Profeti e Patriarchi


Patriarca - Profeta

Profeti

Naum

San Naum, profeta, predicò che Dio regge il corso del tempo e giudica i popoli nella giustizia.

Martirologio Romano, 1 dicembre, n. 1.

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Naum Profeta

Il profeta Naum visse verso la metà del VII secolo a.C. era nativo di Elcos, un villaggio localizzato da alcuni in Galilea, che potrebbe identificarsi con Elqush nei pressi di Mossùl (non lontano da "). Naum era contemporaneo del re Giosia, sovrano di Giuda dal 640 a.C. al 609 a.C. e la sua predicazione ebbe quasi certamente luogo fra il 662 ed il 612 a.C.

Nel suo breve libro canta la caduta di Tebe per opera degli Assiri (663 a.C.) e la caduta di " (612 a.C.), la fiorente città assira che si affacciava sul fiume Tigri e che, secondo la Bibbia, venne distrutta nel 512 a.C.

Ecco l'oracolo su ", secondo la visione di Naum: "Guai alla città sanguinaria, piena di menzogne, colma di rapine, che non cessa di depredare! Sibilo di frusta, fracasso di ruote, scalpitio di cavalli, cigolio di carri, cavalieri incalzanti, lampeggiare di spade, scintillare di lance, feriti in quantità, cumuli di morti, cadaveri senza fine, s'inciampa nei cadaveri.

Per le tante seduzioni della prostituta, della bella maliarda, della maestra d'incanti, che faceva mercato dei popoli con le sue tresche e delle nazioni con le sue malie. Eccomi a te, oracolo del Signore degli eserciti. Alzerò le tue vesti fin sulla faccia e mostrerò alle genti la tua nudità, ai regni le tue vergogne. Ti getterò addosso immondezze, ti svergognerò, ti esporrò al ludibrio. Allora chiunque ti vedrà, fuggirà da te e dirà: "Ninive è distrutta!". Chi la compiangerà? Dove cercherò chi la consoli?" (Na 3,1-7).

Il profeta Naum non si rivolge direttamente al popolo: la sua opera profetica è rivolta a Ninive, la capitale dell'impero assiro; il profeta si compiace dell'imminente drammatica catastrofe che annienterà la città nemica, schiacciata sotto il peso della sua perfidia e fornicazione che sono la causa di tanta rovina: E altrettanta gioia esprime per il momento in cui Ninive cadrà, in quanto finalmente scomparirà la tirannia del regno assiro.

Il messaggio di Naum testimonia che Dio è indefesso nel suo giudizio e sa punire al momento opportuno i suoi avversari: "Il Signore è un Dio geloso e vendicatore; il Signore è vendicatore e pieno di furore; il Signore si vendica dei suoi avversari e serba rancore verso i suoi nemici" (Na 1,2).

Persino i più potenti imperi saranno annientati da Dio, perfino la superbia di Ninive sarà annientata da chi non dimentica le rapine e la crudeltà della sua egoistica potenza dominatrice: "Ora spezzerò il suo giogo di dosso a te e romperò le tue catene" (Na 1,13), "Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare!" (Na 3,1),

"Tu hai moltiplicato i tuoi mercanti, più delle stelle del cielo; sono come le cavallette che spogliano ogni cosa e volano via" (Na 3,16). Israele sarà invece libera dal dominio assiro: "Ora spezzerò il suo giogo di dosso a te e romperò le tue catene" (Na 1,13). Israele dovrà essere ristabilito nella sua gloria: "Il Signore ristabilisce la gloria di Giacobbe, e la gloria d'Israele" (Na 2,2).