Comunicato
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1955-2005:
Italia Nostra compie cinquant’anni. Per celebrarli propone...
Un
catalogo per conoscere e difendere il paesaggio agrario italiano
Sono
molte le iniziative possibili per salvare il paesaggio agrario italiano,
unico al mondo, da uno sfruttamento selvaggio e da una speculazione
edilizia sempre più aggressivi. Una di queste è senz’altro la
costituzione del Catalogo del paesaggio agrario italiano, che verrà
presentata al convegno che apre le celebrazioni del cinquantenario di
Italia Nostra, il 27 e il 28 gennaio a Roma.
Dopo
oltre mezzo secolo di agricoltura industriale che ha trasformato
profondamente le nostre campagne, dopo decenni di Politica Agricola
Comunitaria, che ha reso esasperata la pressione produttiva sul suolo, è
diventato urgente fare un bilancio, delineare un quadro di insieme di quel
che resta di uno dei paesaggi agrari, più vari, diversificati e
suggestivi dell’intero pianeta, proprio nel momento in cui l’Unione
Europea pone il paesaggio come uno dei beni originali del Vecchio
Continente, da regolare e da tutelare (Convenzione
europea del paesaggio, 2000).
Il
Catalogo faciliterà un’opera attiva di difesa e valorizzazione,
consentendo di conoscere le aree più degradate e bisognose di tornare a
equilibri ambientali perduti, oltre a favorire il sostegno pubblico ad
agricolture tradizionali, soprattutto nelle colline interne e nelle aree
montane, che rappresentano forme di paesaggio agrario di valore storico,
luoghi di conservazione della biodiversità agricola e di difesa degli
equilibri idrogeologici del suolo. Dal paesaggio della montagna alpina
all’habitat tipico del latifondo nel meridione, il nostro paese presenta
un intreccio secolare di bellezza ambientale e lavoro dell’uomo. La
stessa architettura rurale, espressione di forme molteplici di
organizzazione della vita agricola, offre un repertorio di estrema
ricchezza e varietà: cascine chiuse e aperte, fattorie, ville, casali,
masserie, mulini, frantoi, stalle, ecc.
Il
Catalogo del paesaggio agrario sarà dunque un importante argine culturale
per la difesa del nostro patrimonio paesaggistico dalle aggressioni
incessanti dai tanti sostenitori del cosiddetto « sviluppo», che assegna
valore alle cose solo se trasformabili in merci, solo se generatrici
di profitto.
ITALIA
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