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a cura di Vincenzo de Simone

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Gaetano Esposito,

Tentazione.

Gaetano Esposito (17 novembre 1858 – 7 aprile 1911), pittore

Figlio di Antonio, marinaio, e di Fortunata Principe, nacque al vicolo degli Angeli, nelle Fornelle. Ebbe i primi insegnamenti di disegno da Gaetano d'Agostino; notato da Domenico Morelli, del 1872 è il suo interessamento che gli assicura l'ammissione e il pensionato presso il Regio Istituto di Belle Arti di Napoli ove, oltre ai normali corsi accademici, frequenta la scuola serale di Stanislao Lista.

Nel 1877, dopo aver partecipato a diverse mostre partenopee, vince con due disegni un viaggio di studio a Firenze; ma il suo modello rimane la pittura del Seicento napoletano, traendo grande ispirazione dai valori tonali di Bernardo Cavallino e di Massimo Stanzione. Oltre alle varie tematiche di genere, spesso venate di patetismo, e a quelle religiose, dipinge numerosi ritratti, nei quali eccelle. Tra le sue opere restano notevoli Simm'arrivate (1882), Tentazione (1883), In chiesa (1893), Attesa (1897) e le vedute paesaggistiche, in particolare Palazzo di Donn'Anna a Posillipo (1893) e Marina di Napoli (1897). È attivo anche nella decorazione di edifici, fra cui il Caffè Gambrinus (1887) e il palazzo della Borsa a Napoli (1897-98).

Gli anni immediatamente anteriori al 1897 sono quelli nei quali il suo studio è frequentato dall'altro salernitano Ulisse Caputo, anch'egli in fuga dalla visione morelliana, che per molti versi lo prenderà a maestro. 

Già in precarie condizioni psichiche, rimarrà sconvolto dal suicidio per questioni di cuore di una sua giovane allieva, il che lo porterà a sua volta a togliersi la vita a Sala Consilina.

 

Gaetano Esposito,

I pescatori.