Gagliardi Francesco, regista, produttore Gaitelgrima, principessa di Capua Galderisi Giuseppe, calciatore Galdi Davide, scrittore Galdi Federico Maria, vescovo Galdi Marco, giurista Galdi Matteo Angelo, patriota Galdi Vincenzo Ambrogio, avvocato Gallo Marco, velista Gallo Michele, schermitore Gargano Alfonso, poeta, saggista Garioponto, medico Gasparini Paolo, attore Gatto Alfonso, poeta Gaudino Alex, disc jockey Genovese Clemente, amanuense Gentile Carmine, calciatore Giancappetti, ceramista Giannattasio Nicola, calciatore a cinque Gigante Pierluigi, attore Gigliotti Lorenzo, giornalista, regista Gigliotti Vittorio, ingegnere Gillio Ersilia, giornalista, scrittrice Giordano Silvia, cantante, attrice Giordano Silvia, politica Golia Francesca, attrice Gorini Mario, letterato, pittore Granato Luca, regista Granito Matteo, arcivescovo Grassadonia Gianluca, calciatore Grattacaso Claudio, scrittore Greco Matteo, cronista GreenPino, graffiti-artist Gregorio Rossella, schermitrice Grillo Giovanni, giurista (XIV secolo) Grillo Giovanni, giurista (XV secolo) Grillo Lorenzo, medico Grimaldi Antonio, stilista Grimaldi Giuseppe, designer Guaccio Alberto, colonnello del genio Guaimario IV, principe Guardati Tommaso, novelliere Guarna Andrea, letterato Guarna Cola Matteo, giurista Guarna Giacomo, condottiero Guarna Giovanni, beato Guarna Giovanni, condottiero Guarna Rebecca, medico Guarna Romualdo, arcivescovo Guglielmi Edoardo, critico musicale Gugliucci Yari, attore Guidone, duca di Sorrento Guizzi Francesco, storico del diritto _______ Heaven Christian, scrittore Hunt Rocco, rapper _______ Iacovazzo Carmine, calciatore Ianniello Antonio, attore Iannuzzi Tino, politico Imparati Francesco, arcivescovo Imperiali Guglielmo, diplomatico Indelli Enrico, politico Irace Fulvio, storico dell'architettura _______ Jannini Maria Elena, suora, partigiana Jemma Ottavio, sceneggiatore, scrittore _______ Karma, pittore, fotografo _______ Lamanda Carmine, banchiere Lamberti Gianfranco, politico Lambiase Michele, camicia nera Lanzetta Antonio, scrittore Lardo Claudio, attore Laurenzi Maria Giustina, attrice, regista Lavitola Valter, faccendiere Leone Alfonso, storico Leone Giuseppe, critico letterario Liberatore Matteo, teologo Limoncelli Antonio, politico Limoncelli Mattia, politico Lista Stanislao, pittore, scultore Longo Eva, politica Longo Franco, pittore Loria Vincenzo, pittore Lorito Guiscardo, giornalista, scrittore Luciani Matteo, politico Luciani Pietro, filosofo Luciano Nicola, pittore Luciano Rachele, pittrice _______ Maffa Marco Antonio, giurista, abate Maffa Sebastiano, giurista, abate Maffa Vincio, vescovo Manzione Roberto, politico Marchiafava Matteo, funzionario regio Mari Franco, politico Marino Camillo, critico cinematografico Marino Mario, capo palombaro Martino Renato Raffaele, cardinale |
Martucci Mario, generale aeronautica Martuscelli Guido, politico Martuscelli Vittorio, magistrato, politico Mastrangelo Pasquale, pittore Matano Monica, giornalista televisiva Mauro, medico Mauro Clemente, politico Mauro Gianni, cantautore, attore Mauro Luciana, giornalista, scrittrice Mazzella Luigi, giurista Mazzitelli Orfeo, tenente pilota Mazzucca Luca, sottocapo di marina Medici Giacomo, gerarca fascista Meduri Paki, scenografo Menichelli Alfredo, attore Menna Filiberto, storico dell'arte Mezzacapo Francesco, politico Miglino Mariassunta, scrittrice Milanese Guido, politico Minucci Cesare, grafico digitale Mordente Fabrizio, matematico Mosca Gaspare, teologo Moscati Amedeo, storiografo, politico Mottola Ileana, cantautrice, compositrice Musella Gennaro, imprenditore edile _______ Naddei Marta, giornalista, scrittrice Napoli Antonella, gioralista Napoli Olga, pittrice Nicastri Luciano, latinista Niccolò, medico Noia Anna Maria, giornalista, scrittrice Nuzzo Giuseppe, storico _______ Oliva de Conciliis Rosanna, attivista Olivieri Achille, martire di Cefalonia Onorato Elio, calciatore Oricchio Antonio, politico Orilia Giovanna, pittrice Orio Francesco, endocrinologo Orio Marcello, diabetologo Orlando Angelo, sceneggiatore, attore _______ Paesano Giuseppe, teologo, storico Paglia Ciro, giornalista Palmieri Gerardo, pittore, scrittore Paolillo Matteo, attore, rapper Papa Annie, attrice Papa Rocco, giornalista, scrittore Papio Giovanni Angelo, giurista Pappacarbone Alferio, abate, santo Pappacarbone Pietro, abate, santo Pastore Angelo, sceneggiatore Pastore Giampiero, schermitore Pastore Oreste, partigiano Patroni Dino Vincenzo, scultore Pecoraro Rossano, filosofo Pecoraro Scanio Alfonso, politico Pecoraro Scanio Marco, politico Pellegrino Vittorio, partigiano Pelo Pippo, conduttore, showman, attore Perrone Vincenzo, antifascista Perrotta Rosa, showgirl Persiano Pascal, calciatore, attore Petillo Marco, pittore, architetto, docente Petrocello, medico Petrone Carlo, politico Picarelli Ugo, manager in turismo Pierro Eleonora, cantautrice Pignataro Luciano, gastronomo Pilato Luigi, pittore Pinto Fortunato Maria, arcivescovo Pinto Francesco, dirigente Rai, scrittore Piro Nico, giornalista, scrittore Pirro Alberto, docente, storico Pirro Ugo, sceneggiatore Pisano Girolamo, politico Piva Alessandro, regista, sceneggiatore Piva Andrea, sceneggiatore, scrittore Plateario Giovanni, medico Plateario Matteo, medico Pontrelli Gioacchino, pittore Popolo Jerry, sassofonista Postiglione Anacleto, latinista, grecista Postiglione Immacolata, dirigente statale Postiglione Venanzio, giornalista Priore Rosario, magistrato Provenza Nicola, politico _______ Quagliariello Ernesto, biochimico Quagliariello Gaetano, biochimico Quaranta Antonio, sottotenente artigliere _______ Ragone Carlo, attore, autore teatrale Ragosta Michele, politico Raimondo Luca, fumettista Raiola Alfredo, scultore, pittore Ramarino Girolamo, pittore Ramba-Malù, attrice hard Ravveduto Marcello, giornalista, storico Reccia Francesco, luogotenente |
Recupito Carmen, scrittrice Rescigno Pietro, giurista Ricciardi Mario, politico Rienzi Aida, calciatrice Rienzi Carlo, fondatore del Codacons Righelli Gennaro, regista Rocco Ferdinando, ingegnere, architetto Romano Paolo, giornalista, scrittore Ronca Diana, cantante, pianista Ronga Mario, tenente carrista Ruggi Antonio, rivoltoso nel 1799 Ruggi Benedetto, funzionario regio Ruggi Ferdinando, rivoltoso nel 1799 Russo Antonio, storico della filosofia Russo Giovanni, giornalista Russo Ivo, politico Russo Salvatore, calciatore _______ Sabatini Andrea, pittore Saggese Naria, poetessa Saggese Matteo, compositore, tastierista Salerno Nicola Maria, letterato, pittore Salerno Priscilla, attrice hard Salvi Aldo, musicista, scrittore Salvia Vincenzo Romano, pittore Samele Nicola, partigiana Sanseverino Antonello, politico Santoro Michehe, giornalista Santucci Matteo, calciatore Scalea Tony, pittore Sannapieco Aniello. ceramista Schiano di Cola Antonio, storico Schiavo Almerica, attrice Schiavo Amerigo, pittore Schiavo Armando, storico dell'architettura Schiavo Olga, pittrice Schiavone Annabella, attrice Schiavone Domenico, attore, regista Schiavone Matteo, calciatore, allenatore Sciancalepore Giovanni, giurista Scozia Michele, politico Sementa Luigi, generale dei carabinieri Senatore Aniello, sacerdote, scrittore Senatore Regina, attrice Sessa Rossella, politica Settembrino Rinaldo, calciatore Sibilia Sydney, regista, sceneggiatore Sica Salvatore, giurista Sichelgaita, principessa Silvatico Matteo, medico Simeonzio Tommaso, giurista Siniscalchi Luigi, disegnatore di fumetti Sisto Vittorio, cantante Siviglia Alessandro, pittore Soddu Ubaldo, generale Soglia Gerado, politico Soks Peppe, rapper Solera Diodato, letterato Solimele Francesco, vescovo Solimele Nicolò, vescovo Sorgente Camillo, arcivescovo Soriente Massimiliano, pittore Spampanato Bruno, giornalista Spina Luigi, filologo, grecista e saggista Spirito Lorenzo, scultore Stanzione Ugo, tenente Stavolone Vincenzo, pittore Sterzi Annibale, capitano pilota Stio Renzo, docente, scrittore _______ Tafuri Clemente, pittore Tafuri Felice, pittore Tafuri Lucio, pittore Tafuri Raffaele, pittore Testa Pina, ballerina Testamento Rosa Alba, politica Tofalo Angelo, politico Tomaselli Almerico, pittore, scrittore Torretta Aniello, pittore Trapanese Stefano, pittore Trinchera Beniamino, ingegnere di porti Turchetta Gianni, critico letterario Turco Mariano, colonnello _______ Vargas Macciucca Michele, storico Vassallo Gabriele, pallanuotista Vicinanza Giacinto, capitano Vietri Imma, politica Vietri Stefano, brigadiere di P. S. Villani Anna, maratoneta Visconti Roberto, politico Vita Vincenzo Maria, politico Vitale Mario, attore Vitale Simone, vigile del fuoco ausiliario Vitolo Anna Rita, attrice _______ Wenner Federico Alberto, industriale _______ Zoppo Donato, saggista Zottoli Angelandrea, critico letterario Zuzu, fumettista |
|
Francesco Gagliardi (27 agosto 1974), regista, produttore cinematografico
Nel 1998 scrive e dirige il suo primo
cortometraggio, Sabato notte, che, grazie alle tematiche sociali trattate,
quali alcool, droga e velocità, cause delle stragi del fine settimana, viene
presentato in numerose scuole superiori della Campania. Nel 2015 scrive il soggetto e la sceneggiatura del cortometraggio La casa dei sogni, cui seguirà, nel 2016, la direzione di Mediterranean Diet Example To the World, docu-fiction con Franco Neri. Nel 2018 è co-autore e co-regista insieme a Stefania Capobianco della commedia Mò Vi Mento - Lira di Achille, presentata alla 75° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Venice Production Bridge, dalla cui sceneggiatura trarrà il romanzo omonimo. |
Gaitelgrima (circa 1050 – fra il giugno 1104 e il 9 dicembre 1108), principessa reggente di Capua (1090-1092) Figlia di Guaimario IV e della sua terza moglie Gemma, da non confondersi con la omonima sorellastra che il padre aveva avuto dalla seconda moglie Porpora, di cui la nota a lato, sposò (1077) un principe di Capua. Secondo gli annali di Romualdo, il principe sarebbe stato Riccardo I (regnante 1057-1078), vedovo di Fredesenda d'Altavilla, che effettivamente ebbe una seconda moglie, che però nessuna altra fonte nomina. Nel 1082, Giordano I, figlio ed erede di Riccardo, che regnerà fino al 1090, risulta sposato con Gaitelgrima, che però nessuna fonte cita come vedova del padre. Che sia la stessa Gaitelgrima lo conferma, fra le altre fonti, Guglielmo de Jumièges, che la cita come sorella minore di Sichelgaita, moglie di Roberto il Guiscardo, sposata con Giordano principe di Capua. Gregorio VII, il 21 aprile 1079, aveva scritto a Giordano rimproverandolo per aver costretto la matrigna a risposarsi; questa lettera, unita alla nota di Romualdo di cui sopra, ha indotto diversi storiografi a ritenere che Gaitelgrima sia stata prima moglie del padre, poi costretta a sposare il figlio. Il problema è che il Papa non accusa Giordano di aver costretto la matrigna, che non nomina, a sposarlo, ma a risposarsi, il che certamente si riferisce alla vedova del padre, ma non certamente a Gaitelgrima, se accettiamo l'ipotesi di una svista di Romualdo che la da sposa, nel 1077, a Riccardo invece che a Giordano. In ogni caso, costretta o no a sposarlo, Gaitelgrima darà al marito due figli maschi, Riccardo e Roberto (tre, secondo alcune fonti, che aggiungono un Giordano), e almeno una femmina. Rimasta vedova, terrà la reggenza del principato prima di essere esiliata da una congiura di palazzo. Intanto (1091) si era risposata con Ugo di Faida. Il figlio Riccardo, nel 1098, riconquisterà Capua con l'aiuto di Ruggero di Sicilia e di Ruggero Borsa. Sarà sostituito dal fratello Roberto nel 1106. |
Guaimario IV, principe di Salerno (regnante 1027-1052) ebbe due figlie di nome Gaitelgrima: l'una (prima del 1032) dalla seconda moglie Porpora; l'altra, di cui qui si tratta (circa 1050), dalla terza moglie Gemma. La prima Gaitelgrima sposò (1046) Drogone d'Altavilla, (1052) Roberto di Lucera e, in epoca imprecisata, Alfredo di Sarno. |
|
Fibula longobarda, senza attinenza alle principesse salernitane. |
Giuseppe Galderisi detto Nanu (22 marzo 1963), calciatore (attaccante) Nato a Fratte, cresciuto nelle giovanili della Salernitana, nel 1980 viene acquistato dalla Juventus, dove rimane tre stagioni vincendo due scudetti ed una Coppa Italia. Dal 1983 gioca nell'Hellas Verona, contribuendo, nella stagione 1984-85, alla vittoria dello scudetto (ventinove presenze con undici reti). Per il campionato 1986-87 si trasferisce al Milan, con cui gioca ventuno partite. Nella stagione 1987-88 è in serie B con la Lazio; nell'annata seguente torna al Verona. Passa poi al Padova con il quale gioca cinque partite nella serie cadetta e due nella serie A. Conclude la carriera negli Stati Uniti d'America, disputando un campionato con i New England Revolution e uno con i Tampa Bay Mutiny, vincendo con questi ultimi lo scudetto. In Nazionale vanta dieci presenze. Partecipa al mondiale 1986 in Messico, giocando le quattro partite che disputa la squadra. Si ritira dall'agonismo nel 1997.Successivamente fonda a Padova una scuola calcio e si dedica alla carriera di allenatore. |
Davide Galdi (27 febbraio 1853 – 1930 ?), scrittore Figlio di Domenico Antonio, avvocato, e di Lucia Rossi, fu autore di alcuni romanzi di appendice pubblicati a puntate dal Roma e ripresi dal Mezzogiorno e da altri quotidiani, ma editi anche in volume, fra i quali degni di nota La Regina Giovanna; Nannina la figlia del marinaio; Nennella, dal quale la Partenope Film dei fratelli Troncone trasse nel 1919 il film omonimo. Ma noto sopratutti rimane Carmela la sartina di Montesanto, "tutto un poema - si scrisse, ove - amore e morte è il binomio tragico dell'eterno dramma allorché la passione trascina nei suoi gorghi"; adattato per il teatro da Crescenzo Di Majo e andato in scena al San Ferdinando nel 1895, ne sarà prodotta anche una versione cinematografica (1916) dalla Dora Film, per la regia della salernitana Elvira Coda Notari, che vedrà il debutto sullo schermo di Tina Pica. |
Federico Maria Galdi (24 gennaio 1823 – 9 marzo 1899), vescovo di Andria (1872-1899) Figlio di Matteo, proprietario, e di Elisabetta (Bettina) Avigliano, nacque nel casale di Ogliara, ove sarà parroco e vicario foraneo dopo l'ordinazione sacerdotale del 26 ottobre 1845. Quindi fu canonico e rettore del seminario; dottore in teologia, pubblicò l'opera in due volumi Istituzioni complete di logica e metafisica (1858). Il 23 febbraio 1872 fu nominato vescovo di Andria, ove fondò un convitto per ragazze e sostenne l'orfanotrofio locale e quello di Minervino Murge. Sarà sepolto nella cripta del santuario della Madonna dei Miracoli. |
|
Marco Galdi (25 dicembre 1965), giurista Laurea in giurisprudenza con lode presso l'Università di Salerno (1988), corso di Diritto Pubblico all'Università di Monaco di Baviera (1991/92), dottorato di ricerca in Diritto Costituzionale presso l’Università di Bologna (1994), è avvocato dal 1997, abilitato alla difesa al Consiglio di Stato, alla Cassazione e alla Corte Costituzionale. Professore associato di Diritto Pubblico all’Università di Salerno, ha insegnato anche all'Università del Molise ed è stato docente di Diritto Pubblico presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio dei ministri con sede in Caserta. Il 13 aprile 2019, è stato ascoltato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati in ordine alle proposte di legge per la riduzione del numero dei parlamentari. Oltre a saggi, note a sentenze e contributi vari in pubblicazioni giuridiche, ha dato alle stampe Buon andamento, imparzialità e discrezionalità amministrativa (1996), Contributo allo studio dell’interesse a rilevanza costituzionale (2003), Discrezionalità amministrativa e federalismo (2008). |
|
Matteo Angelo Galdi (5 ottobre 1765 – 31 ottobre 1821), patriota Nacque da Pasquale e da Eugenia Fiore a Coperchia, oggi frazione del comune di Pellezzano, allora casale di Salerno. Studente in legge a Napoli negli anni in cui erano vivi i benefici dell'azione riformatrice del Tanucci, che aveva suscitato tra gli intellettuali meridionali speranze di un rinnovamento della monarchia borbonica, a re Ferdinando IV dedicò un'Analisi ragionata del Codice Ferdinandino per la popolazione di San Leucio (1790), che poneva in luce le innovazioni legislative sviluppate per favorire quell'insediamento manifatturiero; ma la fine del riformismo e le notizie dalla Francia rivoluzionaria lo spinsero, come tanti, verso il radicalismo, per cui nel 1794 si trovò coinvolto marginalmente in una congiura, il che gli costò soltanto una sanzione pecuniaria, che, tuttavia, lo spinse all'esilio in Francia. Nel 1795 si arruolò nell'armata d'Italia, raggiungendo il grado di capitano. Rientrato in Italia, nella Milano occupata dai francesi fu al servizio della luogotenenza del Bonaparte, quale segretario e traduttore; nel contempo iniziò una intensa attività pubblicistica, in cui spiccano Effemeridi repubblicane, Necessità di stabilire una repubblica in Italia e Discorso sui rapporti politico-economici dell'Italia libera con la Francia e col resto d'Europa (1796), in cui sostenne l'opportunità di estendere la rivoluzione dalla Cisalpina a tutti gli altri Stati italiani, avanzando il progetto di una Repubblica italiana unitaria. Schierato con i democratici contro i tentativi direttoriali dell'ambasciatore francese Rivaud du Vignaud, dopo aver subito anche una breve carcerazione, forse con l'intento di toglierlo dalla scena milanese, fu nominato agente della Repubblica Cisalpina a L'Aja, ove rimarrà fino al 24 aprile 1808. Rientrato a Napoli, sul cui trono ora sedeva Gioacchino Murat, l'anno successivo fu intendente del Molise e poi della Calabria Citeriore. Nel 1812 il Re lo pose a capo della appena istituita direzione generale della Pubblica Istruzione, il che gli permise di realizzare, con l'attuazione di progetti che nutriva da tempo, una riorganizzazione del sistema scolastico del Regno che resterà immutato fino al 1860. Nominatolo già cavaliere del Real Ordine delle Due Sicilie nel 1810, il repubblicano Galdi, pochi mesi prima dell'addio di Murat al trono, si vide creare barone. Con la restaurazione non soffrì persecuzioni, anzi re Ferdinando lo pose, nel 1815, alla presidenza della Giunta superiore d'Istruzione pubblica. Gli avvenimenti del 1820 videro Galdi ancora protagonista: dopo che, in luglio, il Re aveva concesso la Costituzione, fu eletto prima deputato, poi presidente del Parlamento. |
Vincenzo Ambrogio Galdi (7 dicembre 1743 – 8 aprile 1820), avvocato Figlio di d. Pier Antonio, dei baroni del Galdo, e di Antonia della Guardia, nacque a Coperchia, oggi frazione del comune di Pellezzano, allora casale della città di Salerno. Studiò presso il collegio dei gesuiti e giurisprudenza con il cattedratico Andrea de Vivo e il fratello di costui, il canonico d. Francesco Saverio, che sarà arcivescovo di Lanciano e di Nusco. Nel 1759 fondò l'Accademia salernitana degli Immaturi, di cui diede alle stampe le Leggi statutarie. Si trasferì a Napoli nel 1761 per il completamento degli studi e l'avvio della professione di avvocato, che lo vide esercitare anche a Roma (1767-1776), ove fu avvocato fiscale del Regno presso la Santa Sede. In Napoli la sua fondazione mutò nome in Reale Arcadia Margellina e accolse eminenti personalità della capitale. Fra le sue pubblicazioni, non solo di carattere giuridico, si ricordano Additamenta ad quamplures controversi juris resolutiones eximii jurisconsulti Caesaris de Afflitto (1763); Rappresentanza per l'erezione derll'Archivio Generale degli Autografi delle scritture de' Notaj nel Regno di Napoli (1774); Scuoprimento di una esecranda impostura, ordita contro l'Ordine Santissimo de' RR. PP. Predicatori (1780). Lasciò inediti diversi manoscritti, fra i quali Trattatus de peculiis e Difesa delle rime del Petrarca contro le censure di Alessandro Tassoni, e di Ludovicantonio Muratori. Dalla moglie, la poetessa d. Petronilla de Sio Vincenti (nome arcadico Penelope Afrodisia) morta nel 1805, ereditò il feudo di Belforte con il titolo di conte. |
|
Marco Gallo (13 giugno 1985), velista Impegnato nel tempo nelle più varie discipline sportive (atletica leggera, taekwondo, karate) lascia predominante la passione velica, coltivata prima nel gruppo agonistico della Lega Navale Italiana di Salerno (1991-1998), quindi nel circolo Canottieri Irno, ove cresce nella disciplina della classe Laser barca olimpica, infine (dal 2010) nelle Fiamme Gialle, in cui è arruolato con il grado di finanziere scelto mare. Primo in competizioni di coppe italiane ed europea (Imperia 2010, Trento e Salerno 2011, Gaeta 2012) e ben classificato a livello mondiale (quarto al Rolex Miami OCR II Tappa W. Cup 2012, quinto al Campionato del mondo Mexico 2016), si laurea campione italiano a Napoli nel 2015 e a Genova nel 2018. |
Michele Gallo (18 maggio 2001), schermitore (sciabola) Carabiniere, cresciuto schermisticamente nel Club Scherma Salerno, poi tesserato con la Frascati Scherma, già medaglia d'oro ai Campionati del Mediterraneo cadetti e giovani del Cairo (febbraio 2018), medaglia d'oro a squadre ai Campionati del Mondo cadetti e giovani di Torun (aprile 2019), ottavo alla Coppa del Mondo di Madrid (maggio 2022) e quinto agli Europei Under 23 di Tallinn (giugno 2022), il 21 luglio dello stesso anno ha conquistato la medaglia di bronzo a squadre ai Mondiali del Cairo insieme a Luca Curatoli, Pietro Torre e Luigi Samele. |
Alfonso Gargano (14 agosto 1955), poeta, saggista Ragioniere, dottore commercialista iscritto all'ordine professionale dal 23 marzo 1984, ne è stato tesoriere e di vice presidente. Ha pubblicato numerosi articoli su argomenti professionali ed è autore e coautore di testi relativi all’antiriciclaggio. Quale poeta, ha dato alle stampe la serie periodica I quaderni di Alfonso Gargano e i volumi La parola al cuore (2013), più volte ristampato; I pensieri del cuore (2017); La mia Salerno in rima baciata (2019). Ha partecipato a concorsi letterari nazionali ed internazionali ricevendo numerosi premi e riconoscimenti, fra cui tre alla carriera nel 2019, nel 2020 e nel 2021. Sue poesie sono inserite in diverse antologie. |
Garioponto (X-XI secolo), medico della Scuola salernitana Ecclesiastico del Capitolo di Salerno oltre che medico, la sua firma appare subito dopo quella dell'arcivescovo Grimoaldo in un atto di concessione del 1035; quindi, fra i maestri salernitani, è il primo di cui sia rimasta traccia di attività, oltre l'opera. Nei suoi scritti, nomina con familiarità altri esponenti di quella societas doctorum phisicalium cittadina della quale è membro, quali Paterniano, farmacologo, e il socio Albicio, con l'aiuto del quale, oltre che di altri, procedette alla compilazione e alla revisione del Passionarius, trattato che sarà edito più volte nella prima metà del XVI secolo, sebbene attribuito a Galeno. La sua fu un'opera principalmente di compilazione, soprattutto dagli autori greci, che nasceva dalla necessità, tipica del tempo, di disporre di nuove sinossi che raccogliessero le conoscenze mediche degli antichi, in continuazione della medicina greco-latina del tardo impero. Per omogeneità stilistica con il Passionarius, gli sono attibuiti il De medicamentis expertis, il De chirurgia, il Liber phisicorum, il De dynamidis, il De febribus e altre opere, ma con qualche dubbio. Garioponto risulta già morto nel giugno 1056. |
Paolo Gasparini (12 giugno 1970), attore Debutta in cinema nel 1995 prendendo parte a Uomini uomini uomini diretto da Christian De Sica. Sarà poi in Santo Stefano di Angelo Pasquini (1997); Billo - Il grand Dakhaar di Laura Muscardin (2007); Piede di Dio di Luigi Sardiello (2009); Buongiorno papà di Edoardo Leo (2013); Regalo a sorpresa di Fabrizio Casini (2013); War Machine di David Michôd (2017); Attraverso i miei occhi di Simon Curtis (2019). In televisione è nelle serie Mamma per caso; Tutti gli uomini sono uguali; Commesse; Non lasciamoci più; Sospetti 2; La squadra; Un papà quasi perfetto; Distretto di Polizia 4; La tassista; Amiche; La stagione dei delitti; Don Matteo 5, 7 e 10; Il commissario Manara; I Cesaroni 5, Un posto al sole; Una pallottola nel cuore 2. In tutte le stagioni (1996-2008) de Il maresciallo Rocca interpreta il brigadiere Banti. Nel film TV Papa Giovanni - Ioannes XXIII (Rai1, 2002) è nel ruolo del cardinale Loris Francesco Capovilla. Nel 2011 è nel film TV L'età del dubbio della serie Il commissario Montalbano. |
|
Alfonso Gatto (17 luglio 1909 – 8 marzo 1976), poeta Nacque da Giuseppe e da Erminia Albirosa, in una famiglia di marinai e piccoli armatori proveniente dalla Calabria. Nel 1926 si iscrisse all'Università di Napoli, che dovette tuttavia abbandonare qualche anno dopo a causa di difficoltà economiche. Da quel momento la sua vita fu irrequieta e avventurosa, trascorsa in continui spostamenti e nell'esercizio di molteplici lavori: dapprima commesso di libreria, in seguito istitutore di collegio, correttore di bozze, giornalista, insegnante. Nel 1936, a causa del suo dichiarato antifascismo, venne arrestato e trascorse sei mesi nel carcere di San Vittore a Milano. Durante quegli anni Gatto era stato collaboratore delle più innovativi periodici di cultura letteraria. Nel 1938 fondò, con Vasco Pratolini, la rivista Campo di Marte per l'editore Vallecchi, ma il periodico durò un solo anno; fu comunque, questa, una esperienza significativa per il poeta, che ebbe modo di cimentarsi nella letteratura militante di maggior impegno. Nel 1941 Gatto ricevette la nomina ad ordinario di Letteratura italiana per chiara fama presso il Liceo artistico di Bologna e fu inviato speciale de L'Unità assumendo una posizione di primo piano nella letteratura di ispirazione comunista. Dopo la guerra riprese l’attività di giornalista e continuò a portare avanti il suo impegno di poeta. Nel 1955 ricevette il Premio Bagutta per la sua opera La forza degli occhi, edita da Mondadori. Erede di una tradizione poetica ricca di musicalità e colore, si affermò come lirico dotato di gusto fin dalle prime raccolte, Isola (1932) e Morto ai paesi (1937). Fu uno degli interpreti più originali della corrente ermetica in Poesie (1939, 1943); le vicende della guerra lo portarono a maturare una vena più dolente e complessa, in Amore della vita (1944), Il capo sulla neve (1949) e Nuove poesie (1950). Ma gli esiti più alti dell’opera di Gatto sono affidati all’elaboratissimo travaglio formalistico, legato a una sofferenza più fonda e alla caduta delle illusioni, di La forza degli occhi (1954), Osteria flegrea (1962), La storia delle vittime (1966), Rime di viaggio per la terra dipinta (1969). Alfonso Gatto muore a Capalbio, in provincia di Grosseto, in un incidente automobilistico. È sepolto nel cimitero di Salerno. Sulla sua tomba, che ha un macigno per lapide, è inciso il commiato dell'amico Eugenio Montale: Ad Alfonso Gatto - per cui vita e poesie - furono un'unica testimonianza - d'amore. |
|
Alex (Alessandro) Gaudino (23 gennaio 1970), disc jockey e produttore discografico Entra nel mondo della musica nel 1993 sotto l'etichetta Flying Records. Nel 1998 fonda la Rise Records che diventa presto una fra le più apprezzate in Europa, firmando dischi di The Tamperer e Black Legend e Bang di Robbie Rivera, che gli vale, nel 2000, la nomina di migliore A&R agli European Music Awards di Londra. Inizia a produrre singoli nel 2002, ma il vero successo arriva con Little Love (2005), prodotto insieme al disc jockey Jerma.
Nel 2006 riscuote un notevole successo
Destination Calabria, inciso con Crystal Waters, con il quale raggiunge il
grande pubblico. Discreto successo di vendita è ottenuto anche da Que pasa
contigo (2007), con Sam Obernik e Watch Out (2008), con Shena. |
Clemente Genovese (XV-XVI secolo), amanuense, noto come Clemens Salernitanus
Lavorò principalmente
a Napoli, presso la copisteria della biblioteca regia aragonese, ove era
certamente nel 1487, quando firmava un trattato di mascalcia citato da
Giuseppe Mazzatinti (Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia).
Fu eccellente calligrafo, come attestano il Tito Livio fatto per
Andrea Matteo Acquaviva (Biblioteca |
L'immagine raffigura amanuensi, ma non ha attinenza con Clemente. |
|
Carmine Gentile (5 aprile 1954), calciatore (difensore)
Cresciuto nella Salernitana, debutta
in serie A con la maglia del Foggia, per poi trasferirsi prima al Verona,
quindi al
Genoa.
Nell'ottobre 1983 viene acquistato dall'Atalanta, con la quale conquista due
promozioni in massima serie e partecipa, nella stagione 1987-88, alla
europea Coppa delle Coppe con la fascia di capitano, in quella
che è stata la sua ultima stagione da giocatore. Memorabile la sua unica
rete in maglia nero-azzurra che consentì all'Atalanta, a tre minuti
dalla fine, di completare la rimonta da 2-0 a 2-2 nel match contro il Milan
disputato a San Siro nel campionato 1984-85. |
Giancappetti, Cupola costiera. |
Giancappetti (26 agosto 1928 – 17 Gennaio 2014), ceramista, al secolo Giovanni Cappetti Nato al vicolo Gaetano Esposito, fin da bambino fu affascinato dalla scuola di ceramica creata nel 1931 da Renato Rossi. Oltre agli studi regolari, che lo portarono al Liceo artistico di Napoli e alla facoltà di architettura della Federico II, ricevette insegnamenti di pittura da Mario Avallone e di scultura da Giuseppe Pierro. Maestro elementare fino al 1954, in quell'anno lasciò l'insegnamento per dedicarsi esclusivamente all'avventura artistica, che lo porterà anche a Torino (1958-1959), a lavorare come bozzettista presso il pubblicitario Mario Grosso, ove iniziò a firmare i lavori come Giancappetti. Le sue opere sono state ospitate in numerose mostre in Italia e all’estero, fra cui da ricordare la personale allestita a New York (1992) in occasione delle celebrazioni colombiane. Suoi pavimenti, riggiole e pannellature si possono trovare in Francia, Germania, Stati Uniti, Stati Arabi, Giappone, Russia e, senza andare molto lontano, all'aula delle lauree alla Pontificia Università Angelicum a Roma e al Seminario di Pontecagnano. |
Nicola Giannattasio (15 dicembre 1980), calciatore a cinque, giornalista Residente a Prato, nella squadra di quella città inizia la carriera di portiere, conquistando due scudetti (2001-02 e 2002-03), una coppa Italia (2001-02) ed una supercoppa Italiana (2002). Ha giocato poi nel San Michele Poggio a Caiano (2003-04), nell'Atlante Grosseto (2004-05 e 2005-06), ancora nel Prato (2006-07), nel Kaos Futsal (2007-08), concludendo la carriera nella Poggibonsese nel 2014. Giornalista pubblicista dal 28 ottobre 2003, ha pubblicato, con la collaborazione dell'amico ed ex compagno di squadra Massimo "Pippo" Quattrini, Il Calcio a Cinque (2004), unico libro pubblicato in Europa che parla della nascita e dell'evoluzione del calcetto nel mondo. Già collaboratore del Corriere di Prato e del Corriere di Firenze, dal 2007 è direttore responsabile del settimanale Pallaalcentro.org, rivista specializzata del calcio a cinque in Toscana. Dal 2011 al 2014 è redattore presso Radio Insieme di Prato. |
Pierluigi Gigante (6 luglio 1992), attore Diplomato al Liceo scientifico Giovanni da Procida, segue corsi di recitazione prima con Alessandro Nisivoccia al teatro cittadino San Genesio, poi a Roma. Dal 2012 calca i tanti palcoscenici dei teatri romani mentre approda al cinema nello stesso anno con A natale mi sposo per la regia di Paolo Costella, cui seguiranno, fra diversi altri, i lavori che lo vedranno protagonista: Mors tua vita mea di Salvatore Metastasio (2019); Death Party, dello stesso Metastasio (2020); Blaket, ancora di Metastasio (2021) e i corti Picoftheday di Andrea Beluto e Il primo sguardo di Jacopo Manzari. In televisione è stato protagonista di puntata in Gomorra 4 (2019) e in Le Avventure di Imma (2019), mentre ricopre un ruolo fisso di serie in Briganti (2022). |
Lorenzo Gigliotti (31 luglio 1958), giornalista, regista Già alunno del Liceo scientifico Giovanni da Procida, laureato in filosofia ed estetica presso l'Università di Salerno, dopo una prima esperienza di insegnamento e il coinvolgimento in progetti di conservazione dei beni demoetnoantropologici del Ministero dei Beni Culturali, è stato regista radiofonico e televisivo per programmi culturali della Rai; nello stesso ambito, ha scritto per Il Mattino di Napoli. Ha insegnato istituzioni di regia all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli e attualmente è professore a contratto di teoria e tecnica del linguaggio cinematografico all'Università degli Studi di Salerno. Ha diretto la sezione video del XXXVIII Festival Internazionale del Cinema di Salerno (1985) ed è stato stage director per il 34°, 35° e 36° Giffoni Film Festival (2004-2006). Ha pubblicato biografie, saggi e poesie, quali Un duo per voce sola (1986); Come vento che irrompe entro le querce (1987); Lina Wertmüller, biografia (1995); Queste Parole Segno (1995); Semi, 44 riflessioni critiche (2009); Sequenze (2014). |
Salerno, chiesa della Sacra Famiglia. |
Vittorio Gigliotti (25 maggio 1921 – 24 settembre 2015), ingegnere Figlio di Lorenzo, commerciante, e di Clorinna Laurenzi, conseguita la laurea in ingegneria civile a Napoli, dal 1948 fu libero professionista. Dopo la collaborazione con Bruno Zevi nello studio AZ Architetti ed Ingegneri, nel 1964 apre con Paolo Portoghesi lo Studio di Porta Pinciana a Roma. Il sodalizio si imporrà fra i maggiori esponenti dell'architettura postmoderna per la qualità dei progetti realizzati in Italia e all'estero, quali le Biblioteche civiche di Avezzano e di Vasto, la chiesa della Sacra Famiglia a Salerno, il Grand Hotel di Khartoum (Sudan), il palazzo reale di Amman (Giordania), la moschea di Roma. Nella ricostruzione postsisma del 1980, Vittorio Gigliotti realizza, in collaborazione con l'architetto Carlo Cuomo, la chiesa di San Lorenzo a Caposele. |
Ersilia Gillio (18 giugno 1970), giornalista, scrittrice Laureata in giurisprudenza, nel mondo del giornalismo dal 1991 (TvOggi; LiraTv; Il Mattino; Il Mezzogiorno; La Città; Radio Alfa, ove è coordinatore di redazione), professionista dal 7 settembre 2011, un corso di giornalismo politico al Parlamento Europeo, ha lavorato in uffici stampa prestigiosi, come quello del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ed ha condotto diversi studi sul territorio salernitano e, in particolare, sullo sviluppo dei comuni del perimetro del Parco; ha, inoltre, presentato una relazione sulla condizione delle donne al Parlamento italiano. Ha dato alle stampe il romanzo Ho scelto la felicità (2017) sul bullismo. |
Silvia Giordano (25 febbraio 1980), cantante, attrice Nata come cantante allo Zecchino d'oro, diciannovenne è protagonista della sit-com Bim Bum Manga di Italia 1. Successivamente partecipa come protagonista di puntata a Casa Vianello ed è in Camera Café, nel film Two families di Romano Scavolini (2007), nella soap opera Un posto al sole, ove, dal 2005 al 2007, interpreta il ruolo di Ludovica Mancini, per poi comparire ancora in alcune puntate del 2008. Nello stesso anno e nel 2009 è nel cast principale della soap Un posto al sole d'estate, con lo stesso ruolo, ma con maggiore spazio per le sue doti canore. |
|
Silvia Giordano (13 aprile 1986), politica Studentessa al momento della sua candidatura da parte del Movimento 5 Stelle per la XVII legislatura (2013-2018) della Camera dei deputati, è eletta nella circoscrizione Campania 2. Sarà segretario della 12ª commissione (Affari sociali) e membro della commissione per l'Infanzia e l'adolescenza. |
Francesca Golia (17 marzo 1987), attrice Già frequentatrice del laboratorio presso il teatro La Cometa di Roma, nel 2006 e nel 2010-2011 è a New York, alla New York Film Academy e al Lee Strasberg Institute. Intanto, nel 2008, era stata scelta da Francesca Comencini per debuttare ne Lo spazio bianco. Nel 2011 è su Rai1 in Storia di Laura, scritto da Ivan Cotroneo e diretto da Andrea Porporati. Al cinema: La kryptonite nella borsa, di Ivan Cotroneo (2011), Bella addormentata, di Marco Bellocchio (2012), La grande bellezza, di Paolo Sorrentino (2012), La dolce arte di esistere di Pietro Reggiani (2015), alterna il teatro classico, tra William Shakespeare, Anton Cechov ed Eduardo De Filippo. |
Mario Gorini, Comitiva notturna. |
Mario Gorini (26 settembre 1907 – 21 aprile 1984), scrittore, poeta, pittore Figlio di Giovanni, ingegnere, e di Gaetana di Pierro, fu attivo in Alto Adige, Pesaro e soprattutto, dal 1956, a Padova come direttore di pubblicazioni letterarie quali il Sentiero dell'Arte e Contrappunto. Frequentatore di Salvatore Quasimodo, Fabio Tombari, Cesare Pavese, Corrado Govoni, pubblicò diverse raccolte di versi: Poesie per Padova, Nozze con la terra, Padova mia città di elezione, e opere di narrativa, fra le quali Gli Specchi dei cieli. Sue opere sono inserite in antologie, quali Orfeo, tesoro della lirica universale a cura di Errante (1949). Fu anche pittore: suoi quadri si trovano in collezioni pubbliche e private italiane ed estere. Alcuni autori indicano la data di nascita al 12 settembre 1907. Il dato qui riportato è stato rilevato dal registro dei nati nel 1907 dello Stato Civile del comune di Salerno. |
|
Luca Granato (14 febbraio 1981), regista
Autore di cortometraggi fin dal 2203 (Marselo,
Good/Evili, La pianta, Toxdolli), nel 2011 il suo Tutte le donne fu
premiato a Napoli nella sezione lavoro del 'O Curt film festival.
