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a cura di Vincenzo de Simone

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Armando Schiavo (27 ottobre 1908 – 1° giugno 1995), storico dell'architettura

Figlio di Vincenzo, industriale, e di Rachele Bevacqua, fratello maggiore della pittrice Olga, laureato in ingegneria alla Federico II di Napoli nel 1932, nel 1936 è fra i primi laureati in architettura presso lo stesso ateneo. Del 1935 è il suo primo studio sul monastero cittadino di San Benedetto, cui seguiranno quelli sugli archi acuti in provincia di Salerno e sulle torri sacre in Campania. Del 1941 è Monumenti della Costa d'Amalfi, vasta monografia che rimane fondamentale quale base di studio sui centri della Divina. Trasferitosi a Roma, la formazione tecnica, unita ad una cultura storica e umanistica, gli permette di consegnare alla storia dell'architettura una lunga serie di articoli e volumi su palazzi e monumenti della capitale; fra i primi, l'Aldobrandini al corso, la Cancelleria, palazzo Piombino-Margherita, l'Altieri, l'ex convento degli agostiniani oggi Avvocatura dello Stato e le ville Ludovisi, la Farnesina e Pamphili; fra i secondi, basti ricordare la Fontana di Trevi, con la monografia sulle opere di Nicola Salvi, e la meridiana di Santa Maria degli Angeli. Ma egli è ricordato soprattutto quale specialista di Michelangelo, con oltre venti lavori a partire dal 1949, fra cui un saggio sul progetto per San Pietro e due poderosi volumi frutto di ricerche sull'opera michelangiolesca condotte negli archivi vaticani. Presso la Curia pontificia Schiavo fu in grande considerazione e ricevette onori e riconoscimenti, con il culminati nel giugno 1985, quando è nominato presidente dell'Accademia artistica dei Virtuosi al Pantheon (fondata nel 1542), carica che manterrà per il decennio successivo.