. A me, invece, piace sperimentare. Questa opportunità, però, me la offre solo il cinema. Meglio, solo i giovani autori».
In effetti, a vederla nei panni di Martina, la protagonista dell'ultima fatica di Colizzi, non c'è che darle ragione: nel film la sua tranquilla e felice vita di coppia viene travolta da una passione improvvisa per un'altra donna. Lei non si tira affatto indietro, in ogni senso, neppure nella recitazione: bacia appassionatamente Lara (Karin Giegerich) come fosse la cosa più naturale del mondo. Ma non è stato almeno un po' imbarazzante? «All'inizio ero un po' preoccupata - confessa - poi forse per il fatto che ho abbracciato un corpo come il mio, non c'è stato nessun tipo di imbarazzo. Anzi, mi ha quasi divertito». Agnese peraltro non nasconde le difficoltà: «Eravamo molto preoccupate delle scene d'amore prima delle riprese anche se non lo ammettevamo con il regista. In realtà poi girando si è creata tra noi una complicità tanto da poter dire che è più facile fingere una scena di sesso con una donna che con un uomo, forse perché si conosce perfettamente l'altro corpo uguale al tuo».
È inutile fare gli ipocriti: vedere una donna che bacia appassionatamente un'altra donna per poi finirci più volte a letto insieme fa ancora un certo effetto. Se poi a farlo è la splendida Agnese l'effetto è doppio, perchè il suo personaggio è inquieto e azzeccato. Insomma, reale. Il film non è sull'omosessualità ma su una coppia che pensa di conoscersi e invece non si conosce affatto, almeno nelle intenzioni del regista. Agnese segue il copione anche con i giornalisti: «Questa coppia ha un rapporto con l'esteriorità che non funziona... hanno un'immagine di coppia perfetta e invece non riescono a capire cosa prova l'altro. Il film mostra il percorso di ricerca che il tentativo di un gesto estremo ha innescato». Poi però, quando parla di sé, torna sincera: «Di sicuro questo è stato il ruolo più complesso della mia carriera, anche perché i personaggi che ho interpretato in tv sono sempre state donne determinate, senza dubbi. Qui invece Martina compie un percorso difficile che la porterà a guardarsi dentro, ad accettarsi per quello che è». |