Passato alla documentaristica, sarà regista delle serie TV Sette
meraviglie (Sky Arte, 2013-2018); Signorie, potere e bellezza
(Rai Storia, 2015); Artists in love (Sky Arte, 2016); Sei in un
paese meraviglioso (Sky Arte, 2017-2020, subentrando nella regia ad
Enrico Maria Artale); Brunori Sa (Rai2, 2018); Grandi maestri
(Sky Arte, 2021); Quinta dimensione (Rai3, 20222). |
Matteo Granito (1578 – 31 maggio 1638), vescovo di Cava (1622-1635), arcivescovo di Amalfi (1635-1638) Patrizio salernitano del sedile del Campo, figlio di Loisio e di Ovidia d'Afflitto, nacque nella parrocchia di Santa Maria de Lama, di cui sarà parroco. Da canonico, il 25 dicembre 1605, eseguì la ricognizione del corpo di san Gregorio VII. Nominato vescovo di Cava nel 1622, sarà arcivescovo di Amalfi nel 1635. Il suo monumento si osserva nella navata destra della cattedrale di Salerno, addossato al pilastro fra la III e la IV cappella. |
Alcuni autori indicano la data di morte al 30 maggio. Il dato qui riportato è stato rilevato dagli Status animarum della parrocchia di Santa Maria de Lama in Archivio Diocesano di Salerno. |
|
Gianluca Grassadonia (20 maggio 1972), calciatore (difensore centrale) Dopo tre presenze nella Salernitana in C1 nella stagione 1988-89, un passaggio al Milan (1989-91) senza mai scendere in campo e sedici partite ancora con la Salernitana in serie B nella stagione 1991-92, approda alla serie A con il Foggia nel campionato 1992-93. Nel novembre 1993 è ancora alla Salernitana in C1; con i granata promossi in B giocherà le due stagioni successive, per poi passare al Cagliari in A (1996-97) con il quale rimarrà con l'alternarsi delle serie A e B fino al dicembre 2003, con una parentesi al Cosenza in B per ventitre presenze fra 1996 e 1997. Nel gennaio 2003 è al Chievi Verona in A, poi in B al Venezia (2003-04), quindi in C1 alla Fidelis Andria (2004-05), alla Juve Stabia (2005-06), alla Salernitana per le ultime dieci partite della carriera, dopo un breve passaggio in serie D con il Sant'Antonio Abate. Era stato convocato con tre presenze in campo nel 1989 nella Nazionale Under 18 guidata da Giancarlo De Sisti. Sarà ancora alla Salernitana in serie B in veste di allenatore nella stagione 2009-10. Quindi allenerà la Casertana, la Paganese, il Messina, la Pro Vercelli, il Foggia, il Catanzaro, per giungere alla panchina del Pescara il 14 febbraio 2021. |
Claudio Grattacaso (21 marzo 1962), scrittore Responsabile, insieme a Matteo De Chiara, del corso di scrittura creativa Parole scritte, insegnante di scuola primaria, cognato del giornalista Venanzio Postiglione per averne impalmato la sorella Daniela, ha pubblicato i romanzi La linea di fondo (2014), segnalato alla XXVI edizione del Premio Italo Calvino (Torino 2013); La notte che ci viene incontro (2017); Hello, goodbye (2021) e le commedie Il nodo della perpendicolare e L'acquario, segnalata alla III edizione del Premio Achille Campanile (2019) e andata in scena in prima nazionale al teatro Artemisio-Volonté di Velletri il 18 ottobre 2020. |
Matteo Greco (25 ottobre 1718 – 1787), cronista Figlio di Donato e di Maddalena Palladini, nacque ai Barbuti. Sacerdote il 23 settembre 1741, fu canonico della cattedrale il 22 luglio 1753, esaminatore sinodale, convisitatore, sacrestano maggiore della cripta di san Matteo, rettore del seminario. Oltre che ecclesiastico, fu cronista attento, al limite della pedanteria, nella Salerno del suo tempo, lasciando un Libretto di memorie, che sarà edito nel 1985 a cura di Emidio Pettine sotto il titolo di Cronaca di Salerno (1709 - 1787); una Succinta relazione della carestia sortita nel principio dell'anno 1764, e mortalità di poi seguita; il diario di un Viaggio in Roma e Toscana. |
GreenPino, in alto: Alfonso Gatto; in basso: Ignis al Vinciprova Park. |
GreenPino (1985), graffiti-artist, al secolo Pino Roscigno Dopo gli studi di ragioneria, frequenta l'Istituto L'Ateneo di Milano specializzandosi in grafica e pubblicità. Il lavoro quale free-lance lo porta ad approfondire competenze nell'ambito della comunicazione aziendale collaborando con International Communication Italia. Dall 1992 è grafico impaginatore del mensile Nuova Cucina. Nello stesso periodo partecipa a numerose mostre a Milano di collages e pop-art. Nel 1999 torna a Salerno ove prosegue l'attività di grafico pubblicitario, affiancandovi quella di artista, di decoratore, di ideatore e produttore di merchandising turistico. Dal 2014 dà vita, con la Fondazione Gatto, al progetto Muri d'autore a Salerno nato con lo scopo di creare un museo permanente che si presenta come un insediamento artistico all'aperto e contribuisce alla riqualificazione urbana. Partendo dalle scale al rione Mutilati, passando per il larghetto Cassavecchia, fino al rione Fornelle, edifici pubblici e privati sono stati abbelliti con la trascrizione di poesie e pensieri. L'anno dopo, con il progetto Erasmus, questa stessa iniziativa lo porta a Courel in Galizia (Spagna) e a Canterbury in Inghilterra. Nel 2018 è fra gli artisti chiamati al progetto MetroCubo al Vinciprova Park |
Rossella Gregorio (30 agosto 1990), schermitrice (sciabola) Nel suo palmares, fra gli altri, si segnalano i seguenti risultati: Vincitrice Coppa del mondo under venti, 2007-2008. Campionati del mondo under venti: 2009, argento a squadre; 2010, bronzo a squadre. Campionati europei under venti: 2006, bronzo a squadre; 2008, oro a squadre; 2009, oro individuale e a squadre; 2012, argento a squadre. Campionati europei: 2013, 2014, 2015, bronzo a squadre. Campionati italiani under venti e ventitre: 2009, 2010, 2012, oro individuale. Campionati assoluti italiani: 2005, 2006, oro a squadre; 2015, oro individuale; 2016, oro a squadre. Campionati Europei assoluti: 2013, bronzo a squadre; 2014, 2015, bronzo individuale; 2017, argento individuale e oro a squadre. Campionati del mondo 2017, oro a squadre. Coppa del Mondo 2022, oro a squadre. Europei 2022, argento individuale e a squadre. Il 19 dicembre 2017 ha ricevuto il Collare d'oro al merito sportivo. |
Giovanni Grillo (XIV secolo), giurista, viceprotonotario del Regno Patrizio salernitano, professore di diritto civile, fu al servizio del re Roberto il Saggio (1309-1343), fra il febbraio 1328 e l'ottobre 1334.
Giovanni Grillo († 13 aprile 1433), giurista, viceprotonotario del Regno Patrizio salernitano, professore di diritto civile, oltre che funzionario regio, fu consigliere e agente presso la corte pontificia della regina Giovanna II (1414-1435). Scrisse le Additiones in Constitutionibus Regni. Morì ad Avignone e, traslato a Salerno, fu tumulato in cattedrale.
Lorenzo Grillo (XVI secolo), medico Patrizio salernitano, fu autore del De sapore dulci, et amaro (Praga 1566), immagine a lato, e del Abjuratio errorum haereticorum (Venezia 1568).
Due furono le famiglie Grillo ascritte al patriziato di Salerno; l'una, stemma a sinistra, al sedile del Campo; l'altra, stemma a destra, al sedile di Portanova (elaborazioni dal Manoscritto Pinto, Biblioteca provinciale di Salerno). |
|||
|
Antonio Grimaldi (9 marzo 1969), stilista Già allievo dell’Istituto d’Arte cittadino, si trasferisce a Roma, ove completa la sua formazione presso l'Accademia Ida Ferri e lavora nell’ufficio stile di Gattinoni; qui incontra Sylvio Giardina, con il quale (1996), sotto il marchio Grimaldi Giardina, parteciperà alla settimana della moda AltaRoma e al calendario ufficiale della Semaine de la haute couture parisienne. Nel 2010 dà vita alla propria griffe Antonio Grimaldi, il cui valore stilistico è racchiuso nella magia delle lavorazioni insieme artigianali e innovative, con una filosofia di creazione consistente nel ripercorrere il concetto di bellezza femminile senza dimenticare i valori della tradizione. Nel 2013, intraprende una nuova sfida con la sua collezione di Prêt à Porter, distribuita da AMF Showroom London; nello stesso anno, la griffe è presente alla settimana della moda parigina con la collezione ready to wear. Nel 2016 viene invitato a sfilare a Dubai, Belgrado e Riyadh; nel 2017, alla settimana della moda di San Pietroburgo. Nel 2019 Asia Argento sfila per lui a Parigi e nel 2020 dirige e interpreta con la figlia Anna Lou Castoldi il cortometraggio Antonio Grimaldi: Fashion Movie ÆLEKRTA per la rassegna di moda parigina online. Nel 2020 riceve il TaoModa Award per la Haute Couture nel teatro antico di Taormina. A gennaio 2021 la sua collezione sfila a Roma. |
|
Giuseppe Grimaldi detto Pino (16 aprile 1948 – 22 marzo 2020), designer Studente all’Accademia di Belle Arti di Napoli e all’Università di Salerno, presso l’Istituto di Storia dell’Arte diretto da Filiberto Menna, si è occupato professionalmente di fotografia d’arte, multimodalità e marketing, quindi di design strategico e formazione. Fondatore, nel 1973, con Gelsomino D’Ambrosio, dello Studio Segno, prima impresa di comunicazione del Mezzogiorno, che nel 1984 diventa Segno Associati, nel 1980 ha coordinato il lavoro di rilevamento fotografico nella schedatura dei centri storici della Campania presso la Scuola di perfezionamento in restauro dei monumenti dell’Università Federico II di Napoli. È stato docente di Progettazione grafica presso l’ISA Filiberto Menna di Salerno; di Progettazione sperimentale di ricerca al’ISIA di Urbino; di Disegno industriale nel corso di laurea in Scienze della Comunicazione al’Università di Salerno; di Comunicazione visiva per prodotti e servizi nel corso di laurea in Disegno Industriale della facoltà di Architettura Vanvitelli della Seconda Università di Napoli. Fra le altre sue pubblicazioni: Il Miglio d’Oro (1979); Prove di Stampa (con G. D’Ambrosio, 1983); Lo Studio grafico. Da Gutenberg al Piano d’Identità visiva (con G. D’Ambrosio, 1995); Il Piano di comunicazione per la piccola e media impresa (2004); Segni e disegni 2/3, Manuale di disegno grafico (con M. Privitera, 2005-2006); Dalla Grafica al Blur design. La comunicazione visiva in Campania (2007); Blur design (2009); Blur design. Il branding invisibile (2018). Muore presso il Presidio Ospedaliero di Maddaloni vittima dell'epidemia Covid-19. |
Alberto Guaccio (11 agosto 1965), colonnello del genio Laurea magistrale in ingegneria civile edile all'Università La Sapienza di Roma, corso di master universitario di 2° livello in studi internazionali e strategico militari alla Guido Carli University di Roma, laurea magistrale in scienze politiche all'Università di Trieste, nel 1997, con il grado di capitano, è in Bosnia-Herzegovina come capo nucleo per bonifica ordigni esplosivi presso la brigata multinazionale nord nell'ambito dell'operazione Constant-guard, meritando una croce di bronzo al merito dell'esercito. Una seconda croce di bronzo otterrà nel 2010 in Libano, quando, con il grado di tenente colonnello, è comandante della task force Engbatt per la bonifica dei campi minati al confine tra Libano e Israele nell'ambito dell'operazione Leonte 8 condotta dalla brigata bersaglieri Garibaldi di stanza a Caserta. Promosso colonnello, sarà al comando del 21° reggimento genio aggregato alla brigata bersaglieri Garibaldi, quindi allo Stato Maggiore del Comando Congiunto di Napoli. Ancora in Libano, nel giugno 2022, presso il comando United Nations Interim Force In Lebanon (UNIFIL) a Naqoura, nella veste di Italian Senior National Representative, consegnerà ai capomissione francese e spagnolo la croce commemorativa italiana per la partecipazione a operazioni di pace. |
Follaro di Guaimario IV e Gisulfo II (1042-1052). |
Guaimario IV († 3 giugno 1052), principe di Salerno (1027-1052, associato al padre Guaimario III dal 1018) Figlio di Guaimario III e della seconda moglie Gaitelgrima, sposò Gemma, Porpora e una seconda Gemma, figlia di Landolfo di Capua; fu associato dal padre al principato nel 1018 a seguito della morte del fratellastro Giovanni, che era stato associato fra il 1015 e quello stesso anno; a sua vola, nel 1027, per alcuni mesi, associò la madre e nel 1037 il figlio maggiore Giovanni, che però gli premorì l’anno successivo; nel 1042 associò l'altro figlio Gisulfo, che gli succederà dopo il brevissimo governo dell’usurpatore Pandolfo III. Fu figura di rilievo nella fase storica fra il tramonto del dominio bizantino nel Mezzogiorno d’Italia e il sorgere della potenza normanna. Amato di Montecassino lo definisce più coraggioso del padre, più generoso e più cortese; possessore di tutte le qualità che un laico dovrebbe avere, eccetto un'eccessiva passione per le donne. Fin dall'inizio del suo regno si impegna nell’estendere il proprio controllo sul meridione della penisola, obiettivo già perseguito dei suoi predecessori. Nel 1035 conquista Sorrento e ne affida il ducato al fratello Guido. Nel 1038 ottiene dall'imperatore Corrado II il principato di Capua, mentre al suo alleato Rainulfo Drengot, normanno, viene attribuito il titolo di conte di Aversa con legame di vassallaggio verso Salerno. L'anno successivo ottiene la conferma della sovranità su Amalfi e nel 1040 su Gaeta. Nel 1042, a richiesta degli alleati normanni, approva l'elezione a conte di Puglia di Guglielmo Braccio di Ferro, ottenendo in cambio, l’anno successivo, l'acclamazione a duca di Puglia e Calabria, in aperta opposizione alle rivendicazioni bizantine su quei territori. Nel 1044, con Guglielmo, inizia la conquista della Calabria, ma il dominio del principato di Salerno, pure in continua espansione, non è più facilmente gestibile: negli ultimi anni della sua vita, infatti, Guaimario incontra numerose difficoltà nel conservare i propri possedimenti contro le rivendicazioni dell'imperatore e degli stessi normanni. Rainulfo Drengot, che aveva mantenuto il dominio su Aversa, muore nel 1045 e il feudo, nonostante le proteste di Guaimario, passa al nipote Asclettino; verso la fine di quello stesso anno, Guaimario si oppone alla successione del cugino di Asclettino, Rainulfo II Trincanotte, ma ancora una volta la sua autorità è ignorata. Queste contese spingono Aversa, un tempo leale al principe salernitano, ad allearsi con Pandolfo di Capua, tornato dall’esilio di Costantinopoli. La guerra contro Pandolfo riprende nel 1042 e dura cinque lunghi anni, durante i quali Guaimario rafforza la propria posizione attraverso il riconoscimento, nel 1046, del fratello del defunto Guglielmo, Drogone d'Altavilla, al quale concede in sposa la figlia Gaitelgrima. L'obiettivo è chiaramente quello di mantenere i normanni dalla sua parte e in posizione di vassallaggio. Nel 1047, però, quella che era stata per Guaimario l'impresa di una vita è completamente annullata: l'imperatore Enrico III, giunto nel sud Italia a chiedere atto di sottomissione ai principi locali, restituisce Capua a Pandolfo e pone sotto la propria giurisdizione i domini di Aversa e di Melfi; infine priva Guaimario del titolo ducale di Puglia e Calabria, mettendo fine a quella singolare condizione così scomoda per la sovranità dell’impero. Nonostante l’azione imperiale, Guaimario e Drogone d'Altavilla continuano a costituire una potenza politica e militare invisa a molti, il che li porterà alla fine: Drogone cade assassinato il 10 agosto 1051, probabilmente ad opera di una congiura bizantina; stessa sorte tocca, il 3 giugno 1052, a Guaimario, che cade sotto i colpi dei suoi quattro cognati, che occupano la città con le armi ed eleggono principe Pandolfo III; è l’intervento del fratello del principe ucciso, il duca Guidone, e dei normanni Umfredo di Puglia e Riccardo d'Aversa, che pone fine all’usurpazione con il massacro dei congiurati e di trentasei loro familiari. Guaimario fu senz'altro l'ultimo grande principe della longobardia minore e secondo alcuni storici il migliore in assoluto. Il figlio e successore Gisulfo II vedrà svanire il principato longobardo di Salerno ad opera di quegli stessi normanni che avevano vendicato il padre e gli avevano reso il trono. |
|
Tommaso Guardati (1410 circa – 1475), novelliere, detto Masuccio Salernitano Patrizio salernitano del sedile del Campo, figlio di Loisio e di Margherita Mariconda, dopo studi ecclesiastici, segue a Napoli il padre, segretario del principe di Salerno Raimondo Orsini. Alla corte di Alfonso d'Aragona, ha modo di frequentare, fra altri umanisti, Giovanni Pontano. Quando Roberto Sanseverino acquisisce la signoria salernitana, nel 1463, ritorna a Salerno quale segretario del nuovo principe. Masuccio lascia un'unica opera, il Novellino, raccolta di racconti pubblicata postuma nel 1476 a cura di Francesco del Tuppo, con dedica ad Ippolita Sforza, moglie di Alfonso di Calabria. L'opera si compone di cinquanta novelle divise in cinque decadi, ciascuna con un proprio tema: la perfidia dei religiosi, la gelosia beffata, gli inganni delle donne, novelle a lieto fine alternate a novelle lacrimevoli, la magnificenza dei principi. Ciascuna novella è poi articolata in tre parti: esordio dedicato a personaggi della corte aragonese, narrazione e considerazioni conclusive. Se il modello del Decamerone di Boccaccio rimane un punto di riferimento, l'impostazione di Masuccio apre ad una maggiore libertà nelle scelte tematiche e ad un maggiore movimento nell'articolazione dei toni, che trova riscontro nella sintassi nervosa e nel linguaggio spesso colorito. Il testo, impregnato di forte carattere anticlericale, figura nel primo Indice dei libri proibiti promulgato dalla Congregazione dell'Inquisizione romana. La novella XXXIII, Mariotto e Ganozza, attraverso varie ricopiature, giungerà ad ispirere il Giulietta e Romeo di Shakespeare. Secondo lo storico Matteo Fiore, Masuccio sarebbe stato sepolto nella chiesa di Santa Maria de Alimundo, di cui fu compatrono insieme allo zio Tommaso Mariconda e di cui il figlio Loisio era abate, in una fossa priva di iscrizione; ma molto più probabilmente egli fu deposto nella sepoltura di famiglia nell’atrio di San Francesco dei conventuali. |
Andrea Guarna (XV-XVI secolo), letterato Figlio di Bartolomeo, patrizio salernitano del sedile di Porta Rotese per nascita e patrizio cremonese per eredità del nonno Giacomo, diede alle stampe il Bellum Grammaticum (Cremona 1511), che sarà più volte ristampato negli anni e tradotto in italiano, tedesco, francese, inglese e svedese, di cui nel Dizionario biografico universale a cura di Felice Scifoni, volume III, Firenze 1844-1845, p. 109, si legge: non v'è opera più strana di questa: il regno della grammatica è il campo di battaglia, il verbo e il nome sono i capitani degli eserciti, i pronomi, gli adiettivi e il participio, fanno, ciascuno alla sua volta, valorose imprese. Di quest'opera ebbe l'Italia più di 100 edizioni. In realtà, l'opera ha continuato ad essere riedita anche in tempi recenti, fra l'altro, nel 1994, nel 2010, nel 2011, nel 2018. Pubblicò anche il dialogo satirico, Simia (Milano 1517), con dedica al marchese Giovanni Ludovico Pallavicino, anch'esso riedito nel 1943 e nel 2001.
L'immagine si riferisce al Bellum Grammaticum nell'edizione in francese di Poitiers 1811 |
Diverse fonti, fra cui il Dizionario Biografico degli italiani Treccani, ipotizzano, anche se in forma dubitativa, Cremona come luogo di nascita di Andrea, interpretando un'iscrizione, oggi perduta, posta nel 1586 nella cappella di San Pietro Martire nella chiesa di San Domenico a Cremona fatta edificare dal padre Bartolomeo per la sepoltura del nonno Giacomo († novembre 1452). In realtà, Andrea certamente visse a Cremona, ma altrettanto certamente nacque a Salerno, poiché l'edizione originale del Simia è intitolata SYMYA: Andreae Guarna Salernitani Opus Novum, mentre nella dedica egli si dichiara Andreas Guarna Salernitanus; inoltre sul frontespizio dell'edizione del Bellum Grammaticum di Poitiers [si veda immagine] si legge: André Guarna de Salerne, e lo stesso Dizionario biografico universale sopra citato lo dice nato sul finire del secolo XV a Salerno. |
|
Cola Matteo Guarna (XIV-XV secolo), giurista Patrizio salernitano del sedile di Porta Rotese, figlio di Andrea e di Cizza Cavaselice, reggente della Magna Curia della Vicaria nel 1434, è investito del ruolo di consigliere e ambasciatore con Renato d'Angiò Valois, padrone del regno di Napoli nel 1435. Nel 1438 lo troviamo da Francesco Sforza con il compito di indurlo a muovere contro il pretendente aragonese Alfonso V; è poi rappresentante del Regno presso le repubbliche di Firenze e Venezia. Nel 1441 è di nuovo presso lo Sforza, a Cremona, per sollecitarlo ad intervenire ancora nel Regno, cosa che ottiene con l'impegno del condottiero a muovere con mille lance e mille fanti. Ma la caduta di Napoli, il 2 giugno 1442, permette ad Alfonso di disporre di forze soverchianti che, mandate incontro agli sforzeschi, con il quale viaggia Cola Matteo, li sconfiggono a Sessano del Molise (29 giugno) catturandolo. Ancorché il trattamento dell'aragonese sia magnanimo, come dall'appellativo che lo caratterizzava (breve prigionia e restituzione dei beni feudali e burgensatici già l'anno dopo), il destino di Cola Matteo resta legato a quello di Francesco Sforza, del quale già in quel 1443 risulta delegato ad importanti affari politici. Nella fase cruciale che porterà il condottiero ad insignorirsi di Milano, lo rappresenta efficacemente proprio nella città meneghina, tenendolo costantemente informato del susseguirsi degli eventi. Morirà fra il 1453 e il 1454, dopo aver visto il figlio maggiore Giacomo cadere contro i veneziani. |
|
Giacomo Guarna († novembre 1452), condottiero, detto Giacomaccio da Salerno Patrizio salernitano del sedile di Porta Rotese, figlio di Cola Matteo, giureconsulto presso Francesco Sforza, e di Angela; fratello di Giovanni, anch'egli condottiero. Il 27 luglio 1444 entrò anch'egli al servizio dello Sforza, nel cui esercito militerà per poco meno di un decennio, al comando di trecento cavalli, con un contratto biennale; allo scadere, si vide confermato l'ingaggio con un aumento della truppa a quattrocento cavalli e cinquanta fanti. Posto a presidio di Cremona, dote di Filippo Maria Visconti per la figlia Bianca Maria che aveva sposato lo Sforza, nel 1446 vanificò prima il tentativo del Visconti di rimpossessarsi della città, poi quello di stringerla d'assedio da parte della repubblica di Venezia. Stretto, poi, un patto fra lo Sforza e Venezia contro Milano, nella primavera del 1449 Giacomo fu inviato a contenere la penetrazione nel Novarese delle truppe del duca di Savoia, alleato dei milanesi; lo scontro decisivo avvenne il 23 aprile e vide la rotta delle pur preponderanti schiere savoiarde. La guerra si concluse con la Sforza insignorito della stato milanese; la vittoria portò a Giacomo, oltre il titolo di cavaliere aurato, i feudi piacentini già appartenuti ai conti Scotti e case ed altri beni in Cremona con lo status di patrizio cremonese. Morirà mentre, rovesciate ancora le alleanza, sarà impegnato contro i veneziani sul fronte occidentale dello Stato milanese. Per la sua sepoltura, il figlio Bartolomeo farà erigere la cappella di San Pietro Martire nella chiesa di San Domenico in Cremona. |
|
Giovanni Guarna (1190 – 1242), beato, detto Giovanni da Salerno Patrizio salernitano, domenicano, fu predicatore prima a Bologna poi a Firenze, ove, giunto nel 1219 con undici confratelli, risedette nell'ospedale cittadino di San Pancrazio prima di ottenere per il suo ordine, nel 1221, la piccola chiesa di Santa Maria delle Vigne (dell’XI secolo), all’epoca fuori dalle mura, intorno alla quale crescerà il monastero di Santa Maria Novella, di cui ebbe il priorato (1221-1232). Fu tenuto in grande considerazione da papa Gregorio IX che, con bolla del 20 giugno 1227, gli conferiva il mandato di controbattere le tesi della setta eretica del patarino Filippo. Lo stesso pontefice, nel 1230, gli affidava la riforma del monastero di Sant’Antimo, in diocesi di Chiusi, ove si lamentavano deviazioni dalla dottrina; due anni dopo, l'incarico fu esteso alla riforma dei conventi di tutte le diocesi toscane e di quella perugina. L'ultima missione nota di Giovanni per il Papa è del settembre 1232, quando, con il cappellano Goffredo, fu inviato ai podestà e ai consigli di Siena e di Firenze per manifestare lo sdegno pontificio per il prolungarsi dello stato di belligeranza tra i due comuni e a minacciare la scomunica se non fosse stata stipulata la pace o almeno un armistizio. Benché le volontà di Gregorio trovassero in quell'occasione solo un formale rispetto, poi disatteso nei fatti, la scelta di Giovanni per un compito di tale rilievo prova quanto si confidasse nel suo carisma. Sarà beatificato il 2 aprile 1783. Si celebra il 9 agosto. |
Giovanni Guarna (XV secolo), condottiero Patrizio salernitano del sedile di Porta Rotese, figlio di Cola Matteo, giureconsulto presso Francesco Sforza, e di Angela; fratello minore di Giacomo, anch'egli condottiero. Familiare di Roberto Sanseverino, conte di Marsico, che nel 1463 diverrà principe di Salerno, allo scoppio della guerra per la successione ad Alfonso V d'Aragona tenne, come da tradizione familiare, per la parte angioina e corse a militare tra le schiere dei ribelli, ricevendo dal capo della fazione Giovanni di Lorena i beni feudali e burgensatici che erano stati dell'altro salernitano Troiano di Santomango, partigiano aragonese. Nel dicembre 1460 fu catturato da Roberto Sanseverino, suo antico signore, e dagli sforzeschi, passati all'aragonese; ma la prigionia fu breve, poiché in gennaio evase dal munitissimo castello di San Severino, con sconcerto di Ferdinando d'Aragona e sospetti su un doppiogiochismo di Roberto. Nel 1462 lo ritroviamo a Salerno durante l'estrema resistenza di questa alle armi aragonesi, guidate dal conte di Sanseverino, che vi pose l'assedio dal giugno al settembre e che riuscì alla fine a farla capitolare per patti. Esule volontario, come ricorda Masuccio Salernitano, suo intimo amico, nell'esordio della novella XLIII del Novellino, Giovanni riappare nel 1466 a Milano, presso Sforzino, figlio illegittimo del duca Francesco. Con questi, lo ritroviamo al soldo del veneziano Colleoni, il 25 luglio 1467, alla battaglia della Riccardina (Bologna), ove è ferito, contro una coalizione di cui è parte, fatalmente, Ferdinando d'Aragona. Ancora al soldo di Venezia è nel 1477 fra i condottieri accorsi a contenere il dilagare delle milizie del sangiaccato di Bosnia, entrate in Friuli dopo aver travolto gli armati di Girolamo Novello da Verona. Morirà forse nel 1480, a Venezia, e sarà sepolto nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. |
Rebecca Guarna (XIV secolo), medico della Scuola salernitana Nobile salernitana della famiglia patrizia ascritta al sedile di Porta Rotese, figurò fra le donne medico, prima alunne poi insegnanti nella Scuola cittadina, appartenenti al gruppo detto delle Mulieres salernitanæ. Fu autrice dei trattati De febribus, De urinis, De embryone.
|
|
L’immagine si riferisce alla Scuola salernitana, ma non ha attinenza con Rebecca. |
Salerno, cattedrale, ambone Guarna. |
Romualdo II Guarna († 1° aprile 1181), arcivescovo di Salerno (1153-1181), detto Romualdo Salernitano Patrizio salernitano del sedile di Porta Rotese, figlio del conte Pietro, fu pastore zelante e munifico, letterato, medico e politico. In data imprecisata arricchisce il Duomo del prezioso ambone che da lui prende il nome, artisticamente rilevante per la parte scultorea e le decorazioni musive, più piccolo del posteriore di Nicola d’Aiello, ma certamente di maggiore eleganza. È autore del Chronicon sive annales, testo fondamentale per la conoscenza di fatti e personaggi a lui coevi e antecedenti, molti dei quali assenti in altre fonti. Nel 1166, nella chiesa di Santa Maria in Palermo, unge e incorona re di Sicilia il dodicenne Guglielmo II; quindi rimane presso la corte quale familiare e consigliere in aiuto alla regina Margherita, che cura l’amministrazione del regno ob Willelmi secundi infantiam. L’anno successivo il Re dona alla Chiesa salernitana il feudo di Montecorvino. Nel 1177 partecipa alla firma del trattato di pace di Venezia fra l’imperatore Federico Barbarossa e Alessandro III. In riconoscenza, e anche per riverenza verso le tombe di san Matteo e di Gregorio VII, il pontefice concede a lui e ai suoi successori il privilegio, all’epoca singolare, di farsi precedere, in città e nella provincia ecclesiastica, dalla croce inalberata; precedentemente, nel 1156, aveva mediato per il trattato di Benevento che chiudeva un periodo di aspre incomprensioni tra Guglielmo I di Sicilia e Adriano IV. Secondo il Liber confratrum Romualdo muore il 1° aprile 1181, XIII indizione; ma l’aprile XIII indizione era 1180. |
Edoardo Guglielmi (1928 – 15 ottobre 2009), critico musicale Figlio del dottor Guglielmo (1887-1946), direttore degli Ospedali Riuniti, studiò a Napoli pianoforte e composizione e si dedicò all’attività di critico musicale. In tale veste, partecipò alla straordinaria stagione culturale vissuta a Salerno negli anni cinquanta presso la storica Libreria Macchiaroli, curando in più occasioni la recensione di testi dedicati alla musica. Divenuto collaboratore de Il Gazzettino di Venezia, de Il Piccolo di Trieste, della Gazzetta di Parma, di Rai3 e di altre testate, ha vissuto a Parma, a Trieste e infine ad Asola, ove, in morte, ha lasciato al Comune la sua biblioteca privata di duemilacinquecento volumi e una collezione di cinquecento dischi in vinile e spartiti antichi. Fra le sue pubblicazioni: Le Stagioni del Disamore (1997), La Sfinge di Miramar (1997), Anni di Musica (1997), Per Marguerite Yourcenar e altri scritti francesi (1998), Sul Fil D'un Soffio Etesio (1999), L'identità Perduta (2000), Come In Quest'Ora Bruna (2001), Nella Crisi del Linguaggio (2002), Il Lettore Asolano (2003), A Sipario Chiuso (2005). Ha collaborato ad alcune edizioni del Dizionario UTET e al Dizionario critico della letteratura tedesca dello stesso editore. |
|
Yari Gugliucci (15 ottobre 1974), attore Figlio di Nicola, medico, e di Ermanna Guarino Grimaldi di Monaco, anglista, dopo il liceo classico, il 14 ottobre 2001 si laurea in sociologia presso l'Università di Salerno; consegue anche una specializzazione in filosofia presso l'Universita La Sapienza di Roma. Attore fin da giovanissimo presso il teatro San Genesio di Salerno, esordisce nel cinema con il film Isotta di Maurizio Fiume, regista che qualche anno dopo gli darà la possibilità di interpretare il ruolo del giornalista Giancarlo Siani, assassinato la sera del 23 settembre 1985, in Ed io ti seguo, film boicottato in Italia, ma che gli valse la nomination al Festival Internazionale di Montreal e, a Baden Baden, insieme al parlamentare Leoluca Orlando, il Nastro d'oro per l'impegno civile nella lotta alla criminalità organizzata. Nella sua carriera non mancano collaborazioni con grandi registi come i Fratelli Taviani, con Luisa Sanfelice, e Lina Wertmüller, con Francesca e Nunziata e Ferdinando e Carolina. Il regista polacco Rebinsky lo vuole nella sua produzione teatrale all'Oliver Theatre di Londra, accanto a Michelle Pfeiffer e Kevin Kline, The Tempest di William Shakespeare. È il regista Stefano Reali a riportarlo in Italia per il ruolo dell'ultimo Re di Napoli, Francesco II, nella miniserie televisiva Eravamo solo mille e quello di Mimmo ne La terza verità. Yari Gugliucci si era già imposto al pubblico televisivo vestendo i panni di uno strampalato avvocato divorzista in Cuore contro cuore di Riccardo Mosca. È autore dei romanzi Billy Sacramento (2011) e Secondo Billy Sacramento (2014), del Manuale di un attore emotivo (2021) e di varie sceneggiature quali Acqua Passata, Tirez-bouchon, Santi Martiri e del suo spettacolo Necessito un drink con la piccola orchestra Astroklide, i cui incassi sono devoluti alle associazioni umanitarie S.O.S solidariety e Indian Children Comunity. |
Guidone (XI secolo), duca di Sorrento, conte di Conza e di Giffoni Figlio di Guaimario III e di Gaitelgrima, quindi fratello di Guaimario IV e zio di Gisulfo II, all'uccisione del fratello, il 3 giugno 1052, intervenne prontamente contro uno degli assassini, Pandolfo, che si era appropriato del trono ai danni del nipote. Sconfitto rapidamente l'usurpatore, fu acclamato principe dalle sue truppe, ma egli si affrettò a rendere il trono all'erede legittimo, già associato al principato fin dal 1042. In un'epoca in cui si uccidevano padri, fratelli e congiunti vari per un posto al sole (Guaimario IV era appena stato ucciso in una congiura ordita dai cognati), il suo gesto rimane mirabile e lo consegna alla nostra migliore Storia. |
|
L’immagine si riferisce a guerrieri longobardi, ma non ha attinenza con Guidone. |
|
Francesco Guizzi
(20 ottobre 1933
– 18 settembre 2021), storico del
diritto romano, politico Figlio di Giuseppe, all'epoca capitano del regio esercito, e di Carmela Aveta, registrato all'anagrafe anche con il nome di Benito, si laureò in giurisprudenza all'Università di Napoli nel 1956. Ha conseguito la libera docenza nel 1960 ed ha vinto il concorso a cattedra nel 1975. Nei suoi studi si è occupato principalmente degli assetti istituzionali di Roma antica; fra essi si ricordano Aspetti giuridici del sacerdozio romano: il sacerdozio di Vesta (1968), Il principato tra res publica e potere assoluto (1974), Augusto. La politica della memoria (1999), Variazioni sul tardoantico (2011). È stato professore ordinario di diritto romano alle università di Ferrara, Bari, Napoli, Roma La Sapienza e LUISS. È stato componente del collegio giudicante nel processo costituzionale nei confronti dei ministri Luigi Gui e Mario Tanassi, nonché nei confronti degli altri soggetti imputati per le vicende di corruzione legate allo scandalo Lockheed (1977-1979) e membro del Consiglio Superiore della Magistratura (1981-1985). È stato eletto senatore per la X legislatura (1987-1992) nel collegio di Torre del Greco per il Partito Socialista Italiano, mandato interrotto il 21 novembre 1991 in quanto eletto giudice della Corte costituzionale, di cui sarà vicepresidente dell'11 novembre 1999 al 21 novembre 2000. Nel corso del mandato parlamentare è stato vicepresidente della 1ª commissione (Affari costituzionali) e vicepresidente (1991) dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. |
Christian Heaven (17 giugno 1965), scrittore Conseguita la maturità classica, è stato universitario irrequieto fra La Sapienza di Roma, ove si iscrisse a psicologia, e l’Università di Salerno, ove frequentò la facoltà di lettere moderne per otto esami, prima di vincere un concorso pubblico all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, che lo porterà all’area relazioni con il pubblico della direzione INPS per la Lombardia a Milano. Cultore di fantascienza e letteratura fantastica, ha dato alle stampe la trilogia Galaktrìl. Lo Scettro del Potere Cosmico (2016), Galaktrìl. Kriptadòn (2018), Galaktrìl. Restaurazione (2019). |
Rocco Hunt (21 novembre 1994), rapper, al secolo Rocco Pagliarulo Vincitore del Festival di Sanremo 2014 nella sezione Nuove proposte con il singolo Nu juorno buono, ha vinto anche il Premio Emanuele Luzzati e il Premio Assomusica. Aveva esordito ufficialmente con l'album Poeta urbano (2013), cui seguiranno 'A verità (2014), SignorHunt (2015), Libertà (2019). Compare nei film Zeta, regia di Cosimo Alemà (2016), dedicato alla memoria del rapper Primo Brown, in cui interpreta se stesso, e Arrivano i prof, regia di Ivan Silvestrini (2018), in cui interpreta il personaggio di Luca Pagliarulo. Di metà luglio 2019 è un suo annuncio di voler lasciare il mondo della musixa. |
|
Carmine Iacovazzo (16 gennaio 1920 – 16 giugno 1998), calciatore (centrocampista) Figlio di Carlo, bracciante, e di Angiolina Scaramella, esordì giovanissimo nella stagione 1936-37 con la Salernitana in serie C. Al termine della sua seconda stagione, la squadra conquistò la promozione in serie B (1938-39). Nella serie cadetta giocò ventitre gare con la realizzazione di tre reti. Tornata la squadra in serie C, vi disputò le stagioni successive fino all'interruzione dei campionati nel 1943. Alla ripresa dell'attività agonistica (stagione 1945-46) fu ancora con la Salernitana nella serie mista, quindi in serie B (1946-47) e in serie A (1947-48). Nella massima serie disputò ventisei gare, ma la stagione si concluse con la retrocessione in serie B della squadra, con la quale giocò ancora nel campionato 1948-49, ultimo del suo lungo rapporto con il sodalizio cittadino che l'aveva visto presente in campo in duecentocinquantasei gare con la realizzazione di undici reti. Giocherà ancora con la Nocerina (1949-50), la Toma Maglie (1950-53) e la Battipagliese (1953-54). |
Nell'immagine (1938) Iacovazzo indossa la maglia a righe verticali bianche-celesti utilizzata dalla Salernitana fra il 1929 e il 1943. |
Antonio Ianniello (23 giugno 1979), attore Cultore di scultura e pittura, diplomato di liceo scientifico, nel 1998 si trasferisce a Roma ove viene ammesso all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, diplomandosi nel 2003. Intanto ha già debutto a teatro con Attempts on her life, regia di Massimiliano Farau (2000); cui seguiranno: Norway, Today di Pietro Bontempo (2001), Pericle principe di Tiro, ancora di Farau (2001) e altri lavori, fra cui di assoluto rilievo Gomorra (2007) tratto dai testi di Roberto Saviano con la regia di Mario Gelardi. Debutta al cinema con il drammatico Balletto di guerra di Mario Rellini (2004). Avrà anche ruoli, fra gli altri, in Il siero della vanità (2004), Il sole nero (2007), Alice (2010). In televisione, lavora nei telefilm Distretto di polizia (2002 e 2006), Il Maresciallo Rocca (2003), Il capitano (2005 e 2007), Gli ultimi del Paradiso (2010) ed altri; e nelle fiction Madre come te (2004), Il mondo è meraviglioso (2005), Gomorra (2007). |
Tino Iannuzzi (17 dicembre 1960), politico Laureato in giurisprudenza, è avvocato nel settore amministrativo. Consigliere comunale di Salerno dal 1990 al 2001, fu eletto alla Camera dei deputati per la XIV legislatura (2001-2006) con il polo di centrosinistra nel collegio Salerno-Mercato San Severino. Per la XV legislatura (2006-2008), in presenza di una legge elettorale che sottrae agli elettori la scelta dei parlamentari demandandola alle sfere dei partiti, è designato dall'Ulivo per la conferma. Sarà ancora confermato per la XVI (2008-2013) e per la XVII legislatura (2013-2018) dal Partito Democratico. Nel corso della XVI legislatura fu primo firmatario del progetto di legge (convertito nella legge 92 del 2009) Disposizioni per la valorizzazione dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni. Per tutte le legislature cui ha partecipato e stato componente dell'8ª commissione (Ambiente, Territorio e Lavori pubblici). |
Francesco Imparati (9 luglio 1838 – 11 luglio 1892), arcivescovo di Venosa (1880-1890), arcivescovo di Acerenza e Matera (1890-1892) Registrato all'anagrafe come Graziano Giuseppe Mariano, nacque alle Fornelle, in parrocchia di Santa Trofimena, da Leopoldo, gendarme a cavallo, e da Rosolia La Placa. Il 4 ottobre 1853 entrò nell’ordine dei frati minori a Napoli assumendo il nome di Francesco. Trasferito a Roma, vi compì gli studi letterati e scientifici. Ordinato sacerdote nel 1861, sarà lettore di filosofia e teologia nell’archiginnasio francescano di Aracœli e insegnante di sacra eloquenza e di diritto canonico. Nel 1869 divenne segretario generale dell’Ordine. Eletto vescovo di Venosa il 27 febbraio 1880, è promosso all'arcidiocesi di Acerenza e Matera il 23 giugno 1890. |
|
Senato del Regno
|
Guglielmo Imperiali di Francavilla (19 agosto 1858 – 20 gennaio 1944), diplomatico Figlio del marchese Francesco, magistrato, e di Clementina Volpicelli, laureatosi in giurisprudenza a Napoli nel 1880, nel febbraio 1882 è primo in graduatoria al concorso per la carriera diplomatica, per cui è chiamato al Ministero degli Affari Esteri, presso la divisione politica. Nel maggio 1884 è destinato a Berlino, quindi a Parigi ove rimane fino al 1889, quando è inviato a Washington, allora considerata dal Corpo diplomatico la peggiore destinazione possibile per l'inconsistenza politica degli Stati Uniti, ove il capomissione è l'altro salernitano Saverio Fava. A Bruxelles nel 1895, nel 1901 ritorna come incaricato d'affari a Berlino; è poi (1903) console generale a Sofia, quindi ambasciatore a Costantinopoli (1904) e a Londra (1910), ove partecipa alla stesura dell'accordo del 17 agosto 1917 con il quale l'Italia aderisce al trattato franco-britannico del 1916 e si recepiscono l'accordo di San Giovanni di Moriana e quello italo-francese del 26 luglio 1917. Alla fine della guerra, è fra i firmatari della pace di Versailles (1919) e in seguito rappresentante dell’Italia presso la Società delle Nazioni. Subito dopo la marcia su Roma, antifascista della prima ora, chiede di essere collocato a riposo. Era stato nominato senatore del Regno il 16 ottobre 1913, con convalidata del 6 dicembre. Nel 1932 il Re gli conferirà il collare della Santissima Annunziata. |
|
Enrico Indelli (21 giugno 1954), politico Figlio di Vincenzo, che fu senatore democristiano, laureato in medicina e chirurgia, aderì anch'egli alla DC, per poi avvicinarsi (1993) al movimento referendario di Mariotto Segni, con il quale fu eletto alla Camera dei deputati per la XII legislatura (1994-1996), con il sistema proporzionale, nella XX circoscrizione Campania 2. In Parlamento, fu dapprima al gruppo misto, quindi aderì a quello dei Democratici. Fu all'8ª commissione (Lavori pubblici) e alla 10ª (Attività produttive), nonché in quella speciale per le politiche comunitarie. |
|
Fulvio Irace (12 maggio 1950), storico dell'architettura Laureatosi in architettura presso l'Università di Napoli, dopo essere stato ricercatore dal 1982 e professore associato dal 1988, dal 2000 è professore ordinario a tempo pieno di Storia dell'architettura presso il dipartimento di design del Politecnico di Milano. Dagli anni settanta del Novecento ha organizzato mostre di arte e architettura in Italia e all'estero ed è stato responsabile per il settore Architettura della Triennale di Milano tra il 2005 e il 2009. Nel 1980, con Aldo Grasso e il regista Giampiero Viola, ha curato per la Rai una serie di sei documentari sull'architettura intitolata La tradizione ritrovata. Passato e presente nella nuova architettura italiana, poi apparsa in videocassetta nel 1983. Attivo nella pubblicistica di settore, quale redattore di Domus (1980-86) e di Abitare (1987-2007), nel 2005 ha ricevuto il premio nazionale Ance-In/Arch Bruno Zevi per un servizio di informazione di massa per l'articolo Dietro il muro mediatico pubblicato su Il Sole 24 Ore del 18 giugno 2000. Numerose sono le monografie pubblicate come autore o curatore, da Assenza-presenza. Un'ipotesi di lettura per l'architettura del 1979 a Mondi a Milano. Culture ed esposizioni 1874-1940 del 2015, passando per Precursors of post-modernism. Milan 1920-30s e Emerging skylines. The new American skyscrapers, edite a New York nel 1982 e nel 1990. |
Maria Elena Jannini (20 giugno 1904 – ?), suora infermiera, partigiana Figlia di Raffaele e di Felicia Iannini, nel 1943-44 era suora infermiera presso l'ospedale di Viterbo, ove operava la banda partigiana di matrice comunista di Fernando Biferale. Con le consorelle Maria Reginalda Gerzani e Maria Emidia Lucarelli, incuranti del colore politico della formazione, diede ad essa supporto logistico nascondendo armi e munizioni presso la propria abitazione e favorendo la fuga di anti nazifascisti ricoverati nell'ospedale. I nomi delle tre suore sono inseriti in un elenco ufficiale dei membri della banda Biferale compilato nel dopoguerra, mentre a Maria Elena fu riconosciuto lo status di partigiana gregaria con atto dato in Salerno il 14 giugno 1946.
