L'ESIGENZA DI UNA NUOVA POLITICA.

Priorità della questione ambientale.

La politica, da Polis (città) nasce nell'antica Grecia come 'arte della convivenza, diventando poi scienza della buona amministrazione. Macchiavelli la elegge ad arte per il mantenimento del potere. E tale rimane per secoli.

Da pochi anni a questa parte, gli amministrati cominciano a denotare segni di insofferenza nei confronti di una politica che, perso ogni connotato, diventa

La supplenza della magistratura, le infinite Tangentopoli un po' ovunque nel Mondo, ma particolarmente in Italia, non fanno che mettere in risalto i fenomeni di rifiuto della politica o di autentica antipolitica (i desideri di separatismi ne sono un esempio).

Nel contempo, i dibattiti sugli inceneritori, sull'enormità dei rifiuti, sugli inquinamenti di ogni specie, sull'effetto serra e sui conseguenti mutamenti climatici evidenziano l'esigenza di occuparsi prima di tutto dei bisogni essenziali ('primari') per vivere: aria, acqua, cibo. Aria salubre, acqua e cibo non inquinati dall'onnipresente chimica nociva.

La questione ecologica, rinviata ogni volta, si impone ormai prepotente all'attenzione anche degli amministratori. L'ecologia, 'oikos' (casa), ci rinvia alle origini e sarà essa a dettare una politica nuova: quella della sopravvivenza.

I programmi sventolati in campagna elettorale devono essere completa- mente rivisti. Non più sviluppo quantitativo con una spolveratina di attenzione ad un generico inquinamento. Non più promesse di vita migliore con l'ausilio di nuovi beni di consumo.