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SAGGIO BREVE

La fede in Italia, i crocifissi nelle scuole e il cristianesimo in Europa

Gennaio 2010

Di F. Allegri

Ho appena cominciato a scrivere questo saggio e al TG 1 il papa invita i fedeli a non credere ai maghi e agli economisti! Meno male che sono anche un politologo, altrimenti avrei pensato che fosse arrabbiato con me! In realtà, nella mia vasta cultura, il mio titolo principale sarebbe quello di esperto in relazioni fra Stato e Chiesa e ricorrendo a queste conoscenze (che uso di rado) mi accingo a fare questa riflessione.

In questi giorni ho letto due scritti con attenzione; nel primo Marco Travaglio diceva di essere a favore del principio del Conte di Cavour ovvero "Libera Chiesa in Libero Stato!" e a 160/170 anni di distanza mi sarebbe sembrato modesto se non sapessi che tale posizione è largamente condivisa e in un certo senso preponderante nel mondo laico: in gran parte non è la mia! Credo che il mio dialogo introduttivo con Travaglio possa finire qui, all'occorrenza aggiungo che certi laicismi mi sembrano superati dopo il crollo del comunismo del 1989!

Il secondo scritto avrebbe un interesse diverso: si tratta di uno scritto del giornalista solitario Paolo Barnard (ex giornalista RAI) il quale trattava di un altro argomento (in apparenza distante) nel pezzo dal titolo "Questo è il potere".

Faccio questa seconda premessa per dire che il crocifisso entrò (quasi nella notte dei tempi) nelle scuole come affermazione del ruolo sociale e civile della chiesa e anche per dire che tale bene sacro in precedenza ha simboleggiato il potere della chiesa e dei re cristiani. Del resto, un tempo le chiese erano gli unici edifici disponibili per l'istruzione. Aggiungerò anche (come inciso a tale scritto) che Barnard ha dimenticato il potere simbolico, quello segreto e le aree di libertà, ma non ho tempo per criticare il suo scritto che in generale è uno dei suoi migliori!

Nella mia riflessione mi voglio interrogare su due questioni.

1) Qual è la condizione attuale della religione cattolica in Italia?

2) Cosa significa il crocefisso oggi, per le famiglie e gli studenti d'Europa?

Per valutare la prima domanda ho sotto mano una trascrizione di una riflessione di PierLuigi Zoccatelli, (allievo di Massimo Introvigne) sulla fede in Italia. Il sociologo cattolico ha constatato di recente che il fatto religioso va collocato in un contesto di pluralità politica, culturale ed economica e in un ambiente che è detto "secolarizzato". Forse in modo affrettato e approssimativo, lui parla di ambiente frantumato!

Io ho sempre cercato di capire la natura del rapporto individuale con la fede e l'ho sempre associato con tre fattori:

a) la crisi della vocazione religiosa;

b) la crescita esponenziale della popolazione;

c) l'individualismo come principio di vita.

Diminuiscono i religiosi nel momento in cui il numero dei fedeli possibili sarebbe immenso e poi il benessere diffuso allontana la gente dal bisogno di forme elementari di solidarietà proprio quando l'evoluzione dei sistemi di trasporto favorisce gli incontri culturali più disparati!

In questo contesto la chiesa è relativamente debole a livello sociale e culturale mentre ha ancora una sua notevole importanza a livello politico ed economico. Il cristianesimo diviene un fatto intimo, personale, sentimentale ed emozionale, come dice anche Zoccatelli, in chiave sostanzialmente negativa.

Per me il cristianesimo può essere solo questo e cerco di vederci meglio perché a mio avviso si tratta di una forma più evoluta di protestantesimo e questo, per paradosso ha più bisogno (di altri) del crocifisso nelle scuole: tale cristianesimo è frantumato solo in apparenza!

Quel crocifisso che entrò nelle scuole/chiese come simbolo di un antico potere oggi va bene anche per quelle persone che si muovono nelle vicinanze dell'esperienza religiosa prevalente . Serve per vivere il loro rapporto duale con il mondo metafisico, il crocifisso va bene su un muro o come pendolo di una collana.

Io non vedo nella fede individuale una fase intermedia che conduce all'ateismo, ma "un modo di essere" nato dal grande conflitto politico che ha caratterizzato i decenni passati da un lato e dall'altro una realtà che ha sempre avuto una sua natura nei paesi liberi!

Alla fine del secolo passato, il crollo delle ideologie dominanti ha mutato le condizioni e le tendenze dei fenomeni religiosi a livello sociale! La religione non è crollata insieme ad alcuni dei suoi principali avversari, socialisti e comunisti. In questi anni è tornata a crescere la pratica religiosa e il relativo impegno sociale, soprattutto dei cattolici, ma non solo.

I CATTOLICI PRATICANTI IN ITALIA SONO OGGI IL 39% MENTRE I CATTOLICI DICHIARATI SONO IL 90% E IN QUESTO SECONDO CONTESTO CHE IO VOGLIO COLLOCARE L'IMPORTANZA DI UN SIMBOLO RELIGIOSO NEL LUOGO EDUCATIVO!

Gli atei e gli agnostici non arrivano al 5% della popolazione! Un numero rilevante, ma che non può indicare le regole di condotta e di organizzazione per la pedagogia di un paese maturo e democratico. Le altre fedi cattoliche o diverse organizzate raggiungono numeri minimi anche se qualcuno dei loro principi particolari può avere larga diffusione! Condivido qui l'idea di Grace Davie quando parla del fenomeno religioso del "CREDERE SENZA APPARTENERE" ovvero ognuno crede a modo suo dando libero sfogo alle proprie motivazioni più profonde!