A lato: particolare del manifesto commemorativo dell'ANPI. di Viterbo per il 25 aprile 2021. |
|
Ottavio Jemma (1° gennaio 1925 – 25 dicembre 2015), sceneggiatore, scrittore
Già segretario dell'Istituto di studi
cinematografici dell'Università internazionale Pro Deo di Roma, nel 1951
è stato assistente alla regia di Luciano Emmer per il film Le ragazze di
piazza di Spagna, e dello stesso Emmer per il documentario Eroi dell'Artide.
Nel 1952 è stato assistente all'organizzazione generale del film Canzoni
di mezzo secolo, per la regia di Domenico
Paolella.
Nel 1965 ha ideato e diretto per la Rai il settimanale Penelope, uno dei
primi rotocalchi televisivi dedicati alle donne. Fra il 1954 e il 2005 ha scritto oltre un centinaio di storie per il cinema
e la televisione, gran parte delle quali hanno visto la luce.
Nel 1960 ha fatto parte della Commissione di selezione dei film per la
Mostra d'arte cinematografica di Venezia. |
Karma (13 giugno 1971), pittore, fotografo, al secolo Damiano Durante Diplomatosi presso l'Istituto d'arte Filiberto Menna in grafica pubblicitaria, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Napoli, ove, nel 2001, consegue il diploma di laurea in pittura. Ha allestito personali a Salerno (Immagini e Simboli, 1996; Esposizioni, 2006; Kosma, 2010; The last words, 2013), a Milano (Forme e Simboli, 2006), alle gallerie Incurable collector di Alan Friedman a West Palm Beach e New York (Nature morte, 2008-2009). Nel 2001 ha collaborato come pittore-scenografo all'allestimento dell'opera di Cimarosa L'impresario in angustia per la regia di Roberto De Simone ed ha collaborato anche come illustratore per diverse agenzie pubblicitarie. Come fotografo, ha allestito nel 2006 a Salerno la mostra Ricordi oltre i confini. |
Carmine Lamanda (2 giugno 1941), banchiere e dirigente d'azienda Figlio di Aldo, cancelliere, e di Elda Cammarella, laureato in giurisprudenza all'Università di Perugia, nel luglio del 1968 entra in Banca d'Italia e dal 1970 è presso l'amministrazione centrale quale collaboratore di Guido Carli per gli aspetti di vigilanza bancaria; identico rapporto conserva con i governatori Paolo Baffi e Carlo Azeglio Ciampi. È l'architetto della riforma della banca pubblica a stretto contatto con il ministro del Tesoro Giuliano Amato, poi del Testo Unico Bancario del 1993, che Antonio Fazio presenta al governo e Ciampi firma come presidente del Consiglio. Nel 1994 è distaccato presso il Ministero del Tesoro, guidato da Lamberto Dini, che gli conferisce l'incarico di capo gabinetto; qui, con Mario Draghi, lavora alla delega per la riforma della finanza. Nel 1996, con il governatore Fazio, affronta i temi della riduzione dei costi operativi nelle banche. Nel 1997 Cesare Geronzi lo chiama in Banca di Roma, ove segue le strategie del gruppo e la ristrutturazione dei costi. Dal luglio 2003 è direttore generale di Capitalia e quando, nel 2007, Capitalia confluisce in Unicredit diventa vicepresidente esecutivo per le relazioni istituzionali. Assessore al Bilancio del comune di Roma fra 2011 e 2013, nel 2016 è eletto presidente della Cassa di Risparmio di Cesena; vi resterà fino al luglio 2018. |
Gianfranco Lamberti (25 gennaio 1947 – 1° marzo 2018), politico Figlio di Pasquale, professore, e da Anna D'Abbruzzo, laureatosi in medicina e chirurgia presso l'Università di Napoli, nel 1972, si è specializzato in ortopedia e traumatologia presso l'Università di Padova. Ha operato come aiuto presso l'Istituto Ortopedico Toscano di Firenze e successivamente presso gli Ospedali Civili di Livorno, fino alla sua elezione a Sindaco di quella città nel 1992, confermata, con l'elezione diretta al primo turno, nel 1995 e nel 1999. La sua attività politica inizia nel sindacato, CGIL, sulle tematiche della sanità, con particolare riguardo alla applicazione della legge 180. Iscritto al Partito Comunista Italiano dal 1976, ha contribuito alla nascita del Partito Democratico della Sinistra e poi dei Democratici di Sinistra. È stato membro per l'Italia del Comitato delle Regioni dell'Unione Europea, nel quale ha ricoperto l'incarico di responsabile della delegazione italiana, di vicepresidente del gruppo Partito Socialista Europeo e (2000-2004) di vicepresidente dello stesso Comitato. Durante questa esperienza a Bruxelles, ha curato le tematiche connesse alle politiche euromediterranee, dando vita a numerose iniziative e producendo scritti riguardanti l'evoluzione del Processo di Barcellona. Inoltre si è occupato, con pareri ufficiali trasmessi al Parlamento Europeo dal CdR, della Sicurezza in mare, contribuendo alla costituzione della Agenzia Europea della Sicurezza in Mare. Muore mentre ricopre la carica di sindaco di Montecorvino Pugliano dal 6 giugno 2016. |
|
Michele Lambiase (4 giugno 1897 – 20 ottobre 1936), camicia nera, medaglia di bronzo al valor militare alla memoria Figlio di Giovanni e di Maria Veneranda Martino, volontario in Africa Orientale, assegnato al battaglione carri d’assalto del governatorato di Galla e Sidamo istituito il 1º giugno 1936, con il suo reparto di autoblindate fu ingaggiato in combattimento da partigiani Arbegnuoc a Sadè e benché con la macchina colpita dall’artiglieria avversaria e lui stesso gravemente ferito, non desisteva dalla lotta, incitando i compagni con la parola e con l’esempio, fino a quando non rimaneva privo di forze. |
Antonio Lanzetta (12 febbraio 1981), scrittore Laureato all’Università di Salerno, con un trascorso da musicista nella band Kernel Zero, esordisce da scrittore con il romanzo fantasy/young adult Ulthemar - La Forgia della Vita (2012), genere letterario che poi abbandonerà per virare verso il thriller con Il Buio Dentro (2017) che gli permette di valicare i confini nazionali essendo tradotto per la Francia, il Canada e il Belgio. Ha pubblicato, inoltre, Warrior - La vendetta del guerriero (2014), Revolution - Il canto delle stelle (2015), I figli del male (2018), Le colpe della notte (2019), Super (2019), L'uomo senza sonno (2021). |
Claudio Lardo (24 ottobre 1969), attore Conseguita la maturità scientifica, si iscrive a scienze dell'informazione presso l'Università di Salerno, che abbandonerà a cinque esami dalla laurea andando a frequentare il corso di recitazione di Alessandro Nisivoccia e Regina Senatore, nella cui compagnia, il Teatro popolare salernitano, ha recitato per due anni. Dal gennaio 1999 debutta in televisione in quattro episodi della soap opera di Rai3 Un posto al sole, vestendo i panni di un killer. Nel 2001 si trasferisce a Roma, dove partecipa a numerosi stage di formazione. Sarà ancora in TV con piccoli ruoli nelle serie Il bello delle donne 3 (2003), La Squadra 5 (2004), Incantesimo 7 (2004), Grandi domani (2005), La Squadra 8 (2007), Gomorra 4 (2019), Mare fuori (2020), L’amica geniale 3 (2022), Noi (2022). Per il cinema ha lavorato, fra gli altri, in Ladri di barzellette (2004) di Leonardo Giuliano e Bruno Colella, La consegna (2014) di Gerry Petrosino e Vincenzo Campitiello, È stata la mano di Dio (2021) di Paolo Sorrentino. |
|
Maria Giustina Laurenzi (19 maggio 1951), attrice, regista, sceneggiatrice Laureata in lettere moderne, ha frequentato il corso di sceneggiatura cinematografica di Gigliola Scola e quello di scrittura teatrale di Dacia Maraini. Dal 1970 al 1980 ha lavorato come attrice, animatrice teatrale e ricercatrice con il Teatrogruppo di Salerno, realizzando numerosi spettacoli che sono stati rappresentati, tra l’altro, alla Biennale di Venezia, alla Piccola Scala di Milano, al festival internazionale di Lenzburg, a quello di Chieri. Fondatrice del gruppo Teatra, è stata (1977-1980) assistente alla cattedra di Storia del Teatro e dello Spettacolo dell’Università di Salerno. Dal 1980 lavora con Dacia Maraini, per la quale ha firmato la regia di diversi testi teatrali, cinematografici e radiofonici. Per il teatro ha diretto Uscita d’emergenza con il gruppo Il Giullare (1987) e El Retablo de Maese Pedro (2003). Per il cinema, ha scritto, tra l’altro, il film Tutti gli anni, una volta all’anno (1994) presentato fuori concorso al festival del Cinema di Venezia. Dal 1985 lavora anche per la Rai. |
Valter Lavitola (16 giugno 1966), ex giornalista e faccendiere Massone della loggia Aretè di Roma, laureato in scienze politiche all'Università Federico II di Napoli, aderente alla corrente craxiana del Partito Socialista Italiano, dà una svolta alla sua vita conoscendo Berlusconi alla metà degli anni novanta. Nel 1996, con la cooperativa International Press, sostenuta dagli ex socialisti Brunetta, Cicchitto, Cazzola e altri, fonda L'Avanti!, scimmiottando lo storico quotidiano più volte diretto da Pietro Nenni, che aveva cessato le pubblicazioni nel 1993. Il clone, dopo alcuni periodi di vita sospesa, morirà nel 2011. Vicinissimo all'allora presidente del Consiglio, viaggiatore a sbafo sugli aerei di Stato, percettore illegale di somme per l'editoria, faccendiere internazionale fra Panama e Finmeccanica, non ha mancato di tentare un'estorsione ai danni dello stesso ex cavaliere. Arrestato il 16 aprile 2012, il 9 novembre successivo ha patteggiato una pena a tre anni e otto mesi per truffa allo Stato, avendo fatto risultare, in associazione con altri, che l'editrice de L'Avanti! possedesse i requisiti per ottenere i contributi per l'editoria, percependo, in modo indebito, oltre ventitre milioni di euro. Il 4 marzo 2013 è stato condannato con rito abbreviato a due anni e otto mesi per tentata estorsione ai danni di Berlusconi in relazione ad un giro di escort. L'8 luglio 2015 è stato condannato a tre anni, condanna quest'ultima annullata in appello per sopraggiunta prescrizione del reato di compravendita di senatori, fatti che portarono alla fine del 2° governo Prodi, in concorso con lo stesso Berlusconi. Nel marzo 2016, Lavitola lascia il carcere per gli arresti domiciliari. Nel 2018, lo ritroviamo a Roma come gestore di un ristorante pescheria. |
Alfonso Leone (12 gennaio 1947 – 4 dicembre 2015), storico Laureato in lettere ad indirizzo moderno il13 marzo 1970 all'Università di Napoli, interno nel seminario di storia medievale e moderna, iniziò un percorso di alta formazione che lo vide borsista al III corso di alta specializzazione in storia economica dell'Istituto Francesco Datini di Prato, ai corsi dell'Istituto italiano per gli studi storici Benedetto Croce di Napoli, al corso internazionale di alta cultura della fondazione Giorgio Cini di Venezia. Presso l'Università di Napoli fu professore incaricato di latino e storia medievale alla scuola di perfezionamento per bibliotecari e archivisti e dal giugno 1983 professore associato alla facoltà di lettere. Fra i lavori pubblicati, notevoli restano Amalfi medioevale (con Mario Del Treppo, 1977); Particolarismo e storia cittadina nella Campania medievale (1980); Il giornale del Banco Strozzi di Napoli (1473) (a cura, 1981); Guida alla storia di Salerno e della sua provincia (con Giovanni Vitolo, 1982); Profili economici della Campania aragonese (1983). |
Giuseppe Leone (20 settembre 1919 – 1998), critico letterario Già alunno del Liceo Tasso, iscritto a lettere all'Università di Napoli, nel 1941 fu ufficiale in Grecia e deportato in Polonia e in Germania dopo l'8 settembre, per cui si laureò soltanto nel dicembre del 1945. Ha insegnato lettere italiane e latine (1947-1954) al Liceo annesso al Convitto Pascoli; è stato dal 1950 al 1953 assistente volontario di storia della lingua e grammatica italiana all'allora Magistero di Salerno; ha insegnato (1956-1978) italiano e storia negli istituti tecnici statali. Ha dato alle stampe La poesia e la letteratura (con Aurelio Petroni, 1948); La letteratura per l'infanzia. Premesse teoriche e note critiche (con Luigi Vecchione, 1954); Johannes Utilitatum. Saggio sul Decameron (1956, ristampato nel 1867); L'età del primo Ottocento e altri saggi (1960, ristampato nel 1883); Dal Boccaccio all'Ariosto (1963); L'ultimo Prati da "Psiche" a "Iside" (1970); Felice Villani. Un umanista salernitano (1980); Note di critica letteraria (1993). Nel 2000 è stato edito postumo Nuove note di critica letteraria. |
|
Matteo Liberatore (14 agosto 1810 – 18 ottobre 1892), teologo Nato in parrocchia di San Bartolomeo de Coriariis da Nicola, magistrato, e da Caterina de Rosa, entrò al collegio dei gesuiti di Napoli nel 1825 e, non ancora sedicenne, chiese di entrare alla compagnia di Gesù, nella quale iniziò il noviziato il 9 ottobre 1826. Terminati gli studi con inusuale successo, afferma la Catholic Enciclopedia, insegnò filosofia per undici anni, dal 1837 al 1848, quando la rivoluzione lo indusse a trasferirsi a Malta. Al ritorno in Italia insegnò teologia. Nel 1841 fondò a Napoli, con il filosofo e teologo Gaetano Sanseverino (1811-1865), il periodico La Scienza e la Fede, con lo scopo di criticare le nuove idee del razionalismo, dell'idealismo e del liberalismo; dalle sue pagine sarà sostenuta una strenua battaglia a favore del brigantaggio, interpretandolo come movimento politico contrario all'unità d'Italia è legittima resistenza di un popolo ad una conquista non solo territoriale, ma principalmente ideologica, ovvero La cagione del brigantaggio è politica, cioè l'odio al nuovo governo, tesi che con i padri Carlo Maria Curci, Carlo Piccirillo e Raffaele Ballerini continuerà a sostenere dalla pagine de La Civiltà Cattolica, la pubblicazione per la difesa della chiesa cattolica e del papato e per la diffusione della dottrina di san Tommaso d'Aquino, di cui era stato cofondatore nel 1850. Liberatore fu fra gli estensori delle encicliche di Leone XIII Aeterni Patris (1879), Immortale Dei (1885), Rerum Novarum (1891), quest'ultima con i cardinali Zigliara e Mazzella. La chiesa cattolica del suo tempo vide in lui per più di mezzo secolo l'infaticabile campione della verità nei campi della filosofia e della teologia. Egli fu studioso dei problemi della vita cristiana, delle relazioni tra chiesa e stato, tra la morale e la vita sociale. Fra i suoi scritti vi sono compendi di logica, metafisica, etica e diritto naturale. |
|
Antonio Limoncelli (7 dicembre 1888 – ?), politico Nacque al vicolo Masaniello da Domenico, industriante, e da Luigia Bevilacqua. Laureato in ingegneria, fu designato consigliere nazionale alla Camera dei fasci e delle corporazioni per la XXX legislatura del Regno (1939-1943). Non risultano suoi interventi in aula.
Fu registrato all'anagrafe con il cognome Lomenciello. Una prima variazione, in Limongiello, fu decretata dal tribunale civile il 29 giugno 1909; una seconda, in Limoncelli, si ebbe per uguale decreto del'11 maggio 1933.
Mattia Limoncelli (24 marzo 1880 – ?), politico Figlio di Gerardo, possidente falegname, e di Lucia Amaturo, nacque alla Dogana Nuova. Avvocato, fu designato dal Gran Consiglio del Fascismo alla Camera dei deputati per la XXVIII legislatura del Regno (1929-1934). Fu relatore sulle richieste di autorizzazioni a procedere contro i deputati Sorgenti degli Uberti e Pesenti. Intervenne in aula sull'istituzione di un ente di previdenza a favore degli avvocati e dei procuratori; sull'educazione nazionale, in particolare sulle accademie di belle arti; sulla riforma della giustizia; sulle corporazioni. |
Distintivo da consigliere nazionale della Camera dei fasci e delle corporazioni (XXX legislatura); scheda elettorale con già stampato il Sì per approvare la lista dei deputati designati per le legislature XXVIII e XXIX. |
|
Stanislao Lista (8 dicembre 1824 – 12 febbraio 1908), pittore e scultore Figlio di Giuseppe, ingegnere, e di Anna Maria Mastrocinque, nel 1844 si portò a Napoli, a lezioni di pittura dal concittadino Gaetano Forte e poi di scultura da Gennaro Calì. Allievo al Regio Istituto di Belle Arti, ne sarà poi docente, avendo a sua volta allievi, fra gli altri, Vincenzo Gemito, Francesco Jerace, Costantino Barbella, Antonio Mancini e i salernitani Ulisse Caputo, Gaetano Esposito, Pasquale Avallone. Dagli anni sessanta decise di dedicarsi quasi esclusivamente alla scultura, tuttavia notevoli rimangono in pittura il Ritratto di padre Cappelloni (Napoli, chiesa del Gesù Nuovo) e L'asmatico (Napoli, Galleria dell'Accademia). Tra le sue opere scultoree si annovera uno dei quattro leoni in marmo di piazza dei Martiri, a Napoli; il leone, trafitto da una spada, è dedicato ai caduti carbonari del 1820. Nella facciata del Duomo della stessa città suoi sono gli angeli con i simboli di san Gennaro, che si trovano nel torrione di destra. Nel vestibolo del teatro San Carlo si trova una sua grande statua di Giovanni Paisiello. Suo è il monumento al vescovo Zottoli nella navata destra della cattedrale di Salerno. |
Nella notte del 30 novembre 2007 un atto vandalico danneggiò il suo leone di piazza dei Martiri. L’immagine è relativa al recupero delle parti staccate della coda. |
|
Eva Longo (8 gennaio 1949), politica Insegnante, con lunga militanza democristiana e nel Centro Cristiano Democratico, è stata sindaco di Pellezzano dal 1990 al 1995 e dal 1999 al 2009; consigliere provinciale, nonché presidente del Consiglio provinciale di Salerno dal 2009 al 2010 e consigliere regionale della Campania dal 2010 al 2013, quando, in presenza di una legge elettorale che sottrae agli elettori la scelta dei parlamentari demandandola alle dirigenze dei partiti, è designata al Senato per la XVII legislatura (2013-2018) dal Popolo della Libertà. Nel 2015 lascerà il gruppo di elezione per passare prima ai Conservatori-Riformisti, poi ai Liberalpopolari, che si fonderanno con Scelta Civica, per assumere in fine la denominazione Alleanza Libera Popolare - Partito Repubblicano Italiano. Nel corso della legislatura è stata vicepresidente della 6ª commissione (Finanze e Tesoro) e membro della 9ª (Agricoltura e Produzione agroalimentare), nonché di quelle per l'attuazione del federalismo fiscale e di inchiesta sul femminicidio e sulle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali. |
Francesco Longo detto Franco (18 dicembre 1945), artista multimediale Nato in via Trotula de Ruggiero da Giuseppe, operaio, e da Maria Cuoco, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Napoli e insegna discipline pittoriche e percezione visiva presso il Liceo artistico di Salerno. Pittore, ceramista, creatore di istallazioni e performance audiovisive, allestisce personali in città, alle gallerie La Seggiola (1965), Einaudi 691 (1969), Taide (1979); al Castello Arechi (1984); all'ex chiesa di San Giovanni di Dio (1989 e 1992); al Tempio di Pomona (1993); allo Studio 34 (2002). A Roma, alla galleria Lavatoio Contumaciale della concittadina Bianca Pucciarelli (1977). Allo Studio Trisorio (1982) e all'ex ospedale di Santa Maria della Pace (1996) di Napoli. Al Musée Municipal de Saint-Paul in Francia (1994). Partecipa a numerose collettive e rassegne in Italia (a Roma, Bologna, Napoli, Ferrara, Milano, Bari) e all'estero (in Danimarca, Iugoslavia, Brasile, Germania). Nel 1981 è segnalato da Filiberto Menna per il catalogo Bolaffi Arti Grafiche.
Franco Longo, Shaman. |
Vincenzo Loria (17 settembre 1849 – 31 ottobre 1939), pittore Figlio di Gaspare Antonio, machinista, e di Caterina Severino, nacque al Carmine Vecchio, in parrocchia di San Pietro in Camerellis. Fu allievo di Domenico Morelli presso il Regio Istituto di Belle Arti di Napoli, città in cui si trasferì e ove nel 1890 aprirà una galleria d'arte, prima in via Vittoria, poi in via Partenope, che presto diventerà un punto di riferimento della scuola napoletana del secondo Ottocento. Oltre ad essere un apprezzato pittore, in special modo acquerellista, fu litografo, incisore, decoratore su ceramica e sperimentò anche la tecnica della fotografia. Notevoli, oltre le opere a soggetto marinaresco, le vedute che raffigurano scorci pompeiani e le riproduzioni delle pitture murali della città sepolta riscoperte durante gli scavi, commissionategli dal Ministero della Pubblica Istruzione retto dall'on. Antonio Scialoja per la diffusione presso licei e facoltà universitarie. Partecipò a esposizioni a Napoli, Milano, Torino, Palermo e nel 1931 allestì una personale alla Casa d'Arte di La Spezia, città ove si era trasferito dopo la morte della moglie (1929) in casa del figlio Ettore, magistrato presso quel tribunale, e dove morirà. |
Guiscardo Lorito (23 ottobre 1922 – 19 agosto 2001), giornalista, scrittore, poeta La sua attività letteraria ebbe una segnalazione di merito al premio nazionale di letteratura partigiana Città d'Aosta 1955. Il 25 novembre 1960 ebbe dalle mani dell'allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il premio giornalistico internazionale Saint Vincent per i suoi scritti sull'Avanti!. |
Senato del Regno |
Matteo Luciani (23 gennaio 1812 – 11 settembre 1888), politico Figlio di Gregorio, che nel 1799 aveva aderito alla Repubblica napoletana e nel 1820 aveva preso parte al moto per la costituzione, e di Vittoria de Cositore, fratello maggiore di Pietro, fu medico come il padre. Dopo l'unità d'Italia, sarà sindaco di Salerno (6 gennaio 1862-24 gennaio 1874) e (1867-1873) presidente del Consiglio provinciale; la carica di sindaco ricoprirà ancora successivamente (16 febbraio 1879-19 settembre 1882 e 5 aprile 1884-28 giugno 1886). Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro dal 20 febbraio 1881, fu creato senatore del Regno con nomina del 26 novembre1884 convalidata il 13 dicembre. |
La scheda sul sito del Senato riporta in nota che alcune fonti indicano la data di nascita al 26 novembre 1812; la stessa scheda non riporta il nome della madre. I dati qui riportati sono tratti dal registro dei nati nel 1812 dello Stato Civile del comune di Salerno. |
Pietro Luciani (22 febbraio 1823 – 28 ottobre 1900), filosofo Figlio di Gregorio, medico, che nel 1799 aveva aderito alla Repubblica napoletana e nel 1820 aveva preso parte al moto costituzionale, e di Vittoria de Costore, fratello minore di Matteo, nel 1848 appoggiò il governo costituzionale; fu in prima fila nelle manifestazioni patriottiche e nella repressione del 15 maggio salì sulle barricate, il che gli costò la prigione. Liberato ai primi del 1852, poté rientrare a Salerno, ove si dedicò agli studi intervallanti da frequenti viaggi a Napoli per prendere parte al dibattito filosofico. Già autore de Il pensiero moderno. Discorso in proposito degli Scritti di Silvestro Centofanti (1861) contro l'intedescamento della filosofia italiana, intraprese una tenace polemica contro l'interpretazione spinoziana e hegeliana che lo Spaventa aveva dato del pensiero giobertiano con Del libro di Bertrando Spaventa intitolato "La filosofia di Gioberti". Considerazioni (1864); a tale premessa fece seguito il suo lavoro di maggiore mole: i tre volumi Gioberti e la filosofia nuova italiana, comparsi fra il 1866 e il 1872. Fra gli altri suoi scritti, si ricordano Sulla formola "Libera Chiesa in libero Stato" (1867), Roma capitale d'Italia (1868), Del socialismo vero e falso (1896). Una lapide lo ricorda nell'atrio di Palazzo Luciani al civico 258 di via Roma. |
Nicola Luciano (1713 – 4 giugno 1766), pittore Esecutore di dipinti a carattere religioso in ambito salernitano, sue opere firmate o certamente attribuite sono presenti nelle chiese cittadine di San Pietro in Vinculis, dell’Annunziata Minore e di San Sebastiano del Monte deo Morti, nella concattedrale di Santa Maria della Pace a Campagna e nella chiesa del Santissimo Salvatore e Sant’Antonino della stessa città.
La data di morte è tratta dal Libretto di memorie di Matteo Greco, che lo definisce buon pittore salernitano. L’anno di nascita è stato dedotto dalla stessa fonte, cje gli attribuisce alla morte l’età di cinquantatre anni.
|
|
Nicola Luciano, Madonna con Bambino e sant’Antonio, 1759, chiesa di San Pietro in Vinculis, Salerno. |
Rachele Luciano (XVIII secolo), pittrice Figlia s’arte del padre Nicola, ne seguì le orme come esecutrice di dipinti a carattere religioso in ambito salernitano. Sue opere firmate o certamente attribuite sono presenti in chiese cittadine e di Giffoni Valla Piana, Minori, Colliano, Valva, Montecorvino Rovella.
|
|
Rachele Luciano, Madonna dolente con san Giuseppe e san Francesco di Paola, 1793, Giffoni Valle Piana. |
L'immagine si riferisce ad una epigrafe che, ritenendosi miracolato, appose al sepolcro del Santo il 5 agosto 1595. |
Marco Antonio Maffa († 1599), giurista, abate, visitatore apostolico Avvocato in Roma, indossò l'abito talare e fu nella cerchia degli intimi del futuro san Filippo Neri. Dopo la morte di questi (26 maggio 1595), fu fra i promotori del primo processo di canonizzazione, avviato il 2 agosto 1595, nel corso del quale, chiamato a testimoniare, definì l'ambiente morale che circondava Filippo Schola di santità et hilarità cristiana, definizione che valse al Santo l'appellativo di Giullare di Dio o Santo della gioia.. Scrisse Vitae Fratrum Jordano de Saxonia Ordinis S. Augustini (Roma 1587) e Sermoni sopra gli Evangeli e Sermoni sopra la Cantica che si conservano manoscritti alla Biblioteca Vallicelliana in Roma. |
Sebastiano Maffa (XVI secolo), giurista, abate Diede alle stampe Commentaria una cum paradoxis, et srgumentis doctissimo viri D. Thomæ Simeontii (Venezia 1572). Si trattava della pubblicazione del lavoro rimasto inedito per la morte nel 1539 del concittadino Tommaso Simeonzio.
Tommaso Simeonzio (1506 – aprile 1539), giurista Morì ammazzato lasciando manoscritto il lavoro che sarà commentato e dato alle stampe trentatre anni dopo dal concittadino Sebastiano Maffa. Fu sepolto nella chiesa del convento di San Nicola della Palma, ove ancora a fine Settecento si leggeva l'epitaffio: Tomasio Simeontio artium, & legum Doctori præstantiss. Dum ætatis suæ annum XXXIII. ageret Omnesque Coetaneos eius ingenio, atque doctrina antecelleret Pbblicè Salerni ius civile profitens.cum summa omnium Expectatione, livori gladio confossus est interijt an. Dñi 1539. Mense Aprilis. Vincentius Rugius eiudem sororius Ob singularem amorem, quo vivente prosecutusest Eo mortuo conditorium hoc, proprio sumptu Faciendum curavit. |
|
Vincio Maffa († 1518), vescovo di Segni (1503-1507) e di Caiazzo (1507-1517) Dottore in greco e latino, teologo, canonico della Chiesa di Napoli, fu elevato a vescovo di Segni il 29 novembre 1503 e trasferito alla diocesi di Caiazzo il 12 agosto 1507. Nella nuova sede, nel 1512, iniziò la ricerca della sepoltura di santo Stefano Menecillo, patrono della diocesi, di cui era stato vescovo a cavallo dell'anno Mille; ricerca che il 28 maggio di quell'anno fu coronata dal successo. Dal 1513, partecipò al V Concilio Lateranense sotto la presidenza di Leone X. Lo stesso papa l'aveva preconizzato per la nomina cardinalizia, ma la morte lo colse anzitempo mentre era a Salerno. Fu sepolto nella chiesa del monastero di San Nicola della Palma. |
La memoria del luogo della sepoltura di santo Stefano Menecillo era ancora andata perduta fino al gennaio 2007, quando, nel corso di lavori nella Cattdrale di Caiazzo, fu riscoperta. Il sarcofago, in un unico blocco di tufo di cm. 200x80, presentava il coperchio con l'iscrizione DIVI STEPHANI CAPUT ET OSSA HINC EXUMATA VINCIUS SALERNITANUS, TUNC CALATINUS EPISCOPUS CUM POPOLI APPLAUSU, PULPITO RECONDI CURAVIT ANNO DNI MDXII – XXVIII MAJI |
Roberto Manzione (2 giugno 1953), politico Avvocato penalista, eletto alla Camera dei deputati per la XIII legislatura (1996-2001) nel collegio Salerno-Mercato San Severino, sarà membro della 2ª commissione (Giustizia) e capogruppo dei Popolari UDEUR dal febbraio 2000. Per la XIV legislatura (2001-2006) è eletto al Senato è sarà vicepresidente del gruppo Democrazia e Libertà-la Margherita fino al marzo 2002. Per la XV legislatura (2006-2008), in presenza di una legge elettorale che sottrae agli elettori la scelta dei parlamentari demandandola ai partiti, è automaticamente confermato senatore e ricopre la carica di vicepresidente della 2ª commissione (Giustizia). Nel settembre 2007 lascia la Margherita e con il senatore Willer Bordon fonda il movimento dell'Unione Democratica, in protesta per l'adesione di quel gruppo al Partito Democratico. Successivamente l'UD di Manzione avvierà un processo costituente con i Consumatori Uniti, dando vita all'Unione Democratica per i Consumatori. L'impegno di questa è subito indirizzato sui versanti della riduzione del costo della politica e della tutela dei consumatori e utenti. Infatti, nel varo della legge finanziaria per il 2008, sono accolti tre emendamenti particolarmente significativi. Il primo prevede la riduzione numerica della composizione del governo che scende da centotre a sessanta componenti; gli altri due prevedono la tutela degli utenti nei servizi pubblici locali e l'introduzione della class action (azioni collettive). Quest’ultimo emendamento è approvato dall'aula del Senato anche grazie al disguido di un senatore dell'opposizione che erroneamente vota a favore. Con la class action si rende effettiva la tutela dei consumatori e degli utenti, recependo nell'ordinamento italiano uno strumento che consente di collegare ad un unico procedimento giudiziario una molteplicità di richieste di danno individuali, originate da un unico fatto illecito, estendendo gli effetti della decisione a tutti i soggetti coinvolti. |
Matteo Marchiafava († 1° agosto 1237), funzionario regio Membro di una famiglia salernitana di miles, che derivava il cognome da una possessione forse suffeudale nel casale della Pastena, ma che non sarà ascritta ai sedili del patriziato cittadino, è nominato nel 1233 capo dell'amministrazione finanziaria della Calabria e della Sicilia, regnante Federico II di Svevia, dopo che, nel 1230, era stato magister camerarius in Puglia e nel Principato. Nel 1234 e nel 1235, impegnato a risolvere questioni giuridico-finanziarie, si qualifica imperialis dohane secretus et questorum magister. Fra le altre incombenze affidatagli dall'Impero vi furono le rifondazioni delle città di Valentia, che assunse il nome di Monteleone (odierna Vibo Valentia), e di Heraclea (odierna Gela) e la messa in circolazione in Sicilia e in Calabria delle nuove monete coniate a Messina. |
|
Denaro di Federico II coniato a Messina nel 1236. |
Francesco Mari detto Franco (4 settembre 1962), politico Diplomato di istituto magistrale, insegnante di scuola primaria, consigliere al comune di Salerno per Rifondazione Comunista nel 1997, è stato assessore al lavoro e alle politiche comunitarie nella giunta De Biase (2001-2005). Per Rifondazione è stato segretario provinciale e responsabile nazionale della sicurezza sul lavoro e dell'ufficio elettorale. Nel 2009 segue la scissione di Nichi Vendola che dà vita a Sinistra Ecologia e Libertà, partito di cui dal 2014 è segretario provinciale a Salerno. Nel 2017 è fra i fondatori di Sinistra Italiana, di cui è coordinatore provinciale. Per la XIX legislatura (2022-in corso) è stato eletto alla Camera dei deputati nel collegio plurinominale Campania 2 - P02 per la lista Alleanza Verdi e Sinistra; sarà membro dell'11ª commissione (Lavoro pubblico e privato). |
|
Camillo Marino (14 ottobre 1925 – 30 settembre 1999), autore e critico cinematografico
Nacque all'allora via
Caracciolo (oggi Andrea Sabatini) da Ettore,
macchinista ferroviario, e da Anna Spera. Già giovanissimo resistente antifascista in
Irpinia, lascia la facoltà di fisica dell'Università di Napoli ad un solo esame dalla
laurea per dedicarsi al cinema neorealista.
Fonda Cinemasud, rivista d'avanguardia,
che sarà crogiolo ideale del festival Laceno d'Oro,
lanciato nel 1959 con
Giacomo D'Onofrio e Pier Paolo Pasolini.
La sua passione di cinefilo è immortalata da Ettore Scola in
C'eravamo tanto amati, film in cui il personaggio di Nicola Palumbo
(professore campano amante di cinema ed ex partigiano), interpretato da
Stefano Satta Flores, è dichiaratamente ispirato a lui. Da ricordarsi alcune sue brevi apparizioni nei film Due soldi di felicità
(1954) di Roberto Amoroso, Capriccio (1987) di Tinto Brass e La
donnaccia (1964), di cui fu autore del soggetto insieme al regista Silvio
Siano e a Pasquale Stiso. Sempre nel 1964 scriverà anche il soggetto di un
altro film diretto da Siano, La vedovella, con Margaret Lee,
Peppino De Filippo e Aroldo Tieri. |
Alcuni autori indicano la data di nascita al 5 maggio. Il dato qui riportato è stato rilevato dal registro dei nati nel 1925 dello Stato Civile del comune di Salerno. |
Mario Marino (27 marzo 1914 – 11 maggio1982), capo palombaro, medaglia d'oro al valor militare (decreto del 31/08/1944) Nato a Pastena da Antonio, ferroviere, e da Maria Durante, si arruolò volontario nella Regia Marina raggiungendo il grado di 2° capo palombaro nelle flottiglie MAS. Partecipò, nella notte fra il 26 e il 27 luglio 1941, al forzamento della base navale inglese di Malta quale 2° operatore del mezzo di riserva e, fra il 18 e il 19 dicembre successivi, con il semovente 222, all'attacco al porto di Alessandria coronato dall'affondamento di due navi da battaglia e di una grossa petroliera e dal danneggiamento di un cacciatorpediniere. Prigioniero dopo la missione, rimpatriò nell'ottobre 1944 e fu integrato nel Gruppo Mezzi d'Assalto. Promosso capo di 1ª classe nel 1949 e sottotenente nel 1962, ebbe il comando del gruppo S.D.A.I. di La Spezia che mantenne fino al collocamento in ausiliaria, avvenuto con il grado di capitano di corvetta nel marzo 1977. |
|
Renato Raffaele Martino (23 novembre 1932), cardinale Figlio di Alessandro, ingegnere, e di Teresa Greco, ordinato sacerdote il 20 giugno 1957, il 14 settembre 1980 fu promosso arcivescovo e pronunzio in Thailandia, delegato apostolico in Singapore, Malaysia, Laos e Brunei, ricevendo l'ordinazione episcopale il 14 dicembre di quell'anno nella basilica dei Santi XII Apostoli in Roma per mano di monsignor Gaetano Pollio e dell'arcivescovo di Bamgalore (India). Da Giovanni Paolo II, nel concistoro del 21 ottobre 2003, è stato creato cardinale diacono di San Francesco di Paola ai Monti. Entrato nella diplomazia vaticana nel 1962, ha lavorato nelle nunziature di Nicaragua, Filippine, Libano, Canada e Brasile. Tra il 1970 e il 1975 è stato responsabile della sezione per le Organizzazioni internazionali della Segreteria di Stato. Nel 1986 ha ricevuto l'incarico di osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite; in tale veste ha partecipato attivamente alle maggiori conferenze internazionali promosse dall'Onu. Notevole eco hanno avuto i suoi numerosi interventi alle assemblee dal 1987 al 2002, trattando i più disparati argomenti, dal disarmo allo sviluppo, dalla povertà alla difesa dei diritti dei minori, dalla Palestina ai rifugiati, alla libertà religiosa e alla promozione dei diritti umani. Nel 1991, nell'ambito delle sue funzioni alle Nazioni Unite, ha istituito la Path to Peace Foundation allo scopo di sostenere e potenziare le iniziative della missione della Santa Sede all'Onu. Dopo sedici anni passati alle Nazioni Unite fu chiamato da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2002 a guidare il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Già all'inizio del mandato rivolse il suo interesse alla difficile situazione in Venezuela e al grave conflitto civile in Costa d'Avorio: soprattutto non ha fatto mancare la sua voce sulla tragica situazione in Medio Oriente. Nel 40° anniversario dell'enciclica Pacem in terris, durante l'anno 2003, è stato impegnato in sedute di studio, dibattiti e conferenze sull'attualità e sull'importanza dell'enciclica di Giovanni XXIII. Dall'11 marzo 2006 e il 28 febbraio 2009 è stato presiedere del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti; é stato, inoltre, membro della congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, del Pontificio Consiglio Cor Unum, dell'amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Il 23 novembre 2012, raggiunti gli 80 anni, è uscito dal numero dei cardinali elettori. Dal 12 giugno 2014 ricopre l'incarico di protodiacono di Santa Romana Chiesa. Per la sua costante attività in favore delle pacifiche relazioni tra i popoli, della promozione umana e della cultura, gli sono state conferite diverse lauree honoris causa e onorificenze. |
Medaglia del decennale della Regia aeronautica (1923-1933). |
Mario Martucci (20 giugno 1892 – 26 settembre 1933), generale dell'aeronautica Nacque in via Tasso da Camillo, ispettore telegrafico, e da Errichetta Primerano. Dopo un avvio di carriera nell'esercito, entrò nel Servizio Aeronautico, brevettandosi, il 1° maggio 1915, osservatore d'aeroplano. Prestò servizio in zona di guerra come ufficiale aviatore, dapprima nella 1ª, poi nella 14ª, quindi nella 36ª squadriglia aeronautica per l'artiglieria. Promosso capitano, fu comandante del 12°, quindi del 20° gruppo aeroplani. Il 16 ottobre 1923 passò nella neo costituita Regia aeronautica, frequentando il corso di qualificazione che lo porterà, il 2 luglio 1925, a conseguire il brevetto di pilota; il 17 ottobre successivo, con il grado di maggiore, fu inviato a frequentare la Scuola di Guerra Aerea di Torino. Nel corso del 1926 è promosso al grado di tenente colonnello. L'anno successivo è in servizio presso il 20º stormo. In quegli anni è anche istruttore di navigazione aerea presso la Regia Accademia aeronautica di Caserta. Promosso colonnello nel 1929, il 10 giugno 1930 fu nominato comandante del 20º stormo aeroplani da ricognizione con base all'aeroporto di Montecorvino. Comandante della Regia Accademia aeronautica di Caserta dal 15 ottobre 1932, fu elevato al grado di generale di brigata aerea il 15 maggio 1933. La morte lo colse a Caserta mentre era candidato ad ottenere la nomina a sottocapo di Stato Maggiore della Regia aeronautica. |
Guido Martuscelli (28 luglio 1905 – 27 novembre 1987), politico Nacque al largo Scuola Salernitana da Alberto, avvocato, e da Rosina Carrano. Laureato in chimica ed in giurisprudenza, esercitò la professione di avvocato. Fu proclamato eletto alla Camera dei deputati il 19 settembre 1951, nel corso della I legislatura repubblicana (1948-1953), per il gruppo comunista, in sostituzione del defunto on. Luigi Cacciatore. Fece parte della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio e della 1ª commissione (Affari interni). Fu rieletto per la II legislatura (1953-1958) nel collegio di Benevento, per lo stesso partito. Fece parte ancora della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio e della 3ª commissione (Giustizia). Fu primo firmatario di tre progetti di legge, di cui uno, a favore degli insegnanti elementari fu convertito nella legge 155 del 1956. |
|
Vittorio Martuscelli (28 febbraio 1917 – 14 maggio 2003), magistrato, politico
Figlio di Alberto, avvocato, e di Rosina
Carrano, laureato in giurisprudenza
come il padre e il fratello maggiore Guido, entrò in magistratura raggiungendo l'apice della carriera come presidente
di sezione presso la Corte di cassazione. |
Massimino (XIV-XV secolo), domenicano, detto Massimino da Salerno Nato fra il 1365 e il 1370, fu frate nel convento di San Domenico di Castello, a Venezia, e autore di una Legenda parva di Caterina da Siena; nel prologo afferma di averla composta nel 1417, su richiesta di Tommaso di Antonio da Siena, priore del convento, promotore di una tenace opera tesa ad ottenere la canonizzazione di Caterina, per il quale scopo era stato organizzato un vero e proprio scriptorium, che raccoglieva e riproduceva tutto quanto fosse relativo alla Santa. In tale ambito, Massimino aveva già scritto un Sermo tripartitus et compositus ob reverentiam beate Katerine de Senis Ordinis de penitentia. La Legenda è inserita nel ms. T.I.2 della Biblioteca comunale di Siena e nel ms. F.4.14 del Cambridge Magdalene College, che colma alcune lacune del codice senese. Il Sermo è nel ms. Strozzi 3 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. |
Pasquale Mastrangelo (24 giugno 1974), pittore Laureato in scienze politiche ad indirizzo internazionale, gestore di in bed and breakfast, autodidatta in pittura, dal 2009 partecipa a numerosi premi e collettive ricevendo segnalazioni ed encomi. Ha allestito quattro mostre personali a Salerno nel 2012, 2013, 2014 e 2017. Di lui si è scritto che esprime nella pittura la sua rivoluzione interiore con opere dalla singolare forza espressiva e molti dipinti rivelano sensazioni istintive quasi mediatiche. Le raffigurazioni umane che adotta parlano di anime e purificazioni, nonché descrivono contesti storici, oppure muove figure mitologiche del passato, per esaltare il presente. L’intrecciarsi sinuoso del movimento dei corpi, il misto tra sacro e profano, l’alternarsi del buio e della luce, a volte evanescente, indicano quasi sempre il profilarsi di qualcosa che sta per accadere. La sua lavorazione pittorica passa da una colorazione scura, tetra e cupa ad una maturazione nella esaltazione dei colori a testimonianza della sua evoluzione interiore.
