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Giri di vite e giri di soldi

diario della crisi: 2010 - Ventottesimo mese di SESSANTA (aggiungerò un anno)

P.S. qualcuno vocifera di un ventennio critico

Il 2010 sarà un anno difficile e duro (speravo di no)

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Considerazioni sulla crisi in corso e futura

08/06/2010

Di F. Allegri

Domenica ho finito di tradurre e ho pubblicato lo scritto di Ralph Nader che dal primo marzo ha ispirato le mie considerazioni sulla crisi attuale.

In quello scritto intitolato “Impero, Oligarchia e Democrazia” e ispirato da 2 pagine del New York Times si esprimevano 2 concetti principali:

a) il fallimento Greco era vicino e causato dalle solite banche di affari;

b) la crisi USA è dovuta anche alla guerra in Afganistan che langue e alle scelte degli ultimi presidenti (a suo tempo tradussi anche la lettera del capitano Hoh che Nader richiama: la trovate in archivio).

Ralph Nader ha scritto tante volte della crisi USA, fu lui che nell’aprile del 2008 scrisse che Lehman Brothers era una banca fallita e fu grazie a questa convinzione che calcolai il giorno del fallimento ovvero il 18 settembre.

Anche questa volta Nader ha selezionato bene le informazioni e con un preavviso adeguato!

Prosegue il deterioramento della società USA: da un lato certe oligarchie portano avanti indisturbati le loro speculazioni, dall’altro l’impero indebolito assediò in quei giorni 300 presunti talebani a Marja con un contingente di 15.000 uomini e i mortai: Il nome della città aiuta a preoccuparsi e a interrogarsi.

La parte finale della prima considerazione mi preoccupa; ecco cosa dice Nader: “I 2 principi gonfiati di Impero e di Oligarchia portano il nostro paese verso uno stato profondamente corporativo, di fatto non compatibile con democrazia e regno della legge.”

Nader ha scritto tante volte sul tracollo del regno della legge, e non so dargli torto quando dice che il deterioramento continua: stavolta ha chiamato i derivati tossici con il loro nome, altre volte non l’aveva fatto, mi pare che non lo fece nemmeno quando propose di tassare i titoli con una Tobin Tax riveduta e aggiornata.

La rovina finanziaria greca c’è stata, trovo calzante la metafora dell’assicurazione sull’incendio della casa del vicino e dico anche che la svalutazione dell’euro è la conseguenza logica di un mondo politico europeo che ha agito con colpevole ritardo.

Si doveva svalutare prima e lo faranno di nuovo quando i nodi della crisi portoghese verranno al pettine! Questo potrebbe accadere il prossimo settembre e dico subito che temo meno un eventuale crollo ungherese: di questo parlavano i giornali di domenica.

Nader sostenne anche questo concetto: “E se la Grecia cadesse, Spagna, Portogallo o Italia potrebbero essere il prossimo e la globalizzazione porterebbe gli effetti rapaci della speculazione avventata sulle nostre rive”.

Il crollo greco c’è stato e credo che l’ordine degli stati proposti da Nader sia casuale.

Ora abbiamo la svalutazione dell’euro e questa aiuterà alcuni settori della nostra economia, non tutti e solo nel nord Italia. Un’altra svalutazione futura (per me certa) metterebbe in difficoltà gli USA e si ripartirebbe con il giro della crisi. I prossimi mesi dovrebbero essere migliori, ma il futuro resta nero.

In questo scritto che cito Nader ha ribadito un suo vecchio pensiero: si potrebbe mettere l’IVA sui derivati, perché no? Se c’è sul pane e sui gioielli? Considerate che in USA l’IVA non è come da noi e non ha i nostri tassi!

L’IVA sarebbe una restrizione governativa adeguata? Se con un tasso adeguato (diciamo un 9%) e unita alla Tobin tax aggiornata dico di SI, sarebbe uno strumento utile, forse tardivo certamente difficile da sostenere e introdurre in qualsiasi nazione.

Tra febbraio e marzo molti liberi pensatori denunciarono le manovre degli speculatori (anche su qualche giornale a tiratura nazionale); in contemporanea i grandi mezzi di disinformazione seminavano ancora ottimismo!

Oggi siamo davanti alla manovra e voglio spiegarla e valutarla: a che serve?

Forse l’avete già capito: si rafforzano gli argini in previsione dell’ondata di crisi che potrebbe colpire il Portogallo dopo l’estate.

I tagli serviranno solo a questo?

Posso aggiungere che ci potrebbe essere la caduta del governo Berlusconi (sarebbe un film già visto) e anche che alcune proposte sono interessanti, ma ad oggi sono cosciente che il mercanteggiare è destinato a caratterizzare i prossimi giorni. Bisogna aspettare l’arrivo della manovra in parlamento!

Certamente si poteva tagliare di più e soprattutto si poteva tagliare meglio, soprattutto si poteva tutelare il prodotto italiano. Oggi ho visto una pubblicità dove la scritta fabbrica era sovrapposta a una bandiera italiana e dopo varie scene si vedeva una FIAT 500 bianca che si allontanava.

Roba da tempi di crisi!

La vera battaglia è sulle pensioni pubbliche, più forti saranno i tagli a quel settore, più grossa è la crisi. Solo ad inizio 2011 potremo stimare i danni di questa mareggiata prolungata.

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