Profeti e Patriarchi


Patriarca - Profeta

Profeti

Isacco

Personaggio della Bibbia è uno dei grandi patriarchi, figlio di Abramo e Sara.

È venerato come santo dalla Chiesa Cristiana.

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Isacco Patriarca

La sua vita è narrata nel libro della Genesi. Il suo nome ("egli riderà" o "egli ha riso") deriverebbe dal fatto che Abramo, al momento della profezia della sua nascita, avrebbe sorriso al pensiero di veder concepito un figlio da lui che aveva cento anni e da sua moglie Sara che ne aveva novanta ed era sterile. Ma Dio promise anche che Ismaele, il figlio di Abramo avuto dalla serva di Sara, Hagar, sarebbe stato padre di dodici principi.

Dopo aver trascorso i suoi primi anni a Bersabea, Dio mise alla prova Abramo, chiedendogli di offrire in olocausto suo figlio Isacco: lo portò sopra un monte nel territorio di Moria per sacrificarlo al Signore. Abramo costruì l'altare e vi accomodo la legna; legò Isacco suo figlio, e lo mise sull'altare, sopra la legna. Abramo stese la mano e prese il coltello per sacrificare il figlio, ma l'Angelo del Signore lo chiamò dal cielo e disse: "Abramo, Abramo! Ora so che tu temi Dio, poiché non hai rifiutato tuo figlio". Abramo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abramo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece del figlio" (Genesi 22, 9-13).

Isacco all'età di quaranta anni sposò Rebecca, la figlia di Betuel, che suo padre mandò a prendere in Mesopotamia, la propria terra di origine. Il matrimonio ebbe luogo nel "paese del sud" dove Isacco viveva e continuò ad abitare dopo aver accompagnato Ismaele a seppellire il corpo di Abramo nella grotta di Macpela, di fronte alla città di Hebron. Isacco implorò Dio perché la moglie era sterile e Dio lo esaudì, così Rebecca ebbe due gemelli, il primo fu Esaù e il secondo Giacobbe.

La siccità e la carestia costrinsero Isacco ad andare in Egitto, ma, ispirato dal Signore, si fermò a Gerar presso Abimelec re dei Filistei. Temendo che la bellezza della moglie gli procurasse l'invidia di quella gente e che qualcuno arrivasse ad ucciderlo pur di possederla, fece passare Rebecca per sua sorella. Mentre era là da molto tempo, avvenne che Abimelec, re dei Filistei, si affaccio alla finestra e vide che Isacco scherzava con Rebecca sua moglie. Allora Amibelec chiamò Isacco e gli disse: "Certo costei è tua moglie; come mai dunque hai detto: "È mia sorella?" Isacco rispose: "perché dicevo: Non vorrei essere messo a morte a causa di lei". E Abimelec: "Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie, e tu ci avresti attirato addosso una grande colpa". E Abimelec diede questo ordine a tutto il popolo: "Chiunque toccherà questo uomo o sua moglie sia messo a morte".(Genesi 26, 8-11).

Isacco seminò in quella regione dove stava e in quell'anno raccolse il centuplo, tanto il Signore lo benedì. Egli divenne grande e andò sempre aumentando i suoi frutti, finché divenne ricchissimo. Ma i Filistei lo invidiavano e iniziarono a perseguitarlo, tanto che Abimelec fu costretto a dire a Isacco: "allontanati di qua perché tu sei diventato molto più potente di noi". Isacco allora partì di là e si accampò nella valle di Gerar, dove fissò la sua dimora. Poi da qui, salì a Bersabea e in quella notte stessa gli apparve il Signore che gli disse: "Io sono il Dio di tuo padre Abramo; non temere, perché io sono con te, ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie, per amore di Abramo mio servo". Abimelec da Gerar andò da lui perché aveva visto chiaramente che il Signore era con Isacco e stabilirono tra di loro una solenne alleanza.

Durante gli ultimi anni della vita di Isacco, ormai cieco conferì la benedizione a suo figlio Giacobbe, invece che al prevedibile primogenito Esaù per uno scambio avvenuto tra i due fratelli, del quale sua moglie Rebecca era al corrente; a tale benedizione seguì la promessa di Isacco di proteggere Giacobbe dal risentimento del fratello e di assicurargli una moglie in Mesopotamia. Dopo il ritorno di Giacobbe dalla Mesopotamia, Isacco morì a Mambre all'età di 180 anni e fu seppellito dai suoi figli nella grotta di Macpela.