Pasquale Mastrangelo, Ilaria nel paese delle meraviglie. |
|
Monica Matano (23 gennaio 1978), giornalista e conduttrice televisiva Laureata in lettere classiche presso l'Università di Salerno nel 2000, diviene giornalista professionista nel 2004. In precedenza, nel 1997, era entrata in Rai collaborando a Rai Sat 2, per passare, l'anno successivo, alla redazione di Cominciamo bene. Dal 2001 al 2004 è a Rai1 come inviata di La vita in diretta; quindi nella redazione del Tg2, collaborando in particolare alle rubriche Costume e Società, Salute e Dossier. Nel 2008 entra a far parte della redazione di Rai Sport; inizialmente è inviata di Dribbling, poi conduce il telegiornale su Rai1 e Rai2. Ideatrice e conduttrice di Tè rosa, rubrica dedicata alle donne dello sport, nel 2011, su Rai2, conduce La Domenica Sportiva Estate, nel 2013, su Rai Sport 1, Super 8 e Pomeriggio da Campioni e, nel 2014, Pomeriggio Mondiale. Dal 30 agosto di quello stesso anno è alla guida di Sabato Sprint. |
Mauro († 24 febbraio 1214), medico della Scuola salernitana, detto Mauro Salernitano |
Fu autore dei trattati De Urinis e Regulae urinarum, che codificarono l'indagine uroscopica presso la Scuola cittadina. Nel primo sono contenute le indicazioni per un corretto esame uroscopico da realizzarsi tramite la raccolta nella matula (vaso di vetro a collo largo) e l'osservazione del colore, della quantità, del sedimento delle urine. Nel secondo l'argomento è ripreso insieme alle problematiche della flebotomia e delle febbri. Le opere di Mauro, insieme all'altro De Urinis di Urso di Calabria, furono diffuse dal francese Egidio di Corbeil, studente a Salerno, tramite un ulteriore De Urinis, che divenne un classico dell'uroscopia adottato come testo fino al XVIII secolo nelle scuole di medicina d'Europa. Nel Necrologio della Chiesa salernitana si legge: M.CC.XIIII ob. magister Maurus optimus fisicus; il frammento di calendario degli anniversari, facente parte dello stesso codice, alla data 24 febbraio riporta: D[ominus] Maurus doctor in phifica. |
|
L’immagine si riferisce ad un pagina del De Urinis di Egidio di Corbeil. |
|
Clemente Mauro (16 agosto 1860 – 8 febbraio 1926), politico Figlio di Pietro, postiere del lotto, e di Amalia Centola, nacque a Porta di Ronca. Ex alunno del Liceo Torquato Tasso, avvocato, fu eletto alla Camera dei deputati per le legislature del Regno XXV (1919-1921, la prima con elezione a suffragio universale dei cittadini maschi almeno ventunenni) e XXVI (1921-1924). Fu membro della commissione permanente Esercito e Marina per l'esercizio 1921 e della commissione permanente Terre liberate e redente per l'esercizio 1922.
A lato, particolare del busto posto nella villa comunale di Salerno nel 1949. |
Giovanni Mauro detto Gianni (26 febbraio 1955), cantautore, attore Ottenuto nel 1976 un contratto dalla RCA come autore di testi e musica, l’anno successivo pubblica due dischi e inizia una collaborazione con Gabriella Ferri, che incide alcuni suoi brani, fra cui Lunedì. Da una sua strampalata idea del 1978 che egli stesso definisce Il manifesto scellerato di una generazione allo sbando, ovvero la canzone demenziale Tu fai schifo sempre, nasce il gruppo I Pandemonium, che partecipa al Festival di Sanremo del 1979 aprendo l'Italia al demenzial-surreale. Mauro aveva già partecipato l’anno prima al festival con Rino Gaetano, col brano Gianna. Successivamente si divide fra le attività di autore, di cantante, di attore teatrale, iniziando anche una collaborazione nel cinema con Detto Mariano, con il quale è coautore di numerose canzoni in film di grande successo quali Il bisbetico domato, Il ragazzo di campagna, Spaghetti a mezzanotte. In televisione partecipa con I Pandemonium a programmi di Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Oreste Lionello, Gino Bramieri, Pippo Franco. In teatro lavora con Renato Rascel, Gabriella Ferri, Gino Bramieri, Oreste Lionello, Vittorio Marsiglia, Pippo Franco, Gigi Proietti. Come giornalista ha collaborato con il mensile Cultura occupandosi di satira di costume. Nel 2007 inizia l’attività di scrittore di narrativa con titoli emblematici, quali Aiuto! Mi si è aperto il rubinetto dell'anima! e Storie disordinate di straordinaria ordinarietà. Seguiranno, fra gli altri, Vite diverse (2009), Meno di Niente Emilia (2010), La quadratura del cerchio (2013), Una voce che ha emozionato il mondo - biografia di Bruno Venturini (2016). |
Luciana Mauro (15 giugno 1954), giornalista, scrittrice Laureata in scienze dell’educazione, è giornalista pubblicista dal 15 maggio 1992. Fra le sue pubblicazioni, alternate al lavoro di redattrice presso il quotidiano Il Mattino, Codice rosso. Dossier della Sanità in cronaca (2004), Passione assassina. Cronache di amori noir (2006), Itinerari del gusto (2007), Nonni in cucina (2008), Farmacisti salernitani. Viaggio nelle antiche spezierie (2010), Ricette per farsi sposare. Manuale d’amore cotto e mangiato (2012), Delitti in agrodolce (2014), Salerno noir. Storie di torbide passioni e fatti di sangue (2016). Nelle sue pubblicazioni ama coniugare il brivido del giallo al gusto culinario, come hanno fatto talvolta illustri giallisti; la novità è realizzare personalmente, ogni volta, un menù creativo che riprenda la trama del racconto da presentare. È fondatrice dell'associazione Scriptorium. Comunicazione, Linguaggi alternativi, Dolce cultura, che si occupa di editoria ed organizzazione di eventi. |
Luigi Mazzella (26 maggio 1932), giurista Figlio postumo di Luigi, possidente, e di Renata Ricciardi, laureatosi in giurisprudenza nel 1954 presso l'Università di Napoli, vinse il concorso per l'Avvocatura dello Stato nel 1956. Ha svolto incarichi direttivi presso pubbliche istituzioni a livello regionale e nazionale e il ruolo di capo gabinetto in ambito ministeriale. È stato nominato avvocato generale dello Stato il 13 dicembre 2001. Dal 14 novembre 2002 al 2 dicembre 2004 è stato ministro della Funzione Pubblica nel 2° governo Berlusconi. È stato eletto alla Corte Costituzionale dal Parlamento il 15 giugno 2005. Il 29 gennaio 2013 è stato nominato vice presidente vicario della stessa Corte. L'11 dicembre 2017 è stato nominato presidente onorario dell'associazione culturale Liberalismo Gobettiano. Ha pubblicato libri, saggi e articoli in materie giuridiche, per cui ha ricevuto diversi premi. |
|
Orfeo Mazzitelli (15 agosto 1915 – 29 gennaio 1984), tenente pilota, medaglia di bronzo al valor militare Figlio di Rocco Giuseppe, ferroviere, e di Maria Fuscaldo, casalinga, nacque alla piazza Ferrovia. Giovanissimo pilota civile, nel 1936 fu ammesso a frequentare la Scuola di volo della Regia aeronautica di Pescara, ottenendo, il 1° settembre 1937, il brevetto di pilota militare e la conseguente nomina a sottotenente. La prima assegnazione fu presso l'88ª squadriglia del 1º stormo Caccia Terrestre, allora considerato uno dei reparti d’eccellenza della Regia aeronautica. Nell'agosto 1938 divenne istruttore di volo a vela presso il campo d'aviazione di Pavullo e nel novembre dello stesso anno fu trasferito alla 131ª squadriglia Osservazione Aerea basata sull'aeroporto di Capodichino. L'anno successivo ottenne il brevetto internazionale C d'argento presso la Scuola di Volo Veleggiato di Sezze. Con l'entrata in guerra del Regno d'Italia (10 giugno 1940) fu promosso tenente e nel novembre 1942 assegnato alla 162ª squadriglia Caccia Terrestre. All'inizio del 1943 fu trasferito alla 371ª squadriglia del 22º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre, quindi alla 359ª squadriglia, di cui assunse il comando interinale. Impegnato in combattimento dall'11 dicembre 1942, ottenne l'abbattimento di otto velivoli nemici, l'ultimo dei quali il 6 settembre 1943, quando, con Regio decreto del 28 giugno, già gli era stata conferita la medaglia di bronzo al valor militare. Nel dopoguerra, laureatosi in ingegneria, sarà imprenditore in costruzioni. |
Luca Mazzucca (21 settembre 1987), sottocapo nocchiero di porto, medaglia di bronzo al merito di marina (decreto del 02/05/2012) Sottomarina di Chioggia, 23 agosto 2009. Militare imbarcato su un battello pneumatico della Capitaneria di Porto di Chioggia, durante un’operazione di ricerca e soccorso, nonostante le pessime condizioni meteorologiche, recuperava un bagnante ormai privo di forze. L’intervento è stato determinante per il salvataggio del malcapitato. Fulgido esempio di elevata perizia marinaresca, altruismo, senso di abnegazione e senso del dovere, con la sua azione ha dato lustro alla Forza Armata. |
|
Giacomo Medici del Vascello (1° aprile 1883 – 15 agosto 1949), gerarca fascista Figlio di Francesco, ingegnere, e di Elvina Rocca, fu anch'egli ingegnere. Designato alla Camera dei deputati dal Gran Consiglio del fascismo per la XXVIII legislatura (1929-1934), fu commissario per l'esame dei bilanci e dei rendiconti consuntivi; confermato per la XXIX (1934-1939), fu sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Mussolini dal 1935 al 1939 e console generale della Milizia Volontaria per la sicurezza nazionale. Nella XXX legislatura (1939-1943), soppressa la Camera dei deputati e istituita la Camera dei fasci e delle corporazioni, vi fu designato consigliere nazionale.
I Medici piemontesi, che nulla hanno a che fare con gli omonimi toscani, erano una famiglia borghese che ebbe il titolo di marchese, il predicato del Vascello e l'uso dello stemma per il fatto che un altro Giacomo (1817-1882) nel 1849, alla difesa della repubblica romana, alla guida di volontari lombardi, respinse i francesi del maresciallo Oudinot alla località del Vascello, presso porta San Pancrazio. Alla sua morte senza eredi, titolo e predicato passarono per grazia regia al cugino Luigi che, morendo anch'egli senza eredi nel 1915, lo trasmise al fratello Francesco, ossia al padre del nostro Giacomo. Alla sua nascita, quindi, come dal registro dei nati nel 1883 dello Stato Civile del comune di Salerno, il Nostro aveva il solo cognome Medici e il padre nessun titolo nobiliare. Alcuni autori indicano erroneamente il primo Giacomo come nonno del Nostro. |
Paki Meduri (2 agosto 1972), scenografo Laureato in architettura all'Università La Sapienza di Roma, iscritto all'albo degli architetti della capitale, ha lavorato come disegnatore-arredatore con l'architetto Lococo e si è cimentato con le scenografie di diversi cortometraggi. È approdato ai lunghi nel 2005 collaborando alla scenografia di Incidenti di Toni Trupia, Ramón Alós Sánchez e Miloje Popoviè. Nel 2009 è in concorso alla Biennale di Venezia nella sezione Settimana della Critica con Good morning Aman di Claudio Noce. Candidato ai David di Donatello nel 2011 con Into Paradiso di Paola Randi, nel 2015 con Noi e la Giulia di Edoardo Leo e nel 2016 con Suburra di Stefano Sollima, ha vinto il Nastro d'Argento per la migliore scenografia nel 2016 con lo stesso Suburra e con Alascka di Claudio Cupellini. |
|
Alfredo Menichelli (17 febbraio 1900 – 3 luglio 1979), attore Figlio di Cesare, artista comico, e di Francesca Malvica, nacque alla Dogana Vecchia. Fu fratello minore della più celebre Pina e di Dora, nella cui compagnia teatrale lavorò agli inizi di carriera. Passò, quindi, ad altri sodalizi, quali il Teatro degli Arcimboldi di Milano diretto da Gero Zambuto. Nel 1931 costituì una propria compagnia di rivista con Giuseppe Achille. Fu anche attore cinematografico, esperienza che iniziò negli anni venti in alcune pellicole come Liberazione (1920), La seconda moglie (1922), Triboulet (1923), e che riprenderà successivamente con film sonori quali 13 uomini e un cannone (1936), Le sorprese del divorzio (1939), La canzone rubata (1940). Nei film a cui prese parte recitò in prevalenza in ruoli secondari o da comparsa. |
Immagine di Agnese De Donato, courtesy Fondazione Filiberto Menna, Centro Studi di Arte Contemporanea. |
Filiberto Menna (11 novembre 1926 – 9 febbraio 1989), storico e critico dell'arte moderna Figlio di Alfonso e di Gemma Giuliano, sposerà a Roma, il 15 giugno 1959, la poetessa Bianca Pucciarelli, in arte Tomaso Binga. Docente universitario dapprima a Salerno, poi presso La Sapienza di Roma, è autore di numerose pubblicazioni fra cui una monografia dedicata a Mondrian (1962, riedita nel 1999), cui segue, nel 1967, quella su Prampolini, che rivelano interessi rivolti soprattutto alle tematiche del moderno e delle avanguardie; è del 1968 il libro più impegnato in questa direzione: Profezia di una società estetica, riedita nel 2001. Del 1975 è il suo libro più noto: La linea analitica dell'arte moderna, cui segue, nel 1980 una riflessione sullo statuto della critica in Critica della critica. Nel 1982 pubblica Quadro critico, dalle avanguardie all'Arte Informale. Industrial design (1962) e La regola e il caso, architettura e società (1970) raccolgono, invece, i suoi interventi più direttamente rivolti al tema della progettazione architettonica. La sua attività di critico d'arte comincia nel 1960, dapprima su Il Mattino, poi su Telesera e Il Globo, infine, su Paese sera, (1978-1989) dove, caso abbastanza raro nei quotidiani italiani, curerà una pagina interamente dedicata all'arte. Nel 1982 fonda la rivista Figure, dedicata a riflessioni teoriche sull'arte contemporanea e sull'estetica del moderno. È stato commissario alla Biennale di Venezia e consigliere d’amministrazione della Quadriennale di Roma. Anche politicamente impegnato, nel 1975 è consigliere regionale della Campania quale indipendente eletto nelle liste del Partito Comunista Italiano. |
|
Francesco Mezzacapo (7 maggio 1816 – 12 dicembre 1865), politico Nacque a Porta di Ronca, in parrocchia di Santa Maria dell'Olmo, da Guido dei marchesi di Monterosso e da Raffaela Rapuano. Fu eletto alla Camera dei deputati (collegio di Amalfi) per l'VIII legislatura del Regno (1861-1865) e rieletto per la IX (1865-1867). Nel corso del primo mandato si schierò a favore dell'abolizione della pena di morte, ma l'emendamento al codice penale sabaudo fu bocciato dall'assemblea e si dovrà attendere fino al 1889 per l'abolizione della pena con il Codice Zanardelli, anche se il patibolo era andato di fatto in disuso fin dal 1877con l'amnistia generale di Umberto I. |
|
Mariassunta Miglino (4 agosto 1963), scrittrice Già alunna di liceo classico, nel 1987 si laurea a Siena in scienze economiche e bancarie, trasferendosi, poi, a Saronno ove insegna matematica applicata all’Istituto commerciale Gino Zappa. Ha pubblicato il saggio La cattedra e il cuore (2015), il romanzo La misura dell’amore (2016) e l'altro saggio Il sapore della vita dipende dagli ingredienti (2020), il cui ricavato è stato destinato al reparto di oncologia dell’ospedale di Saronno. Candidatasi al consiglio comunale della stessa città nel 2015 con Forza Italia, risultò eletta e ricoprì il ruolo di assessore alla cultura, istruzione, politiche giovanili e pari opportunità dal 2018 a fine consiliatura nel 2020. |
|
Guido Milanese (11 luglio 1951), politico Figlio di Giovanni, ingegnere, e di Michelina Genovese, insegnante, laureato in medicina e chirurgia, docente universitario, fu eletto alla Camera dei deputati per la XIV legislatura (2001-2006), con il sistema maggioritario, nella XX circoscrizione Campania 2, collegio di Scafati, con la lista Abolizione scorporo. Aderirà al gruppo Forza Italia. Sarà membro della 4ª commissione (Difesa), della 7ª (Cultura, Scienza e Istruzione) e della 12ª (Affari sociali), nonché della commissione per le questioni regionali. Fu primo firmatario di ben trentadue progetti di legge, di cui uno fu convertito nella legge 38 del 2006 Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet. |
Cesare Minucci (11 dicembre 1973), grafico digitale Di lui si è scritto: Esprime poeticamente se stesso attraverso lavori grafici che non sono solo frutto di un mero studio cromatico e geometrico, ma anche di una precisa attenzione verso il messaggio che intende rivolgere all'osservatore. Mediante gli strumenti digitali egli realizza delle immagini surreali, oniriche, sì legate alla realtà, all’attualità, ma comunque visitate dall’animo dell’artista. Pennelli digitali, modificatori, filtri, livelli, texture sono alcuni degli strumenti di una forma d’arte nuova (digital art) che, a torto e come già in passato è successo per la fotografia, è stata negletta nella considerazione dei più, forse a causa della diffusa opinione che, utilizzando la macchina, l’abilità artistica sia messa in secondo piano. Vincitore, nel 2012, del concorso internazionale per la realizzazione grafica della locandina per il film Dracula 3D di Dario Argento, il suo lavoro sarà presentato a Cannes in occasione della prima del film; successivamente sarà utilizzato per la copertina della colonna sonora del film realizzata da Claudio Simonetta. |
Firenze, Istituto e Museo di Storia della Scienza, compasso di proporzione a otto punte di Fabrizio Mordente (fine sec. XVI). |
Fabrizio Mordente (1532 – 1608 circa), matematico
Fu inventore di uno strumento, che
denominò compasso proporzionale a otto punte, dotato di cursori
sui bracci, atto a risolvere le problematiche della misurazione della
circonferenza, dell'area del cerchio e delle frazioni d’angolo; su di
esso pubblicò un trattato in un unico ampio foglio illustrato a Venezia
nel 1567. Nel 1572 fu a Vienna, alla corte di Massimiliano II, e dal
1578 a Praga, a quella di Rodolfo II, al quale dedicò la nuova edizione
di Anversa del 1584; a Praga fu amico di Michel Coignet, che pubblicherà
alcuni scritti sullo strumento. |
Gaspare Mosca (prima metà del 1553 – 27 dicembre 1605), teologo, storico Dottore in diritto ecclesiastico, che insegnò a Salerno, Presbytero salernitano, come egli stesso si definisce, divenne canonico della cattedrale e vicario capitolare fra il termine dell'arcivescovato di Marco Antonio Marsili Colonna (1589) e l'inizio di quello di Mario Bolognini (1591). Curò la sistemazione dell'Archivio diocesano. Scrisse De Salernitanæ Ecclesiae Episcopis, et Archiopiscopis Catalogus (Napoli 1594); Compendiolum vitae, et transationum corporis beatissimi apostoli et evangelistæ Matthæi, stampato in appendice al Catalogus; e Descrizione dell'antica città di Pesto e Fragmenta rescripta per lecturam Juris canonici, rimasti manoscritti. |
|
Amedeo Moscati (25 giugno 1876 – 2 novembre 1970), storiografo, politico Figlio di Filippo, possidente, e di Antonietta Lacci, laureato in giurisprudenza e in scienze economiche e commerciali, possedendo immobili e attività economiche in Faiano, allora frazione di Montecorvino Pugliano, nel 1905 fu eletto consigliere in quel comune. Si batterà, insieme ad esponenti della borghesia locale, per l'istituzione del comune di Pontecagnano-Faiano, scopo raggiunto con Regio decreto del 18 giugno 1911, cui seguirà la sua elezione a primo sindaco (1911-1914). Sarà presidente della Provincia (1923-1925) e della Società Economica salernitana (1926-1970). Esponente del liberismo prefascita a Salerno, sarà deputato alla Consulta nazionale nella fase di transizione costituzionale (1945-1946) e alla Costituente (1946-1948). Pubblicò in forma anonima La Provincia di Salerno vista dalla Reale Società Economica (1936), Salerno e Salernitani dell'ultimo Ottocento (1952) e I Ministri del Regno d'Italia, otto volumi relativi ai capi dicastero, dal governo piemontese del 1848 all'ultimo Crispi. |
Alcuni autori danno il figlio Ruggero, storico, docente universitario, come nato a Salerno il 20 ottobre 1908. Egli nacque, invece, a Napoli il 19 novembre dello stesso anno. |
Ileana Mottola
(22 aprile1979),
cantautrice, compositrice |
Gennaro Musella (5 maggio 1925 – 3 maggio 1982), ingegnere, imprenditore edile Trasferitosi con la sua impresa a Reggio Calabria nei primi anni settanta, aveva realizzato porticcioli, darsene, massicciate frangiflutti e costruzioni edili e stradali. Quando, nel 1980, prese corpo la realizzazione del porto turistico di Bagnara, partecipò alla gara d’appalto con un progetto all’avanguardia, utilizzo di materiale di alta qualità, costi di realizzazione contenuti e tempistica nei termini indicati. Ma l'appalto fu illegittimamente aggiudicato al gruppo catanese dei Costanzo, per cui egli denunciò la procedura alla magistratura e ottenne l’annullamento della gara e la sua ripetizione per l'8 maggio 1982. Ma in quella data egli non ci sarebbe stato, poiché la sua vettura esplose cinque giorni prima, nel momento in cui girava la chiave nel blocchetto d'accensione. La seconda gara fu vinta dalla famiglia dei Greci, prestanome del clan catanese di Nitto Santapaola e di quello reggino di Paolo De Stefano, con la collusione di imprenditori, politici e funzionari del Genio Civile, come dalle indagini del Nucleo Investigativo dei carabinieri; tuttavia la mano assassina rimase ignota. Alla famiglia, dopo anni di lotta, venne riconosciuto lo status di Vittima di mafia. |
Marta Naddei detta Zeppola (26 giugno 1986 – 28 Dicembre 2019), giornalista, scrittrice Giornalista pubblicista dal 3 maggio 2012, collaboratrice dei quotidiani Le Cronache e L'Ora, che aveva contribuito a fondare, addetto stampa della squadra di calcio a 5 Alma Salerno, nella breve carriera si è fatta apprezzare per numerose e coraggiose inchieste sulla commistione fra politica e affari. Sull'argomento ha pubblicato, con Andrea Pellegrino, l'eBook Il sistema Salerno - La cupola del potere tra politica e imprenditoria (2016). Si era dato il soprannome di Zeppola in risposta all'affermazione di Vincenzo De Luca che era meglio spendere un euro per comprare una zeppola che un giornale. La morte l'ha colta in un incidente stradale sul lungomare Marconi. L'8 marzo 2022 le è stata intitolata l'aula delle commissioni del Palazzo di Città. |
Antonella (Antonietta) Napoli (9 gennaio 1972), giornalista Laureata in scienze politiche, giornalista professionista dal 26 settembre 2000, già collaboratrice di testate campane, di Rai2 Napoli per La cronaca in diretta (1996- 1997) e per La vita in diretta (1997-1998), de L'Espresso, approda al Senato, ove sarà addetto stampa dell'Udeur (1998-2001) e della Margherita (2001-2006), portavoce della commissione Affari Esteri e cooperazione e consulente della commissione Diritti Umani (2006-2008), responsabile comunicazione del Partito Democratico (2008-2018). Dal 2001 collabora quale africanista con La Stampa, Il Riformista, Europa, Vanity Fair, Limes. Ha prodotto un video reportage in Sudan, presentato - con menzione - al concorso Ilaria Alpi del 2008. Ha pubblicato articoli e saggi su tematiche connesse alla politica estera, all’economia, all’immigrazione, alle politiche europee, alla cooperazione internazionale, alla libertà di informazione e ai diritti umani. Ha dato alle stampe i volumi Volti e colori del Darfur (2009), anche nella versione inglese Darfur, the colours of hope (2013); Il mio nome è Meriam (2015), uscito anche in Portogallo, Polonia, Germania, Slovenia, Spagna e Brasile; L’innocenza spezzata (2018); Il vestito azzurro (2021). |
All'anagrafe e all'iscrizione all'albo dei giornalisti Antonietta, firma i suoi lavori ed è nota come Antonella. |
Olga Napoli (2 luglio 1903 – 15 maggio 1955), pittrice Figlia di Michele, gioielliere, e di Carmela Di Giovanni, abilitata insegnante elementare nel 1923, espone per la prima volta nel 1932. Nel 1933 é alla II Mostra salernitana d’arte, mentre del 1935 è la presenza alla Mostra d’arte del Circolo Gaetano Esposito, ove, nel 1942, terrà una personale; del 1944 è quella allestita nei locali di Salerno della Croce Rossa e inaugurata, il 12 febbraio, dal presidente del Consiglio dei ministri Badoglio e dal colonnello Robertson, governatore militare alleato. Seguiranno personali alla galleria La Tavolozza di Napoli (1950), alla galleria Gavioli di Milano (1952), al Circolo degli artisti di Torino (1953). Numerose sono le rassegne e premi cui è presente in quegli anni: a Bari, a Roma, a Firenze, mentre nel 1954 è tra i partecipanti selezionati per la Biennale di Venezia. Il suo fu un modo di dipingere in controtendenza rispetto al panorama salernitano, nel quale, negli anni in cui operò, andavano per la maggiore gli Avallone e i Tafuri. Nel 2008 Palazzo Sant'Agostino ha ospitato una sua mostra antologica. Olga Napoli, Sciarpa con vaso. |
|
Luciano Nicastri (9 luglio 1936 – 17 ottobre 2013), latinista Figlio di Alfredo, applicato di pubblica sicurezza, e di Annunziata Precenzano, insegnante, seguì gli studi classici alla Scuola Normale di Pisa per poi portarsi all'Università di Napoli, ove si laureò con la tesi La formazione culturale di Apuleio. Alla Federico II fu assistente del professore Armando Salvatore e dal 1983 al 1985 professore associato di didattica del latino. Dal 1986 al 2006 è stato professore ordinario di letteratura latina presso l'Università di Salerno. Fra le sue opere, Riflessioni critiche sul Partenio I di Alcmane (1963), Catullo traduttore del Plokamos (1970), Contributi di filologia latina (1990), Properzio Coturnato: l'itinerario poetico di Pomponio Gaurico elegiaco, (1992), Classici nel tempo: sondaggi sulla ricezione di Properzio, Orazio, Ovidio (2003), Per una iniziazione a Virgilio (2006). |
Niccolò (XII secolo), medico e prepositus della Scuola salernitana, detto Niccolò Salernitano Fu autore del trattato noto come Antidotarium Nicolai, considerato la prima fra le farmacopee di tipo moderno per l'esauriente esposizione delle composizioni, a volte molto complesse, e delle proprietà di preparati di utilizzo pratico. Causa la sua complessità, per favorirne una maggior comprensione terminologica, spesso era accompagnato all’interno dei manoscritti da elenchi di Synonima o da sillogi dei vari componenti (i semplici), rimedi vegetali o minerali che potevano anche essere usati da soli per una medicina quotidiana; così come da prontuari come il Quid pro quo necessari per conoscere le alternative esistenti in mancanza di un ingrediente. Elevato da Federico II a testo ufficiale della farmacologia europea, rimase fondamento anche per testi rinascimentali e di inizio dell’età moderna. Nel contesto particolare della tradizione medica toscana della seconda metà del XIII secolo si colloca una sua volgarizzazione conservata presso la Osler Library della McGill University di Montréal. Volgarizzato anche in inglese, francese, arabo, ebraico, tedesco, olandese, spagnolo, fu edito per la prima volta a Venezia nel 1471 presso Nicolas Jenson. |
Anna Maria Noia (23 settembre 1975), giornalista, scrittrice, poetessa Laurea in scienze della comunicazione conseguita presso l’Università di Salerno, corso di perfezionamento post laurea sulla comunicazione istituzionale, giornalista pubblicista dal 26 luglio 1999, collaboratrice de La Città di Salerno, Controcampo, L’idea, L’agenda di Salerno e provincia, nel 2008 ha curato per la Provincia di Salerno un’opera collettanea sulla figura di Salvatore Valitutti. Ha, inoltre, dato alle stampe Calendario salernitano delle tradizioni popolari (2010); Ovidio Serino. L'angelo della rivoluzione del Cilento: tra sciabola ed abito talare (2015); Barlumi d'infinito. Versi tra il sacro e il profano (2022). |
Giuseppe Nuzzo (11 luglio 1902 – 22 ottobre 1996), storico Figlio di Angelo Emanuele, professore in lettere, e di Elvira Staibano, diplomato in Paleografia e Archivistica, si laureò in Lettere presso l’Università di Napoli il 23 aprile 1925. Vincitore del concorso a cattedra di Storia e Filosofia nel 1927, libero docenza in Storia del Risorgimento nel 1938, tenne corsi presso la stesso ateneo napoletano (1939-49) e presso l’Istituto Universitario di Magistero di Salerno, per poi passare all’Università di Salerno dal 1967 al collocamento a riposo nel 1972. Quale storico, ha dedicato il più e il meglio delle sue energie al tema della storia diplomatica del regno di Napoli nella seconda metà del XVIII secolo, attraverso un percorso lungo un sessantennio, dal saggio del 1930 La politica estera della monarchia napoletana alla fine del secolo XVIII, apparso sulla Nuova Antologia, al volume A Napoli nel tardo Settecento, la parabola della neutralità (1990), passando attraverso Austria e governi d'Italia nel 1794 (1940), La monarchia delle Due Sicilie tra ancien régime e rivoluzione (1972) e alyti. Di rilievo nel lavoro di Nuzzo la rivalutazione della figura e dell’opera di John Acton. |
Rosanna (Rosa) Oliva de Conciliis (10 settembre 1934), attivista diritti civili, scrittrice Cresciuta fra Napoli e Roma, laureata in Scienze politiche e sociali presso l'università La Sapienza nel 1958, nel 1960 fece ricorso contro il Ministero dell'Interno davanti alla Corte Costituzionale, dopo il rifiuto, in quanto donna, dell'istituzione di ammetterla al concorso per la carriera prefettizia. La sentenza della Consulta a suo favore fu una decisione storica, in quanto aprì i concorsi pubblici alle donne. Nel 2010 fondò l'associazione Rete per la parità, con la quale, in qualità di presidente, si attivò per diffondere la sentenza della Consulta sull'attribuzione del cognome della madre ai figli. Fu una delle protagoniste della puntata del 2 dicembre 2018 della trasmissione Le ragazze condotta da Gloria Guida su Rai3. Ha scritto Cinquant’anni non sono bastati. Le carriere delle donne a partire dalla sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 1960 (con Anna Maria Isastia, 1996); In difesa del Parco di Veio (con Mario e Fabio Attorre, 2006); Cara Irene, ti scrivo (con Monica Marelli, 2016); Quando il Vesuvio aveva il pennacchio. Vi racconto la mia Napoli (2019). |
|
Achille Olivieri (26 ottobre 1911 – 24 settembre 1943), martire di Cefalonia, medaglia d’oro al valor militare alla memoria (decreto del 24/09/1975) Nacque da Michele, allora maresciallo del 63° fanteria, e da Margherita Costa. Tenente cartografo della divisione Acqui, dispiegata sul fronte greco-albanese, fu catturato il 22 settembre dai nazisti. Due giorni dopo, insieme ad un numero mai precisato di commilitoni, fu fucilato alla Casetta Rossa di Capo San Teodoro, a sud del golfo di Argostoli dell’isola di Cefalonia. Nel dicembre 1944 la Psychological Warfare Branch, scriveva nel suo bollettino: Il comportamento degli ufficiali italiani alla triste ‘Casetta rossa’ di Cefalonia non appartiene alla storia, ma al mito. Ad uno ad uno, nobilissimi cavalieri del dovere e dell’onore, essi salirono con sublime serenità il calvario che ancora li separava dalla gloria. |
Nelle vicende seguite all'armistizio annunciato dal maresciallo Badoglio l'8 settembre, il 13 settembre cadrà in un conflitto a fuoco con i tedeschi alla Maddalena, fra gli altri, il concittadino Carmine De Dominicis, cui sarà conferita la medaglia di bronzo al valor militare alla memoria. |
Elio Onorato (18 ottobre 1924 – 1988), calciatore (attaccante) Figlio di Amerigo, impiegato, e di Margherita Petrone, militante nella Salernitana in serie C nei campionati 1941-42 e 1942-43, quando la squadra fu promossa in serie B, dopo la soppressione dell'attività per il 1943-44, si trovò proiettato, per il 1944-45, nel Campionato Misto (A+B) Bassa Italia, che raccoglieva undici squadre superstiti dell'Italia meridionale dopo i disastri bellici. Classificatasi la Salernitana nona, fu considerata qualificata per la B nazionale 1946-47, ove vinse il proprio girone portando Onorato in serie A per il 1947-48. Retrocessa la squadra, nei tre campionati successivi sarà ancora nella massima divisione con Milan, Lucchese e Torino. Tornerà in serie B con il Vicenza (1951-52 e 1952-53) e ancora con la Salernitana (1953-54), per terminare con la Turris (1954-55) in serie D. Negli anni settanta sarà allenatore della Salernitana femminile capitanata dalla figlia Patrizia. |
|
Antonio Oricchio (4 agosto 1958), politico Magistrato, fu eletto alla Camera dei deputati per la XIV legislatura (2001-2006), con il sistema maggioritario, nella XX circoscrizione Campania 2, collegio di Vallo della Lucania, con la lista Abolizione scorporo. Aderirà prima al gruppo parlamentare Forza Italia (2002-2005), poi al Poplare-UDEUR. Sarà segretario della 1ª commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del consiglio e Interni) e membro della 2ª (Giustizia) e dell'11ª (Lavoro), nonché membro del comitato per i procedimenti di accusa. Fu primo firmatario di quattro progetti di legge in materia giudiziaria recepiti nella legge 150 del 2005. |
Giovanna Orilia (1973), pittrice Diplomata all’Istituto Filiberto Menna, entra nel circuito di Re d'Italia Art, il che la porta a partecipare ad eventi prestigiosi in Italia e all'estero. Esprime una pittura di architetture oniriche, a volte immerse in contesti surreali che portano alla negazione del vero in quello che dovrebbe essere un realismo, ancorché personale. Nel 2015 realizzò quello che fu definito Il "ritratto" social-realista del Crescent (Marcello Rovveduto su La Città) per il quale Andrej Aleksandrovič Ždanov (1896-1948), che fu l'arbitro della linea culturale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, avrebbe certamente esultato, inserendosi di buon diritto nella linea propagandistica di regime. |
Francesco Orio (2 settembre 1971 – 3 novembre 2019), endocrinologo Laurea in medicina e chirurgia nel 1995 all'Università Federico II di Napoli, specializzazione in endocrinologia e malattie del ricambio nel 2000 presso la Seconda Università della città partenopea, dottorato di ricerca in scienze endocrinologiche e metaboliche nel 2004, corsi e incontri di formazione presso l’istituto di ricerca Inserm a Montpellier e a Los Angeles, è stato docente in corsi di laurea, specialistici e post-specialistici sia presso la facoltà di medicina e chirurgia dell'Università Federico II e la facoltà di scienze motorie dell’Università Parthenope di Napoli che presso l’Istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Salerno. Suo principale campo di interesse scientifico è stato l’endocrinologia, in particolare quella ginecologica, i disturbi metabolici, tra i quali lo studio dei meccanismi eziopatogenetici e delle complicanze legate all’obesità ed alla sindrome metabolica e la neuroendocrinologia. Tali studi gli sono valsi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, fra cui la medaglia d'oro dalla Ligue Universelle du Bien Public 2014 presso il palazzo dell’Unesco a Parigi. Oltre a numerosi interventi su riviste specialistiche, ha pubblicato periodicamente (2004, 2007, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2018, 2019) i volumi della collana Aggiornamenti di endocrinologia, alcuni in collaborazione con il padre Franco, altri con il fratello Marcello. |
Marcello Orio (15 aprile 1978), diabetologo Laurea in medicina e chirurgia nel 2002 all'Università Federico II di Napoli dopo internati pre-laurea presso il dipartimento di biologia e patologia cellulare e molecolare e il reparto di neurologia della stessa università, specializzazione in medicina interna nel 2007 dopo esperienza lavorativa presso il laboratorio di neurobiologia del Weill Medical College of Cornell University di New York, dottorato di ricerca in fisiopatologia clinica e medicina sperimentale presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Napoli, è docente in igiene al corso di laurea in scienze del servizio sociale presso l’Istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Salerno e socio fondatore della fondazione Deamedica Onlus per la prevenzione e la cura del piede diabetico. Oltre a interventi su riviste specialistiche, ha pubblicato periodicamente (2011, 2014, 2015, 2018, 2019) i volumi della collana Aggiornamenti di endocrinologia in collaborazione con il fratello Francesco. |
|
Angelo Orlando (6 dicembre 1962), sceneggiatore, regista, attore Ha debuttato come regista cinematografico nel 1994 con L'anno prossimo vado a letto alle dieci. Ha scritto e diretto nel 1998 il suo secondo film, Barbara, poi riscritto per il teatro nel 2002. È stato inoltre autore di altri testi teatrali come Messico e nuvole, Cafè, Domani notte a mezzanotte qui, Deliri metropolitani, Casamatta vendesi. Nel 1999 ha firmato la sceneggiatura di Tobia al caffè di Gianfranco Mingozzi e collaborato alla stesura di Ormai è fatta di Enzo Monteleone. Nel 2005 dirige il suo terzo lungometraggio, Sfiorarsi. Nel 2015 torna a firmare, dopo Sandrine nella pioggia del 2008, una sceneggiatura per il regista Tonino Zangardi: L'esigenza di unirmi ogni volta con te. Come attore ha debuttato in L'ultima scena di Nino Russo (1989) e lavorato con Federico Fellini (Nestore, nel suo ultimo film La voce della luna), con Nanni Loy, Maurizio Nichetti, Mario Monicelli, Enzo Decaro e altri registi tra cui Massimo Troisi. Ha ricevuto il David di Donatello per il miglior attore non protagonista per il film Pensavo fosse amore invece era un calesse (1991). Nel 2015 ha recitato in Babbo Natale non viene da Nord di Maurizio Casagrande, girato a Salerno, cui hanno fatto seguito Il viaggio di Alfredo Arciero (2017), Ritorno al crimine di Massimiliano Bruno (2021), Umami - Il quinto sapore di Angelo Frezza (2021). Ha esordito nel 2002 nella narrativa con il libro Quasi Quattordici. Per le Edizioni Piemme ha pubblicato la raccolta di poesie Per l'amore bisogna averci la passione. |
|
Giuseppe Paesano (12 novembre 1808 – 12 aprile 1863), teologo, storico Nato a Canalone, in parrocchia di San Bartolomeo de Coriariis, fu indirizzato alla carriera ecclesiastica raggiungendo lo status di canonico. Per lunghi anni, fu docentee al seminario arcivescovile, ricoprendo le cattedre di filosofia e teologia. Il Gioberti fu l'ispiratore del suo pensiero politico e in questo trovò una sponda nell'arcivescovo Marino Paglia, che celebrò un solenne Te Deun di ringraziamento all’indomani della concessione della costituzione da parte di Ferdinando II (29 gennaio 1848), cui fece seguito un suo lungo articolo di plauso apparso sulle pagine di quattro numeri de La Guida del Popolo nel marzo successivo. Ma le rosee speranze ebbero vita breve e già nel marzo 1850 il nome del Paesano fu incluso in un elenco di attendibili politici, accusati di nutrire sentimenti ultraliberali. Non ebbe maggiore fortuna con il regime sabaudo, poiché, accusato di aver sabotato il plebiscito, sarà esiliato prima a Muro Lucano mentre sovrintendeva (1858-1862) alle sorti della Società Economica di Principato Citeriore, poi a Napoli, ove morirà, m a il suo corpo fu traslato a Salerno, annoterà nel registro dei morte della parrocchia di San Bartolomeo de Coriariis il parroco dell'epoca, d. Luigi Capone. Nel 1846 aveva dato alle stampe il 1° volume delle Memorie per servire alla storia della Chiesa salernitana, cui seguiranno il 2° nel 1852, il 3° nel 1855, il 4° nel 1857; un 5° volume certamente previsto, poiché il 4° arriva soltanto al 1589, non vide mai la luce, in quanto egli, costretto lontano da Salerno, non potette proseguire lo studio degli archivi cittadini. Questa opera, ancorché incompleta, gli valse l'ammissione all'Accademia Pontaniana. |
Ciro Paglia
(3 novembre 1940 – 7 novembre 2013), giornalista Nacque da Vito, all'epoca caporal maggiore del Regio esercito di stanza a Tripoli, e da Anna Fiorillo. Redattore a Il Mattino di Napoli dal 1965, negli anni Settanta lo troviamo impegnato in una vigorosa campagna di stampa in cui denuncia le aberrazioni dei manicomi a fianco degli psichiatri Franco Basaglia (ispiratore della legge omonima del 13 maggio 1978 che abolirà formalmente quegli istituti) e Sergio Piro. Nell'autunno del 1980, una serie di articoli in cui denunciava con durezza le angherie della camorra di Cutolo, che ebbe il picco massimo il 26 ottobre con il titolo Imputato Cutolo Raffaele ora basta, gli valse una lettera densa di minacce dal carcere di Poggioreale in cui il capocamorra era detenuto. In conseguenza di ciò fu prima dotato di una scorta, poi (1982) trasferito alla redazione di Roma del giornale, ove svolse il ruolo di caporedattore. Rientrò a Napoli nel 1986 essendo stato nominato redattore capo centrale de Il Mattino, incarico che terrà fino al 1995, quando si dedicherà alla realizzazione di inchieste giornalistiche come freelance. |
|
Il 2 dicembre 1980, Gianluca Grimaldi, nipote di Anna Parlato Grimaldi, all'epoca amante di Ciro Paglia, fu rapito dalla camorra dei Mallardo, che lo libererà soltanto il 13 agosto 1981 dietro il pagamento di un riscatto di un miliardo e ottocentottanta milioni di lire. Nel marzo, la Parlato pare abbia tentato di ottenere una improbabile mediazione da parte di Cutolo a favore del nipote, ignorando che i Mallardo avevano rapito Gianluca proprio per reperire soldi necessari alla loro guerra contro i cutoliani. Il 31 marzo, Anna fu uccisa. Le indagini portarono all'arresto e al processo per Elena Massa, moglie di Ciro Paglia, che alla fine sarà assolta per insufficienza di prove. Soltanto nel 1997 un pentito di camorra rivelerà che ad uccidere la Parlato furono i camorristi mallardiani. |
|
Gerardo Palmieri (febbraio 1954), pittore, scultore, scrittore Già alunno del Liceo artistico di Salerno e dell'Accademia di belle arti di Napoli, è ex docente di disegno e storia dell'arte presso gli ex Istituti magistrali e i Licei scientifici, oltre che di grafica computerizzata. Il suo lavoro, solitario e anarchico, è rivolto essenzialmente alla ricerca nel campo della musica, delle arti figurative e in quello storico, delle tradizioni, degli usi linguistici e del costume del territorio picentino, ove ridiede. Quale artista figurativo, conta numerosissime partecipazioni a esposizioni nazionali e internazionali e suoi lavori si trovano in collezioni pubbliche e private. Fautore della riscoperta, della cura e della divulgazione delle opere visive e della storia minimale, membro della Società Salernitana di Storia Patria, è fondatore e presidente della sezione dell’Archeoclub d’Italia per il comprensorio picentino, di cui è stato nominato ispettore onorario dal Ministero per i Beni culturali e ambientali. Dal 1983 collabora con giornali e riviste con la pubblicazione di note critiche, scritti di vario genere e vignette di satira. Con il patrocinio del comune di San Cipriano Picentino, nel 2001 ha dato alle stampe il volume Chi passa per questa strata che si adora. |
Matteo Paolillo (6 ottobre 1995), attore, rapper, noto anche come Icaro
Formatosi presso il Teatro delle Arti
di Salerno (2012-2014) e il Conservatorio teatrale La Scaletta di
Gianni Diotajuti (2014-2015), nel 2019 si diploma al Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma. Debutta in televisione nel 2016 come protagonista di
una puntata della decima stagione di Don Matteo. Nello stesso anno
entra a far parte della compagnia teatrale Artisfabrica Produzioni.
