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Alfonso Pecoraro Scanio (13 marzo 1959), politico Figlio di Giuseppe, avvocato, e di Ileana Petretta, maestra elementare, nel 1981 si laurea in giurisprudenza, succederà al padre nello studio legale di questi. Iniziata l’attività politica con i movimenti nonviolenti, nel 1985 è uno dei primi consiglieri comunali dei Verdi nel Sud, a Salerno, e nel 1987 assessore nella prima giunta rosso-verde della città; poi consigliere regionale della Campania e, dal 1992, consigliere comunale a Napoli. Eletto alla Camera dei deputati nel collegio di Napoli per le legislature dalla XI alla XIV (1992-2006), vi sarà automaticamente designato anche per la XV (2006-2008), quando la legge elettorale a liste bloccate sottrasse agli elettori la scelta dei parlamentari demandandola ai partiti. Nel corso della XI legislatura, fu primo firmatario del progetto di legge (convertito nella legge 473 del 1993) Nuove norme contro il maltrattamento degli animali e, nel corso della XII, del progetto (convertito nella legge 589 del 1994) Abolizione della pena di morte nel codice penale militare di guerra. È stato sostenitore dei referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti, la caccia, il nucleare e di numerose campagne in difesa dell'ambiente. Ministro delle Politiche agricole e forestali nel 2° governo Amato (2000-2001), il 17 maggio 2006 è ministro dell’Ambiente nel 2° governo Prodi, il cui programma aveva contribuito a formare facendosi portavoce, in particolare, della necessità del riconoscimento dei diritti delle civili coppie di fatto, del ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq e della lotta al precariato mediante il superamento della Legge 30 del 2003. Nel 2008 fu presentata in Parlamento una mozione di sfiducia nei suoi confronti dalle forze politiche di opposizione che lo ritengono tra i principali responsabili della emergenza dei rifiuti in Campania; la mozione non arriverà al voto in aula per la caduta del governo. È autore dei saggi Il Principio di Precauzione (con Grazia Francescato, 2002) e Le Vie dell'Acqua (con Maurizio Montalto, 2006). |