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a cura di Vincenzo de Simone

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Agnese De Donato, courtesy Fondazione Filiberto Menna, Centro Studi di Arte Contemporanea.

Filiberto Menna (11 novembre 1926 – 9 febbraio 1989), storico e critico dell'arte moderna

Figlio di Alfonso e di Gemma Giuliano, sposerà a Roma, il 15 giugno 1959, la poetessa Bianca Pucciarelli, in arte Tomaso Binga. Docente universitario dapprima a Salerno, poi presso La Sapienza di Roma, è autore di numerose pubblicazioni fra cui una monografia dedicata a Mondrian (1962, riedita nel 1999), cui segue, nel 1967, quella su Prampolini, che rivelano interessi rivolti soprattutto alle tematiche del moderno e delle avanguardie; è  del 1968 il libro più impegnato in questa direzione: Profezia di una società estetica, riedita nel 2001. Del 1975 è il suo libro più noto: La linea analitica dell'arte moderna, cui segue, nel 1980 una riflessione sullo statuto della critica in Critica della critica. Nel 1982 pubblica Quadro critico, dalle avanguardie all'Arte Informale. Industrial design (1962) e La regola e il caso, architettura e società (1970) raccolgono, invece, i suoi interventi più direttamente rivolti al tema della progettazione architettonica.

La sua attività di critico d'arte comincia nel 1960, dapprima su Il Mattino, poi su Telesera e Il Globo, infine, su Paese sera, (1978-1989) dove, caso abbastanza raro nei quotidiani italiani, curerà una pagina interamente dedicata all'arte. Nel 1982 fonda la rivista Figure, dedicata a riflessioni teoriche sull'arte contemporanea e sull'estetica del moderno. È stato commissario alla Biennale di Venezia e consigliere d’amministrazione della Quadriennale di Roma. Anche politicamente impegnato, nel 1975 è consigliere regionale della Campania quale indipendente eletto nelle liste del Partito Comunista Italiano.