Nel 2019 è nel film Famosa di Alessandra Mortelliti e nel 2020 è su
Rai1 nella serie Vivi e Lascia Vivere, regia di Pappi Corsicato.
Nello stesso anno interpreta Edoardo nella serie Mare Fuori, regia di
Carmine Elia, per Rai2. |
Annie Papa (29 Giugno 1958), attrice Miss Cinema 1976, l'anno successivo è in Pane burro e marmellata di Giorgio Capitani e nel 1978 in Come perdere una moglie e trovare un'amante di Pasquale Festa Campanile, in Das Lustschloß im Spessart di Walter Krüttner e in La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia di Lina Wertmüller. Successivamente recita, fra l'altro, in La casa con la scala nel buio di Lamberto Bava (1983), Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti di Lina Wertmüller (1986), Caramelle da uno sconosciuto di Franco Ferrini (1987), Sottozero di Gian Maria Polidoro (1987), Tenera storia di Joan Russell (1992). È apparsa sul piccolo schermo nel film TV Profumo di classe di Giorgio Capitani (1979), nella miniserie Piazza di Spagna per la regia di Florestano Vancini (1992) e in alcune puntate nella soap opera Centovetrine (2009). |
Rocco Papa (18 agosto 1970), giornalista, scrittore giallista Lavora come giornalista presso una società di produzione TV e comunicazione. In passato, ha collaborato con l'Ansa, con la Mediaset e con RAI3; è stato caporedattore per dieci anni del quotidiano on-line 12mesi.it. Quale autore di gialli ha pubblicato Il Sangue dei Primi (2006), vincitore del concorso Il Giallo della Campania; I giorni del male (2013) vincitore del primo premio al concorso letterario Torre Petrosa e secondo classificato al Premio Letterario Iride Città di Cava de' Tirreni; la raccolta Una Vigilia di Natale - racconti dalla memoria di un rigattiere (2013), premiato con il Napoli Cultural Classic per la narrativa edita; Corte Nera (2014), scritto con Tina Cacciaglia, Paolo D'Amato e Piera Carlomagno, vincitore del Premio Raccontami la Storia 2015; Operazione Perseo (2015); Bricciole (2017). |
Giovanni Angelo Papio (1515 – 2 settembre 1595), giurista Insegnò giurisprudenza a Salerno, ad Avignone (dal 1553), a Bologna (dal 1560) e a Roma, ove fu creato referendario della Signatura e consultore del Sant'Uffizio. Fu anche consultore di Gregorio VIII e di Sisto V. Scrisse De procedentia Ducis, di cui fa menzione Antonio Mazza nell'Historiarum Epitome de Rebus Salernitanis (1681), ma che non si sa se fu stampato o rimase solo manoscritto. Morì a Roma e fu sepolto nella chiesa di San Silvestro al Monte Cavallo dei chierici regolari, oggi San Silvestro al Quirinale, con una iscrizione riportata da Giovanni Bernardino Tafuri nella sua Istoria degli scrittori nati nel Regno di Napoli, tomo III, parte IV (1755), che lo dice ultra ottuagenario alla morte. |
|
L'immagine si riferisce al Dialogo di Cosimo Gaci nel quale passati in prima alcuni ragionamenti tra 'l molto illustre & rever. Mons. Giouanangelo Papio & l'Autore d'intorno all'eccellenza della Poesia (Roma 1586). |
Alferio Pappacarbone († 12 aprile 1050), fondatore e primo abate della badia di Cava (1011-1050), santo Nobile salernitano, ministro alla corte di Guaimario III, Alferio fu inviato, nei primi anni dell'XI secolo, per una ambasceria in Germania e in Francia. Attraversando le Alpi Cozie fu colto da un malore che lo costrinse ospite nella badia di San Michele della Chiusa; in quell’ambiente maturò un ardente desiderio di pace che lo portò, qualche anno dopo, ad emettere la professione monastica nell’abbazia di Cluny e ad essere elevato al sacerdozio. Ritornato a Salerno su pressione del Principe che intendeva impegnarlo in una riforma dei monasteri cittadini, si sottrasse alla vita di corte ritirandosi con due compagni a vita eremitica nella grotta Arsicia della Cava. alle falde del monte Finestra (1011). Nel 1025, con un gesto di generosità, Guaimario III e il figlio Guaimario IV vollero attestare il loro affetto ad Alferio, definito spirituali patri nostro, donandogli la proprietà della vallata formata dal fiumicello Selano a ridosso della grotta e l'ampia zona sovrastante su cui poi sorgerà l'attuale frazione Corpo di Cava dei Tirreni, con il diritto all’indipendenza del monastero che vi sarebbe sorto nel governo spirituale e materiale. Alferio improntò la sua vita e quella dei suoi compagni ad una forma media fra l’eremitica e la cenobitica, non volle perciò che il numero dei suoi monaci oltrepassasse il dodici, facendo di questa limitazione un precetto rigido che ritratterà soltanto poco prima della morte. Fra i discepoli che accorsero a vestire l’abito monastico sotto la guida di Alferio va ricordato Desiderio, congiunto dei principi di Benevento, che sarà abate di Montecassino (1058-1087), papa con il nome di Vittore III (1087) e beato. Alferio muore la sera del giovedì santo del 1050 ed è sepolto nel cimitero abbaziale. Pare avesse l’età di centoventi anni. Sarà proclamato santo con decreto di papa Leone XIII del 1893. Si commemora il 12 aprile. |
Antico stemma dell'ordine benedettino.
|
Pietro Pappacarbone (1038 circa – 4 marzo 1123), terzo abate della badia di Cava (1079-1123), santo Nobile salernitano, nipote di Alferio, dopo aver soggiornato nel cenobio fondato dallo zio sotto la guida dell’abate Leone, nella abbazia di Cluny, ove lo zio aveva ricevuto l’abito benedettino, e nel monastero di Sant’Arcangelo del Cilento, fu nominato dal principe Gisulfo II vescovo di Policastro, alla cui sede rinunciò per riprendere la vita ascetica a Cava, ove il vecchio maestro Leone lo associò alla guida dell’abbazia. Dopo un nuovo allontanamento, vi fece ritorno e, alla morte dello stesso Leone, subentrò in pieno nella carica di abate. L’abbazia e le sue dipendenze godevano di privilegi ed esenzioni, con l’indipendenza assoluta dai vescovi locali, mentre i principi longobardi e i signori normanni l’avevano dotata di poteri feudali. Per controllare meglio il buon andamento delle dipendenze, sia dal punto di vista spirituale che economico, Pietro introdusse la visita periodica dei monasteri. Fu rigoroso nell’esercizio delle virtù monastiche, specialmente nell’orazione e nella penitenza. Si racconta di lui una sequenza di avvenimenti miracolosi che diffusero la sua fama in tutto il Meridione d’Italia. Nei primi giorni di settembre del 1092 papa Urbano II, che l’aveva conosciuto a Cluny, arrivò alla Cava con un seguito di cardinali, vescovi, principi e baroni, compreso il duca Ruggero, per la consacrazione la nuova chiesa abbaziale, ampliata e trasformata in basilica a più navate, concedendo all’abate le insegne vescovili. Se lo zio Alferio fu il fondatore della badia, Pietro Pappacarbone, Pietro I come abate della Santissima Trinità, è riconosciuto come il vero organizzatore della sua vita monastica e la fonte dell’impulso dato, negli anni del suo abaziato, all’espansione della congregazione Cavense, l’Ordo Cavensis. Quando assunse il governo della badia, questa era ancora di minime proporzioni, con poche celle in fondo alla grotta, una piccola chiesa, un angusto refettorio, una minuscola sala capitolare. Nel giro di pochi anni il monastero uscì dalla caverna, divenne grande, ricco, si rivestì di splendore. Si cistruirono muraglioni, si gettarono terrapieni, si imbrigliarono le acque del fiume Selano per alimentare un mulino, si recinse di mura con tre porte e otto torri il nascente Corpo di Cava, il tutto coronato dall’edificazione della nuova chiesa. Pietro fu sepolto nella grotta Arsicia, accanto allo zio e al suo maestro Leone. Sarà proclamato santo, come i suoi due predecessori, con decreto di papa Leone XIII del 1893. Policastro l’ha eletto suo patrono, celebrandone la festa al 4 marzo. |
Angelo Pastore (23 maggio 1977), sceneggiatore, autore televisivo Laureato in scienza delle comunicazioni, diplomato nel 2007 in sceneggiatura e produzione creativa presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano, giornalista pubblicista dal 23 gennaio 2012, completa la sua formazione seguendo corsi di specializzazione in Italia, Spagna, Canada e, nel 2014, a Los Angeles. Per la televisione, fra l'altro, ha creato la sitcom Affari di famiglia, ha scritto serie di animazione per RAI e Disney Channel, ha lavorato come story editor a Sangue del tuo Sangue e ad Alta Infedeltà, ha scritto per Sky Arte il documentario Raffaello – La divina bellezza (2016). Per il cinema, ha collaborato come sceneggiatore a L’esodo, di Ciro Formisano (2017), vincitore di numerosi premi tra cui il Gran Premio della stampa estera ai Globi d’Oro 2018 e a Sara e Marti, di Emanuele Pisano (2019). |
|
Giampiero Pastore (7 maggio 1976), schermitore (sciabola) Nel suo palmares compaiono i seguenti risultati: Olimpiadi: Atene 2004, argento a squadre; Pechino 2008, bronzo a squadra. Campionati del mondo cadetti: 1992, bronzo individuale; 1993, argento individuale. Campionati del mondo: 2002, 2005, 2009, argento a squadre; 2007, 1011, bronzo a squadre. Campionati europei: 1998, 2002, 2003, argento a squadre; 1999, bronzo a squadre; 2009, bronzo individuale; 2009, 2011, oro a squadre. Giochi del Mediterraneo: 1997, oro individuale. Universiadi: 1997, oro a squadre; 2001, argento individuale, argento a squadre. Coppa del mondo giovani: 1995, 1° classificato. Campionati assoluti italiani: 1996, 1998-2000, 2002-2012, oro a squadre; 2002, oro individuale. Il 27 settembre 2004 è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica. |
Oreste Pastore (26 ottobre1926 – 27 aprile 1945), partigiano Figlio di Francesco e di Anna Striano, nell’ottobre 1938 giunse a Torino con la famiglia e andò ad abitare al numero 23 della via Vincenzo Gioberti. Apprendista diciottenne in una bottega artigiana, aderì alla Resistenza attiva nella 19ª brigata della 1ª divisione Garibaldi il 10 aprile 1945 e rimase ucciso il successivo giorno 27 in corso Principe Oddone durante i combattimenti davanti alla stazione Dora contro Wermacht e Brigate Nere nelle giornate insurrezionali per la liberazione della città (26-28 aprile) seguite allo sciopero generale del giorno 18. Sul luogo, il comune di Torino fece apporre una lapide (per altro con errore nella data) su richiesta avanzata dal Partito Comunista il 19 marzo 1946. |
Dino Vincenzo Patroni (19 novembre 1947), scultore, pittore, ceramista Figlio di Corrado, impiegato, e di Carmela Giuliana, registrato all'anagrafe come Vincenzo Daniele Antonio, frequentò a Napoli l'Accademia di Belle Arti, ove fu allievo di Giuseppe Capogrossi, Giovanni Brancaccio, Antonio Venditti. Il suo percorso artistico è un continuo attraversare i confini delle diverse discipline che lo vedono impegnato nella sua officina di Maratea: egli è, infatti, scultore, ceramista, pittore dalle più varie tecniche, e ancora medaglista e produttore di istallazioni. Ha effettuato mostre personali e collettive in Italia e all'estero; sue opere adornano piazze ed edifici e sono presenti in musei nazionali e stranieri. Di lui hanno scritto importanti critici e lo storico dell'arte Giorgio Di Genova lo ha inserito nella Storia dell'Arte Italiana del '900. Fino al 2010 è stato titolare della cattedra di Plastica ornamentale all'Accademia di Belle Arti di Frosinone.
Dino Vincenzo Patroni, 2007, La bicicletta di un giovane artista scaramantico Pinacoteca Comunale di Vitulano, Benevento. |
|
Nella registrazione della nascita presso l'anagrafe di Salerno, il padre Corrado è definito impiegato. In realtà, egli fu anche scultore, pur se nel ristretto ambito locale, sulla scia del padre Diomede, irpino di nascita, ma salernitano di adozione. A Salerno, la villa comunale conserva la sua statua di Giovanni Nicotera, mentre nel cimitero è suo il ritratto che orna la sepolture di Silvio Baratta. |
Rossano Pecoraro (5 luglio 1971), filosofo e storico della filosofia Laureato in filosofia presso l´Università di Salerno, dagli anni novanta scrive per il Corriere della Sera, Il Messaggero, il Giornale di Napoli come cronista di nera e di giudiziaria. Dal 2000 vive a Rio de Janeiro, ove ha conseguito il dottorato di ricerca in filosofia (2007) presso la Pontificia Università cattolica di quella capitale e il post-dottorato (2010-2013), grazie ad una borsa di studio. Dallo stesso 2013 è docente presso il Dipartimento di filosofia dell´Universidade federal do estado do Rio de Janeiro. È fondatore e direttore di Quadranti, rivista internazionale di filosofia contemporanea e direttore del Laboratorio di filosofia politica e morale, finanziato dal Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico brasiliano, dedicato al filosofo napoletano Gerardo Marotta. I suoi scritti principali sono tutti editi in Brasile; fra gli altri Cioran, a filosofia em chamas (2004); Niilismo (2007); Filosofia contemporânea. Niilismo, política, estética (2008); O sentimento do Nada, Giacomo Leopardi e María Zambrano, in Latinidade da América Latina - enfoques filosóficos e culturais (2009); Filosofia da História (2009); Analíticos ou Continentais: uma introdução à filosofia contemporânea (2013); O discurso filosófico-libertário do inadequado Dr. H, in Filosofia e Literatura - Encontros contemporâneos (2016). |
|
Alfonso Pecoraro Scanio (13 marzo 1959), politico Figlio di Giuseppe, avvocato, e di Ileana Petretta, maestra elementare, nel 1981 si laurea in giurisprudenza, succederà al padre nello studio legale di questi. Iniziata l’attività politica con i movimenti nonviolenti, nel 1985 è uno dei primi consiglieri comunali dei Verdi nel Sud, a Salerno, e nel 1987 assessore nella prima giunta rosso-verde della città; poi consigliere regionale della Campania e, dal 1992, consigliere comunale a Napoli. Eletto alla Camera dei deputati nel collegio di Napoli per le legislature dalla XI alla XIV (1992-2006), vi sarà automaticamente designato anche per la XV (2006-2008), quando la legge elettorale a liste bloccate sottrasse agli elettori la scelta dei parlamentari demandandola ai partiti. Nel corso della XI legislatura, fu primo firmatario del progetto di legge (convertito nella legge 473 del 1993) Nuove norme contro il maltrattamento degli animali e, nel corso della XII, del progetto (convertito nella legge 589 del 1994) Abolizione della pena di morte nel codice penale militare di guerra. È stato sostenitore dei referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti, la caccia, il nucleare e di numerose campagne in difesa dell'ambiente. Ministro delle Politiche agricole e forestali nel 2° governo Amato (2000-2001), il 17 maggio 2006 è ministro dell’Ambiente nel 2° governo Prodi, il cui programma aveva contribuito a formare facendosi portavoce, in particolare, della necessità del riconoscimento dei diritti delle civili coppie di fatto, del ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq e della lotta al precariato mediante il superamento della Legge 30 del 2003. Nel 2008 fu presentata in Parlamento una mozione di sfiducia nei suoi confronti dalle forze politiche di opposizione che lo ritengono tra i principali responsabili della emergenza dei rifiuti in Campania; la mozione non arriverà al voto in aula per la caduta del governo. È autore dei saggi Il Principio di Precauzione (con Grazia Francescato, 2002) e Le Vie dell'Acqua (con Maurizio Montalto, 2006). |
Marco Pecoraro Scanio (24 dicembre 1962), calciatore, politico Figlio di Giuseppe, avvocato, e di Ileana Petretta, maestra elementare, è fratello minore del leader Verde Alfonso. Quindicenne, inizia l'attività calcistica nel settore giovanile dell'Inter. Passa all'Avellino nella stagione 1980-81 con cui vince la Coppa Italia categoria Primavera (1982); nello stesso anno debutta in Serie A. Passa poi al Rimini (1982-83), quindi alla Salernitana (1983-84), ancora all'Avellino in Serie A (1984-86), quindi al Cagliari (1986-87) e al Genoa (1987-88). Nel 1988 torna a Salerno. Giunge nel 1991 all'Ancona, che approda alla serie A e nella stagione 1993-94 conquista la finale di Coppa Italia. Termina la carriera a Lecce in Serie B a trentatré anni. Quindi si laurea in giurisprudenza presso l'Università di Salerno, con la tesi Il caso Bosman sulla libera circolazione dei calciatori in Europa. Alla fine della carriera calcistica, nel 1997, si candida alle amministrative del comune di Ancona ove è assessore con deleghe allo sport ed al turismo fino al 2004. In quell’anno è nominato assessore allo Sport, Salute e Qualità della vita, Sicurezza alimentare e Tutela degli animali alla Provincia di Salerno, incarico che lascia nel 2006, quando, in presenza di una legge elettorale che sottrae agli elettori la scelta dei parlamentari demandandola alle dirigenze dei partiti, è designato senatore; sarà membro della 6ª commissione (Finanze e Tesoro) e della 10ª (Industria, Commercio e Turismo). Nel 2008 non sarà confermato. |
Vittorio Pellegrino (12 agosto 1920 – 20 dicembre 1944), partigiano, detto Pompeo Figlio di Alfonso e di Giuseppina Nicolella, il 1° giugno 1944 aderì al movimento partigiano nella 48ª brigata Dante Di Nanni della 14ª divisione Garibaldi Capriolo attiva in Piemonte, nelle Langhe. Sarà catturato dai nazifascisti e fucilato il 20 dicembre 1944. |
|
Pippo Pelo (16 settembre 1966), conduttore radiofonico, showman, attore, al secolo Cesare Falcone Laureato in giurisprudenza, è a Radio Kisskiss Network dal 1990, ove ha ideato e condotto numerosi programmi di successo, che gli varranno l'Oscar della radio nel 2006 e la Grolla d'oro nel 2009. Per il cinema ha preso parte ad Amore a prima vista di Vincenzo Salemme (1999), ad Apri gli occhi e... sogna di Rosario Errico (2000), a Parentesi tonde di Michele Lunella (2006), a Il principe abusivo di Alessandro Siani (2013), a L'oro di Scampia di Marco Pontecorvo (2013), a Il giorno più bello del mondo di Alessandro Siani (2019). In televisione ha partecipato al programma Cronache marziane (Italia 1, 2004-2005) come conduttore della rubrica Centro di ricerche marziane. Nel 2014 prende parte al film tv per Rai1 L'oro di Scampia di Marco Pontecorvo. Nel 2017 è uno dei concorrenti vip in gara durante l’edizione di Zero e Lode Special condotta da Alessandro Greco su Rai1. |
Vincenzo Perrone (25 gennaio 1899 – 28 agosto 1936), antifascista Figlio di Leonardo e di Antonietta Padula, giovane ferroviere alla chiamata alla leva, fu alla grande guerra come bersagliere ciclista nella Iª divisione d’Assalto, prendendo parte alle battaglie del Piave e di Vittorio Veneto, e in Tripolitania nel 1919. Congedato nel 1920, rientra alle ferrovie dalle quali è licenziato nel 1923 accusato di reati comuni, in realtà per aver partecipato ad alcuni scioperi. Ritenuto dalla prefettura di Salerno anarchico membro del movimento antifascista Italia Libera, il 29 aprile 1925 viene arrestato per l'affissione di manifesti inneggianti al 1° maggio. Arrestato ancora il 17 novembre 1926 per porto abusivo di coltello è condannato a quindici giorni di reclusione, al termine dei quali viene inviato per cinque anni al confino di Favignana, Ponza e Lipari. Liberato il 29 febbraio 1932, l'anno successivo, riciclatosi rappresentante di commercio, espatria clandestinamente in Francia, da dove parte nell'agosto 1936 per arruolarsi nel I° scaglione della colonna Berneri-Rosselli diretta alla guerra di Spagna a sostegno degli antifranchisti. Muore il 28 di quello stesso mese nel corso della battaglia di Monte Pelato. |
Rosa Perrotta (25 febbraio 1989), showgirl Laureata in economia e specializzata in management strategico con la votazione di 110 e lode, lavora come modella e si trasferisce a Roma con l'intenzione di studiare recitazione. Già nello show Veline (2012) e in Ciao Darwin (2016), entra quale tronista nell'edizione 2016-2017 di Uomini e Donne condotto su Canale 5 da Maria De Filippo. Nel novembre 2017 partecipa come ospite ad una intervista sul tema delle molestie condotta da Massimo Giletti sul La7, nel programma Non è l'arena nel corso della quale dichiara di aver subito molestie all'inizio della sua attività di modella. Nel 2018, è nel reality show L'isola dei Famosi presentato da Alessia Marcuzzi su Canale 5. Ha partecipato a Verissimo (2018), Domenica Live (2018) e Non è la d'Urso (2019), tutti programmi Mediaset. |
Pascal Persiano (9 Novembre 1960), ex calciatore, attore
Già calciatore in
serie D (Cavese) e in C (Salernitana), abbandona per un grave infortunio
e si dedica al canto e alla recitazione, diplomandosi alla scuola
teatrale Fersen. Attore di fotoromanzi delle riviste Lancio e
Grand Hotel, passa poi a teatro, cinema e televisione. |
Marco Petillo (19 0ttobre 1951), pittore, architetto, docente
Già alunno del Liceo scientifico Giovanni
da Procida, laureato architetto all'Università Federico II di Napoli, ha
insegnato arte e immagine negli istituti statali. Attivo nelle arti visive
già dagli anni settanta del Novecento con le prime collettive e personali,
in un lungo periodo di sperimentazione delle tecniche dell’uso del segno e
dei colori in dipinti, grafiche, incisioni, ceramiche e sculture, ha raggiunto, nella piena maturità
artistica, una sua personale e significativa identificazione, attraverso le sue
visioni oniriche, ricche di pathos e di tensioni emotive.
Marco Petillo, Gallo con toro. |
Petrocello (XI secolo), medico della Scuola salernitana Forse discepolo di Garioponto, poiché numerose sono le analogie che si trovano tra le loro dottrine, mentre il Practica Petrocelli Salernitani, oggi alla Bibliothèque nationale de France a Parigi, contiene, oltre i principi cardini della teoria umorale ippocratica e delle conoscenze anatomiche del mondo classico, ampie trascrizioni dalle opere del maestro. Altro riferimento per Petrocello fu il Rerum Medicarum Libri Quatuor di Teodoro Prisciano, vissuto oltre mezzo millennio prima, dal quale non disdegnò di trarre qualche nozione. Dal punto di vista linguistico, gran parte delle speculazioni presentano traduzioni latine delle terminologie di epoca ippocratica o trascrizioni delle parole greche indicanti le patologie. Per quanto concerne la trattazione medica, si mantenne nelle linee guida di Garioponto. In definitiva, Petrocello non fu un innovatore della medicina per il suo tempo, tuttavia sue ricette furono tradotte in francese e inserite in un manoscritto oggi al St John's College dell'Università di Cambridge. |
|
Carlo Petrone (11 agosto 1899 – 21 novembre 1961), politico Nacque alla Dogana Regia da Pasquale, impiegato, e da Concetta Lo Pinto. Fu deputato alla Consulta nazionale (1945-1946) ed eletto per la I legislatura (1948-1953) nelle fila della Democrazia Cristiana. Fu membro dell'11ª commissione (Lavoro, Previdenza e Assistenza sociale). Fu primo firmatario del progetto di legge (convertito nella legge 60 del 13 febbraio 1953) Incompatibilità per i membri del Parlamento a ricoprire cariche in determinati enti e società e del progetto di legge (che non ebbe seguito) Costituzione del comune di Acquavella in provincia di Salerno. |
Ugo Picarelli (31 ottobre 1961), manager in turismo Laureato con lode in turismo e beni culturali presso l'Università Suor Otsola Benincasa di Napoli nel 1985, nel 1991 fonda la Leader sas (srl dal 2012) società di relazioni pubbliche, consulenza, progettazione e organizzazione di eventi per il turismo e il patrimonio culturale. Nel 1998 idea e progetta la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, appuntamento dedicato al patrimonio archeologico con la partecipazione di numerosi paesi esteri, con il Premio Paestum Archeologia, assegnato nel 2005 alla first lady della Siria Asma Al Assad e nel 2009 al principe Alberto II di Monaco. Fra le altre sue molteplici attività, nel 2004 progetta FareTurismo; nel 2006 è artefice della costituzione del Salerno Convention Bureau; nel 2007 organizza il concorso ippico Gran Premio Certosa di Padula per la promozione del Vallo di Diano; dal 2011, dando seguito all’esperienza a Salerno, organizza a Roma FareTurismo Italia. |
Eleonora Pierro detta Nora o Norele (21 febbraio 1983), cantautrice Laurea magistrale in relazioni internazionali e storia della Cina contemporanea, lingue parlate: italiano, inglese, cinese, francese, studi settennali di canto moderno al CeMuSa di Marco Parisi, due anni di studio del sassofono con il maestro Peppe Platano, seminari con Mango, Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Federico Zampaglione, Max Pezzali, Biagio Antonacci, Le Vibrazioni, Claudio Insegna, è conosciuta più in Cina, ove si esibisce fin dal 2011, che in Italia. Ha rappresentato, in modo brillante, la musica italiana al World music essence, importante festival che si tiene ad Hohhot, capitale della Mongolia Interna, ha tenuto concerti live ed è apparsa sui canali della China Central Television, il più grande network televisivo della Cina continentale. |
|
Luciano Pignataro (2 giugno 1957), giornalista gastronomo Laureato in filosofia, giornalista professionista dal 21 marzo 1994, professore a contratto presso il dipartimento di Agraria dell'Università Federico II di Napoli, dal 1995 cura per il Mattino una rubrica settimanale sul vino. Vincitore nel 2008 del Premio Luigi Veronelli dell'Associazione Italiana Sommeliers come miglior giornalista emergente dell'anno nel settore, dal 1998 al 2017 ha collaborato con la guida I Ristoranti d'Italia pubblicata da L'Espresso. Coordinatore per Slow Wine di Basilicata, Calabria e Campania, è stato tra i collaboratori della guida edita da Slow Food sino alla edizione 2019. Dal gennaio 2020 è direttore responsabile del settimanale Cucina a Sud. Ha pubblicato, fra l'altro, Guida ai Vini della Campania (2003 e 2006), Guida ai Vini della Basilicata ((2004), Le ricette del Cilento (2005), I dolci napoletani (2008), La Pizza, una storia contemporanea (2018), Il Metodo Cilento. I cinque segreti dei centenari (2021). |
Luigi Pilato (1965), pittore Autodidatta, diplomato in ragioneria nel 1984, solo nel 2012 inizia l'attività pittorica ad olio ed acrilico, su cartoni riciclati e su altri supporti di recupero, ispirandosi all'impressionismo con il pensiero rivolto a Van Gogh. Oltre ad essere presente a concorsi e in numerose collettive, fra cui a Pazardjhk in Bulgaria e a Stoccarda presso l'Istituto italiano della Cultura (2018), ha allestito personali ad Udine (2014), a Palazzo Genovese a Salerno (2015), al Caffè letterario Foyer '900 di Scafati (2016), a Casa Scola di Trevico (2017), alla Life Art Gallery di Battipaglia (2019). Di lui hanno scritto Alice Pezzali; la prof. Elena Ostrica, presidente di giuria al premio internazionale La Piazzetta, 15ª edizione (2013), ove Luigi Pilato si classificò al secondo posto; Anna Ciufo della rivista Lapilli.
Luigi Pilato, Viso n 11. |
Stemma ricostruito idealmente.
|
Fortunato Maria Pinto (7 settembre 1740 – 20 novembre 1825), arcivescovo di Salerno (1805-1825) Nato da Matteo, patrizio salernitano del sedile di Portanova, e da Laura de Fusco, patrizia di Ravello, canonico della cattedrale dal 1762, sacerdote dal 1763 con dispensa pontificia per difetto di tredici mesi di età, vescovo di Tricarico dal 1792, è proposto da re Ferdinando per Salerno nel febbraio 1805 e confermato dal Papa il 26 giugno; riceve il pallio il successivo giorno 28. Nel corso del suo ministero, fra il 1806 e il 1812, subisce il doloroso calvario della soppressione napoleonica di quasi tutti i monasteri e conventi della città e della diocesi. Con perseveranza, tenta ogni via per ridurla di estensione. Esorta, supplica, scongiura le autorità locali e centrali, alle quali non disdegna di umiliarsi. Quando non può salvare le comunità religiose, tenta almeno di ottenere che rimangano aperte al culto le rispettive chiese, scontrandosi con il potere civile che tende, invece, anche alla riduzione del numero delle parrocchie. Dopo la dominazione francese, al ritorno dei Borbone, moltiplica le sollecitudini per riaprire almeno alcuni conventi e ricostituire alcune parrocchie.
Per il concordato del 7 marzo
1818 fra la Santa Sede e il Regno di Napoli si ha una ristrutturazione delle
diocesi, per cui a Salerno viene assegnata in amministrazione la sede
vescovile di Acerno. Nel 1822 la commissione dei vescovi presso il Ministero
del Culto, trattando il piano della restrizione delle sedi vescovili, sta
per prendere la risoluzione di ridurre l’arcivescovado di Salerno a
vescovado. Si tratta di una nuova tenzone per l’arcivescovo Pinto,
ottantaduenne, che si reca immediatamente a Napoli rivolgendosi direttamente
al Re fino ad ottenere, non senza traversie, che rimanesse immutato lo
status della diocesi salernitana. Muore il 20 novembre 1825 ed è sepolto nella cappella della sua famiglia nella cattedrale. |
|
Francesco Pinto (16 luglio 1952), dirigente Rai, scrittore Figlio di Fulvio, notaio in Sorrento, laureato in filosofia, vincitore di un concorso Rai, inizia a lavorare al Centro di Produzione tv nel 1978. Chiamato a Roma nel 1981, sarà nel gruppo di lavoro per lo studio della produzione seriale di telefilm, poi, 1987, nella Unità operativa Nuovi Servizi, per giungere, nel 1998, ad assumere la guida di Rai3, sostituendo Giovanni Minoli. Sotto la sua direzione prendono corpo nuovi programmi, quali Sfide, Blu notte, La Squadra, Novecento, Alle falde del Kilimangiaro. Nel 2001 è di nuovo a Napoli in qualità di direttore responsabile del Centro di Produzione Televisiva. Ha pubblicato La strada dritta (2011), storia dell'Autostrada A1, dal quale Rai Fiction trasse la miniserie omonima andata in onda nel 2014 su Rai1, quando il libro fu riedito; Il lancio perfetto (2014); I giorni dell'oro (2016); L'uomo che salvò la bellezza (2020). |
|
Nico Piro (22 marzo 1971), giornalista, scrittore Inviato Rai in Afghanistan, in quello scenario di guerra è stato il primo giornalista italiano a seguire da vicino le truppe americane in combattimento e ha realizzato una serie di scoop, quali la diffusione del video girato dai sequestratori di Daniele Mastrogiacomo per provare che il giornalista de la Repubblica era effettivamente in vita (marzo 2007); nel 2009 è il solo testimone per la Rai dell'uccisione di sei paracadutisti italiani della Folgore a Kabul (17 settembre) e per primo ha mostrato immagini di combattimento delle nostre truppe (6 ottobre), discordanti con l'etichetta di missione di pace attribuita alla presenza italiana. Nel 2016 ha pubblicato il libro Afghanistan missione incompiuta che per il successo incontrato è stato inserito nella hall of fame del portale Ulule, cui ha fatto seguito Corrispondenze Afghane (2019). Ha prodotto i documentari Killa Dizez - Vita e morte al tempo di Ebola (2015); Today I will live - Oggi voglio vivere (2019), girato in Afghanistan, che gli varrà il Mobile Journalism Awards nel 2020; Un ospedale in guerra (2020), realizzato a Kabul, nell'ospedale di Emergency. |
Alberto Pirro (13 giugno 1870 – 5 marzo 1921), docente, storico Figlio di Domenico e di Francesca Visceglia, già alunno del Ginnasio Tasso, nel 1888 vinse una borsa di studio che gli permise di frequentare la facoltà di lettere e filosofia all’Università di Pisa, ove si laureò nel 1892; passò, quindi, a Firenze, alla Scuola di perfezionamento dedicandosi alla storia antica. Rientrato a Salerno, fu insegnante di materie letterarie al Regio Ginnasio Tasso che l'aveva visto alunno, ma la vera carriera di professore iniziò con il conseguimento per concorso della cattedra di storia all’Istituto tecnico di Melfi, da cui passò ai licei di Campobasso, di Sessa Aurunca, di Maddaloni e, alla fine, a quello di Napoli che poi fu intitolato a Garibaldi, cui aggiunse l’incarico di storia e geografia presso il terzo Educandato femminile Regina Margherita e la libera docenza di storia antica all'Università. Pubblicò, fra gli altri, Il Primo trattato fra Roma e Cartagine (1892), Studi Erodotei (1893), Tucidide ed Erodoto (1896), Seconda Guerra Sannitica (1898), Il primo giorno dell’anno consolare romano (1901), Da Commodo a Diocleziano, politica-religione-diritto (1914), oltre a diversi studi sulle origini di Napoli. |
Alberto Pirro, Il Primo trattato fra Roma e Cartagine, riedizione Forgotten Books del 2022. |
|
Ugo Pirro (26 aprile 1920 – 18 gennaio 2008), sceneggiatore, al secolo Ugo Mattone Figlio di Umberto, impiegato, e di Livia Turco, la sua notorietà è legata soprattutto alla collaborazione con il regista Elio Petri, dalla quale videro la luce quattro film: A ciascuno il suo (1967), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970, vincitore del premio Oscar quale miglior film straniero nel 1971), La classe operaia va in paradiso (1971), La proprietà non è più un furto (1973). I primi tre hanno come protagonista Gian Maria Volontè, e rientrano a pieno titolo nel filone del cinema di impegno civile e politico particolarmente rigoglioso in Italia tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta e di cui sodalizio Petri-Pirro-Volontè fu la punta di diamante. In particolare, poi, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in paradiso e La proprietà non è più un furto, quest'ultimo con Ugo Tognazzi, costituiscono quella che la critica ha definito la trilogia sul potere o, secondo altri, della nevrosi petriana. Il Nostro ha collaborato, tra gli altri, con Carlo Lizzani, Vittorio De Sica (Il giardino dei Finzi-Contini, altro Oscar quale miglior film straniero nel 1972), Damiano Damiani, Gillo Pontecorvo. È stato anche autore con Le soldatesse (1956), portato sullo schermo da Valerio Zurlini nel 1965; Osteria dei pittori; Jovanka e le altre, anch'esso portato sullo schermo da Martin Ritt nel 1960. Di taglio autobiografico sono Figli di ferroviere, Mio figlio non sa leggere, Celluloide, dal quale Carlo Lizzani trasse l'omonimo film nel 1996, e il suo ideale seguito Soltanto un nome nei titoli di testa. Importante, infine, è stata la sua attività didattica, svolta prevalentemente presso il Centro sperimentale di cinematografia a Roma. |
|
Girolamo Pisano (11 aprile 1974 ), politico Ingegnere elettronico per laurea conseguita nel gennaio 2001 presso l'Università degli studi di Salerno, nel 2005 consegue un diploma al master Direzione Aziendale per ingegneri. Dal 2006 inizia ad interessarsi di attivismo politico e si avvicina alle tematiche trattate da Beppe Grillo attraverso il Metup di Salerno. Candidato dal Movimento per la XVII legislatura (2013-2018) della Camera dei deputati, risulta eletto nella circoscrizione Campania 2. Sarà membro della 6ª commissione (Finanze). |
|
Alessandro Piva (8 aprile 1966), regista e sceneggiatore Arriva alla regia attraverso un percorso da fotografo, montatore e sceneggiatore. Terminati gli studi di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia (1990), lavora come documentarista in Italia e all’estero. Quale regista ha all’attivo l'opera prima La Capa Gira (1999), presentato al Festival di Berlino e vincitore di diversi premi nell'anno successivo, fra i quali il David di Donatello e il Nastro d'Argento al miglior regista esordiente; Mio Cognato, presentato al Festival di Locarno 2004; la serie La scelta di Laura (2009); Henry (2011); Milionari (2015) e i documentari Pasta nera (2011); Situazione (2014); Due Sicilie (2016); Santa subito (2019). È amministratore della società di produzione Seminal Film, con la quale realizza i propri progetti audiovisivi. Tra il 2002 e il 2006 ha diretto numerosi atti unici per Radio3 Rai. Nel 2007 si è cimentato in una prima regia teatrale con l'allestimento de Il Cappello di Paglia di Firenze di Nino Rota per la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari, ove ha vissuto prima di trasferirsi a Roma. È impegnato in campagne sociali nel Mezzogiorno, come l’iniziativa Perotti Point legata all’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti a Bari, che ha portato in Puglia filmaker di tutta Italia per costruire un documentario collettivo sull’evento. Ha una consolidata esperienza nella comunicazione politica e istituzionale. È membro dell’Accademia del Cinema Europeo. |
Andrea Piva (1971), sceneggiatore, scrittore Giocatore di poker professionista, esordisce nel 1999 come soggettista e sceneggiatore con La capa gira, film presentato al Festival di Berlino, pluripremiato, fra l'altro, con il David di Donatello e il Nastro d’argento per l'opera prima assegnato al regista Alessandro Piva, suo fratello. A questo hanno fatto seguito: Mio cognato (2003), ancora per la regia del fratello, presentato al Festival di Locarno 2004, Galantuomini (2008), regia di Edoardo Winspeare, in concorso al Festival internazionale del film di Roma, Universalove (2008), per la regia di Thomas Woschitz. Ha scritto due romanzi: Apocalisse da camera (2006) e L'animale notturno (2017). |
Giovanni Plateario il giovane (XI-XII secolo), medico della Scuola salernitana Figlio di Giovanni il vecchio, anch'egli medico, e di Trotula de Ruggiero, la più nota fra le Mulieres salernitanæ, seguì, come il fratello Matteo, le orme dei genitori. Fu autore dei trattati Practica brevis, un sintetico prontuario di cure con finalità pratiche e didattiche (cui pare abbiano posto mano anche i genitori e il fratello), e Aegritudinum curatione. Del primo, un esemplare membranaceo prodotto nel XIII secolo, costituito da sessanta carte, fu acquistato dall’Amministrazione Provinciale di Salerno nel 2003 ad un’asta pubblica presso la casa londinese Christie’s, nell'ambito dell’intento di restituire alla città le opere fondamentali dei suoi maestri in medicina, che resero famosa la Scuola cittadina nel corso del medioevo e nell'età moderna. Giovanni nelle sue opere non manca di citare il fratello e il padre, del quale tende a dimostrare la perizia riportandone diversi pratiche, fra le quali quelle per rianimare gli affetti da letargia e per sedare gli epilettici. |
Matteo Plateario il giovane (XII secolo), medico della Scuola salernitana Figlio di Giovanni il giovane, ebbe lo stesso appellativo del padre per distinzione dallo zio, detto Matteo il vecchio. Fu autore del trattato Circa instans, che ripropone le dottrine terapeutiche salernitane sull'uso dei semplici attraverso una dettagliata descrizione di circa cinquecento piante. L'orientamento è quello didattico e tecnico della Scuola; vi si ritrovano Cofone, maestro Salerno e i più autorevoli esponenti dell'istituzione salernitana; vi si rinvengono le cognizioni sui semplici secondo le teorie di Galeno, si delineano le loro proprietà, si individuano piante fino ad allora sconosciute definendo per ognuna l'origine geografica; si riportano le denominazioni greche e latine, accompagnate, in alcuni casi, dai nomi in volgare. Il testo originario del Circa instans, conosciuto fino al secolo scorso soltanto nella ridotta versione a stampa del 1488, si è potuto ricostruire grazie a due pregevoli esemplari del XIV secolo, l'uno in latino, l'altro in francese, conservati presso la Biblioteca estense di Modena. Fra i suo altri scritti si annoverano le Glosse, che dimostrano una conoscenza della medicina araba mutuata dalle opere tradotte da Costantino. |
Gioacchino Pontrelli (1966), pittore Formato all’Accademia di Belle Arti di Roma dove vive e lavora, attraverso la pittura, ha intrapreso una personale ricerca dell’interpretazione e della rivisitazione di oggetti e immagini che definiscono la complessa realtà attuale. La pittura diventa il mezzo per alterare e ridefinire i codici con cui la contemporaneità è percepita. Trasforma immagini standardizzate, spesso riprese da riviste di interior design, in paesaggi privati, più mentali che fisici, carichi di una forte componente psicologica ed emozionale. Inizia il suo lavoro sulla tela preparando la superficie e usa alternativamente colori tradizionali, pitture industriali o pigmenti, dando così vita alla sua opera. L’elemento umano emerge dalle figure di poltrone, sedie e tavoli inseriti nelle tele, che diventano icone, nature morte. Ha esposto in numerose personali (la prima delle quali nel 1995) in Italia e all'estero. Sue opere sono state esposte al Museo Arte Contemporanea di Roma e a quello di Lissone, alla collettiva Nell’Acqua Capisco, collaterale della 55ª Biennale di Venezia, al Museum di Genazzano.
