Profeti e Patriarchi


Patriarca - Profeta

Profeti

Aggeo

Sant'Aggeo, profeta, che, al tempo di Zorobabele, re di Giuda, esortò il popolo a riedificare la casa del Signore, nella quale affluiranno le ricchezze di tutte le genti".

Martirologio Romano, 15 dicembre, n. 2.

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Aggeo Profeta

Il profeta Aggeo svolge la sua missione sotto il Regno di Dario I, all'epoca dell'egemonia persiana in Medio Oriente. Aggeo incoraggiò il popolo a ricostruire il Tempio di Gerusalemme, unitamente a Zaccaria e gli anziani dei Giudei poterono continuare i lavori e far avanzare la costruzione, aiutati dalle parole ispirate dal profeta Aggeo, e di Zaccaria figlio di Iddo, così finirono i loro lavori di costruzione "secondo il comandamento del Dio d'Israele".

Mentre i reduci dall'esilio babilonese si danno alla ricostruzione di Gerusalemme, l'ostilità invidiosa dei samaritani fa sospendere la ricostruzione fino al secondo anno di Dario Istaspe. È la data che si assegna alla profezia di Aggeo: "Il secondo anno del re Dario, il primo giorno del sesto mese [Agosto del 520 a.C.], la parola del Signore fu rivolta, per mezzo del profeta Aggeo, a Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote: Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: "Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!".

Allora questa parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo: "Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? Ora, così dice il Signore degli eserciti: riflettete bene al vostro comportamento. Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l'operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato.

Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene al vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria" - dice il Signore". (Ag 1,1-8).

Questi discorsi si rivolgono principalmente a Zorobabele e a Giosuè, ma sono indirizzati anche a tutto il popolo. L'intenzione è di spronare a ricostruire il Tempio, la cui gloria supererà quella precedente.

Il profeta Aggeo, velatamente, sembra voler presentare nel governatore giudeo Zorobabele l'unto di Yhvh, il Messia davidico: "Parla a Zorobabele, governatore della Giudea, e digli: Scuoterò il cielo e la terra, abbatterò il trono dei regni e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni, rovescerò i carri e i loro equipaggi: cadranno cavalli e cavalieri; ognuno verrà trafitto dalla spada del proprio fratello.

In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - io ti prenderò, Zorobabele figlio di Sealtièl mio servo, dice il Signore, e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto, dice il Signore degli eserciti" (Ag 2,21-23).

I discorsi di Aggeo, pur essendo brevi esortazioni occasionali, riuscirono a compiere la loro missione: incoraggiare il popolo e completare la ricostruzione del tempio.