Italia Nostra ha
avanzato proposta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per
l'utilizzo della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla
diretta gestione statale. Come è noto la legge destina l'otto per mille
delle imposte sul reddito delle persone fisiche, pagate dagli italiani e
da questi devolute alla gestione diretta dello Stato, per interventi
straordinari: la fame nel mondo, le calamità naturali, l'assistenza ai
rifugiati, la conservazione dei beni culturali. Una scelta dei cittadini
che altrimenti potranno, con una firma, devolvere questa quota alla Chiesa
Cattolica o ad altre Confessioni. E'una libera manifestazione di volontà
destinata a contribuire a un interesse pubblico ed umanitario. Le modalità
d'accesso a tali finanziamenti
sono regolamentate dal D.P.R. N. .76 dellO marzo 1998.
Non solo Enti
pubblici, ma anche Enti religiosi e persone giuridiche private, come
associazioni e fondazioni, che attraverso un impegno collettivo ed
un'attività di volontariato contribuiscono in misura significativa alle
finalità previste per questo contributo, possono accedervi.
Un ruolo che non deve essere alternativo o sostitutivo dell'attività
pubblica, ma d'ausilio, sprone
e proposta verso di essa. Una
ratio che ritroviamo anche nella norma che regola l'attività degli Enti
non commerciali e le Onlus ove si prevede che a questi possano essere
devoluti contributi, fiscalmente deducibili, da
parte di persone fisiche e giuridiche da destinarsi anche alle
finalità cui assolve la previsione
Vengono così a
richiamarsi nei principi, fatti della previSione normativa per gli Enti
non profit, che li riconosce interessi di un ruolo e di una capacità di
intervento diffuso ed al tempo medesimo puntuale, di tale significativa
entità da rendersi beneficiari di risorse economiche dello Stato,
derivate dalle minor somme introitate dal fisco, attraverso deduzioni
fiscali o crediti d'imposta o, addirittura, corrisposte dallo stesso Stato
con la devoluzione di una quota
Nello spirito e per
le considerazioni di cui sopra, Italia Nostra ha ritenuto di avanzare su
questo capitolo una richiesta di finanziamento da destinare ad interventi
di restauro e conservazione da attivarsi, s'intende, con le modalità di
legge e sotto il controllo e la vigilanza delle competenti Soprintendenze.
Si deve ritenere condivisibile, o meglio auspicabile, una politica
associativa che affianchi, all'elaborazione ed alla proposta, l'intervento
concreto anche finanziato con contributi pubblici e privati. Non si
afferma nulla di nuovo in quanto le Sezioni, i Consigli regionali e la
Sede Centrale stessa da decenni intervengono in iniziative di restauro
avvalendosi di contributi pubblici e privati nello spirito di quella
tutela del patrimonio storico, artistico e naturale che non è mai stato
inteso restrittivamente come sola attività di denuncia ma pure come
impegno fattivo e concreto in singoli e fattivi interventi.
Iniziative che in
passato ed al presente si sono sviluppate pure in attività di gestione di
aree ora divenute di pregio ambientale. Basterà ricordare la
venticinquennale esperienza del "Boscoincittà", il realizzando
"Parco delle cave", il Parco dell'Imera, ecc. Sono tutte attività
riconducibili ad una legittima azione associativa che, con contributi
pubblici, senza percorrere logiche di profitto, persegue e realizza
interventi utili alla collettività. Un profitto in realtà sussiste ed è
quello che consegue e deriva dal consenso dell'opinione pubblica verso
colui o coloro che operano per la collettività; forse questo incrementerà
le adesioni verso l'Associazione che propone ed opera incrementando sempre
più il suo prestigio. Credo che questi vantaggi siano leciti, anzi da
perseguire.
Un problema rimane:
il moltiplicarsi di iniziative attivate rispettivamente da Sede Centrale,
Consigli regionali e Sezioni determina e determinerà problemi operativi e
gestionali ed a questo bisognerà provvedere. Ma ciò non dovrebbe
preoccuparci più di tanto se, come ritengo, siamo convinti del ruolo e
delle finalità di Italia Nostra.
Marco Parini
Fonte: Bollettino
dell'Associazione n. 378 dell'ottobre 2001