Gioacchino Pontrelli, Dove sono. |
Jerry Popolo (27 dicembre 1964), sassofonista
Diplomatosi al
conservatorio di Salerno in clarinetto, ha proseguito gli studi
dedicandosi al sax, all'improvvisazione jazz e all'armonia. Dal 1985
svolge l'attività professionale sia in ambito jazzistico che in
produzioni televisive e di pop music, partecipando ad incisioni e tour
con artisti quali Andrea Bocelli, Buddy Miles, Kenny Barron, Steve
Grossman, Loretta Goggi, Loredana Bertè, Gerardina Trovato, Mango, Gigi
D'Alessio, Renzo Arbore, Dionne Warwick, Stefano Palatresi, Sergio
Cammariere, Tullio De Piscopo, Antonello Venditti, James Senese, Renato
Zero. |
Anacleto Postiglione (1930 – 16 ottobre 2018), latinista, grecista Lungamente docente presso i prestigiosi licei Marco Galdi di Cava de' Tirreni e Torquato Tasso di Salerno, ha pubblicato: Posterorum negotium / scelta dalle Lettere a Lucilio (1969); Humana condicio / L. Anneo Seneca: scelta dai dialoghi (1973); Pagani e cristiani, romani e barbari nella crisi del mondo antico, antologia latina per i licei classici e scientifici (1976); Vertumnus (1984) e Maiorum humanitas (1988), antologie latine per la terza liceo classico; La schiavitù nella società e nella cultura antica attraverso le testimonianze degli scrittori greci e latini (1998); Antiche storie d'amore (2005); Della bella morte: tra eroismo, onore, dignità: la libertà di morire nel mondo antico (2008). |
Immacolata Postiglione detta Titti (1971), dirigente della Protezione Civile Figlia di Anacleto, docente di latino e greco, e di Anna Bove, sorella minore del giornalista Venanzio, conseguita la laurea magistrale in scienze geologiche e, nel 1998, il dottorato di ricerca in geofisica e vulcanologia presso l'Università Federico II di Napoli, nel 1999 entra al Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, ove, fra il 2005 e il 2007 sarà responsabile del Servizio piani di emergenza e, dal 2008 al 2011, responsabile della Sala Situazione Italia, per poi passare (2011-2015) a dirigere l'rea di Comunicazione e volontariato, per divenire (2015-2017) direttore generale dell’Ufficio IV Gestione delle Emergenze. Per quest'ultimo ruolo le fu assegnato il Premio Mimosa d'oro 2017 dal Centro culturale Renato Guttuso di Favara, “riconoscimento alle donne che, nella complessità del loro operato, hanno contribuito a mettere in risalto il ruolo femminile nel campo sociale, artistico, politico, lavorativo, sportivo e culturale”. |
Venanzio Postiglione (16 febbraio 1967), giornalista Figlio di Anacleto, docente di latino e greco, e di Anna Bove, consegue la maturità classica nel 1985 e si laurea in giurisprudenza nel 1992 con una tesi sul diritto all’informazione. Nel 1987 vince il concorso indetto dal Corriere della Sera per giovani aspiranti giornalisti, ottenendo la possibilità di seguire per diciotto mesi la scuola di giornalismo ideata da Gino Palumbo e guidata da Manlio Mariani. Dopo un periodo di stage nelle redazioni di politica, cronaca di Milano ed esteri, il 10 marzo 1989 è assunto dal Corriere con iscrizione del 23 luglio 1990 all’Ordine dei giornalisti della Lombardia quale professionista. Caporedattore centrale vicario nel 2003, primo caporedattore centrale nel 2009, è vicedirettore nel 2014 seguendo in particolare l’organizzazione del quotidiano e i fatti politici italiani ed esteri. Nel 2006 ha fondato la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, di cui è direttore, collegata all’Università Statale di Milano e, dal 2009, erede della Scuola Carlo De Martino. Già premiato nel giugno del 2000 dalla Città di Milano come "miglior giovane giornalista", fra gli altri riconoscimenti, ha ricevuto nel 2014 il Premio Arpino Città di Cicerone “per gli alti meriti nella cultura e nell’informazione” e nel 2019 il Premio Montale Fuori di Casa quale “giornalista libero che crede nei giovani, quindi nel futuro”. |
Rosario Priore (23 settembre 1939), magistrato Figlio di Luigi e di Carmela Viscido, per oltre un trentennio, fin dai primissimi anni Settanta, quando arrivò come giudice istruttore al tribunale di Roma, ha seguito molti dei casi di terrorismo (interno e internazionale) più importanti della storia politico-giudiziaria italiana: dall'eversione nera ad Autonomia operaia, dal caso Moro a quello di Ustica, dagli attentati palestinesi al tentato omicidio di Giovanni Paolo II. Ha pubblicato Intrigo internazionale (2010) scritto con Giovanni Fasanella; Chi manovrava le Brigate rosse (2011) con Silvano De Prospo; La strage dimenticata (2015) con Gabriele Paradisi; I segreti di Bologna (2016) con Valerio Cutonilli. È a riposo dal 28 ottobre 2008 con funzioni di consigliere di Corte di Cassazione. |
|
Nicola Provenza (5 maggio 1960), politico Gastroenterologo, figlio di Vittorio, sindaco di Salerno dal 9 marzo 1977 al 24 marzo 1978 e dal 6 marzo 1985 al 12 settembre 1985, è eletto con il Movimento 5 Stelle per la XVIII legislatura (20182022) nel collegio uninominale Campania 2 08 - Salerno in competizione diretta con Piero De Luca, figlio di Vincenzo, ex sindaco di Salerno dal 6 dicembre 1993 al 15 maggio 2001 e dal 15 giugno 2006 al 24 gennaio 2015, ex deputato della XIV legislatura (2001-2006) e governatore della Campania. È stato componente della 12ª commissione (Affari sociali). |
|
Ernesto Quagliariello (1° novembre 1924 – 28 maggio 2004), biochimico
Figlio di Matteo, avvocato, e di Anna
Ricciardi, laureatosi in medicina presso
l'Università di Napoli, dal 1960 è stato professore di chimica biologica
presso l'Università di Bari, di cui sarà rettore dal 1970 al 1977.
Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1976 al 1984, ha svolto attività di ricerca sulla
biochimica dei mitocondri, organizzando su
tale tematica simposi internazionali e pubblicando lavori su riviste
scientifiche internazionali. Ha pubblicato ricerche sul metabolismo triptofano-acido nicotinico, l'ossidazione dell'acido glutammico nei
mitocondri, i substrati respiratori nei mitocondri, la sintesi di acidi
grassi nei mitocondri e nei microsomi, avendo tra i vari collaboratori il
prof. Marcello Piazza. |
|
Gaetano Quagliariello (19 dicembre 1883 – 2 giugno 1957), biochimico Figlio di Francesco, avvocato, e di Marianna Santoro, nacque nella storica via Tasso. Dal 1926 ricoprì presso l'Università di Napoli la prima cattedra italiana di biochimica e chimica fisiologica prima di essere nominato rettore della stessa università. Contribuì, fra l'altro, all'applicazione dei metodi chimico-fisici allo studio dei liquidi degli organismi animali, alle conoscenze sulla fisiologia muscolare, all'impostazione di importanti problemi di scienza dell'alimentazione. Socio dell'Accademia dei Lincei (1935) e della Pontificia Accademia delle scienze (1942), fece parte del comitato per le scienze biologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Eletto senatore per la I legislatura della Repubblica (1948-1953) nel gruppo Democratico Cristiano, fu membro della 6ª commissione (Istruzione pubblica e Belle arti), della quale fu presidente dal giugno 1948 al luglio 1950, e membro del comitato per l'incremento della ricerca scientifica. |
A piazza Sedile del Campo una lapide affissa sulla facciata dell'immobile contrassegnato dal civico 10 lo indica come casa natale di Gaetano Quagliariello. Il dato qui riportato è stato rilevato dal registro dei nati nel 1883 dello Stato Civile del comune di Salerno. |
Antonio Quaranta (20 marzo 1901 – 17 novembre 1943), sottotenente artigliere, medaglia d'argento al valor militare alla memoria Figlio di Federico e di Caterina Saccomani, nel 1943, con la sua unità era di guarnigione all'isola di Lero, possedimento italiano nel Dodecaneso dalla fine della guerra italo-turca (1912), con il ruolo di sottocapo di una batteria navale. Rimasto al comando per le ferite riportate dal suo superiore dopo l'8 settembre, per cinque giorni (12-16 novembre) di duri combattimenti difese la postazione nel corso dell'offensiva tedesca. Catturato alla resa della guarnigione italiana, sarà trucidato insieme a numerosi commilitoni. |
Carlo Ragone (20 gennaio 1967), attore, cantante, autore e regista teatrale Ballerino fin da bambino, nel 1985 si porta a Roma, dove frequenta l'Accademia nazionale Renato Greco, quindi in Francia, per perfezionarsi nel balletto classico. Lavora in teatro come attore e cantante, spaziando dai classici shakespeariani (Romeo e Giulietta; Molto rumore per nulla; Sogno di una notte di mezza estate; Il mercante di Venezia) ai musical (Francesco, il musical di Vincenzo Cerami; Il gatto con gli stivali di Charles Perrault; Joseph e la strabiliante tunica dei colori in technicolor di Tim Rice e Anderw Lloyd Webber) a propri testi e regie (Il sogno di Pulcinella; Uè; Intestamè). In televisione è nel film TV Il destino ha quattro zampe (2002) e nelle serie Un medico in famiglia; La squadra; Un posto al sole; Don Matteo; Distretto di polizia; Sotto copertura - La cattura di Zagaria; Rita Levi Montalcini. Per il cinema partecipa a L’albero dei desideri sospesi di Rachid Benhadj (1997); Le quattro porte del deserto di Antonello Padovano (2004); All'improvviso un uomo di Claudio Insegno (2014); Se Dio vuole di Edoardo Falcone (2015). |
|
Michele Ragosta (4 marzo 1955), politico Imprenditore diplomato ragioniere, ex segretario provinciale della Federazione dei Verdi e consigliere e assessore al comune di Salerno, è eletto al consiglio regionale nel 2005; ricandidato nel 2010 con Sinistra Ecologia Libertà, non viene rieletto, così come non era stato eletto alle europee del 2009 per il mancato raggiungimento da parte del partito della soglia di sbarramento del 4%. Candidato per la XVII legislatura (2013-2018) della Camera dei deputati, risulta eletto nella circoscrizione Campania 2. Sarà alla 6ª commissione (Finanze), alla 9ª (Trasporti, Poste e telecomunicazioni), alla 10ª (Attività produttive, Commercio e turismo), alla 14ª (Politiche dell'Unione europea). Nel 2014 passa al Partito Democratico, per approdare nel 2017 ad Articolo 1 - Movimento democratico e progressista - Liberi e uguali. Nel gennaio 2018 è fra i promotori della lista di centro-sinistra Italia Europa Insieme. |
|
Luca Raimondo (16 marzo 1972), fumettista
Formatosi alla Scuola grafica
salernitana, inizia la sua carriera di disegnatore nel 1995 con la storia
breve La zona morta, pubblicata sul settimanale intrepido.
Successivamente, con la Scuola italiana di comix, realizza gli albi Non
ti pago e Le voci di dentro, dalle omonime commedie di Eduardo De
Filippo, pubblicati nella serie Il teatro a fumetti. Lavora, quindi,
per le riviste francesi BèDè-Adult e BèDè-X dell'editore IPM, con Sergio
Bonelli editore e, ancora in Francia, con l'editore Glénat. Nel 2016 inizia
a collaborare in Rai, per Politics e La vita in diretta.
All'attività di disegnatore di fumetti alterna quella di illustratore
realizzando locandine, copertine e illustrazioni nel campo dell'editoria e
della produzione teatrale. |
Alfredo Raiola (3 maggio 1948), scultore, pittore Figlio di Mario, operaio, e di Iolanda De Martino, frequenta la scuola d'arte annessa all'istituto Umberto I, quindi l'Accademia di Belle Arti di Napoli, per ottenere, nel 1976, l'abilitazione all'insegnamento. Dal 1968 si cimenta in numerose personali e collettive, conseguendo riconoscimenti e citazioni su varie testate giornalistiche. Per la chiesa di Maria Santissima di Pompei a Mariconda di Salerno realizza la serie di quattordici tele raffiguranti i Misteri del Rosario e sette stazioni della Via Crucis. Nel 1998, per l'altra chiesa di Santa Maria a Mare nella parte orientale di Salerno, scolpisce il Cristo flagellato e pone in opera l'ambone e il fonte battesimale. Il 2004 e il 2006 sono gli anni di due imponenti mostre incentrate principalmente sull'ultima tappa raggiunta dal costante giocare con la materia: sono, ora, i Nodi a catalizzare l'attenzione scultorea dell’artista, sia in realizzazioni di piccole e medie dimensioni, che in istallazioni per l'aperto. Il Nodo di fuoco, una istallazione da consumarsi a simbologia dell'effimero, è l’ultima ricerca scultorea oltre l'astrazione.
Alfredo Raiola, in alto: Cristo flagellato; in basso: Nodo di Savoia. |
Girolamo Ramarino (XV-XVI secolo), pittore, detto Girolamo da Salerno Artista ispirato dai modi di Cesare da Sesto e del concittadino Andrea Sabatini, protagonisti nel sud del manierismo rinascimentale che fu originato da Leonardo e Raffaello. |
|
Girolamo da Salerno, Adorazione dei Magi, 1520 ca, Napoli, Pio Monte della Misericordia; una volta nella chiesa di Santa Maria del Parto della stessa città. Dipinto considerato il capolavoro dell'Artista. |
|
Ramba-Malù (1967), attrice hard, al secolo Ileana Carisio Bergamasca di adozione, già modella, cubista e spogliarellista, arriva al cinema hard con l'incontro con Riccardo Schicchi, che per lei crea un’immagine aggressiva e minacciosa, in contrappunto alla figura dolce ideata per Cicciolina. Lavora anche con Oliver Buzz (ideatore dell'altro pseudonimo Malù) e con Leo Salemi. Nel 1986, partecipa allo spettacolo Curve deliziose, andato in scena al Teatro delle Muse e al Cinema Espero a Roma, con Cornelia Oltean, Cicciolina e Moana Pozzi, che procura all'imprenditore Nicolino Matera, al regista Riccardo Schicchi e alle attrici una condanna a sei mesi con la condizionale e un'ammenda di seicentomila lire per atti osceni e oltraggio al comune senso del pudore. Dopo il 1989 attenua la carica pornografica delle sue esibizioni lavorando con Ninì Grassia, Marta Meszaros, Pasquale Fanetti, con il quale chiude la carriera nel 1997. |
|
Marcello Ravveduto (23 ottobre 1972), giornalista, storico Laurea in lettere e filosofia conseguita presso l'Università di Salerno (1995), specializzato in Storia Contemporanea (2000), dottorato di ricerca in Storia e Sociologia dell’Industria e dei Media (2003-2006), iscritto all'ordine dei giornalisti (pubblicista) dal 19 dicembre 2012, editorialista per il quotidiano La Città di Salerno, è docente di Digital Public History alle Università di Salerno e di Modena e Reggio Emilia, nonché insegnante al master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione dell’Università di Pisa. Oltre ad aver scritto numerosi saggi e curato diverse antologie sulle mafie, ha dato alle stampe Libero Grassi. Storia di un siciliano normale (1997), Le strade della Violenza (2006), Napoli… Serenata calibro 9. Storia e immagini della camorra tra cinema, sceneggiata e neomelodici (2007), Libero Grassi. Storia di un’eresia borghese (2012), Il sindaco gentile. Gli appalti, la camorra e un uomo onesto. La storia di Marcello Torre (2016), La nazione del miracolo. L'Italia e gli italiani tra storia, memoria e immaginario (1963-1964) (2018), Lo spettacolo della mafia. Storia di un immaginario fra realtà e finzione (2019). |
Francesco Reccia
(29 aprile 1966),
luogotenente dei carabinieri, medaglia di bronzo al valore dell'arma dei
carabinieri (decreto del 23/05/2014) Con ferma determinazione, esemplare iniziativa ed eccezionale coraggio, unitamente ad altri militari, non esitava ad accorrere in ausilio di un commilitone fatto segno a proditoria azione di fuoco da parte di un pericoloso latitante che si era dato a precipitosa fuga per sottrarsi a un controllo, riuscendo, sebbene minacciato dal malvivente con una pistola, a costringerlo alla resa. L'intervento si concludeva con l'arresto del malfattore e di un suo correo, nonché con il sequestro dell'arma utilizzata. Chiaro esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere. Manduria (TA), 29 marzo 2013. |
Carmen Recupito (7 gennaio 1981), scrittrice Laureata in lettere moderne all'Università di Salerno, è libraia presso laFeltrinelli e conduttrice del blog Il Tocco Glam, ove parla di bellezza, di moda, della vita da mamma e, ovviamente, anche di libri. Nel 2003, ancora da studentessa, fu inserita fra gli scrittori de Il Club degli autori, ma sarà soltanto nel 2018 che vedrà la luce il suo Storie magiche di Natale, ripubblicato nel 2019 insieme a Storie magiche di Natale 2, scritto con il figlio Andrea Tiano. |
|
Pietro Rescigno (15 gennaio 1928), giurista Figlio di Matteo, professore, e di Maria Giannantonio, insegnante di lettere, laureatosi in giurisprudenza all'Università di Napoli nel 1948, assistente volontario, poi ordinario, infine professore incaricato, nel 1950 ottiene la libera docenza e nel 1952 vince il concorso a cattedra ed è chiamato alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Macerata, per poi passare all'ateneo di Pavia nel 1958 e nel 1960 a quello di Bologna. Nel 1970 è chiamato a La Sapienza di Roma, ove conclude la carriera accademica come professore emerito nel 2005. In quelle facoltà ha insegnato istituzioni di diritto privato e diritto civile, tenendo anche corsi presso le scuole di specializzazione. Ha anche tenuto corsi e seminari in altre università italiane, europee e dell'America Latina, ove è stato nominato professore honoris causa delle Università San Marcos di Lima e Externado di Bogotá. Le sue monografie giovanili Incapacità naturale e adempimento (1950), Interpretazione del testamento (1952) e Studi sull'accollo (1958) ancora oggi rappresentano riferimento nella scienza e nella pratica del diritto. Oltre che di innumerevoli altri studi, fra cui notevoli I sindacati nello Stato moderno (1965), Persona e comunità (1966) e Persona e comunità, II (1988), è stato autore o curatore di pubblicazioni, fra cui i fondamentali Trattato di diritto privato e Trattato dei contratti, quest'ultimo diretto con Enrico Gabrielli. |
|
Mario Ricciardi (20 agosto 1908 – 8 marzo 1952), politico Nacque in via Tasso da Edilberto, avvocato, e da Linda Argenziano. Conseguita la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Napoli nel 1930, esercitò la professione forense ed entrò in politica aderendo al Partito Nazionale Monarchico di Alfredo Covelli, con il quale fu eletto alla Camera dei deputati, nel collegio di Benevento, per la I legislatura postfascista (1948-1953), che non portò a termine morendo prematuramente. Fu componente della 1ª commissione (Affari interni) e dell'8ª (Trasporti). Fu primo firmatario di un progetto di legge relativo alle carriere melle ferrovie dello Stato che non ebbe seguito. |
Aida Rienzi (24 giugno1952 – 14 maggio 2012), calciatrice (portiere), presidente della Salernitana femminile Era una promessa del nuoto quando, negli anni Settanta, Mario Saracino, allenatore del settore giovanile della Salernitana maschile, la selezionò per farle difendere i pali della nascente Salernitana femminile. Nel 1976, la squadra, guidata da Lino Coppola, si laurea campione dell'interregionale, ottenendo la promozione in serie A. Fallita la società a fine del campionato successivo, la Rienzi gioca nel Catania, conquistando lo scudetto nel 1978 con l’amica di sempre Patrizia Onorato. Appesi gli scarpini al chiodo, nel 1983 inizia a maturare il progetto della rinascita del calcio femminile in città, che si concretizza l'anno successivo con l'iscrizione al campionato di serie B della A.C.F. Salernitana, di cui sarà presidente fino al 2008. |
Carlo Rienzi (8 ottobre 1946), fondatore del Codacons Figlio di Vincenzo, professore di matematica, fondatore del sindacato della scuola Sasmi, poi Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola (Snals) e membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, e di Maria Rosapepe, laureatosi presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Roma nel 1968 con specializzazione in diritto scolastico e diritto amministrativo, nel 1986, da un comitato già attivo per l'autoriduzione, fonda il Codacons, rendendolo un coordinamento di associazioni di consumatori diffuso in tutt'Italia, di cui è attualmente (2013) presidente. Nel 2004 ha fondato la Lista Consumatori, partito politico per la tutela dei diritti dei consumatori di ispirazione statunitense. Abbassiamo i prezzi, non le mutande e Organizzarci per non farci più fregare sono stati suoi famosi gridi di battaglia. |
(Salvatore) Gennaro Righelli (12 dicembre 1885 – 6 gennaio 1949), regista Registrato all'anagrafe come Salvatore, ma noto come Gennaro, nacque al largo San Petrillo da Angelo, artista drammatico, e da Maria Galassi, anche lei artista di teatro. Giovane attore con i genitori, nel 1911 si accostò al cinema prima come attore, poi come attore-regista, quindi come regista e sceneggiatore. Ai primi anni Venti si portò in Germania ove partecipò alla fondazione della casa di produzione Maria Jacobini Film GmbH e dove diresse una nutrita serie di pellicole, al ritmo di due o tre all'anno, fra le quali Bohème-Künstlerliebe (1923), Die Puppenkönigin (1924), Der Bastard (1925), Der Meister der Welt (1927), Der Präsident (1928). Tornato in Italia, alla Cines Pittaluga, fu preferito ad Alessandro Blasetti per la regia del primo film sonoro italiano, La canzone dell'amore, con protagonisti Dria Paola (1930), ispirato ad un'opera di Pirandello. In patria riprese il vorticoso giro di regie, che videro, fra le tante, L'aria del continente (1935), Pensaci, Giacomino! (1936), Lo smemorato (1936), Gatta ci cova (1937). Nell'immediato dopoguerra diresse Anna Magnani in Abbasso la miseria! (1945) e Abbasso la ricchezza! (1946), il secondo interpretato dall'attrice romana al fianco di Vittorio De Sica. |
|
Molti autori indicano come anno di nascita il 1886. Il dato qui riportato è stato rilevato dal registro dei nati nel 1885 dello Stato Civile del comune di Salerno. |
Ferdinando Rocco (14 novembre 1805 – dopo il 1884), ingegnere, architetto Nel 1826 sostiene l’esame di ammissione alla Scuola di Ponti e Strade ed entra a far parte del corpo in qualità di ingegnere alunno dal 1831; diventerà ingegnere aggiunto nel 1834. Nel 1835 affianca Luigi Giura nella direzione dei lavori per lo stradone Carlo III innanzi al palazzo Reale di Caserta. Il 2 dicembre 1837 ottiene la laurea in architettura presso la facoltà di fisica e matematica. Nel 1841 diviene ingegnere di II classe e nel 1845 partecipa al VII congresso degli scienziati italiani a Napoli. Nel 1855 è di I classe, direttore delle opere pubbliche nei distretti di Gaeta e Piedimonte Nel 1858 è domiciliato a Napoli ed è iscritto all'Albo degli Architetti giudiziari presso le Gran Corti Civili de’ Reali Dominii al di qua del Faro. Nel 1884 risulta a riposo con la qualifica di ingegnere di I classe del Real Corpo del Genio Civile. Ha pubblicato Cassa di Sicurezza per distaccare istantaneamente i carri dalla macchina locomotiva nelle strade a rotaie di ferro (1845), Esposizione delle opere fatte dall’ingegnere Ferdinando Rocco in servizio dello stato (1869), Poche osservazioni del commend.re Ferdinando Rocco [...] sulla relazione presentata a 19 dicembre 1872 alla camera dei deputati del prosciugamento del lago di Agnano (1873). |
Paolo Romano (15 giugno 1970), giornalista, scrittore Laureato in lettere presso l’Università di Salerno, giornalista professionista dal 24 ottobre 2002, collaboratore del Corriere di Salerno, Il Mattino, Il Mezzogiorno, la Città, il Quotidiano del Sud, è redattore dell’emittente TdS Telediocesi Salerno e componente del Comitato scientifico del Museo diocesano San Matteo di Salerno. Ha realizzato documentari in India, Tunisia, Germania, Israele, Egitto e Giordania, fra cui Sulle orme di Cristo in Terra Santa, vincitore al 60° Festival Internazionale del Cinema di Salerno (2006). Ha dato alle stampe, fra l’altro, il volume di poesie Menti Perdute (1995); le prose poetiche Circo-stanze (2000); Meridioni. Ovvero della docilità dei luoghi (2002); Mille quadri non dipinti (prefazione di Erri De Luca, 2015); La storia di Salerno. Dalla preistoria ai giorni nostri (2019), La storia del Coronavirus a Salerno (2020); Il castello di carta. Guida letteraria di Salerno e della sua provincia (2021); Io, la Campania. Autobiografia di una regione meravigliosa (2022). |
|
Diana Ronca (26 aprile 1966), cantante, pianista, membro del duo Claudio & Diana Dedita a canto e pianoforte fin da giovanissima, nel 1989 si diploma presso il conservatorio Martucci di Salerno. Già nel 1987 era stata in tournée con Pupo; nello stesso anno, aveva formato con Claudio De Bartolomeis il duo Note mediterranee, poi noto come Claudio & Diana. Nel 1998 affiancano al repertorio italiano il classico napoletano, esibito nelle location più esclusive in Italia e all’estero. Sono al Maurizio Costanzo Show, a Costume e Società, a La vita in diretta e ad altri programmi Rai e La7. Nel 2005 pubblicano il cd di brani originali Il colore dei sogni. Sono in teatro nel 2013 con Napoli Era Ora, spettacolo-viaggio musicale che va dal Cinquecento ai giorni nostri, cui farà seguito un cd dallo stesso titolo. Realizzano una serie di videoclips, fra cui Vedrai vedrai (2011) con Joe Amoruso al piano; Canzone appassiunata (2012) con le percussioni di Tony Esposito; Lu cardillo (2016) con Rino Zurzolo al contrabbasso; ‘O surdato ‘nnammurato (2017) con Massimiliano Essolito al mandolino e Pasquale Faggiano alla fisarmonica. In occasione del trentennale di attività, mettono in scena il Claudio & Diana e Compagnia Bella Show nella sala Pasolini di Salerno; nell'occasione è presentata la loro biografia Ultimi romantici, scritta da Luigi Coppola con la prefazione di Tony Esposito. Sono ospiti in Casa Sanremo in occasione del Festival 2019. |
|
Mario Ronga (27 aprile 1913 – 25 ottobre 1942), tenente carrista, medaglia d'argento al valor militare alla memoria Figlio di Alfredo, impiegato, e di Raffaela Ragone, casalinga, assegnato al comando di un carro del 4° battaglione carri M41 del 133° reggimento carrista operante nel 1942 in Africa settentrionale, come recita la lapide affissa il 18 maggio 1986 nella caserma del 10° reggimento Manovra a lui intitolata a Persano di Serre, guidava i suoi uomini all'attacco, sopperendo con generoso coraggio alla superiorità dell'avversario. Mortalmente colpito ed ustionato da perforante che gli incendiava il carro, non desisteva dalla lotta e provvedeva a distruggere i proiettili speciali di cui il carro era dotato. Già distintosi per capacità e valore personale in precedenti azioni di guerra. |
La lapide affissa nella caserma a lui intitolata a Persano riporta come data di nascita il 25 aprile 1913. Il dato qui riportato è stato rilevato dal registro dei nati nel 1913 dello Stato Civile del comune di Salerno. |
Antonio Ruggi (1758 – 23 novembre 1799), rivoltoso della Repubblica napoletana Patrizio salernitano del sedile del Campo, figlio del marchese d. Matteo e di d. Maddalena Cavaselice, avvocato in Napoli, con il fratello Ferdinando aderì alla repubblica proclamata il 23 gennaio e crollata il 13 giugno 1799. Sarà decapitato in piazza del Marcato a Napoli.
Ferdinando Ruggi (14 maggio 1760 – 7 dicembre 1799), rivoltoso della Repubblica napoletana Patrizio salernitano del sedile del Campo, figlio del marchese d. Matteo e di d. Maddalena Cavaselice, tenente di vascello della Regia marina borbonica, con il fratello Antonio aderì alla repubblica proclamata a Napoli il 23 gennaio e crollata il 13 giugno 1799 ricoprendo il ruolo di governatore del Dipartimento del Sele (Salerno e provincia). Sarà decapitato in piazza del Marcato a Napoli e sepolto nella chiesa del Carminiello ai Mannesi. |
Benedetto Ruggi detto l'Abate Ruggi (XV secolo), funzionario della cancelleria regia Patrizio salernitano del sedile del Campo, abate del beneficio di collazione regia di San Pietro a Corte, nel 1469 lo troviamo assessore e maestro di camera presso il giustiziere di Principato Citra e luogotenente del protonotario del Regno. La sua carriera presso la cancelleria regia inizia verso il 1481, quando è inviato ambasciatore ad Urbino, Firenze e Milano. Rientrato a Napoli nell’aprile 1484, lo ritroviamo fra l'agosto i486 ed il novembre 1487 controfirmatario degli atti reali in sostituzione del cancelliere Petrucci; nella stessa funzione lo troviamo nel 1491 nei confronti del cancelliere Pontano, inviato in missione a Roma presso Innocenzo VIII. I suoi servigi dovettero essere molto apprezzati da re Ferrante, poiché già nel 1486 egli lo raccomandò al papa per la concessione della commenda della badia di San Benedetto di Salerno, resasi vacante per la morte del cardinale Giovanni d'Aragona. Agli inizi del 1493, dopo il ritorno del Pontano a Napoli, venne nominato ambasciatore a Venezia, ma raggiunse quella sede soltanto l'anno successivo, dopo la morte di Ferrante e l'ascesa al trono del figlio Alfonso II. Morirà nella città lagunare sul finire di quello stesso 1494 o al principio del 1495, mentre era in attesa del galero cardinalizio già preconizzato da papa Alessandro VI. |
Antonio Russo (23 gennaio 1926 – 12 novembre 1982), storico della filosofia antica Già alunno del Liceo Tasso, laureato presso l'Università di Napoli in lettere nel 1947 e in filosofia nel 1949, fu prima (1954-1973) professore di latino e storia all'Istituto magistrale Regina Margherita, poi preside al Liceo scientifico Leonardo da Vinci e al Liceo Tasso, nel cui atrio morirà a poco più di un mese dall'assunzione del'incarico colpito da un ictus letale. Aveva dato alle stampe, dopo alcuni lavori scolastici degli anni cinquanta, La filosofia della retorica in Aristotele (1962), seguite dalle traduzioni della Fisica (1968), della Metafisica (1971), de La generazione e la corruzione (1973). Negli anni settanta aveva iniziato a tradurre (primo un Italia) l'intera opera di Sesto Empirico, l'autore scettico vissuto fra II e III secolo d.C., opera interrotta dalla morte dopo la pubblicazione dei libri Contro i matematici (1972) e di quelli Contro i logici (1975). Sullo stesso tema, aveva pubblicato (1978) Scettici antichi nella collana di classici della filosofia diretta da Nicola Abbagnano. |
Giovanni Russo (15 marzo 1925 – 25 settembre 2017), giornalista Vivendo a Potenza, fu nel 1943 tra i fondatori del Partito d'Azione lucano. Portatosi a Roma nel 1947, scrisse prima su Il Mondo e su Il Messaggero, per diventare poi, a partire dal 1955, inviato speciale del Corriere della Sera, ove era approdato dopo il successo di Baroni e contadini, dato alle stampe quello stesso anno, che gli valse il Premio Viareggio quale opera prima. Al quotidiano milanese si occupò di inchieste, in particolare sulle problematiche sociali e civili del meridione e dei suoi emigranti. Considerato fra i maggiori protagonisti della vita culturale italiana, con i suoi interventi sulle principali riviste del settore, come Nuova Antologia, ebbe il costante impegno di documentare la situazione sociale del Paese: dalle vicende dei partiti fino alla condizione dei giovani nella scuola e nell'università. Fra i suoi molti libri, oltre a Baroni e contadini (1955, riedito 1979, 1996, 2011), notevoli L'Italia dei poveri (1958, riedito 1982 e 2011), L'atomo e la Bibbia (1963, riedito 1967), Chi ha più santi in paradiso (1964, pubblicato anche in francese con il titolo Quinze millions d'Italiens deraciné), Le olive verdi. Racconti dal Sud(2001, riedito 2002, Premio Strega speciale nel 2002), Con Flaiano e Fellini a Via Veneto. Dalla 'Dolce vita' alla Roma di oggi (2006, finalista quell’anno al Premio estense), Nella terra estrema: reportage sulla Calabria (2013). |
|
Ivo Russo (28 settembre 1961), politico Figlio di Gaspare, avvocato, sindaco di Salerno (1970-1974) e presidente della regione Campania (1975-1979), laureato in scienze economiche e commerciali, di professione commercialista, fu eletto alla Camera dei deputati per la XI legislatura (1992-1994) con la Democrazia Cristiana. Nel corso del mandato parlamentare, il 27 gennaio 1994, aderirà al Partito Popolare Italiano di Martinazzoli. Fu segretario dell'11ª commissione (Lavoro) e primo firmatario del progetto di legge (che non ebbe seguito) Norme per l'istituzione e la regolamentazione delle case da gioco sul territorio nazionale. |
|
Salvatore Russo detto Sasà (12 luglio 1971), calciatore (difensore - centrocampista) Cresciuto nelle giovanili del Napoli, per la stagione 1989-90 è ceduto in prestito alla Fidelis Andria in C1. Nelle stagioni successive, gioca nelle categorie minori con diverse squadre: Ischia Isolaverde, Boys Caivanese, Battipagliese, Nocerina, con in intervallo (1991-92) nel quale è nominalmente al Napoli, ma non scenderà mai in campo. Nella seconda parte della stagione 1999-00 è all'Ancona in C1, contribuendo alla promozione della squadra in B; in serie cadetta con lo stesso club disputerà i tre campionati successivi, che si concluderanno con la promozione in A, ove giocherà nove partite nella prima parte della stagione 2003-04. A gennaio del 2004 è alla Salernitana in B, ove collezionerà quindici presenze. In estate è ceduto alla Ternana. Due anni e mezzo dopo torna alla Salernitana, contribuendo prima a tenere la squadra in C1, poi a riportarla in B. Nell'estate 2011, dopo l'esclusione del club dai campionati, passa alla Paganese, ove concluderà la carriera Il 3 febbraio 2012. |
Andrea da Salerno, San Benedetto con i Padri della Chiesa, 1526. Napoli, Museo di Capodimonte. |
Andrea Sabatini (circa 1480 – 1530), pittore, detto Andrea da Salerno Figlio di Giovan Matteo, mercante, è stato, dopo Antonello da Messina, il più notevole pittore rinascimentale del meridione italiano. Iniziò a dipingere a Napoli tele di soggetto religioso famose e importanti come I sette dottori della Chiesa e L'offerta dei re magi, conservati al Museo di Capodimonte, dove dipinse anche degli affreschi. Si dice sia stato allievo di Raffaello, e che a lui dedicò opere come La natività; secondo altri storici la sua formazione sarebbe stata influenzata anche da Pietro di Cristoforo Vannucci, ossia il Perugino. A sostegno di questa seconda ipotesi lo storico dell'arte Bernardo De Dominici afferma che il Sabatini si formò nella bottega del napoletano Andrea Solario, un ambito artistico di chiara influenza umbra, legato a personalità come, appunto, quella del Perugino, ma anche del Pinturicchio. Ad ogni modo, la concomitante influenza raffaellesca sembra quasi certa dall'analisi delle opere e sarebbe confermata da un viaggio che il pittore salernitano avrebbe intrapreso a Roma, intorno al 1511, proprio con l'intenzione d'incontrare il maestro urbinate e di studiarne le opere. La produzione pittorica del Sabatini si svolge, con qualche rara eccezione, tra le provincie di Napoli e Salerno, dove la committenza, soprattutto religiosa, era all'epoca abbastanza copiosa. |
Maria Saggese (8 giugno 1986), poetessa Già alunna del Liceo classico Publio Virgilio Marone di Mercato S. Severino e iscritta alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Salerno, ha tratto da tali studi lo stile ricercato e colto dei suoi componimenti, pur se contenuto in forma sobria ed elegante. Negli anni, ha partecipato a numerosi concorsi di poesia, classificandosi prima nel 2009 al Premio Nazionale Cervati con Spente primavere e seconda nel 2010 al medesimo premio con Sempre mi specchierò. Ha pubblicato la raccolta Di/visi e Di/versi (2015). |
|
Matteo Saggese (20 febbraio 1960), compositore, arrangiatore, tastierista Ha lavorato con artisti italiani ed esteri quale arrangiatore ed esecutore. Ha collaborato da compositore, fra gli altri, con Zucchero: Zucchero (1986), Spirito Di Vino (1995), Diamante (1995), Vivere in Italia (2008), Una Rosa Bianca (2013), Wanted: Best Collection (2017); Siria: Come una Goccia d'Acqua (2000); Russell Watson: La voce (2001), Amore Musica (2004), The Ultimate Collection Special Edition (2008); Giorgia: Senza Ali (2001), MTV Unplugged (2005); Mina: Veleno (2002), Todavia (2007); Álvarez & Licitra: Duetto (2003); Chantz: Storie di me (2004); Hayley Westenra: Puro (2004); Mario Frangoulis: Segui il tuo cuore (2004); Celine Dion: On Ne Change Pas (2005); Il Divo: Il Divo (2005), Confezione regalo (2005), Ancora (2005), Siempre (2006), Live at the Greek (2006), An evening with Il Divo (2009), I più grandi successi (2012); Amy Dickson: Crepuscolo e alba (2013). Nel 2015 ha formato con Joe Cang la band Loco Ironico con la quale ha registrato gli album:Carpe afternoon (2016) e Mambo Gumbo (2018). |
Nicola Maria Salerno (10 maggio 1675 – 5 marzo 1762), poeta, scrittore, pittore Patrizio salernitano del sedile di Porta Rotese, utile signore di Licignano, oltre che letterato e pittore (fu allievo del Solimena), fu studioso di diritto, filosofia, scienza, oratoria, morale; inoltre fu uomo politico ricoprendo vari incarichi nel Regno. Scrisse le Rime (1732) in commemorazione della moglie Anna Maria Caterina Doria; l'opera pastorale Filli; la tragedia in rime Antioco; le commedie Peronella e Giannotto. Nel 1760, a cura dell'abate Giliberti, furono pubblicate le sue Novelle, opera impostata sul modello del Decamerone, con sei giovani che in dieci giornate narrano sessanta novelle in una villa, quella della nobildonna Lucrezia de Luna d'Aragona, a Vietri sul Mare. Nel 1733 aveva riaperto l'Accademia degli Oziosi (già fondata da Giambattista Manso nel 1611 ed esistita fino al 1673 circa), che sarà ospitata nella sua casa di Napoli fino al 1738. |
|
Priscilla Salerno (27 luglio1980), attrice hard, al secolo Fortunata (detta Tina) Ciaco Veronese di adozione, scoperta dal regista Marzio Tangeri, esordisce nel 2003 con il film La perla del mediterraneo, cui seguiranno tantissime altre interpretazioni dirette anche da Riccardo Schicchi, scopritore della concittadina Ramba-Malù, per le produzioni, fra le altre, Marc Dorsell, Silvio Bandinelli, ATV Productions, Showtime. Nel 2004, alla fiera Sexpo and California Exotic Novelties a Sydney è consacrata come migliore starlet italiana. Oltre che lavorare come pornostar, ha avuto una esperienza musicale con il singolo Erotika, completo di video, prodotto nel 2013 dalla AhoraVideo e, mettendo a frutto i suoi studi, è divenuta imprenditrice aprendo una società di marketing e comunicazione. Note sono le sue campagne contro la violenza sulle donne. Nel 2012 fece scalpore il suo matrimonio in abito bianco celebrato in chiesa. Del febbraio 2021 è il suo annuncio di volersi candidare al Consiglio comunale di Salerno nelle elezioni previste in autunno, avendo quale riferimento politico la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. In realtà, ha tentato di entrare in lista con il Nuovo PSI in una coalizione a sostegno del candidato sindaco Michele Sarno, ma la sua candidatura è stata ritenuta inopportuna. Fallito il tentativo di Salerno, nel 2023 ha provato a scalare il Pirellone proponendosi, ancora senza fortuna, presidente della Lombardia. |
Aldo Salvi (10 novembre 1933 – 7 giugno 2009), musicista, scrittore Diplomatosi in pianoforte presso il Conservatorio di Napoli, nel 1959 fonda, con Roby Milione, il complesso rock I 5 Astor, con il quale rimane fino al 1967. Allo stesso tempo, si dedica alla composizione musicando Oggi o mai più (per Tony Renis, 1958); Stasera tornerò (per Miranda Martino, 1959); Resistimi (per Rocco Torrebruno, 1960); Mai dire mai (per Peppino di Capri, 1960); Un sole caldo caldo caldo (per Adriano Celentano, 1963); Ti si legge in viso (per Miriam Del Mare, 1969) e firmando le colonne sonore dei film Wampyr (1977); Prima della lunga notte (1980); Malamore (1982); The Black Cobra 2 (1990). Stabilitosi a Corbetta (Milano), vi sarà docente di musica presso la scuola media di piazza 1° maggio e sindaco dal 1978 al 1983 e dal 1984 al 1988 con il PSDI. Come scrittore, ha dato alle stampe I racconti di Kern (1999); Il grifone dorato (2001); Era il tempo dei lupi (2004); Più meglio di così (2008). Nel 2011 è uscito postumo il suo ultimo romanzo: Il Crocifisso del Maledetto. |
Vincenzo Romano Salvia, Spiaggia di Furore con testa di donna. |
Vincenzo Romano Salvia (21 aprile 1935 – 30 maggio 2019), pittore Figlio di Carlo, commerciante, e di Filomena Lamberti, già allievo dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, completa la sua formazione in Francia (1958-1960) e all'Accademia Albertina di Torino. Fra il 1962 e il 1965 insegna presso il Liceo Italiano di Tripoli, in Libia, ove allestisce due personali, ottiene dalla Sahara Bank la committenza di un bassorilievo e progetta per la fiera Internazionale il padiglione siriano e il complesso dei pannelli decorativi. Rientrato a Salerno, lo storico dell'arte moderna Filiberto Menna lo invoglia a stabilirsi a Roma e lo introduce nella vita artistica della capitale attraverso gli incontri culturali che organizza in un locale vicino al teatro Olimpico, nel quartiere Flaminio. Nel frattempo, in qualità di professore di disegno, è chiamato ad insegnare al Liceo Pasteur. Nel 1970, il critico Italo Mussa, favorisce il suo inserimento nel prestigioso Catalogo Bolaffi. |
Nicola Samele (22 agosto 1886 – 21 ottobre 1943), partigiano Figlio di Leonardo, di famiglia pugliese immigrata in Salerno, e di Adelaide Salvati, fu dai tedeschi impiccato a Belmonte Castello (Frosinone) il 21 ottobre 1943 con l'accusa di aver sabotato linee telefoniche. Sarà riconosciuto Caduto per la lotta della Liberazione con atto della Commissione Lazio per il riconoscimento dei partigiani del 25 novembre 1947. |
Antonello Sanseverino (1458 – 27 gennaio 1499), politico, principe di Salerno Figlio di Roberto, primo principe di Salerno della sua casata, e di Raimondella del Balzo Orsini, sposò, nel 1470, Costanza da Montefeltro. Nel 1474 successe al padre nei feudi di famiglia, fra i quali il principato di Salerno, la contea di Marsico, le baronie di San Severino e del Cilento, le signorie di San Mauro, Saraguso, Cannelle, Colobrano. Dal 1477 fu Gran Ammiraglio del Regno di Napoli. Nel 1485 fu fra i promotori della Congiura dei baroni, il cui fallimento lo condusse alla perdita di feudi e beni, ma non della vita; infatti fu esule a Senigallia ove morì. |
|
Michele Santoro (2 Luglio 1951), giornalistaLaureato in filosofia, giornalista professionista dal 15 giugno 1982, è stato direttore de La Voce della Campania e ha collaborato a Servire il popolo, Il Mattino di Napoli, L’Unità, Rinascita, Prima Comunicazione, Epoca. In televisione, dopo una breve esperienza agli esteri del TG3, ha realizzato speciali e settimanali: Tresette, Oggi dove, Specialmente sul Tre, Tg terza. All’inizio della direzione di Sandro Curzi è stato responsabile della redazione cultura del TG3 e autore e conduttore di programmi di successo da Samarcanda a Il Rosso e il Nero e Temporeale. È stato anche autore di documentari come Viaggio in Russia e Viaggio in Cina, richiesti dalle più importanti nastroteche del mondo. La BBC ha tratto da Samarcanda un programma dal titolo Words apart, riproducendo l’impianto scenico italiano. Nel 1996 lascia la Rai per Mediaset come direttore della testata Moby Dick, che produce anche Moby’s. Nel 1999 il ritorno in Rai con il programma Circus su Rai1. Nel 2000 lancia anche Sciuscià, una serie di reportage d’autore, narrati con il linguaggio cinematografico. Dall’autunno 2000 è autore e conduttore de Il Raggio Verde su Rai2. Subito dopo l’11 settembre 2001 propone, sempre su Rai2, lo speciale Siamo tutti americani? seguito dalla serie Emergenza Guerra. Nel novembre 2001 comincia Sciuscià Edizione Straordinaria. Il 18 aprile 2002, durante una conferenza stampa a Sofia, in Bulgaria, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi chiede che Biagi, Santoro e Luttazzi siano allontanati dalla Rai, per aver fatto un uso criminoso della televisione pubblica; il 31 maggio va in onda l’ultima puntata di Sciuscià. Per difendere il diritto all’informazione Santoro ricorre alla magistratura che ordina alla Rai di reintegrarlo nel lavoro, il che avverrà soltanto nel settembre 2006, dopo l'insediamento del secondo governo Prodi. Intanto, nel 2004, è eletto al parlamento europeo per la lista Uniti nell’Ulivo, aderendo, poi, al gruppo parlamentare del Partito del Socialismo Europeo; si dimetterà il 9 ottobre 2005 per poter ritornare in televisione. Condurrà Annozero, Rai2 (2006-2011). Nel 2012, uscito dalla Rai e fallite le trattative per passare con La7, organizza una propria piattaforma con i canali satellitari Sky 100, 500, 504 e Cielo, rete in chiaro dello stesso gruppo Sky, per la trasmissione di Servizio Pubblico, che finirà per approdare anche a La7 nell'autunno di quell'anno; l'ultima stagione del programma sarà la 2014-15. Il 5 ottobre 2016 torna in Rai con il nuovo programma Italia in sei puntate. Il 22 e 29 giugno 2017 conduce su Rai2 uno speciale dal titolo M, per raccontare alcuni momenti della vita di Adolf Hitler; il programma tornerà su Rai3 fra l'11 gennaio e il 1º febbraio 2018. Ha pubblicato i libri Oltre Samarcanda (1991), Michele chi? (1996), Annozero e announo, verso una nuova epoca (2014), Nient'altro che la verità (2021). |
|
Matteo Santucci (26 settembre 1948 – 27 luglio 2006), calciatore (difensore) Figlio di Vincenzo, impiegato, e di Ida Volpe, debutta in serie C con la Salernitana nel 1967 restandovi fino al 1974. Passa al Pescara con la cui maglia partecipa a tre campionati di serie B, fino alla promozione in serie A al termine del torneo 1976-77. Durante la stagione seguente prende parte a nove partite in massima serie, debuttando il 18 settembre 1977 nella gara Torino-Pescara. Resta con gli abruzzesi nella successiva stagione in serie B, conclusa con una nuova promozione in serie A, nella quale giocherà un'ultima partita nel 1980. Sarà, poi, al Chieti allenato da Tom Rosati per la stagione 1981-82 in C2. |
|
Tony Scalea (30 luglio 1977), pittore Autodidatta, figlio di docente di educazione artistica dal quale riceve lezioni e passione, già alunno del Liceo Tasso, nel 1998 si trasferisce a Roma, ove consegue la laurea in psicologia presso l'Università La Sapienza (2011). Soggetti delle sue opere sono ritratti che celebrano il fascino femminile; paesaggi realizzati con tocco essenziale, nitido ed energico; affollate e coloratissime nature morte sospese in un'aura di realismo magico. Oltre a partecipare a numerose collettive e concorsi, ha allestito quattro personali a Roma: al bar Friends a Trastevere (2006), alla palestra Fitness 2000 (2007), alla galleria Artemis (2008), a Villa Glori in occasione dell'evento La bellezza salverà il mondo (2012).
