GRANDI OPERE SENZA
REGOLE
L'approvazione
delle Legge Lunari per nuove infrastrutture è un salto indietro di dieci
anni esatti, quando le inchieste della magistratura spazzaro.no via un
intero sistema di corruzione sulle opere pubbliche in Italia. Esponenti
della maggioranza hanno motivato la legge con la necessità "di
liberarsi dalle norme adottate negli anni bui del dopo tangentopoli, perché
troppo piene di controlli, di regole, di procedure che non
"avrebbero" consentito di realizzare nulla.
E
così la legge Lunardi; invocata per la legalizzazione di grandi e
complesse opere strategiche, spazza via dieci, anni di riforme come il
nuovo Piano Generale dei Trasporti, la procedura di Valutazione di impatto
Ambientale; le procedure semplificate e la Conferenza dei Servizi, ed
infine la deroga dalla nuova legge Merloni in materia di appalti e
concessioni. Va infine ricordato che il provvedimento prevedeva che altre
norme gravissime in materia di rifiuti (ritenute leggi
"inutili") enorme per l'estensione della SuperDia in materia di
attività edilizia, in cui sarà possibile modificare le volumetrie senza
autorizzazione. Il testo si configura come una legge delega che dà ampi
poteri al Governo di individuare gli elenchi di opere da realizzare con le
speciali procedure accelerate; di emanare norme attuative su ambiti
procedurali( V.I.A., Conferenza dei Servizi, legge Merloni), che escludono
il coinvolgimento degli Enti locali, in cui i progetti verranno proposti
ed istruiti dal Ministro dei Trasporti ed approvati dal C.I.P.E. ( che è
noto non ha le competenze tecniche per svolgere un simile ruolo). E tanto
per semplificare sono previsti due regimi transitori, il primo da
effettuarsi entro il 2001 di solo sblocco per opere già approvate e
finanziate, un secondo regime 2002-2003 stralcio ed infine il sistema
ordinario a partire dal 2004.
Nel
merito delle procedure di autorizzazione si prevedono queste
semplificazioni: le Regioni possono segnalare le opere di loro interesse,
ma non sono coinvolte nella scelta. Province
e Comuni saranno semplicemente informati delle decisioni. Ciò ipoteca
fortemente la "costituzionalità" della Legge, decisamente
centralistica, ancor più fuori luogo dopo il referendum confermativo per
il federalismo e la regionalizzazione. .Il Piano Generale dei Trasporti
approvato nel marzo 2001 su proposta del Ministro Bersani dal Governo
(tanto criticato dagli ambientalisti per il suo elenco esteso di opere
infrastrutturali viarie) viene esautorato e superato da questa legge. Si
prevede che ogni opera scelta discrezionalmente dal Governo per essere
realizzata in fretta entri a far parte automaticamente del P.G.T. Si
vogliono costruire tante autostrade e qualche ferrovia. Un criterio di
sole infrastrutture che è completamente fuori dalla politica europea. Ci
vogliono invece politiche di orientamento e misure in grado di scoraggiare
la domanda di traffico stradale in crescita.
Nel
caso della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ci si richiama
esplicitamente, all'articolo 2 della direttiva 97/11 che prevede la deroga
e quindi l'esclusione della procedura di compatibilità ambientale per
casi limitati e motivati. L'intento è chiaro: semplificare, accelerare,
eliminare il potere di veto dei Ministeri dell'Ambiente e dei Beni
culturali e possibilmente derogare dall'obbligo di verificare l'impatto
ambientale di una opera "strategica e di grandi dimensioni".
Infine viene prevista una profonda modifica della Legge Merloni,
introducendo una nuova figura di "generaI contractor" che una
volta scelto, potrà realizzare con ogni mezzo, senza vincoli di
subappalto o d'obbligo di gare, l'intera opera. Una figura con capacità
realizzative, praticamente inesistente in Italia, senza obblighi di
gestione e che non risolverà il problema del finanziamento privato di
opere pubbliche. Nella realtà si è già aperta nel mondo delle imprese
una feroce discussione su questa norma, in quanto le piccole e medie
imprese temono di essere escluse da una fetta di mercato significativa, ma
anche tra le grandi serpeggia la preoccupazione di non poter reggere la
concorrenza in campo europeo ed internazionale.
Al
momento non si conoscono le opere previste dalla Legge Obiettivo per le
autostrade. Lunardi, dopo aver sbloccato la Variante di Valico grazie alla
eliminazione dei miglioramenti avanzati dalla Commissione V.I.A. per
mitigare l'impatto sul torrente Setta, ha indicato le sue priorità. Dopo
aver privilegiato il rafforzamento della dorsale - ha dichiarato - ora ci
dobbiamo concentrare sul miglioramento dei collegamenti trasversali
collegando il Brennero e Verona con Parma e la Spezia e proseguendo per il
corridoio tirrenico dove la Livorno - Civitavecchia deve essere realizzata
come un asse autostradale. E quindi il Ministro azzera i risultati della
commissione tecnica del 15 dicembre 2000, che aveva sostenuto la necessità
di migliorare l'attuale Aurelia senza bisogno di un'autostrada. Ma sono
numerose le esternazioni del Ministro a favore di raddoppi e nuove
autostrade, a partire dal Monte Bianco, dal passante di Mestre, dalla
Pedemontana Lombarda, da quella Veneta, alla Milano - Brescia, all'E55
Ravenna - Venezia, alla bretella Voltri - Rivarolo intorno a Genova, alla
Modena - Lucca, alla prosecuzione dell'Asti-Cuneo fino ai collegamenti con
la Francia attraverso il traforo del Mercantour, alla Salerno - Reggio
Calabria, alla Siracusa - Gela. Non mancano anche i nuovi tunnel
ferroviari a partire dal Torino-L.ione, diventata per il Ministro una
autentica priorità, mentre questo non corrisponde alla realtà dei
traffici ed alla potenzialità della linea esistente che ha bisogno di
immediati investimenti per aumentare la capacità.
L'ammontare
degli investimenti previsti è stato fissato dal Ministro Lunardi in
236.000 miliardi di lire per il quinquennio 2002-2006, di cui 65.000
provenienti da capitale privato, 50.000 da fondi strutturali per il
mezzogiorno e circa 92.000 da risorse pubbliche (di cui 28.000 miliardi già
disponibili). Ma le risorse pubbliche non sono integralmente disponibili e
per quelle private è noto che è sempre molto difficile costruire elevati
livelli di convenienza per infrastrutture pesanti: quindi è difficile
immaginare tra queste autostrade "note" che cosa si costruirà
effettivamente e che cosa sarà inserito nella Legge Obiettivo e con quali
tempi. Preoccupa infine il fatto che il Ministro sia stato e spesso sia
ancora il progettista di molte opere e gallerie. E' il caso del
rifacimento del o tunnel del Monte Bianco, della Parma - La Spezia, del
passante di Mestre, di alcune opere della Salerno -Reggio Calabria, del
progetto di AIta Velocità Bologna - Firenze, per fare alcuni esempi. Un
palese conflitto di interessi tra progettista privato e decisore pubblico.
Anna
Donati
Fonte:
Bollettino dell'Associazione n. 379 del novembre 2001