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a cura di Vincenzo de Simone

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Giacomo Guarna ( novembre 1452), condottiero, detto Giacomaccio da Salerno

Patrizio salernitano del sedile di Porta Rotese, figlio di Cola Matteo, giureconsulto presso Francesco Sforza, e di Angela; fratello di Giovanni, anch'egli condottiero. Il 27 luglio 1444 entrò anch'egli al servizio dello Sforza, nel cui esercito militerà per poco meno di un decennio, al comando di trecento cavalli, con un contratto biennale; allo scadere, si vide confermato l'ingaggio con un aumento della truppa a quattrocento cavalli e cinquanta fanti.

Posto a presidio di Cremona, dote di Filippo Maria Visconti per la figlia Bianca Maria che aveva sposato lo Sforza, nel 1446 vanificò prima il tentativo del Visconti di rimpossessarsi della città, poi quello di stringerla d'assedio da parte della repubblica di Venezia. Stretto, poi, un patto fra lo Sforza e Venezia contro Milano, nella primavera del 1449 Giacomo fu inviato a contenere la penetrazione nel Novarese delle truppe del duca di Savoia, alleato dei milanesi; lo scontro decisivo avvenne il 23 aprile e vide la rotta delle pur preponderanti schiere savoiarde. La guerra si concluse con la Sforza insignorito della stato milanese; la vittoria portò a Giacomo, oltre il titolo di cavaliere aurato, i feudi piacentini già appartenuti ai conti Scotti e case ed altri beni in Cremona con lo status di patrizio cremonese.

Morirà mentre, rovesciate ancora le alleanza, sarà impegnato contro i veneziani sul fronte occidentale dello Stato milanese. Per la sua sepoltura, il figlio Bartolomeo farà erigere la cappella di San Pietro Martire nella chiesa di San Domenico in Cremona.