Tony Scalea, Still life. |
Aniello Scannapieco (16 settembre 1971), ceramista Maestro d’arte ceramista per qualifica del 1983, diplomato in arti applicate all’Istituto Filiberto Menna, consegue il diploma in pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli (1999). Insegna all'Istituto comprensivo statale Rita Levi Montalcini. I suoi lavori, pur differenziandosi molto tra di loro, hanno tutti un comune denominatore che è quello di una realtà reinventata, assunta quale interprete principale del suo modo di fare arte. Dal 1987 ha partecipato a moltissime mostre e concorsi in ambito regionale e nazionale, ricevendo recensioni da molti critici, fra cui Massimo Bignardi, Peppe Ierace, Angelo Rossi, Tony Stefanucci, Vanni Fondi, Gilda Camaggio. |
|
Antonio Schiano di Cola (7 luglio 1954), storico Sottotenente di complemento in congedo, ha prestato servizio nel 17° reggimento fanteria Aqui e, quale luogotenente della guardia di finanza, nella tributaria a Palermo, Avellino e Salerno, ricevendo numerosi encomi e la Croce d'oro al merito di servizio. Collaboratore del mensile di cultura Il Saggio di Eboli e del periodico Incontro di Baronissi, ha dato alle stampe le monografie Sanctus Nicolaus e la chiesa di Coperchia (con Nicolino Farese, 2003), Il sacrificio di Vincenzo Rago, Medaglia d'Argento al Valor Militare (2010), Destinazione Palermo, La guerra di mafia dei primi Anni '80 nei ricordi di un Ispettore della Guardia di Finanza (2014), Pellezzano, Sant'Anna e la chiesa di San Clemente (con Nicolino Farese, 2018), Santa Maria delli Mazzi, Scrigno d'arte della Valle dell'Irno (2019); ha, inoltre, pubblicato una serie di Albi d'Oro dei caduti in guerra dei comuni di Pellezzano (con Nicolino Farese, 2008), Fisciano (2011), Baronissi (2015), Bracigliano (2017), Ravello (2018), Siano (con Sebastiano Di Filippo, 2018). |
Almerica Schiavo (3 dicembre 1961), attrice, direttrice artistica
Diplomata presso l’Accademia nazionale d'Arte Drammatica Silvio
d’Amico di Roma, oltre |
Amerigo Schiavo (1963 – 19 agosto 2018), pittore, scultore Fratello minore di Almerica, visse e operò fra Laurino, Roma e Battipaglia, ove il suo studio vide le frequentazioni di Gaetano Ciao. Formatosi in Accademia sul modello suggestivo dei grandi artisti dell'avanguardia e della transavanguardia, la sua attività artistica si esplicava nella pittura, fatta di formulazioni violentemente cromatiche fra figurazione lirica ed astrazione, nella scultura, capace di dare sostanza al suo immaginario, nell’incisione. Creatore e anima della Galleria dell’Angelo, in essa espose opere sue e di altri artisti del territorio. Gli studi sull’arte di Joseph Beuys lo portarono, insieme a Gianpaolo Berto, ad una doppia personale dedicata al maestro tedesco. Il 19 agosto 2018, ad un anno dalla scomparsa, nella sala dei convegni del convento di Sant'Antonio a Laurino si è tenta una sua commemorazione.
Amerigo Schiavo, Nodi e snodi. |
|
Armando Schiavo (27 ottobre 1908 – 1° giugno 1995), storico dell'architettura Figlio di Vincenzo, industriale, e di Rachele Bevacqua, fratello maggiore della pittrice Olga, laureato in ingegneria alla Federico II di Napoli nel 1932, nel 1936 è fra i primi laureati in architettura presso lo stesso ateneo. Del 1935 è il suo primo studio sul monastero cittadino di San Benedetto, cui seguiranno quelli sugli archi acuti in provincia di Salerno e sulle torri sacre in Campania. Del 1941 è Monumenti della Costa d'Amalfi, vasta monografia che rimane fondamentale quale base di studio sui centri della Divina. Trasferitosi a Roma, la formazione tecnica, unita ad una cultura storica e umanistica, gli permette di consegnare alla storia dell'architettura una lunga serie di articoli e volumi su palazzi e monumenti della capitale; fra i primi, l'Aldobrandini al corso, la Cancelleria, palazzo Piombino-Margherita, l'Altieri, l'ex convento degli agostiniani oggi Avvocatura dello Stato e le ville Ludovisi, la Farnesina e Pamphili; fra i secondi, basti ricordare la Fontana di Trevi, con la monografia sulle opere di Nicola Salvi, e la meridiana di Santa Maria degli Angeli. Ma egli è ricordato soprattutto quale specialista di Michelangelo, con oltre venti lavori a partire dal 1949, fra cui un saggio sul progetto per San Pietro e due poderosi volumi frutto di ricerche sull'opera michelangiolesca condotte negli archivi vaticani. Presso la Curia pontificia Schiavo fu in grande considerazione e ricevette onori e riconoscimenti, con il culminati nel giugno 1985, quando è nominato presidente dell'Accademia artistica dei Virtuosi al Pantheon (fondata nel 1542), carica che manterrà per il decennio successivo. |
Olga Schiavo, La sonata a memoria. |
Olga Schiavo (4 febbraio 1912 – 19 ottobre 1991), pittrice, ceramista Figlia di Vincenzo, industriale, e di Rachele Bevacqua, sorella minore dello storico dell'architettura Armando, ebbe Pasquale Avallone e Antonietta Casella Beraglia per maestri di pittura mentre, nel 1929, conseguiva il diploma in pianoforte presso il conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, grazie al quale divenne insegnante di musica presso l’Istituto Magistrale di Salerno. Fra il 1933 e il 1949 espose i suoi lavori, soprattutto ritratti e interni, oltre che a Salerno, a Roma, Firenze, Bari. Dal 1938 aveva iniziato un lento abbandono della pittura per passare alla ceramica sotto la guida di Renato Rossi. Nel nuovo ambito, crea mattonelle che sono riproduzioni di opere classiche, in particolare del Giorgione, del Botticelli e del Pollaiuolo, e rappresentazioni di gusto settecentesco, quali cineserie, scorci paesaggistici e grottesche. |
|
Annabella Schiavone (19 marzo 1943 – 29 novembre 1989), attrice Iniziò la sua carriera in teatro, recitando, fra l'altro, con Eduardo De Filippo nella commedia del 1957 De Pretore Vincenzo. Negli anni settanta e ottanta iniziò a lavorare nel cinema, spesso richiesta per caratterizzazioni in commedie di puro intrattenimento, impersonando madri intraprendenti, mogli inopportune, popolane impiccione, signore borghesi; personaggi resi con gustosa ironia, come nei film vacanzieri di Sergio Martino, di Vanzina e Cortini o dei due Corbucci. Fra i vari ruoli impersonati, uno in particolare si segnala per la perfetta aderenza: la ingombrante Marcolfa, moglie del furbo contadino in Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1984) di Monicelli. Fra gli altri, la si ricorda in film cult della commedia italiana dell'epoca quali 7 chili in 7 giorni con Carlo Verdone e Renato Pozzetto, Il piccolo diavolo con Roberto Benigni e Walter Matthau, Sapore di mare, con Jerry Calà. La massima notorietà le fu data dalla partecipazione alla fortunata serie televisiva I ragazzi della 3ª C, dove interpretò il ruolo della signora Zampetti. Nell'anno della morte, prenderà il suo nome la compagnia Maria Melato, di cui faceva parte lo zio Mimmo Schiavone. Il 3 dicembre 2019, per il trentennale della morte, le è stato intitolato il teatro della parrocchia di Sant'Eustachio Martire. |
Domenico Schiavone detto Mimmo (1927 – 7 febbraio 2020), attore, regista teatrale Figlio di Raffaele, giornalista e commediografo, fondatore della prima compagnia teatrale salernitana, esordisce al teatro Verdi da bambino, nel 1935, nello spettacolo L’Italia ha sempre vent’anni. Nel 1943 fonda, con Franco Angrisano ed Enzo Tafuri, il trio comico Spritz. Nel 1951 partecipa alla trasmissione Rai Il microfono è vostro condotta da Nunzio Filogamo, vincendo nella categoria attore fantasista, rumorista, imitatore. E poi, il teatro di prosa, in vernacolo e in lingua: tanto Eduardo, ma anche Feydeau, Diego Fabbri, Gazo, Anouilh, Pirandello, Brecht, Ruimet. Nel 1983 entra nella compagnia Maria Melato, che nel 1989, alla sua morte, sarà intitolata alla nipote Annabella e di cui lui sarà presidente e regista. L’ultimo scugnizzo, messo in scena nel 2000 dalla compagnia de I Guitti per i cinquant’anni dalla scomparsa di Raffaele Viviani, è stato l’ultimo spettacolo al quale ha partecipato. |
Matteo Schiavone (7 febbraio 1900 – 11 giugno 1984), calciatore, allenatore Figlio di Aniello e di Concetta Annunziata, nel 1915 fu giovanissimo portiere del Football Club di Donato Vestuti, che si sciolse allo scoppiare della Grande Guerra, cui fu chiamato lo stesso Vestuti morendovi nel novembre 1918. Il 19 giugno 1919, Matteo Schiavone fu fra i dieci soci fondatori dell'Unione Sportiva Salernitana, di cui fu eletto presidente Adalgiso Onesti e nominato allenatore Vincenzo Giordano, che purtroppo, per le ferite riportate in guerra, morirà nell'agosto successivo, per cui l'incarico venne assunto da Schiavone, che riuscì a vincere il campionato di Promozione 1919-20 e a portare la compagine in Prima Categoria, la massima divisione dell'epoca. La Salernitana di Matteo Schiavone scomparve nel 1922 sostituita dalla Salernitanaudax (1922-25), poi dall'Unione Sportiva Fascista Salernitana (1927-43), ma si dovrà attendere la defascistizzazione e la stagione 1947-48 per riavere la squadra cittadina nella massima serie. |
Giovanni Sciancalepore (21 marzo 1967), giurista Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Salerno nel 1989, specializzato in diritto civile all'Università di Camerino, ricercatore presso il Max Planck Institut di Amburgo, è avvocato dal 1993. Professore ordinario di Sistemi Giuridici Comparati, di Diritto Privato e di Diritto dello sport all'Università di Salerno, ha insegnato anche alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Basilicata. Socio effettivo della Società Italiana degli Studiosi di Diritto Civile, direttore della Rivista on line Iura and Legal System, componente dei comitati di valutazione delle riviste, anch’esse on line, Comparazione e Diritto Civile e Cardozo Law Bulletin, otre a innumerevoli articoli e saggi su pubblicazioni giuridiche, ha dato alle stampe Autonomia negoziale clausole d’uso. Disposizioni normative e prassi (1998), La procreazione assistita e il disconoscimento del figlio: una vicenda giudiziaria (1999), I contratti dei consumatori: disciplina comunitaria e prospettiva comparatistica (2000), Procreazione assistita. Commento alla legge 19 febbraio 2004 (2004), Situazioni giuridiche disponibili e rinunzia. Le esperienze italiana, francese e spagnola (2008), Della Transazione. Artt. 1965-1976 (2018) ed ha collaborato per altre pubblicazioni con Pasquale Stanzione e Salvatore Sica. |
|
Michele Scozia (25 novembre 1928 – 18 novembre 1995), politico
Figlio di Francesco, capostazione delle
ferrovie dello Stato, e di Linda Palladino, avvocato, fu eletto alla Camera
dei deputati (collegio di Benevento) per la VIII legislatura
(1979-1983) nella lista Democrazia Cristiana. Fu segretario dell'8ª commissione (Istruzione e Belle arti)
e membro della
1ª (Affari costituzionali) e delle 4ª (Giustizia); inoltre fu nella
commissione per l'esame dei decreti legge a favore delle
popolazioni colpite dal terremoto del 1980 e nella giunta per le
autorizzazioni a procedere in giudizio. Fu primo firmatario del progetto di legge
(convertito nella legge 11 del 1983) Istituzione della
corte di appello autonoma di Salerno e aggregazione della pretura di Sapri
al tribunale di Sala Consilina e di altre due proposte che non ebbero
seguito, l'una relativa alle carriere dei magistrati, l'altra all'Istituto
nazionale Giuseppe Kirner. |
|
Luigi Sementa (11 febbraio 1958), generale dei carabinieri Allievo del corso 1973-77 alla Scuola militare Nunziatella di Napoli, nel biennio successivo fu all'Accademia di Modena conseguendo il grado di sottotenente, con il quale frequentò la Scuola di Applicazione dell'Arma dei Carabinieri (1979-81). Uscitone tenente, fu assegnato all'8º battaglione carabinieri Lazio ove resse i comandi della 1ª, della 2ª compagnia e della compagnia blindo cingolata. Passò quindi alla compagnia di Roma-Montesacro, ove ebbe modo di collaborare con la 1ª sezione del reparto operativo nell'ambito del processo ad esponenti delle Brigate Rosse imputati del sequestro e dell'omicidio di Aldo Moro. Con l'escalation dei sequestri di persona ad opera delle 'ndrine calabresi, il 17 febbraio 1983 fu trasferito al comando del nucleo operativo della compagnia di Reggio Calabria, dove rimase fino al 20 settembre 1984. Il 6 agosto 1983, fuori servizio, ingaggiò un conflitto a fuoco con due malavitosi responsabili di un omicidio, ferendoli entrambi, catturandone uno e collaborando alla cattura del secondo, il che gli varrà una medaglia d'argento al valor militare conferitagli dal presidente Pertini. Promosso capitano, il 21 settembre 1984 fu trasferito al reparto operativo del gruppo Napoli I, ove assunse il comando della 2ª sezione, avendo occasione di occuparsi, tra l'altro, dell'omicidio del giornalista Giancarlo Siani. Trasferito a Molfetta il 14 settembre 1988, comandò la locale compagnia fino al 14 marzo 1990, per tornare, poi, a Napoli, all'ufficio dell'Alto Commissario per il coordinamento della lotta alla delinquenza mafiosa. Risultato vincitore di concorso, fu nominato, il 30 luglio 1992, capo sezione del settore Investigazioni Giudiziarie del centro operativo partenopeo della Direzione Investigativa Antimafia, rimanendovi fino al 10 settembre 2000, conseguendo nel frattempo le promozioni a maggiore e a tenente colonnello. In questo periodo ebbe modo di partecipare alla cattura, nel 1998, del boss della camorra casalese Francesco Schiavone. Dal settembre 2000 al settembre 2002 resse il comando provinciale di Benevento; quindi, fino al settembre 2006, ancora a Napoli, comandò il reparto operativo presso il comando provinciale. Dal settembre 2006 al 31 agosto 2008, promosso colonnello, quindi generale di brigata, ebbe l'incarico di comandante della Scuola Allievi Carabinieri di Benevento. Dal 1º settembre 2008 al 21 luglio 2012 è stato comandante della polizia municipale del capoluogo partenopeo. |
Aniello Senatore detto Nello (18 dicembre 1961), sacerdote, giornalista, scrittore Nato in via dei Mercanti, a Palazzo Pernigotti, laureato in pedagogia all'Università degli studi di Salerno, in filosofia all’Università Urbaniana di Roma, in scienze e tecnologie della comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, è sacerdote dal 2 aprile 1987, docente presso il Seminario metropolitano Giovanni Paolo II, giornalista pubblicista da 9 settembre 1991. Ha retto le parrocchie del Sacro Cuore ad Eboli, di San Pietro Apostolo ad Aiello-Acquamela nel comune di Baronissi, di Gesù Risorto all'Arbostella; dal 27 settembre 2018 è alla parrocchia di Sant'Eustachio Martire al rione omonimo. Come giornalista, è stato direttore dell’ufficio diocesano delle Comunicazioni sociali e responsabile del settimanale Agire, componente dell’équipe responsabile dell’emittente Telediocesi Salerno, direttore di Radio Stella. Ha dato alle stampe il libro Dalla disperazione alla Speranza (2021). |
Regina Senatore (16 dicembre 1940 – 12 maggio 2016 ), attrice Esordì dodicenne in teatro, che rimase la passione della vita, pur con le partecipazioni fra cinema e televisione. Nel 1964, con il marito Alessandro Nisivoccia, crea il Teatro popolare salernitano, che dal 1971 trova sede nel centro storico cittadino, in vicolo Guaiferio, ove per un quarantennio sarà prima Il Sipario, poi il Teatro San Genesio. È una fucina che segna il debutto di attori quali Yari Gugliucci e Beatrice Fazi e le frequentazioni di Teresa e Giuliana De Sio. Di Regina si accorge nel 1969 Eduardo De Filippo, che la vuole con sé in Sabato, domenica e lunedì. Recita anche con Mariano Rigillo ne I pescatori di Viviani e all’inizio degli anni ottanta è con Vittorio Gassman nel cast del Macbeth. Nel 2004 è nel film Mariti in affitto di Ilaria Borrelli, nella parte della madre di Vincenzo (Pierfrancesco Favino); ma sarà l'interpretazione di un'altra madre, quella di Guido (Germano Bellavia) nella soap opera Un posto al sole a darle notorietà presso il grande pubblico. Nel 2014, nell'ambito della XXVI edizione del Premio Charlot, ha ricevuto con il marito il premio alla carriera. |
Maria Rosa Sessa detta Rossella (15 ottobre 1973), politica Laureata in economia aziendale all'Università di Salerno, commercialista, è in servizio presso la sede napoletana del Formez e collabora con l'amministrazione della Regione Calabria. Candidata alla Camera dei deputati per la XVIII legislatura (2018-2022) nel listino plurinominale di Forza Italia Campania 2 - 03 (Salerno-Scafati-Battipaglia), risultò la prima fra i non eletti, per cui entrò in Parlamento soltanto il 25 gennaio 2022, in sostituzione di Enzo Fasano, deceduto il precedente giorno 23. È stata membro della 10ª commissione (Attività produttive, commercio e turismo).. |
|
Rinaldo Settembrino (12 novembre 1927 – 14 febbraio 1980), calciatore (mediano) Inizia l'attività con la Salernitana giocando quattro campionati (1947-51) in serie B. In serie A disputa due stagioni (1951-53) con la Pro Patria. Ceduto al Padova, gioca fra i cadetti il campionato 1953-54, per tornare alla Pro Patria per la stagione successiva ancora in A. Nel maggio 1953, come confesserà, riceve centocinquantamila lire per truccare la gara che consente all'Udinese di salvarsi dalla retrocessione. Squalificato per una stagione, riprende dalla Salernitana in serie C (1956-57), ma ormai la parabola è discendente e lo porterà alla Cirio di Napoli, alla Casertana e alla Scafatese. Fra il 1967 e il 1978 tenta la fortuna come allenatore con due esperienze alla Salernitana (1967-68 e 1975-76), all'Avellino (1969-70) e all'Enna, alla Nuova Ligea, alla Paganese. |
|
Sydney Sibilia (19 novembre 1981), regista, sceneggiatore, cofondatore della casa di produzione Groenlandia Dopo alcuni cortometraggi realizzati fra il 2005 e il 2010 (Cachaça, Iris Blu, Noemi, Oggi gira così), esordisce nei lungometraggi con la sceneggiatura e la regia di Smetto quando voglio (2014), scritto con Valerio Attanasio; il film riceverà il Nastro d'argento per la produzione, il Globo d'oro quale miglior commedia e due Ciak d'oro: alla regia di Sibilia, quale rivelazione dell'anno, e per il miglior manifesto. Il 2 febbraio 2017 esce nei cinema il secondo atto della trilogia degli "Smetto", Smetto quando voglio - Masterclass, per la produzione Groenlandia, Fandango, Rai Cinema. Il 30 novembre 2017 esce il terzo e ultimo capitolo: Smetto quando voglio - Ad honorem. Il 9 dicembre 2020 è uscito il nuovo film L'incredibile storia dell'isola delle rose |
|
Salvatore Sica detto Rino (28 gennaio 1961), giurista Laurea in giurisprudenza con il massimo dei voti, la lode ed il plauso della commissione (1983) e dottorato di ricerca in diritto civile presso l’Università di Napoli (1986), è avvocato dal 1986, cassazionista dal 1992, contitolare dello studio legale Sica Associato con sedi in Salerno, Roma e Milano, iscritto all'ordine dei giornalisti (pubblicista) dal 5 marzo 1997, consulente Rai, della Commissione Parlamentare Antimafia e di primarie società private nonché di diversi enti pubblici, già membro del comitato scientifico del Consiglio Superiore della Magistratura, di quello di sorveglianza della Banca d'Italia e di innumerevoli consigli, delegazioni e commissioni. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto Privato e di Diritto dello sport presso l'Università di Salerno, ha insegnato anche all'Università di Camerino, all’Università europea di Roma, alla Link University di Malta, alla Suor Orsola Benincasa di Napoli. Otre ad articoli e saggi su riviste e in volumi di collane giuridiche, ha dato alle stampe Circolazione stradale e responsabilità. L'esperienza francese ed italiana (1990), Sperimentazione umana: normativa francese ed esperienza italiana (1990), Gentlemen's agreements e intento giuridico (1995), Informazione, 'verità' e tutela della persona (1997), Atti che devono farsi per iscritto. Art. 1350 (2003) ed ha collaborato per numerose altre pubblicazioni con Pasquale Stanzione, Giovanni Sciancalepore, Piervincenzo Pacileo, Michele Colucci, Rosa Pezzullo, Antonio Scarpa, Tiziana Tomeo, Giovanni Maria Riccio, Virgilio D'Antonio, Giorgio Giannone Codiglione, ed altri. Il 18 luglio 2018 è stato eletto dal Senato della Repubblica nel Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. |
|
Sichelgaita († 16 aprile 1090), principessa, seconda moglie di Roberto il Guiscardo Figlia del principe di Salerno Guaimario IV, sposò Roberto nel 1058, dopo il divorzio di questi dalla prima moglie Alberada, dovuto a sospetti di consanguineità. Sua sorella Gaitelgrima aveva già sposato Drogone d'Altavilla, fratellastro di Roberto. Donna di grande cultura e fermo carattere, seppe affermare la propria personalità a corte ed esercitare una notevole influenza sul marito, che accompagnò spesso nei suoi viaggi di conquista. Malgrado gli iniziali tentativi di convincerlo a non attaccare l'Impero bizantino, Sichelgaita fu al suo fianco in questa campagna militare. Durante la battaglia di Durazzo (1081) pare combattesse in prima persona, guidando le truppe di Roberto quando queste furono inizialmente respinte dall'esercito nemico. Secondo la cronista bizantina Anna Comnena, la principessa di Salerno era come un'altra Pallade, se non una seconda Atena. Nel 1083 fece ritorno in Italia insieme a Roberto per difendere papa Gregorio VII dall'imperatore Enrico IV. Fu al fianco del marito nella seconda campagna contro i bizantini, quella che costò la vita a Roberto durante l'assedio di Cefalonia del 1085. Sichelgaita si dedicò anche allo studio della medicina e dell'erboristeria presso la Scuola salernitana, che all'epoca rappresentava un polo di eccellenza nel campo della medicina officinale, ove potrebbe aver incontrato Trotula de Ruggiero. Purtroppo le sue conoscenze le costarono l'infamante accusa secondo la quale avrebbe tentato di avvelenare il figlio che Roberto aveva avuto dal primo matrimonio, Boemondo di Taranto; in realtà, con il figliastro giunse ad un accordo in base al quale la successione a Roberto fu attribuita al primo figlio nato dal suo matrimonio, il futuro duca Ruggero Borsa. |
Matteo Silvatico, Pandette edizione di Torino, 1526. |
Matteo Silvatico (1280 circa – 1342 circa), medico della Scuola salernitana La famiglia Silvatico, ascritta al patriziato cittadino nel sedile del Campo, prima di Matteo aveva già espresso un medico, Giovanni, agli inizi del XII secolo. Matteo si distingue, tra il XIII ed il XIV secolo, quale profondo conoscitore delle piante per la produzione dei medicamenti e medico insigne, tanto che Roberto d’Angiò lo volle tra i suoi medici personali. Alla corte napoletana molto probabilmente lo conobbe il Boccaccio, che gli dedicherà la X novella della IV giornata del Decamerone. La sua opera principale rimane l'Opus Pandectarum Medicinae, un lessico sui semplici, per lo più di origine vegetale, completato nel 1317. Un secolo e mezzo più tardi, Angelo Catone Sepino, medico personale di Ferdinando I d‘Aragona, reputò l’opera estremamente interessante, tant'è che ne curò la prima edizione, stampata a Napoli nel 1474. Nel secolo successivo le Pandette furono ripubblicate più volte con l‘aggiunta di indice e additio. L’opera, nell’edizione veneziana del 1523, è composta da 721 capitoli: di questi 487 trattano di vegetali, 157 di minerali, 77 di animali e 3 descrivono semplici dei quali oggi non si è in grado di dare una definizione. I 487 vegetali sono denominati con 1972 nomi (tra latini, arabi e greci), con una media di 4 sinonimi per pianta. I capitoli si aprono con il nome del semplice seguito dall’elenco dei sinonimi, dalla descrizione morfologica, dalla natura del semplice e dall’elenco delle proprietà terapeutiche. Le denominazioni dei capitoli costituiscono indizio chiaro di quanto la cultura orientale influenzò l‘opera del Silvatico: di essi, 233 sono definiti con un nome di origine araba, 134 con uno di origine greca e soltanto 120 con un termine latino. Quest’influenza risulta ancora più evidente se si considera il significativo numero di capitoli dedicati a specie di origine esotica: 67 su di un totale di 484, circostanza non rilevabile in nessun altro trattato europeo dell’epoca. Tra i meriti riconosciuti al lavoro di Matteo, va sottolineato il rigore scientifico posto in essere nella descrizione delle proprietà dei vegetali: nulla traspare, cioè, della tradizione magico-superstiziosa propria di altri testi. È interessante infine notare la grande attenzione dedicata agli organi ipogei della pianta (radici, rizomi, tuberi bulbi); nelle descrizioni essi sono sempre riportati e la loro forma spesso influenza il nome stesso del vegetale, così come, da Linneo in poi, sarà il fiore a influenzare la nuova nomenclatura binomia. |
Si veda la pagina connessa l'identità dei luoghi > il giardino della Minerva. |
|
Luigi Siniscalchi (24 gennaio 1971), disegnatore di fumetti con lo pseudonimo Sinis Diplomatosi presso il Liceo artistico di Salerno, ha iniziato giovanissimo a lavorare nel mondo dei fumetti come assistente di Giuliano Piccinino su Alan Ford, per poi esordire come disegnatore ufficiale con fumetti erotici e con Masters of the Universe. Nel 1989 ha pubblicato su riviste come Splatter e Mostri alcune storie horror. Poco più che ventenne, fu ingaggiato dalla Sergio Bonelli Editore, per cui ha disegnato episodi di Dylan Dog, Martin Mystère, Nick Raider, di cui è diventato un disegnatore simbolo, e di Julia. Ha poi fornito il proprio contributo grafico a Magico Vento, Demian e Saguaro. Disegnatore duttile, in grado di passare da un genere all'altro senza problemi, Siniscalchi ha cambiato diversi stili prima di arrivare a quello attuale. All'esordio in casa Bonelli, i suoi stilemi artistici erano pressoché identici a quelli dei colleghi Bruno Brindisi e Roberto De Angelis, che insieme a lui compongono la cosiddetta scuola salernitana, ma col tempo si è allontanato da quel realismo meticoloso preferendo seguire un percorso che lo portasse a sviluppare un segno maggiormente grafico, veloce, giocato sul contrasto di bianchi e neri che gli permette di creare atmosfere di grande fascino. |
Vittorio Sisto (16 maggio 1997), cantante La sua capacità interpretativa e una presenza scenica che non si lascia dimenticare gli consentono di essere scelto, nel 2011, da Leonardo De Amicis per la quinta edizione del programma di Rai1 Ti lascio una canzone, condotto il sabato sera da Antonella Clerici. Da questa esperienza nasce il progetto de L’inizio, un EP contenente l’inedito Sono solo quel che vedi, con il quale ha partecipato a Sanremo Giovani 2012, e quattro cover di notevole spessore:Aquila di Lucio Dalla, Avrai di Claudio Baglioni, L’istrione di Charles Aznavour e La storia di Francesco De Gregori. Nel 2018 è fra le nuove proposte di Sanremo Giovani con Oltre. Del 2020 sono gli album Anime diverse #01 e Anime diverse #02. |
Alessandro Siviglia (1982), pittore Già sedicenne graffitaro, diplomato presso l'Istituto d'Arte Filiberto Menna, intraprende un percorso di vita che lo porta prima a Venezia (2000), poi a Valencia (2008). Si appassiona alla pittura con colori acrilici che affianca agli spry, con una tecnica mista molto personale, perfezionata negli anni, che ne contraddistingue lo stile. Tornato a Salerno (2010) realizza più di settecento opere in soli tre anni, prima di portarsi definitivamente a Roma nel 2014, ove, nel suo nuovo studio (come egli stesso scrive sulla sua pagina facebook) riesce a chiudersi, scavare e squarciare il suo mondo, donando vita vera alle sue opere.
Alessandro Siviglia, Pulcinella e il Vesuvio. |
|
Ubaldo Soddu (23 luglio 1883 – 25 luglio 1949), generale Figlio di Gavino, sostituto avvocato fiscale alla sua nascita, e di Giacinta d'Elia, nacque al vicolo della Neve. Frequentata l'Accademia di Modena, ne esce sottotenente di artiglieria nel 1904. Dopo l'impresa di Libia, è alla grande guerra, ove, nel 1918, diviene comandante del III battaglione del 52° fanteria della brigata Alpi sul fronte francese, meritando la Legion d‘Onore da quel governo. Dal 1930 al settembre 1933 è comandante dell'89º reggimento di fanteria Salerno. Nel 1934, promosso generale di brigata, è al Ministero della Guerra come capo di gabinetto. Nel 1936 comanda i Granatieri di Sardegna con il grado di generale di divisione e nell'aprile 1938 viene promosso generale di corpo d'armata. Nel 1939 è alla Camera dei fasci e delle corporazioni e quel 3 novembre è nominato sottosegretario alla Guerra e sottocapo di Stato Maggiore dell'esercito. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il 13 giugno 1940, assunse anche gli incarichi di sottocapo di Stato Maggiore generale e di comandante dell'Armata Territoriale. L'8 novembre 1940, dopo il disastroso inizio della campagna di Grecia, è chiamato a sostituire il generale Visconti Prasca al comando delle truppe d'Albania; lo stesso giorno è promosso generale d'armata. Il suo arrivo su quel fronte non migliora la situazione, anzi la sua decisione di procedere ad una ritirata gli costa la sostituzione, nel giro di due mesi, con il generale Cavallero e la fine della carriera. Alla caduta del fascismo, è arrestato e rinchiuso nel carcere militare di Forte Boccea, da dove viene liberato il 12 settembre per ordine del feldmaresciallo Albert Kesselring. |
|
Gerardo Soglia (12 gennaio 1971), politico Laureato in economia aziendale, Imprenditore del settore turistico, nel 2008, in presenza di una legge elettorale che sottrae agli elettori la scelta dei parlamentari demandandola alle dirigenze dei partiti, è designato alla Camera dei deputati per la XVI legislatura (2008-2013) nella XX circoscrizione Campania 2 con Il Popolo della Libertà, gruppo parlamentare che abbandona il 18 gennaio 2012 per aderire a Grande Sud di Gianfranco Micciché. Nel corso della legislatura fu segretario della 6ª commissione (Finanze) e primo firmatario di due progetti di legge che non avranno seguito. Alle elezioni per la legislatura successiva tenterà di accedere al Senato con Grande Sud in Campania, ma la posizione nella lista bloccata lo vedrà soccombente. Il 22 giugno 2017, la Cassazione conferma la sentenza di condanna a tre anni e tre mesi a suo carico per bancarotta in relazione al fallimento della società Buon Viaggio avvenuta nel marzo 2010. |
Peppe Soks (21 ottobre 1997), rapper, al secolo Giuseppe De Luca La passione per la musica hip hop lo accompagna sin dai primi anni di età e lo porta a farsi conoscere in Campania per le sue ottime doti di freestyler. La svolta giunge nel 2015 con la pubblicazione di Sulamente nuje, progetto in coppia con il collega, amico e concittadino Capo Plaza. Nel 2019 incide il suo primo album da solista Riparto da me, contenente i singoli di punta Na Na Na, Nennè e Mancavi tu (certificato singolo d’oro FIMI) che vantano decine di milioni di visualizzazioni. Lo stesso anno intraprende il Riparto da me Summer Tour, un itinerario di circa cento date in giro per tutte le città del sud Italia. Del 2020 è l'altro album Stella del Sud. |
Diodato Solera (XVI-XVII secolo), letterato Padre agostiniano, membro dell'Accademia degli Oziosi, pur essendo nato in Salerno, deteneva il titolo di famiglia di patrizio cretese. Pubblicò La divina face che illumina (Napoli 1617); Le Sei Hore Sacre (Napoli 1619); Predica di S. Teresa (Napoli 1621); I memoriali di stato (Napoli 1628); Il principe vigilante (Napoli 1629); La nobile conuersatione (Napoli 1633); Epistola dogmatica scritta a Cirillo Lucari (Napoli 1634); Utili ricordanze all'ingannato principe (Palermo 1638); Contezze politiche, e morali (Roma 1642). |
Francesco Solimele († giugno 1613), vescovo di Acerno (1611-1613) Patrizio salernitano del sedile del Campo, del ramo discendente da Marcello, che deteneva il patronato della cappella di Santa Caterina nell'atrio della cattedrale sede degli studi di diritto canonico e civile; fu eletto vescovo di Acerno il 14 marzo 1611.
