Forza inesauribile


Apparente debolezza

Monastero

Paolo nella seconda lettera ai Corinzi
Afferma che una forza interiore potente emerge quando siamo nella debolezza. Pertanto, la debolezza non è un ostacolo ma una opportunità per ottenere una grande forza spirituale.

La debolezza ci spinge a cercare forze e risorse per sviluppare capacità adatte per superare le sfide.

Paolo ci insegna di accettare le nostre vulnerabilità per trasformarle in forza per adattarsi alle nuove circostanze.

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Forza inesauribile come apparente debolezza

Se desideriamo vivere una vita con una forza inesauribile, con una fede incrollabile e una potenza inimmaginabile, non resta che scoprire il modo per essere vincenti.

Tale forza si può presentare in molte forme, a volte anche come apparente debolezza, dalla quale riscattarsi conquistando più vigore. Tuttavia la debolezza più importante è quella che sperimentiamo nella vita spirituale. La sofferenza, le difficoltà, le avversità fanno parte della vita stessa e le dobbiamo affrontare quotidianamente. Dio ci comanda di essere fortificati nel Signore perché, per poter superare le prove e il combattimento contro la carne, abbiamo bisogno di una forza che non è in noi stessi: la nostra sola forza non basta, siamo piccoli, miseri e troppo deboli per contrastare il combattimento fisico e spirituale; se crediamo di vincere da soli è perché siamo stati ingannati dal nostro orgoglio.

Ecco cosa scrive Paolo: «Mi compiaccio quindi delle infermità, degli oltraggi, delle necessità, delle persecuzioni, delle angustie a motivo di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte» (2 Corinzi 12,10); e nel contempo, nella Lettera agli Efesini, chiarisce: «attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere» (Ef 6,10). È dunque a Dio che occorre chiedere il dono della fortezza. Non a caso, durante la sua opera di evangelizzazione in mezzo ai Corinti, Paolo fa cenno a questa sua debolezza fisica, parlandone umanamente per sottolineare come nessuno ne sia risparmiato. Tuttavia egli coglie qualcosa di straordinario, scopre l’energia del Risorto che trasforma la debolezza in fortezza, e trova nell’amore di Dio questa energia: «Mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me»; è Dio che l’ha reso forte nell’amore, e niente e nessuno potrà separarlo da questo amore.

Paolo ha compreso come le circostanze difficili della sua vita gli hanno insegnato una profonda verità: Dio ha bisogno della tua debolezza per trasformarla in forza. Ecco la sfida per tutti noi: usare tutte le risorse che abbiamo per sistemare, ricomporre, rimuovere e vincere le sfide della vita, rinsaldando lo spirito attraverso la forza attinta direttamente da Dio.

Paolo ha una visione organica e complessiva della salute: se il piede sta male, tutto il corpo soffre. Non si tratta quindi di salvare semplicemente la propria anima, è in gioco la salute dell’intera famiglia umana, perciò occorre avere anche una sensibilità per il gemito della creazione, la quale nutre anch’essa il desiderio di essere liberata e di entrare nella salvezza definitiva, nella libertà dei figli di Dio.

Invece, specialmente nella società di oggi, dove la cultura efficientista e utilitarista è dominante, il debole e il malato sono poco tollerati: il dolore e la sofferenza bloccano le persone, che non ne intravvedono il senso e restano vittime della loro conseguente e opprimente debolezza.

Ma come possiamo avere accesso alla potenza di Dio? Leggendo, ascoltando, meditando, ricordando e ubbidendo agli insegnamenti che possiamo trovare nel Vangelo. Saranno le parole che qui troveremo a fortificare la nostra anima attraverso la saggezza: ci daranno la gioia, la luce e la forza che cercavamo.

Possiamo ricevere la forza di Dio anche attraverso l’adorazione, perché quando il nostro cuore si apre all’adorazione di Dio, qualcosa di certo accade: l’adorazione colma i nostri cuori con la grandezza di Dio, ci rialza nello spirito e libera la nostra anima a cantare, come nei salmi, «Innalzati, o Signore, con la tua forza; noi canteremo e celebreremo la tua potenza».

Quante volte abbiamo atteso l’intervento di Dio e questa attesa si è trasformata in impazienza. Non siamo abituati ad aspettare, perché viviamo in un mondo frenetico in cui tutto deve avvenire subito, ora. Al contrario, non dobbiamo permettere che questa frenesia contamini la nostra anima: occorre calma, fiducia e perseveranza, nell’attesa che Dio misuri la nostra fede anche attraverso la nostra paziente attesa. Se saremo fedeli, Lui non ci deluderà. Solo Dio è la fonte della nostra forza, Egli dà potenza al debole e lo affianca in ogni avversità, come ci ricorda Isaia quando scrive: «Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia»
(Is. 41,10).

Chi di fronte a un malato che soffre, a un bimbo che sorride, a una stella che brilla nella notte oscura o a una goccia di rugiada che evapora all’alba non sente sciogliere il suo cuore? In quei momenti, pur se attanagliato dalla propria debolezza, pur se costretto dalla rigidità dei propri sentimenti, vede aprirsi delle brecce di speranza, anche nelle situazioni più disperate.

Non dobbiamo avere paura, non dobbiamo lasciarci travolgere dalle “tempeste della vita”, non dobbiamo sentirci schiacciati dai problemi o dalle circostanze: le persone fedeli a Dio non saranno abbandonate da Lui! Dio è presente nella vita di chi gli appartiene! Dio non va in ferie: anche nelle prove, nelle difficoltà più estreme è e resta con i fedeli, è presente nella loro vita e farà la cosa giusta perché è l’Onnipotente!

Coloro che adorano Dio possono dunque trovare rassicuranti le parole di Paolo «quando sono debole, allora sono forte», che ricordano come Dio ci darà la forza di cui abbiamo bisogno per affrontare le difficoltà e fare la Sua volontà.

Se vuoi fortificare la tua anima, mettiti in contatto con la voce di Dio attraverso la lettura e la meditazione della Sua parola: devi trovare un posto calmo e isolato, per lasciare andare i pensieri del quotidiano e aprire il cuore alla Sua voce. Così sarai pronto per rivolgerti a Lui in quell’intimo dialogo che è la preghiera, un fiume attraverso cui la Sua forza scorrerà generosa e salvifica nella tua vita.