Crede a modo suo la maggioranza della popolazione italiana e il dato non è noto!

A questo punto vi chiedo: "Qual'è l'unico punto che unisce questo tipo di credenti italiani?

Ve lo dico io IL CROCIFISSO NELLE SCUOLE E L'ORA DI RELIGIONE FATTA A SCUOLA NELL'INFANZIA! E sono queste realtà che uniscono i cattolici neo protestanti a quelli osservanti laddove entrambi (in realtà) hanno una conoscenza superficiale del cristianesimo, della sua cultura e dei suoi principi!

E NON TRALASCIO IL FATTO CHE STANNO ARRIVANDO IN ITALIA GLI ORTODOSSI CON LA LORO PARTICOLARE IDEA DI FEDE. E SOTTOLINEO INFINE CHE I CATTOLICI OSSERVANTI APPARTENGONO ALLE GENERAZIONI PIU' VECCHIE E NON A QUELLE PIU' GIOVANI.

Le mie riflessioni sul crocifisso valgono soprattutto per i giovani che saranno cristiani in numero crescente. A meno che ..... non leggano articoli come quello apparso su Repubblica il 17 novembre 2009 a firma Carmelo Lopapa dove si dice che i 29 milioni di euro destinati dai contribuenti allo Stato con il meccanismo dell'otto per mille sono finiti a parrocchie e monasteri.

La cifra destinata allo Stato era di 44 milioni nel 2009 e Lopapa dettaglia in modo accurato, con esempi: "Pontificia Università Gregoriana in Roma, 459 mila euro. Fondo librario della Compagnia di Gesù, 500 mila euro. Diocesi di Cassano allo Ionio, 1 milione 146 mila euro. Confraternita di Santa Maria della Purità, Gallipoli, 369 mila euro. L'elenco è lungo 17 pagine e porta in calce la firma del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi".

Questo elenco fa parte del decreto che ripartisce i fondi dell'otto per mille dell'Irpef e al suo interno sono preponderanti le confraternite, i monasteri, le congregazioni e le parrocchie.

10 milioni tra quei soldi che dovevano finire al volontariato invece passando dal capitolo "Beni culturali" vengono investiti nei restauri dei palazzi ecclesiastici. 14 milioni vanno alle aree terremotate dell'Abruzzo (ma le richieste relative erano precedenti al terremoto) e anche li restaureranno chiese e/o parrocchie. Forse dovevano usare l'altra parte dell'otto per mille, non trovate? E tenete presente che per questo atto è stato sufficiente il parere positivo delle commissioni Bilancio di Camera e Senato che è arrivato tra fine ottobre ed inizio novembre!

TORNIAMO AI CROCIFISSI CHE E' MEGLIO PERCHE' VOGLIO ENTRARE NEL MERITO DELLA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA.

Per me la tradizione cristiana europeista ha trovato in questi anni e nei prossimi una nuova linfa, non solo perché i partiti cattolici sono la prima realtà politica continentale, ma anche perché il cattolicesimo offre all'Europa alcuni motivi per stare insieme e altri per guardare ad Est.

Per questa ragione ritengo che il crocifisso possa stare nelle aule scolastiche, sia pubbliche che private e non vada considerato arredo urbano, ma proprio oggetto che testimonia un valore tradizionale e questo fatto non va considerato idolatria.

La chiesa ha bisogno di queste attestazioni e lo stesso bisogno appartiene ai cristiani individuali che spesso con conosco il principio della fratellanza cattolica che è un simbolo di distinzione interiore ormai molto raro! Ora la polemica può ripartire!

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73 - Quale immigrazione in tempi di crisi?

72 - Analisi limpida, soluzioni immediate nessuna (di I. Nappini)

71 - SAGGIO BREVE - Elogio del moralismo: Dall'affare Marrazzo alle ingiustizie quotidiane

70 - Ma quanto manca ancora? (di I. Nappini)

69 - Una riflessione su Pier Luigi Bersani e sul PD di oggi.

68 - Dove è finita la storia del Belpaese? (di I. Nappini)

67 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Il discorso di Prometeo Diogene detto Il Solitario

66 - Il possibile formarsi di una civilta italiana (di I. Nappini)

65 - INGIUSTIZIE grandi, medie e piccole: Dalla CINA a un TRIBUNALE per EMPOLI!

64 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: L'economia in crisi di Doppio Meridione

63 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Il governo dell'uomo più ricco del paese

62 - L'Italia malata di trapassato remoto (di I. Nappini)

61 - La resurrezione del Belpaese prossima ventura (di I. Nappini)

60 - SCUOLA: Modelli a confronto (sotto la crisi)

59 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Il mondo della politica al tempo della grande crisi

58 - IL FUTURO DEL PANORAMA POLITICO ITALIANO: QUALCHE PREVISIONE

57 - Nelle case popolari, poveri, brutti e cattivi? (di V. Simoni)

56 - Beppe Grillo tra scudo fiscale, lotta alla mafia e rapporti con le altre opposizioni

55 - Non vedo più il Belpaese (di I. Nappini)

54 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Il Partito Del Penultimo Nome

53 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Lo chiamavano Bipolarismo

52 - Tante battaglie per l'acqua

51 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Le cronache di "Doppio Meridione"

50 - Saggio breve sulla corruzione e le sue forme

49 - Lotta alla criminalità organizzata: varie riflessioni

48 - Appunti viennesi: Il potere e il vuoto (di I. Nappini)

47 - Fare politica al tempo della crisi: sulla nuova sinistra e sul MLN

46 - Crisi politica in tempi di crisi economica

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