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a cura di Vincenzo de Simone

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Senato

del Regno

 

Saverio Fava (7 luglio 1832 – 2 ottobre 1913), diplomatico

Figlio di Francesco, controllore dei dazi indiretti, e di Nicoletta Paoletta Profitti, intraprese la carriera consolare per il regno delle Due Sicilie il 23 maggio 1853 con la destinazione ad Algeri in qualità di viceconsole. Dopo alcuni trasferimenti (a Genova, 1855; a Trieste, 1857; a Marsiglia, 1859), il 20 giugno 1860 fu destinato a Torino; promosso console di seconda classe il 16 agosto successivo, fu dirottato su Monaco di Baviera, ma il 7 settembre Napoli vedeva l'ingresso dei garibaldini, per cui, colpito dall'ostracismo del governo dittatoriale, fu esonerato l'11 ottobre e posto in aspettativa il 9 giugno 1861 dal governo italiano.

Riammesso nel servizio diplomatico il 18 maggio 1862, fu destinato a Berna con il grado di segretario di legazione di prima classe; a L'Aja, ove era stato trasferito su sua richiesta, lo raggiunse, nel dicembre 1867, la promozione a consigliere di legazione. Dopo una veloce permanenza ad Istanbul nel 1868, alla fine dello stesso anno fu destinato a Bucarest quale console generale: vi rimase undici anni e dal 1878 in qualità di ministro plenipotenziario.

Con lo stesso grado, nel 1879, fu destinato a reggere la legazione di Rio de Janeiro, ma egli stesso fece notare al ministro degli Esteri (forse con sottile sarcasmo, visto che egli si considerava emarginato per i suoi trascorsi borbonici) che l'imperatrice del Brasile era una principessa dei Borboni-Napoli, zia dell'ex re Francesco, per cui si chiedeva se ciò non determinasse un conflitto di interessi; in conseguenza di ciò, ebbe per nuova destinazione Buenos Aires. Quella che considerò una conferma dell'ostracismo alla sua persona giunse nel 1881 con la destinazione a Washington, allora considerata dal Corpo diplomatico la peggiore sede possibile per l'inconsistenza politica degli Stati Uniti.

Il ventennio americano di Fava (vi rimarrà fino al 18 aprile 1901) fu caratterizzato da una lunga crisi diplomatica fra i due stati innescata proprio dal suo atteggiamento intransigente nella difesa dei diritti degli immigrati italiani, in particolare in occasione di un linciaggio verificatosi nel 1891 a New Orleans. La sua ferma presa di posizione, sostenuta dal Regio governo, portò non solo al pagamento di indennità alle famiglie delle vittime, ma anche all'elevazione della delegazione italiana negli USA a livello di ambasciata, di cui Fava fu il primo titolare. Con il rientro dagli Stati Uniti terminava la travagliata carriera diplomatica.

Intanto, era stato creato senatore del Regno per nomina del 17 novembre 1898 convalidata il 24. Il 7 luglio 1901 gli fu concesso il titolo di conte.

 

 

Alcuni autori indicano Nicoletta Paoletta Profitti come moglie di Fava. Che ne fosse la madre è stato rilevato dall'Archivio storico del Senato e confermato dal registro dei nati nel 1832 dello Stato Civile del comune di Salerno.