MONDO PICCINO

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APPROCCIO ANALITICO AL PRESUNTO RISCALDAMENTO DEL PIANETA

22/11/2009

Del WWF svizzero

Dopo qualche settimana di silenzio mi ha di nuovo scritto il WWF svizzero e mi ha inviato il seguente scritto sintetico sul riscaldamento del pianeta. Premesso che io ad oggi non ci credo e che non si crederò nemmeno domani lunedì 23 novembre 2009 ritengo giusto che sia letto per i suoi meriti evidenti: sintetico e chiaro.

Lo faccio per la stima che ho per il WWF Svizzero e per le molte ricerche che fanno.

Tornerò di tanto in tanto sul tema che in questo caso trova un suo sviluppo analitico in 12 punti meno difficili da misurare! Almeno la metà.

EMBARGO: 23 novembre 2009, ore 00.01

Punti di non ritorno del clima: pericolo di danni per miliardi di dollari in tutto il mondo

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I punti di non ritorno rendono estremamente imprevedibili i cambiamenti nel sistema climatico mondiale. In uno studio recente, il WWF e il gruppo assicurativo Allianz SE analizzano i 12 principali tipping point, quantificandone le conseguenze finanziarie. Risultato: solo nelle maggiori città costiere del mondo, sono a rischio valori patrimoniali per oltre 28 000 miliardi di dollari e, a seconda del Paese considerato, è minacciata la sopravvivenza di oltre il 70% della popolazione attiva.

Il cambiamento climatico non avrà un decorso lento e continuo. Alcune catastrofi climatiche potrebbero superare un punto critico già prima del 2050. Una volta varcata quella soglia, esse diventano irreversibili e spesso agiscono come cassa di risonanza, potenziando ulteriormente il riscaldamento globale. Si tratta di fenomeni climatici come lo scioglimento dei ghiacci ai Poli, l'innalzarsi del livello dei mari, i cambiamenti del monsone estivo in India o la perdita di foreste in Amazzonia.

Uno studio del WWF e Allianz Assicurazioni analizza i 12 principali punti di non ritorno e i loro effetti sulle regioni direttamente interessate. Di seguito alcuni degli scenari esaminati:

A causa dei frequenti periodi di siccità e dell'innalzamento delle temperature globali, entro il 2100 potrebbe essere scomparso fino al 70% delle foreste pluviali amazzoniche. Questo fenomeno devastante verrebbe accompagnato dalla liberazione di immensi quantitativi di CO2, che finirebbero per accelerare ulteriormente il riscaldamento climatico.

Lo scioglimento delle calotte polari potrebbe comportare, già prima del 2050, un aumento del livello dei mari pari a mezzo metro. Un fenomeno che metterebbe a rischio valori patrimoniali per oltre 28 000 miliardi di dollari, nelle 136 città costiere del mondo con una popolazione superiore a un milione di abitanti.

Le regioni prospicienti il mare risentono maggiormente delle conseguenze del cambiamento climatico, poiché qui le tempeste e le inondazioni hanno effetti devastanti.

Secondo lo studio, un uragano di forza 4 che colpisse oggi l'area di New York provocherebbe danni per 1000 miliardi di dollari, ma con l'aumento del livello del mare nel 2050 la cifra potrebbe già superare i 5000 miliardi di dollari.

I ritardi del monsone estivo come pure lo scioglimento dei ghiacciai nell'Himalaya potrebbero scatenare in India ulteriori periodi di siccità. In questa regione del mondo, il cambiamento climatico metterebbe pertanto a rischio la sopravvivenza di oltre il 70% della popolazione attiva, che dipende dall'agricoltura.

Con l'intensificarsi del cambiamento climatico, si acuisce il pericolo di punti di non ritorno.

"Pertanto dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere il riscaldamento sotto i due gradi rispetto alle temperature preindustriali" , sono le parole di Rudy Baechtold del WWF Svizzera. A tal fine è necessaria una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 da parte dei Paesi industrializzati, entro il 2020. E alla Conferenza ONU sul clima a Copenhagen tutte le nazioni devono sottoscrivere un protocollo sul clima vincolante e orientato all'obiettivo, poiché il tempo stringe. Rudy Baechtold: "Se investiamo ora nella protezione del clima, ne verremo a capo meglio e a minor prezzo".

Contatti: Per un'animazione e informazioni dettagliate sui 12 punti di non ritorno visitate:

"http://wouldyouliketoseemore.com/WWF_Allianz_Climate_TP_Draft/en_US/index.html"

Lo studio, un riassunto in inglese e il comunicato sono disponibili su "http://www.wwf.ch/media".

Le foto relative all'argomento trattato sono disponibili su "http://www.wwf.ch/fotos".

I 12 punti di non ritorno:

Scioglimento dei ghiacci artici

Scioglimento della calotta occidentale dell'Antartide

Scioglimento della calotta di ghiaccio continentale della Groenlandia

Scioglimento dei ghiacciai continentali nella catena dell'Himalaya

Collasso della circolazione atlantica

Siccità e incendi dolosi nel sud - ovest degli USA, soprattutto in California

Ritardo del monsone estivo in India

Perdita delle foreste in Amazzonia

Perdita delle foreste di conifere boreali

Potenziamento della corrente marina El Nino

Scioglimento del permafrost e liberazione di metano

Minore intensità del monsone dell'Africa occidentale e minori precipitazioni

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Continua la raccolta di firme

la petizione sull'uranio impoverito

(vedasi la pagina principale - colonna di destra).

Al 19 novembre le firme sono91. Abbiamo avuto il sostegno dei verdi di Firenze e di un medico di Milano che sul tema tiene conferenze in tutta Italia. Alcuni volontari hanno mandato una news letter a varie associazione e blog on line che hanno risposto positivamente. Cresce l'interessamento in Sardegna.

C'E' BISOGNO DI TUTTI E' ANCHE UN MODO PER RIBADIRE L'OPZIONE PACIFISTA.

Rammentate che il decadimento di questo materiale radioattivo (con un'emivita di 4,7 milioni di anni) produce nel corpo del contaminato milioni di emissioni radioattive all'anno. Ciò causa danni genetici enormi all'organismo, anche al DNA.

Le informazioni sugli effetti spaventosi dell' uranio impoverito vengono sistematicamente soppresse e minimizzate, in USA e in Italia. E' una verità drammatica che copre i drammi legati alle guerre combattute con armi radioattive! Drammi generati da reduci malati e/o dai loro bambini nati con difetti genetici.

Ricordiamo che nel 2006 L'Ecologist scrisse che i morti da contaminazione da uranio impoverito erano 10.000 in Serbia.

In Italia si stimano in 2500 gli ammalati, ci pare sbagliata per difetto! Anche perché si può essere contaminati anche facendo la guardia ad un magazzino di munizioni!

PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI CLICCA SUL NUMERO 41 e poi FIRMA LA PETIZIONE trovando l'apposito spazio nella pagina principale.

Pezzi passati: - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85

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