Nicolò Solimele († 1459), giurista, medico, vescovo di Venosa (1457-1459) Patrizio salernitano del sedile del Campo, fu eletto vescovo di Venosa nel 1457. Morirà due anni dopo e sarà sepolto in quella cattedrale. |
|
Camillo Sorgente (14 dicembre 1825 – 2 ottobre 1911), arcivescovo di Cosenza (1874-1911) Figlio di Luigi, architetto, e di Giuseppa Manganella, nacque nella strada delle Galesse, in parrocchia di Sant'Andrea de Lavina. Ordinato sacerdote nel 1848, nel 1850 fu nominato partecipante della ricettizia della Santissima Annunziata Maggiore, di cui sarà parroco e priore dal 1862. Nel concistoro del 4 maggio 1874 fu preconizzato arcivescovo metropolita di Cosenza, ove promosse, con lavori che si protrarranno dal 1882 al 1905, la fabbrica del nuovo seminario che andrà ad integrarsi all'antico. |
|
Nel 1886, su progetto dell'architetto Giuseppe Pisanti, intraprese il ripristino della cattedrale allo stile gotico, con la rimozione delle sovrastrutture barocche; i lavori interessarono in particolare il transetto e il coro, ma non furono immuni da gratuite manomissione che privarono la struttura di parte del proprio vissuto. Fra l'altro fu tolto il trono vescovile settecentesco in marmi policromi, che nel 1900 sarà trasferito nella nostra cattedrale quale dono per il cinquantenario sacerdotale di monsignor Laspro. |
||
A lato il trono vescovile attualmente a Salerno | ||
Questo uso privatistico dei beni delle diocesi che si ritrovano ad amministrare da parte di alcuni vescovi è, dal nostro punto di vista, assolutamente deleterio e censurabile. I beni storico-artistici appartengono, ancor prima che alle cattedrali, alle comunità che ad esse fanno riferimento, quindi sottrarli ad esse è atto, oltre che arbitrario, profondamente lesivo delle loro identità storiche. Anche la nostra cattedrale, senza voler ripercorrere episodi lontani nel tempo, durante la reggenza della diocesi da parte di mons. Pierro ha subito la spoliazione di due importanti opere: un antico Crocifisso e la statua di san Gregorio VII, arbitrariamente trasferite al seminario di Pontecagnano, ove, relegate in un ambito privato, sono sottratte al godimento estetico e alla venerazione dei cittadini salernitani. |
Massimiliano Soriente (24 novembre 1971), pittore Laureato in scienze politiche presso l'Università di Salerno, è un pittore autodidatta che predilige la pittura impressionista e realista; ama creare, soprattutto, paesaggi e nature morte e nel dipingere abbandona completamente il mondo circostante per entrare in un mondo fantastico ed estasiante. Ha partecipato a numerose collettive e ha allestito le personali Cromature costiere (2007), Nel Mistero del Colore (2008), Anima e Colore (2008), Ecco come vi dipingo la vita (2009). Nel 2016 è classificato primo alla terza edizione del concorso Versi sotto gli irmici - la pittura incontra la poesia. Sue opere sono state selezionate per le pubblicazioni dell'Accademia dei Bronzi di Catanzaro Calendario di Arte e Poesia (2018) e Pagine di Arte e Poesia (2020). |
|
Bruno Spampanato (5 agosto 1902 – 4 febbraio 1960), giornalista, politico Figlio di Vincenzo, professore ginnasiale, e di Adelaide Tironi, nel 1919 aderisce al Partito Nazionale Fascista. L'anno successivo collabora a L'Idea Nazionale, a Il Popolo d'Italia e a Il Mattino. Nel 1922 è alla marcia su Roma. Nel 1924 si laurea in giurisprudenza. Fra il 1924 e il 1926 pubblica Divenire fascista, Le origini e lo sviluppo del Fascismo e Un bilancio di partito. Nel 1926 prende la direzione del quotidiano napoletano Lo Stato. Nel 1932 fonda le riviste La Montagna e Politica Nuova e fra 1932 e 1942 pubblica una folta serie di volumi, fra cui La politica finanziaria della Destra storica, Popolo e Regime, Idee e baionette, Democrazia fascista, L'Italia di noi, Uomini nel tempo, Perché questa guerra.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943
si schiera con la Repubblica Sociale Italiana. Dirige a
Roma Il Messaggero e Radio
Fante. Poco prima del 4 giugno
1944 si porta a Milano, presso il comando della Xª flottiglia MAS. Alla fine della
guerra è sottoposto ad epurazione e incarcerato. Liberato il
21 maggio 1947 con l'Amnistia Togliatti, aderisce al Movimento Sociale
Italiano. Fra il 1949 e il 1951 scrive Contromemoriale. In quegli
anni, per breve tempo, è il primo direttore de Il Secolo
d'Italia. |
Alcuni autori indicano la data della morte al 3 febbraio. Il dato qui riportato è tratto dal Portale storico della Camera dei deputati. |
|
Luigi Spina (17 gennaio 1946), filologo, grecista e saggista Nel 1968 consegue la laurea in lettere classiche presso l'Università di Napoli, ove terrà la cattedra di filologia classica fino al 2009. Ha collaborato con diverse altre università, tra cui quelle della Calabria, di Siena, di Strasburgo e con lo studioso francese di retorica antica Laurent Pernot. Nel 2012, per meriti scientifici nel campo dello studio del mondo classico, gli è stato conferito il Praemium Classicum Clavarense. È segretario dell'Associazione Antropologia e Mondo Antico, membro del Centro Antropologia del Mondo Antico presso l'Università di Siena e collaboratore dell'Accademia del Silenzio. Fra le sue pubblicazioni, Il cittadino alla tribuna, Diritto e libertà di parola nell'Atene democratica (1986); La forma breve del dolore, Ricerche sugli epigrammi funerari greci (2000); L’oratore scriteriato, Per una storia letteraria e politica di Tersite (2001); Lucilio, Questioni innaturali (2005). Con Maurizio Bettini, Il mito delle Sirene, Immagini e racconti dalla Grecia a oggi (2007) e con Giorgio Ieranò, Antichi silenzi (2015).. |
Lorenzo Spirito (1933 – 2005), scultore Laureato in medicina a Roma con specializzazione in pediatria, affianca l'attività artistica alla professione. Nel 1974 presenta la prima personale a Salerno, alla galleria Il Campo, alla quale molte altre seguiranno, fra cui si ricordano la Retrospettiva 1980-1993 (Salerno, 1993); Le Penelopi (Ravello, 1996); Il colore scolpito (Salerno, 1997); L'opera dello Spirito (Casa Ragen, Brunico, 1998); Percorsi creativi (Studio 34, Salerno, 2002). E ancora le presenze alla VinArte a Salerno, alla galleria Mapiro di Treviso, al Cultural Artists Open Space di Roma, all'esposizione permanente presso il castello di Arechi. Nel 1993 soggiorna per la prima volta in Versilia per realizzare alcune opere in bronzo presso la Fonderia Bronzarte; lavora poi anche al Laboratorio Marble Studio Stagetti di Pietrasanta, ove nel 1993 presenta una personale presso il Centro culturale Luigi Russo.
Lorenzo Spirito, Penelope, 1993. |
|
Ugo Stanzione (25 maggio 1921 – 5 febbraio 1944), tenente, medaglia d'argento al valor militare alla memoria Nacque in piazza Ferrovia, ove una lapide affissa al civico 39 lo commemora, da Domenico, ferroviere, e da Teresa Parisi. Tenente all’Accademia di Modena, era stato distaccato a Sassuolo, con sede nel palazzo ducale. Qui, il 9 settembre 1943, si scatenava un violento conflitto a fuoco fra gli occupanti del palazzo, circa cinquanta uomini con sei ufficiali, e le truppe corazzate naziste al comando del maggiore Schulze. Costretti ad arrendersi per esaurimento delle munizioni, gran parte degli italiani fu catturata, ma un gruppo comprendente il tenente Stanzione riuscì a sottrarsi e andrà a costituire uno dei primi nuclei partigiani nell'area. Morirà alle Case Catalini a Civago di Villa Minozzo (Reggio Emilia) nel conflitto a fuoco con un criminale che si era infiltrato nel gruppo partigiano e che si era reso responsabile dell'uccisione di un contadino. In sua memoria, il gruppo del quale aveva fatto parte sarà denominato brigata Stanzione. La salma giungerà in città il 20 dicembre 1948. |
Vincenzo Stavolone, Giornata uggiosa. |
Vincenzo Stavolone (7 marzo 1909 – 2 gennaio1991), pittore, poeta Figlio di Raffaele, impiegato, e di Emilia Feliciello, abilitato maestro nelle scuole elementari, nel 1939 si trasferisce a Giffoni Valle Piana, ove sarà dedito all'insegnamento, alla poesia e alla pittura in uno studio che vedrà le frequentazioni, fra gli altri, di Fioravante Cerra e di Pietro Falivena. Le sue attività culturali gli varranno la nomina a socio dell'Accademia Tiberina di Roma. Nel giugno del 2004 è stata allestita una rassegna antologica delle sue opere pittoriche realizzate negli anni fra il 1927 e il 1987. Una raccolta delle sue poesie in un vernacolo personalizzato, Straquezza, è stata pubblicata nel 2005. Il 2 febbraio 1991, ad un mese dalla morte, il comune di Giffoni Valle Piana gli aveva intitolata la scuola elementare e materna della frazione Vassi. |
|
Annibale Sterzi (1° gennaio 1915 – 26 maggio 1942), capitano pilota, medaglia d'oro al valor militare alla memoria Figlio di Luigi, cassiere della Banca d'Italia, e di Linna Mondini, nacque al largo Procida. Allievo della Regia Accademia aeronautica di Caserta, da cui uscirà con il grado di sottotenente pilota da caccia nel 1934, da tenente sarà volontario alla guerra di Spagna con il XXIII Gruppo dell'Aviazione Legionaria, meritandosi due medaglie d'argento al valor militare (1938-1939); una terza la otterrà da capitano per l'attività svolta nei cieli del Mediterraneo e dell'Africa Settentrionale Italiana (1940-1941). Cadde in combattimento durante una missione di scorta a bombardieri sull'isola di Malta nello scontro con uno Spitfire. Gli sarà conferita la medaglia d'oro al valor militare alla memoria con Regio decreto dato in Ravello il 2 giugno 1944 dia Vittorio Emanuele III. |
Renzo Stio (20 settembre1966), docente, scrittore Laureato in pedagogia con voto di 110/100 e lode all'Università di Salerno, ove ritornerà come docente, da dirigente scolastico è stato vicepresidente del Consiglio nazionale di quell'associazione professionale dal 2014 al 2018. Ha pubblicato articoli e numerosi saggi, fra cui Le categorie dell'organizzazione scolastica (2002), Modelli della mente e teorie dell'educazione (con M. D'Aquanno e G. Stanzione, 2003), La mente, l’arte e il Mondo 3 (2005), E se fosse tutto un problema di orientamento? (2018). Ha esordito nella narrativa con la raccolta di racconti Intorno ai quaranta - Uomini e donne in mezzo al guado (2007); nel 2009, fu quinto nella sezione narrativa del Premio di scrittura creativa Lella Razza con Eskimo e Polacchine; nel 2019 ha pubblicato Scholè. |
|
Clemente Tafuri (18 agosto 1903 – 11 dicembre 1971), pittore Figlio di Giovanni, commerciante, e di Rosina Severino, frequenta a Napoli l'Accademia di Belle Arti, dimostrando sin dall'inizio la predisposizione ad una pittura vivace, nutrita di colore e di calore. È da considerarsi uno tra i maggiori artisti figurativi italiani del Novecento; figlio della tradizione del secolo precedente, riesce a ricostruire sulla tela la vita e l’essenza del suo tempo, la tragedia della guerra e le catastrofi della nostra epoca, con una drammaticità ed una potenza che lo pongono vicino ai grandi maestri del passato, Velasquez e Rembrandt tra i primi. Sue opere sono ospitate nei più importanti musei (fra cui i Musei vaticani) e nelle più prestigiose collezioni private. Numerose e nelle maggiori città europee le mostre personali e collettive. Nella pittura di Clemente Tefuri la verità assume un’eloquenza e una forza comunicativa che rivelano come l’Artista sia stato il degno erede di una tradizione, che è fatta di colore, ma anche di musica, di naturale armonia, di calore umano. La sua perizia di disegnatore si assomma all’esuberanza di una tavolozza nella quale la luce del meridione acquista il sapore dei frutti che quella meravigliosa terra esprime. Pietro Annigoni. Tafuri entra nell’anima profondamente, con toni caldi e con un pennellare a volte così violento, a volte musicale, a volte carezzevole che rende il pathos dei suoi soggetti. Enrico Lama. Egli dà alla pittura un significato umano, e in qualche modo un’illustrazione della guerra tra gli uomini nella lotta per la vita; e da ciò derivano delle rappresentazioni reali di miseria e di gloria… L’artista afferma un’arte di cui non si possono temere gli eccessi: e questa constatazione è, ahimè, troppo rara ai nostri giorni per non costituire il migliore omaggio. Patrick De Saint-Leu. |
Clemente Tafuri, in alto: Alluvione nel salernitano; in basso: Autoritratto. |
Felice Tafuri, Lettura. |
Felice Tafuri (12 giugno 1939 – 16 aprile 2019 ), pittore Figlio di Luigi, impiegato, e di Rosa Capriglione, allievo dello zio Clemente, quindi educato all’arte per tradizione, è un pittore figurativo che affronta una tematica moderna e attuale e che riesce sapientemente a sposare l’infinita gamma della sua tavolozza con l’infinita gamma delle sue emozioni, dando vita a figure e composizioni, a paesaggi e marine, dove pure le sue tonalità hanno vibrazioni profonde, ma anche a nature morte pieno di colore e di armonia. È stato posto in rilievo dai critici il suo interesse classico verso l’equilibrio, verso una visione verista che deve essere restituita mediante un’interpretazione ragionata, meditata e costruita, che in virtù della grande padronanza acquisita con l’impegno e l’esperienza, e avvalorata da una solida preparazione, gli consente di caratterizzare la sua tavolozza. Fra le sue esposizioni italiane di rilievo quelle di: Milano, Brescia, Bologna, Trieste, Firenze, San Remo, Santa Margherita Ligure, Montecatini Terme, Chianciano Terme, Marina di Pietrasanta, Napoli, Potenza, Taranto, Bari e Salerno. I suoi dipinti sono presenti in collezioni private oltre che in Italia, in Austria, America, Giappone, Francia e Svizzera. |
|
Lucio Tafuri (27 dicembre 1941), pittore Figlio di Clemente e di Ester Librico, risiede ed opera a Genova. Tra le sue mostre personali si ricordano quelle di Genova (1968), New York (1971), Salsomaggiore (1973), Genova (1975), New York (1980), Messina (1990). Membro di varie accademie, fra le quali l’Ars-Sciences-Lettres di Parigi, sue opere figurano in importanti collezioni private e di enti pubblici. Legato all’arma dei Carabinieri (il padre è l’autore del celebre Salvo D’Acquisto) dipinge nel 2001 Sole d’Inverno, opera che testimonia l’impegno della Benemerita nel sociale, attualmente presso il comando generale dell’Arma a Roma. Armando Ginesi scrisse: Sono stupendi certi suoi volti attraverso i quali, con egregia forza espressiva, egli trasfonde nello spazio circostante le energie vitali e psichiche dei personaggi che riescono ad essere titanici anche nella disperazione. . Lucio Tafuri, Cosimo il chierichetto. |
|
Raffaele Tafuri (27 gennaio 1857 – 1929), pittore Figlio di Leonardo, orologiaio, e di Caterina Mauro, studiò a Napoli, presso l'allora Regio Istituto di Belle Arti (poi Accademia); nel contempo, frequentò lo studio di Stanislao Lista. Del 1880 è la sua prima esperienza espositiva con la Promotrice Salvator Rosa, cui seguiranno una lunga serie di mostre. Sul finire di quegli anni '80 lo troviamo a Venezia, ove lavora privilegiando gli studi dal vero con scorci della città, scene d’interni, particolari di vita quotidiana, descritti con tocco sciolto e acceso, proprio della cromatica napoletana. Intorno al 1905 prende studio a Pedavena (Belluno), ove lavora a soggetti agresti che presenterà alle biennali veneziane. Nel 1929 ritorna a Venezia, ove morirà quello stesso anno. Le più importanti rassegne italiane lo videro presente; fu, inoltre, a Berlino e a Monaco di Baviera (1896), al principato di Monaco (1901), di nuovo a Monaco di Baviera (1902), a Buenos Aires e a Santiago del Cile (1910). Sue opere sono presenti presso il Museo Leonardo da Vinci di Milano, il Museo d'arte di Avellino, la Pinacoteca provinciale di Salerno. Raffaele Tafuri, Guardando in un canale veneziano in una giornata estiva. |
Pina Testa (25 novembre 1958), ballerina Alunna del Liceo classico Torquato Tasso, ha studiato presso la scuola di ballo del teatro San Carlo di Napoli, ove, nel 1977, consegue il diploma che l'abilita sia insegnante che ballerina. Diventa prima solista e poi, nel 1987, prima ballerina, il che le permetterà di ricoprire tutti i ruoli più importanti del repertorio classico. Durante la sua carriera, ha vinto numerosi premi e ha danzato in rassegne prestigiose quali il festival di Spoleto e il festival de L’Habana di Cuba. Ha lavorato con i più noti coreografi, tra cui Peter Shaufuss, Derek Deane, Rudolf Nureyev, Roberto Fascilla, Ricardo Nunez, Zarko Prebil, Luc Bouy ed Alicia Alonso. Suoi partner sono stati Marco Pierin, Vladimir Vassiliev, Vladimir Derevianko, Raffaele Paganini, Lazaro Careno. È direttice della Compagnia salernitana del Balletto dal 1977 e dal 1978 del Professional Ballet; è coreografa al teatro Verdi dal 1995 e dal 1997 al Premio Charlot; è presidente del Teatro delle Arti dal 2004. |
|
Rosa Alba Testamento (1° aprile 1977), politica Trapiantata a Venafro, quindi ad Isernia, laureata in conservazione dei beni culturali presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e in archeologia presso l’Università del Molise di Campobasso, insegnante di storia dell'arte, è stata eletta con il Movimento 5 Stelle per la XVIII legislatura (2018-2022) nel collegio uninominale Molise 01 - Isernia. È stata membro della 7ª commissione (Cultura, Scienza e Istruzione). Dal 23 febbraio 2021 era passata nel Gruppo misto. |
|
Angelo Tofalo (20 aprile 1981), politico Ingegnere per laurea conseguita nel gennaio 2003 presso l'Università degli studi di Salerno con specializzazione in idraulica-geotecnica conseguita presso la stessa università nel 2007, è candidato dal Movimento 5 Stelle per la XVII legislatura (2013-2018) della Camera dei deputati, risultando eletto nella circoscrizione Campania 2. Sarà alla 4ª commissione (Difesa), alla 8ª (Ambiente, territorio e Lavori pubblici) e al comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Nel 2016 fu coinvolto in una sorte di spy story fra una coppia di faccendieri di San Giorgio a Cremano, Annamaria Fontana e il marito Mario Di Leva, poi arrestati, nel gennaio 2017, dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli sotto l'accusa di traffico internazionale di armi, e Khalifa Ghwell, ex primo ministro di uno dei governi libici susseguitasi alla morte di Gheddafi. Per questi fatti, la Magistratura non formalizzò accuse nei suoi confronti. Confermato alla Camera dei deputati per la XVIII legislatura (2018-2022) con elezione nel collegio plurinominale Campania 2 - 03, è stato sottosegretario alla Difesa nel 1° e nel 2° governo Conte (13 giugno 2018-4 settembre 2019 e 13 settembre 2019-12 febbraio 2021. Il 3 novembre 2018 è stato nominato membro del Consiglio nazionale anticontraffazione (Ministero dello Sviluppo Economico), con durata biennale. |
Almerico Tomaselli (5 gennaio 1899 – 1993), pittore, scrittore,
Piemontese d'adozione, nacque alla via
allora Pietro Giannone, oggi delle Botteghelle, da Felice, ingegnere, e da
Anna Cristiano. Nel corso della sua lunga carriera artistica ha attraversato
varie correnti, dal Futurismo fino al Surrealismo, che abbraccia già a
partire dagli anni Cinquanta. Nel 1955 è invitato alla Quadriennale di
Roma, che nell'edizione successiva (VIII, 1959) gli dedicherà un intero
padiglione. Promotore di molte iniziative culturali, è stato il primo a
portare i pittori piemontesi ad esporre in Campania, tanto che le rassegne
Raduno dei pittori piemontesi in Costiera Amalfitana, accompagnate da
suoi cataloghi, lo resero celebre sia in Campania che in Piemonte. Fra gli
altri eventi alla cui organizzazione collaborò, notevole la mostra Moda
Stile Costume, figure di un’ epoca, 1900-1961 allestita al PalaVela di
Torino in occasione di Italia ’61.
Almerico Tomaselli, Vecchia cartiera nella valle dei mulini ad Amalfi. |
Aniello Torretta (13 dicembre 1947 – 27 marzo 2008), pittore Figlio di Vincenzo, scalpellino, e di Anna Siano, frequentato il primo anno di Istituto d’Arte, scelse di abbandonare la scuola e decise di vivere in libertà, scevro dai vincoli che la società imponeva. Durante la sua attività artistica non dipinse solo su tele, ma anche su supporti occasionali come foglie, legno, pietre, muri e spesso senza servirsi neppure di colori veri e propri, usando a volte direttamente le mani. Al borgo marinaro di Pastena portò a termine un’opera di straordinaria bellezza, dipingendo sui muri una serie di donne dai colori ricchi e vivaci, purtroppo andata perduta per effetto della salsedine e degli agenti atmosferici. |
Stefano Trapanese (30 luglio 1963), pittore
Autodidatta,
diplomato perito industriale ad indirizzo informatico nel 1981, abbandona il
lavoro nel 2010 e si dedica totalmente alla pittura. Portato alla
realizzazione di immagini sacre, nel 2011 firma un suggestivo San
Matteo e l'angelo, che andrà collocato nella Cittadella Giudiziaria di
Salerno. Nel 2012 realizza per la cattedrale di Vallo della Lucania la
Conversione di San Pantaleone. Il 2013 lo trova alle prese col suo più
importante incarico: la realizzazione de sette dipinti per decorare il
soffitto della chiesa della Santissima Annunziata di Montano Antilia. Nel
2014 realizza Il battesimo di Cristo per la chiesa di San Giovanni
battista di Laurito.
Stefano Trapanese, San Matteo e l'angelo, 2011. |
Beniamino Trinchera (1828 – dopo il 1898), ingegnere di porti e fari Frequentata la Scuola di Applicazione, giungendo al termine del secondo biennio nel 1855 e venendo approvato ingegnere di porti e fari nell’esame di uscita (1856), effettua degli interventi di ripristino del muro di sostegno della via Partenope a Napoli. Nel 1874 è ingegnere di II classe; l'anno successivo è addetto alle opere del porto di Salerno ed è ingegnere del Genio Civile. Torna a Napoli nel 1888 per lavori di riordino dell’intero litorale tra Castel dell’Ovo e Mergellina: Il progetto prevede nuove opere al muro di sostegno di via Partenope e una nutrita serie di frangionde per difendere dal mare tanto la stessa via Partenope, quanto la strada che conduce a Castel dell’Ovo. È stato socio corrispondente del Reale Istituto di incoraggiamento di Napoli e dell’Accademia Gioenia di Catania, socio del Collegio degli Ingegneri di Napoli, socio onorario del Collegio degli Ingegneri di Catania. Ha pubblicato numerosi saggi fra cui: Studii idrodinamici nautici e commerciali sul vecchio porto di Salerno e progetto di un nuovo porto nella medesima città (1865, immagine a lato), Sulla materiale struttura delle gettate a mare (1867), Sulla sistemazione ed ampliamento del porto di Genova (1876), Porto più adatto a Napoli pel bonificamento e abbellimento dei bassi quartieri (1885), Nuovo sistema per la costruzione delle opere a mare, proposto per due bacini da raddobbo in Genova (1887). |
Gianni Turchetta (1958), critico letterario Laureato presso l'Università Statale di Milano, vi è docente di letteratura italiana moderna e contemporanea. Ha dato alle stampe. fra l'altro, Dino Campana: biografia di un poeta (1985, nuova edizione 2003), premio Gandovere-Sergio Antonielli per la critica 1985; Cultura di Campana e significati dei «Canti Orfici»,(1985); Gabriele D'Annunzio (1990); La coazione al sublime: retorica, simbolica e semantica dei romanzi dannunziani (1993); Il punto di vista (1999); Critica, letteratura e società: percorsi antologici (2003); Il torrente e la gora: esperienza del viaggio e paradossi della temporalità nel pellegrinaggio di Dino Campana (2011); L’importanza di essere confusi: ancora sugli «occhi chiusi» di Tozzi (2011); La coazione al sublime nel Novecento letterario italiano: peripezie di una impossibile necessità (2014); «E questa storia che m'intestardo a scrivere»: Vincenzo Consolo e il dovere della scrittura (2019); Vita oscura e luminosa di Dino Campana, poeta (2020). |
Mariano Turco (20 gennaio 1958), colonnello, allenatore della Salernitana femminile Già alunno del Liceo ginnasio statale Francesco De Sanctis, laureato presso l'Università degli studi di Perugia in scienza della formazione-coordinamento delle attività di protezione civile, ha percorso le tappe della carriera militare da sottotenente presso il 1° reggimento Nizza Cavalleria a Pinerolo (1979), alle operazioni nazionali Vespri Siciliani a Palermo e Partenope a Napoli e a quelle internazionali in Bosnia ed Erzegovina (1997) e in Cossovo (1999), fino all'incarico, da tenente colonnello, di comandante-direttore del carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (2007-2009). Collocato in ausiliaria con il grado di colonnello il 1° luglio 2017, ha assunto il ruolo di tecnico della Salernitana calcio femminile nel 2019, riuscendo a portare la squadra alla promozione in serie C nel 2022. |
|
Michele Vargas Macciucca (22 giugno 1733 – 2 novembre 1795), storico Duca e Grande di Spagna di prima classe per successione al nonno, nacque da Giovanni Crisostomo, marchese di Vatolla, all'epoca regio auditore in Salerno, e da Rosa Ximenes de Noballos. Studiò presso il seminario di Caserta e il Real collegio di San Carlo alle Mortelle in Napoli. Scrisse Delle antiche colonie venute in Napoli (2 volumi, 1764 e 1773, con Jacopo Martorelli); Brevi notizie del casale di Pietrabianca (1770); Territorio napoletano antico e nuovo (1774); Tabula scenographica Palaepolis et Neapolis (1780); Spiegazione di un raro marmo greco, nel quale si vede l'antico modo di celebrare i giuochi olimpici (1791). Alla metà degli anni sessanta del suo secolo fu condannato ad un anno di confino ad Ischia per una questione di donne. Secondo alcune fonti dell'epoca avrebbe fatto parte della libera Muratoria napoletana, per le sue relazioni con padre Isidoro Bianchi, noto massone. Fu in corrispondenza con Eleonora de Fonseca Pimentel e con Patrizio Rosselli, barone di Belmonte, padre di Clino, che sarà martire della repressione seguita alla caduta della Repubblica Napoletana del 1799. |
Gabriele Vassallo (1° maggio 1993), pallanuotista Portiere prima della Rari Nantes Salerno, in giovanile e prima squadra (2003-2013), poi della Canottieri Napoli, con la Nazionale under-17 è campione d'Europa a Stoccarda 2010, titolo bissato due anni dopo con la Nazionale under-19 a Canet-en-Roussillon. Nel 2013 è oro con la Nazionale under-20 al campionato del mondo di categoria a Szombathely. |
Giacinto Vicinanza (5 ottobre 1882 – 28 giugno 1916), capitano, medaglia d'oro al valor militare alla memoria (decreto del 22/07/1916) Figlio di Stanislao, negoziante, e di Alessandrina Barbaro, militare di carriera, alla guerra Italo-turca (1911-1912) era stato insignito di una medaglia d'argento e di una di bronzo. Nel maggio 1916, da capitano, assunse il comando della 5ª compagnia del 47° reggimento Ferrara che, il 28 giugno, fu mandata all'assalto di una trincea sul Carso. Alla testa della sua compagnia, - recita la motivazione della medaglia d'oro - attaccava, con slancio ammirevole, una forte trincea nemica; conquistatala, sebbene restasse ferito, piuttosto gravemente ad un fianco, continuava ad incitare i suoi soldati a strappare al nemico tutta intera la posizione. Nel momento poi, in cui raggiungeva l’intento, cadeva nuovamente e mortalmente ferito, e, prima di spirare, dava disposizioni per evitare che il micidiale fuoco nemico, che colpiva sul fianco sinistro la sua compagnia, avesse i suoi terribili effetti. San Martino del Carso, 28 giugno 1916. |
Imma Vietri (21 ottobre 1969), politica Diplomata di liceo scientifico, libero professionista, già portavoce provinciale di Fratelli d'Italia, componente dell'ufficio di presidenza dell'assemblea nazionale e componente della direzione nazionale dello stesso partito, candidata nel 2020 nella circoscrizione di Salerno a sostegno del candidato presidente della regione Campania Stefano Caldoro, per la XIX legislatura (2022-in corso) è stata eletta alla Camera dei deputati nel collegio urinominale Campania 2 - P05 per le liste collegate in coalizione Lega-Forza Italia-Fratelli d'Italia-Noi Moderati aderendo, poi, al gruppo Fratelli d'Italia; sarà membro della 12ª commissione (Affari sociali). |
Stefano Vietri (4 ottobre 1894 – 12 settembre 1943), brigadiere di Pubblica Sicurezza Figlio di Fortunato e di Teresa D'Amore, nel 1943 era in servizio presso la questura di Napoli quando, il 10 e l'11 settembre, si ebbero i primi scontri fra tedeschi e militari italiani intorno ad alcune caserme e alla centrale telefonica. Nel pomeriggio del giorno successivo, domenica 12, i tedeschi facevano avanzare una colonna motorizzata che, proveniente da Capodichino, penetrò in città sparando a zero sulle case e lungo le strade, per andare ad attaccare le contraeree italiane, il 21° Centro di avvistamento a Castel dell'Ovo, la caserma dei carabinieri Pastrengo. Nella disperata resistenza, preludio alle Quattro Giornate, che si avranno dal 27 al 30 settembre, cadrà il brigadiere Vietri colpito da una raffica di mitra.. |
|
Anna Villani (21 giugno 1966), maratoneta Quattro volte campionessa italiana di mezza maratona (1985, 1991, 1992, 1993), vincitrice della maratona d'Italia di Modena (1989), partecipò alla 10ª Coppa del mondo di maratona (Londra 1991), ove contribuì alla conquista della medaglia d'argento per la squadra italiana composta con Antonella Bizioli e Laura Fogli. Prese parte ai Giochi olimpici di Barcellona 1992 conquistando il ventesimo posto. Alla 9ª Coppa europea di maratona (Helsinki 1994)contribuì alla conquista della medaglia d'oro per la squadra italiana composta con Maria Curatolo, Ornella Ferrara, Rosanna Munerotto, Bettina Sabatini e Laura Fogli. |
|
Roberto Visconti (12 giugno 1930 – 5 maggio 2019), politico Nacque da Alfonso, ferroviere, e da Concetta Marsilia. Laureato in architettura, fu eletto al Senato per la IX Legislatura (1983-1987) con il Partito Comunista Italiano. Fu segretario dell'8ª commissione (Lavori pubblici e Comunicazioni) e membro di quella speciale per l'esame dei provvedimenti recanti interventi per i territori colpiti dagli eventi sismici, nonché della commissione di controllo sugli interventi nel Mezzogiorno. Rieletto per la X legislatura (1987-1992) con lo stesso partito, che dal 3 febbraio 1991 muterà la denominazione in Partito Democratico della Sinistra, fu ancora nell'8ª commissione e in quella speciale per l'inchiesta sui terremoti in Basilicata e Campania. |
Vincenzo Maria Vita (16 gennaio 1952), politico Giornalista, già esponente del Partito di Unità Proletaria, entrò a far parte del PCI nel 1984. Eletto alla Camera dei deputati per la XIII legislatura (1996-2001) in Lazio, nel collegio di Marino, ha ricoperto il ruolo di sottosegretario del Ministero delle Comunicazioni dal 1996 al 2001, ottenendo l'incarico nel 1° governo Prodi e mantenendolo nel 1° e nel 2° D'Alema e nel 2° Amato. È stato uno degli ideatori della legge 28/2000 sulla par condicio. Per la XVI legislatura (2008-2013), in presenza di una legge elettorale che sottrae agli elettori la scelta dei parlamentari demandandola alle dirigenze dei partiti, fu designato al Senato nella lista del Partito Democratico per la regione Lazio ed è stato nella 7ª commissione (Istruzione pubblica e Beni culturali) ricoprendone il ruolo di vicepresidente. |
Mario Vitale (1° aprile 1928 – 25 ottobre 2003), attore Figlio di Carmine, pellettiere, e di Carmela Brucalo, fisico atletico e volto accattivante, fu scelto da Roberto Rossellini quale protagonista, a fianco di Ingrid Bergman, di Stromboli terra di Dio (1950). A seguito della critica positiva, scelse di dedicarsi al cinema e recitò in rapida successione in diversi film, fra i quali il migliore fu certamente Domenica d'agosto di Luciano Emmer di quello stesso anno. Seguiranno, ma di qualità decisamente inferiore, Serenata tragica: guapparia di Giuseppe Guarino (1951), Destino di Enzo Di Gianni e Domenico Gambino (1951), La peccatrice dell'isola di Sergio Corbucci (1952), Il prezzo dell'onore di Ferdinando Baldi (1953), Perdonami!, di Mario Costa (1953), Il barcaiolo di Amalfi di Mino Roli (1954). |
|
Alcuni autori indicano la data di nascita al 25 marzo 1928; altre al 1° aprile 1923. Il dato qui riportato è stato rilevato dal registro dei nati nel 1928 dello Stato Civile del comune di Salerno. |
Simone Vitale (15 aprile 1976 – 24 maggio 1999), vigile del fuoco ausiliario, medaglia d'oro al merito civile alla memoria Figlio di Giovanni, giornalista corrispondente da Salerno de La Gazzetta dello Sport, e di Maria Rosaria Lambiase, portiere della squadra di pallanuoto Rari Nantes Nuoto Salerno, era sul treno che nella notte fra il 23 e il 24 maggio 1999 riportava in città i tifosi della Salernitana dopo la partita di Piacenza che aveva sancito la retrocessione della squadra in serie B. Nella galleria Santa Lucia fra Nocera e Salerno, sul treno fu appiccato un incendio nel quale perirono due minorenni, una terza persona e Simone, che si era attardato nel disperato e vano tentativo di portare soccorso. Il 28 dicembre 2004, con decreto presidenziale, gli sarà conferita la medaglia d'oro al merito civile col la motivazione: Vigile del fuoco volontario, libero dal servizio, con encomiabile altruismo perdeva la giovane vita mentre prestava soccorso ad altri viaggiatori in difficoltà su di un treno in fiamme. Fulgido esempio di umana solidarietà e di spirito di abnegazione. A lui sarà intitolata la piscina coperta del lungomare Clemente Tafuri. |
|
Anna Rita Vitolo (16 aprile 1976), attrice Diplomata presso il Liceo classico Francesco De Sanctis nel 1995 e laureata in Letteratura Teatrale Italiana presso l'Università degli Studi di Salerno nel 2003, aveva iniziato l'attività teatrale con la frequenza (1997-2000) dell'Accademia dello Spettacolo diretta da Antonio Casagrande, cui si affiancheranno numerosi stage di perfezionamento contestualmente al pratico calcare dei palcoscenici. Approda al cinema nel 2010 con il cortometraggio Tutte le donne, per la regia del concittadino Luca Granato, cui seguono gli altri corti Ma tu rimani (2011) e La mente crea la materia (2012), entrambi per la regia di Gino Vitolo, e Tonino, regia di Gaetano Del Mauro (2019); dello stesso anno è il lungometraggio Il Giorno più bello del mondo, per la regia di Alessandro Siani. In televisione, appare nelle serie per la regia di Saverio Costanzo L'amica geniale (2018, Rai1) e L’Amica geniale – Storia del nuovo cognome (2020, Rai1). |
Federico Alberto Wenner junior (12 Settembre 1835 – 4 luglio 1931), industriale tessile Figlio di Federico Alberto senior e di Rosalia Sulzberger, nel 1880, con il fratello Giulio, sostituì il padre nella gerenza dell'impresa tessile Schlaepfer Wenner & C. operante dal 1835 nella valle dell'Irno, in territorio di Salerno e Pellezzano, assumendone la direzione commerciale ed amministrativa. Sotto la sua gerenza, nel 1885, fu ampliata la tessitura dipendente di Angri e lo stesso polo di Fratte vide il nascere di un nuovo impianto sulla riva destra dell'Irno. Nello stesso anno, fu istituita una Cassa di Soccorso per operai vecchi ed invalidi, che negli anni vedrà una dotazione fino a duecentomila lire. Nel 1912 fu sostituito nella gerenza dal figlio Federico Giulio. Morirà nella casa a Fratte che era stata del padre. |
Donato Zoppo (11 ottobre 1975), saggista, conduttore radiofonico Laureato in giurisprudenza presso l'Università di Salerno, collaboratore del mensile Audio Review e del web magazine Jam, dal 2007 conduce Rock City Nights sulle frequenze di Radio Città BN. È autore di una nutrita serie di saggi a tema musicale fra i quali Premiata Forneria Marconi 1971-2006 (2006); Amore, libertà e censura. Il 1971 di Lucio Battisti (2011); Questo piccolo grande viaggiatore. Claudio Baglioni in 100 pagine (2012); King Crimson. Islands (2013); La Filosofia dei Genesis. Voci e maschere del Teatro Rock (2016); Una chitarra tra Napoli e il mondo. Conversazioni con Mauro Di Domenico (2017); Il nostro caro Lucio. Storia, canzoni e segreti di un gigante della musica italiana (2018); Con il nastro rosa. L'ultima canzone di Mogol e Battisti e la fine del sogno (2020).. |
Angelandrea Zottoli (5 settembre 1879 – 22 aprile 1956), critico letterario Figlio dell’ingegner Francesco e di Luisa Lanzara, si iscrisse ad ingegneria a Roma, per poi passare a giurisprudenza a Napoli, ma, laureatosi, finì con lo scegliere la carriera di funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1906 conobbe Cesare de Lollis e quando, l’anno successivo, questi prese la direzione della rivista La Cultura entrò nel gruppo redazionale. Fra il 1914 e il 1915 partecipò ad un’infuocata campagna giornalistica con un gruppo neutralista, ma poi dovette combattere l’intera guerra, prima con il grado di capitano, poi come maggiore; nel corso del conflitto perdette il fratello Donato, sottotenente dei granatieri. Nel 1920-21, quando alla pubblica istruzione era ministro Benedetto Croce, Zottoli, allora ispettore generale, ebbe un scontro con il filosofo, nonostante lo considerasse un'amico, e si dimise; passerà un ventennio prima della riconciliazione. Antifascista della prima ora, quando cadde il regime non volle partecipare all’impegno politico, ma accettò la carica di consigliere di Stato; fu poi commissario all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana (Treccani), socio dell’Accademia dei Lincei, presidente della Federazione Nazionale della Stampa. La sua opera di critico letterario si concretizzò con la pubblicazione dei volumi Leopardi, storia di un’anima (1927); Umili e potenti nella poetica del Manzoni (1931 e 1942); Il sistema di don Abbondio (1933); Dal Boiardo all’Ariosto (1934); Di Matteo Maria Boiardo, discorso (1937); Giacomo Casanova (1945). |
19.12.33, Lettera autografa di Zottoli a Flora per aggiornarlo sui lavori intorno all’opera del Boiardo, che uscirà in due volumi nel 1937. |
Alcuni autori indicano la data di morte al 23 aprile. Il dato qui riportato è stato rilevato dall'annotazione a margine nel registro dei nati nel 1879 dello Stato Civile del comune di Salerno. |
Zuzu (11 gennaio 1996), fumettista, al secolo Giulia Spagnulo Già allieva di liceo classico, si trasferisce a Roma per studiare illustrazione all'Istituto Europeo di Design, ove si laurea nel 2017. Dal suo progetto di tesi di laurea, nasce Cheese (2019) per la Coconino Press; il volume avrà favorevoli recensioni e andrà in ristampa già ad una settimana dall’uscita, divenendo uno dei casi editoriali di quell’anno, tant’è che al 47º Premio di Satira politica di Forte dei Marmi vincerà la categoria romanzo a fumetti e al Premio Micheluzzi del Napoli Comicon sarà giudicato migliore opera prima, mentre Zuzu (pseudonimo dal vezzeggiativo datole dal padre da bambina) sarà migliore autore esordiente ai premi Cecchetto del Treviso Comic Book Festival e Gran Guinigi del Lucca Comics & Games. Nel 2018 aveva partecipato, con la stessa editrice e il Ministero dei Beni Culturali, al progetto Fumetti nei Musei, pubblicando l’albo Super Amedeo per il Museo Archeologico nazionale di Napoli, cui faranno seguito Il tuo numero di telefono, in Cinque (Coconino Press 2020), Red, in Now n. 8 (Fantagraphics 2020), Life Saviour, in Strapazin n. 141 (2020). Dal 4 dicembre 2020, pubblica la striscia settimanale Nuovo sentimento sul settimanale Internazionale. |