La
città è un essere vivente, anzi un ecosistema, ricco di interazioni fra
vegetali, animali ed animali umani, con l' aria,. le acque, il suolo,
l'ambiente costruito: strade, edifici; spazi verdi, fiumi e, nel caso
delle città costiere, col mare. L'amministrazione di una città
presuppone adeguate informazioni sul suo ecosistema. sulla sua
popolazione, sui flussi di persone, di materiali e di energia in entrata e
in uscita. Alterna degli "Ecosistemi urbani" è stato dedicato
un convegno organizzato nei giorni dal 22 al240ttobre 2001, dall'Accademia
Nazionale dei Lincei a Roma. L'ecologia urbana comporta l'analisi di
diversissimi problemi. Prima di tutto occorre redigere una contabilità
dei materiali e dell'.energia che attraversano una città; l'.energia è
richiesta per il traffico e per il riscaldamento degli edifici e il suo
uso genera l'inquinamento dell'aria e influenza il clima urbano.
La
vita urbana richiede acqua che attraversa gli edifici ed esce contaminata
dai rifiuti delle case, delle fabbriche, delle attività commerciali e
artigianali. I materiali impiegati all'interno delle città (carta,
imballaggi, alimenti, eccetera) vengono trasformati e, sotto forma di
rifiuti solidi, vengono "esportati" all'esterno verso gli
impianti di trattamento e di smaltimento. La città vive per la presenza
di persone, che, spesso, vengono dalle periferie, vanno verso il centro
urbano per lavoro e lo abbandonano la sera. Ma qual'è il "centro
urbano"? Proprio come nel caso degli altri ecosistemi, anche in
quello urbano occorre fissare dei confini geografici, cosa non facile
perché nella maggior parte dei casi "una città "si estende con
le sue periferie per decine o centinaia di chilometri quadrati. A volte
città vicine costituiscono un unico ecosistema, una
"megalopoli". In un ecosistema urbano non ci sono solo gli
umani, ma animali, alcuni domestici, altri allo stato naturale, altri
parassiti, che interagiscono con le strutture materiali, con la vita degli
umani, che possono essere portatori di malattie. E gli. animali, umani e
altri, utilizzano e anzi hanno bisogno di spazi verdi, che vanno dai
parchi urbani, ai viali alberati, ai giardini delle case. Il verde urbano
si adatta ad un ambiente spesso ostile, è minacciato dalla domanda di
sempre nuovi spazi per strade e parcheggi ma che è irrinunciabile fonte
di ricreazione e di "bellezza".
Nel
convegno ai Lincei sono stati costretti a confrontarsi e a dialogare
urbanisti e botanici, zoologi e specialisti di meteorologia e di
inquinamento, di igiene e di demografia. E tale confronto ha riguardato
non solo le città dei paesi industrializzati, ma anche i problemi degli
ecosistemi urbani delle crescenti megalopoli del Sud del mondo, investite
da migrazione di popolazioni. povere e rurali, da contraddizioni, violenza
e malattie: la maggiore comprensione degli ecosistemi urbani può
contribuire alla nascita, anche nei paesi poveri, di città più umane da
abitare.
Giorgio
Nebbia
Professore
ordinario di Merceologia Bari
Fonte: Bollettino
dell'Associazione n. 380 del dicembre 2001