Profeti e Patriarchi


Patriarca - Profeta

Profeti

Geremia

Geremia nacque da una famiglia sacerdotale attorno al 650 a.C.

Fu il secondo dei quattro profeti maggiori e Preannunciò la distruzione della Città Santa e la deportazione del popolo. Predisse il compimento della nuova ed eterna Alleanza in Gesù Cristo.

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Geremia Profeta

Intorno al 600 a. C., Geremia è chiamato da Dio a una missione difficile e drammatica. Deve predicare al suo popolo e al suo re Ioiakim, che hanno perso la strada dell'Alleanza con Dio e si sono adagiati nella ricchezza e nella lussuria avvicinando falsi idoli, il ritorno alla giustizia e alla fede. Nel corso del suo primo sacrificio rituale, le sue parole di rimprovero cadono nel vuoto, anzi diventano causa della sua persecuzione.

Invano Geremia tenta allora di sfuggire alla sua missione abbandonando la sua casa e la sua città, ma in una visione riceve l'ordine di tornare a Gerusalemme per convertirne gli abitanti: se non vi sarà conversione, tutti i bambini e le madri che li hanno partoriti moriranno. Geremia torna, ma viene condannato a morte insieme a Baruc. I Babilonesi, guidati dal re Nabucodonosor, assediano Gerusalemme. Invano Geremia continua a predicare il ritorno a Dio: solo quella è la via per la libertà: nel corso di un lungo assedio, più di una volta invita il re a consegnarsi ai Babilonesi, ma non viene ascoltato. E così l'esercito di Babilonia irrompe mettendo la città a ferro e fuoco, mentre re Sedecia è accecato e fatto schiavo. La città viene distrutta e la Palestina diventa di dominazione babilonese.

"Mi fu rivolta la parola del Signore: "Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni". Risposi: "Ahimè, Signore Dio, ecco, io non so parlare, perché sono giovane". Ma il Signore mi disse: "Non dire: Sono giovane, ma va' da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. Non temerli, perché io sono con te per proteggerti". Oracolo del Signore. Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: "Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca. Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare. [...]

Tu, dunque, cingiti i fianchi, alzati e di' a loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti alla loro vista, altrimenti ti farò temere davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una fortezza come un muro di bronzo contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il mondo del paese. Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti". Oracolo del Signore". (Geremia 1,4-10,17-19)

Da tali parole si intuisce come Geremia fosse profeta timido e ipersensibile; vorrebbe sfuggire al suo destino, ma come fare se è Dio stesso a mettergli le sue parole sulla bocca.

Geremia fu realmente segnato dalla volontà di Dio (16,1-4). "Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Non prendere moglie, non aver figli né figlie in questo luogo, perché dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo luogo e riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasti degli uccelli dell'aria e delle bestie della terra".

Geremia non ha mai avuto alcun riconoscimento per la sua opera, non è mai stato apprezzato, addirittura ha dovuto essere difeso anche dalle insidie dei suoi stessi parenti. Durante tutta la sua vita è stato educato al dolore e alla solitudine. Certe verità sono accolte dagli uomini solamente dopo che il profeta le ha sofferte nella propria carne. Sicuramente il dolore più grande di Geremia fu quello di essere stato accusato di tradimento, ma resistette e perseverò, nonostante tutte queste difficoltà senza risoluzione, perché sostenuto da una fede profonda e salda.