Adorare Dio


Immergersi nell'infinito

Monastero

Insegnamento apostolico
Secondo l’insegnamento apostolico, adorare Dio non è solo un dovere ma un obbligo. Adorare è un atto di sottomissione alla Sua volontà. Adorare è riconoscere la Sua sovranità per offrire lode e ringraziamento. Per adorare Dio si esprime attraverso:
- La preghiera
- Leggere e meditare la Parola di Dio
- Partecipare ai sacramenti
- Partecipare ai Sacramenti della Chiesa.

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Prostrarsi per adorare

Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e si prostrarono davanti a lui in adorazione
(Mt 2,9-11).

I Magi nell’adorazione riconoscono la regalità e la divinità del bambino Gesù.

Di fronte alla grandezza di Dio che racchiude l’infinito, l’uomo deve arrendersi nella consapevolezza della sua limitatezza; anche se l’orgoglio lo fa ergere al di sopra di ogni cosa, tuttavia dinnanzi all’immensità e alle forze straordinarie degli eventi naturali, non può far altro che constatare di essere irrilevante. Il senso di umiltà deriva proprio dalla consapevolezza che non potremo mai cambiare nulla delle leggi dell’universo, né tantomeno il trascorrere del tempo: siamo destinati alla polvere.

Sapere che noi non siamo il prodotto del caso o di una stravagante evoluzione, ma di un progetto d’Amore di Dio e che dipendiamo in ogni cosa da Lui, ci libera un sentimento di profonda gratitudine. È da qui che nasce l’adorazione verso Dio, data anche dalla consapevolezza della sua immensità, maestà e gloria.

La consapevolezza che Dio in quanto Sommo Bene è il Signore della nostra vita, ci induce alla sottomissione e a conformare la nostra volontà a quella divina. L’adorazione resa a Dio, di fatto, è riconoscere Lui come il Padre, e il vero Dio. Adorare Significa offrire tutta la nostra vita, tutte le nostre azioni, tutti i nostri pensieri, tutti i nostri sentimenti perché tutto diventi un atto di lode e di amore per il Signore. San Paolo dice: «Sia che mangiate sia che beviate, sia che facciate qualunque altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio»
(1 Cor 10,31).

Spiegare l’adorazione significa addentrarsi a parlare dell’ineffabile, che tuttavia non si può esprimere a parole ma con la vita. L’adorazione è la scelta di chi cerca la vera felicità e il riposo della sua anima davanti alla presenza del suo Dio, e intuisce la propria limitatezza nel guardare l’immensità senza confini di Dio. «Un abisso chiama un altro abisso», dice il salmista (Sal 42): solamente l’infinito e l’Amore di Dio può riempire il vuoto esistenziale che c’è in noi. Senza Dio nella nostra vita percepiamo tutta la nostra fragilità e i nostri limiti nell’affrontare la realtà dell’effimero delle cose di questo mondo.

Adorare Dio, significa contemplare con stupore la Presenza Divina. Davanti a questo mistero ineffabile non ci sono parole; ed allora è il silenzio adorante che parla, ed è lo stupore di chi sa che Dio c’è, è qui! È una questione che tocca l’anima, non il luogo, e va adorato dentro il proprio cuore. San Pietro dice: «Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori»
(1 Pt 3,15).

L'atto di adorazione è un gesto naturale dell'uomo verso il suo Creatore e il suo Salvatore. Ci sono diversi modi per contemplare l’immensità di Dio: attraverso la lode, l'adorazione eucaristica, durante la Messa oppure in altri momenti di preghiera. Ma qualunque sia la sua forma, è un atto d'amore verso Dio, attraverso cui unirsi e lasciarsi trasformare da Dio stesso.

«L'adorazione del vero Dio costituisce un autentico atto di combattimento contro ogni forma di idolatria. Adora Cristo: Egli è la Roccia su cui costruire il proprio futuro, nonché un mondo più giusto e fraterno in unione con Gesù che è il Principe della Pace, la fonte del perdono e della riconciliazione e che può rendere fratelli tutti i membri della famiglia umana»
(Giovanni Paolo II).

San Giovanni nella sua prima lettera scrive: «Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1 Gv 4,16). Dio dunque lo si incontra dentro di sé, dentro il proprio cuore. Ogni uomo ha sete di eternità, di infinito, di trascendenza, che in realtà è sete di Dio. Come dice il salmista, «la mia anima ha sete del Dio vivo» (Sal 42). Solo l’amore infinito di Dio riempie l’infinito vuoto di eternità, di bontà, di bellezza dell’uomo.

In un mondo segnato da eventi epocali non dobbiamo disperare, ma guardare avanti con l’animo aperto alla speranza, perché è Dio che guida la storia. La nostra vita se è impregnata dal desiderio di Dio, ci spinge a svuotare il nostro cuore dai desideri cattivi, per colmarlo col desiderio del bene, racchiuso nella perfezione di Dio.