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Carpfishing invernale
Lentamente ci stiamo avvicinando alla stagione invernale, quella che per molti decreta la fine della stagione di pesca, in attesa della prossima primavera. Il clima rigido a volte insopportabile lungo le sponde dei fiumi, cambia inevitabilmente il metabolismo di tutte le forme di vita acquatiche, e nel nostro caso specifico, un rallentamento notevole nell'alimentazione dei grandi ciprinidi. Dobbiamo comunque tenere in considerazione, che una attivita' anche seppur minima, avviene quasi sicuramente tutti i giorni, anche in quelli piu' freddi concentrata molto probabilmente nelle ore centrali della giornata. Qui gioca molto il fattore "scambio termico" durante il quale aumentano le probabilita' di effettuare qualche bella cattura. A differenza della bella stagione, non dobbiamo aspettarci grandi cose dalle nostre sessioni, infatti l'attivita' si riduce ai minimi termini e nella fattispecie solo gli esemplari piu' grossi si alimentano in quantita' minime durante il periodo. Vi siete mai domandati, come mai in inverno le carpe riducono cosi' drasticamente la loro' attivita'? E' un quesito che tutti si pongono e trova la sua spiegazione in un ciclo naturale dettato sopratutto dai cambiamenti climatici. Con l'inizio della bella stagione, la natura si risveglia, le piante incominciano a germogliare, a fiorire e contemporaneamente rinasce la microfauna intorno ad essa, sottoforma di insetti, larve ecc. ecc. In queste condizioni ottimali per moltissime forme di vita vegetali e animali, la complicita' del vento aiuta causando la caduta in acqua di residui vegetali delle piante, insetti ecc. apportando nutrimento alla maggior parte di forme di vita acquatiche. Sopratutto significativo e' cio' che avviene nel fondale e piu' precisamente nel primo substrato.
La luce dei raggi solari che raggiunge il fondale e l'innalzarsi della temperatura, favoriscono il proliferarsi dei macroinvertebrati, che si nutrono in prevalenza delle sostanze che una volta cadute in acqua si trasformano chimicamente e possono cosi' essere utilizzate come forma di sostentamento. I macroinvertebrati sono piccolissime forme di vita che popolano i fondali dei nostri fiumi, e proprio dalla loro presenza dipende anche il sottile equilibrio dell'eco-sistema fluviale. Infatti un fattore di estrema importanza e' l'indice biotico esteso, cioe' la presenza piu' o meno diffusa dei macroinvertebrati nel substrato del fondale. La loro presenza infatti costituisce l'alimentazione principale per la maggior parte delle specie ittiche. Non so se vi e' mai capitato che, pescando nella bella stagione, recuperando la lenza, insieme ad essa, vicino al piombo, abbiate raccolto delle alghe verdi filamentose strappate al fondale. Ebbene, provate ad analizzarle con attenzione, osservandole bene da vicino, quasi sicuramente vi saranno dei macroinvertebrati, i piu' comuni che si possono trovare nel Tanaro e nel Bormida sono piccolissimi gamberetti della lunghezza di circa 4-5 mm. I ciprinidi sono ghiotti di questi macroinvertebrati, che trovano brufolando nel fondale rilasciando nuvoloni di terra che in sospensione nell'acqua delineano la presenza di carpe in pastura. Fatta questa precisazione, con l'arrivo dell'inverno, si riduce la temperatura e la luce solare e di conseguenza le piante perdono le foglie, gli insetti scompaiono e di
di conseguenza si arresta il ciclo naturale che permette il proliferarsi della macrofauna acquatica. Di conseguenza i ciprinidi, non trovando piu' forme di sostentamento, la natura per loro ha creato una difesa naturale.....un cambio radicale nel loro metabolismo che spegne quasi completamente il senso dell'appetito e gli consente di sopravvivere fino alla bella stagione sfruttando le riserve di grasso accumulate nei periodi di abbondanza di cibo. Avviene pero' che gli esemplari piu' grossi, si alimentino in quantita' minime anche nella stagione fredda, regalando cosi' agli irriducibili del carpfishing le soddisfazioni piu' belle, con catture da record. Mentre nella bella stagione si cercano i medi e bassi fondali per praticare il carpfishing, durante l'inverno ho potuto constatare che nei tratti di fiume dove l'acqua e' piu' fonda, aumentano le probabilita' seppur minime di poter catturare qualche esemplare. l'importante e' scegliere un tratto di fiume dove l'acqua scorra discretamente con una corrente media, infatti nelle zone dove la corrente e' quasi nulla e' piu' probabile che la temperatura dell'acqua sia piu' bassa di 1-2°. Consiglio una pasturazione preventiva di 1-2 gg. con quantitativi parsimoniosi di boilies (cica mezzo kg. al giorno) e possibilmente intervallare di almeno un giorno dall'ultima pasturazione e la sessione di pesca. Durante la sessione ottima e' una pasturazione localizzata con l'utilizzo del PVA in nastro o in retine. Io personalmente durante l'inverno uso canne in misto carbonio e ripongo l'attrezzatura piu' delicata, questo per evitare fastidiose e costose rotture dovute all'irrigidimento dei materiali durante l'esposizione nelle ore piu' fredde.