Gesù di Nazareth


Verbo di Dio

Monastero

Gesù Cristo, Dio fatto uomo, Terza persona della Trinità
Gesù Cristo di Nazareth è il Verbo, il Figlio di Dio fatto uomo (Gv 1,14).

Gesù Cristo è stato una figura straordinaria che ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia e sulla spiritualità umana. La sua vita, la sua morte e la sua risurrezione sono fondamentali per la fede cristiana.

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Gesù in relazione al Padre

"Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui"
(Col 1,15-20)

Paolo afferma che il signore Gesù Cristo è l’immagine del Dio invisibile e, siccome Gesù Cristo è legato al Padre da un amore inseparabile, è come se l’immagine di Dio sia impressa in sé stesso. È anche lo splendore della Sua gloria, impronta della Sua essenza: è, in sostanza, come se fosse la stessa persona e dunque si po' affermare che in Gesù Cristo c’è Dio stesso che cammina nel suo corpo: ciò che Dio fa Gesù fa, ciò che Dio proferisce Gesù lo dice. Non c’è alcuna differenza tra il Dio che è in cielo e Gesù che è sulla terra, sono in definitiva una cosa sola. Gesù Cristo è Dio, se desideriamo sapere chi è Dio, dobbiamo imparare chi è Gesù. Quando Filippo chiese: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gesù gli disse: «Chi ha visto me ha visto il Padre".
(Gv. 14:8-9)

Gesù in relazione alla creazione

Il signore Gesù Cristo è il primogenito di tutta la creazione, è l’origine di tutte le cose, è Lui il creatore dell’universo. Ecco cosa dice l’apostolo Giovanni nel suo prologo: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, Egli era in principio presso Dio. Tutto fu fatto per mezzo di lui, e senza di lui nulla fu fatto di quanto esiste. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini» (Gv 1, 1-4). E a sua volta Gesù disse di sé: «io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, colui che è che era e che viene… io sono il fondamento di tutto ciò che esiste sono l’inizio e la fine di tutto"
(Ap 22,13).

Poco prima della crocifissione, Gesù pregava il Padre in questo modo: "Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse … Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato ... Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo".
(Gv 17,4-24)

Chi diceva di essere

Gesù ha dichiarato varie volte di essere figlio di Dio, di poter perdonare i peccati (Mt 9, 2); di essere il Signore del sabato, facendosi quindi uguale al Creatore (Mt 12, 8). Ha dichiarato di essere “consustanziale” al Padre, dicendo la celebre frase “Io Sono” (Gv 8, 24; 8, 58; Es 3,14). Gesù attribuisce a se stesso un’esistenza eterna, affermando di essere uguale a Dio; e si pone al pari di Dio, in quanto siede alla sua destra (Mc 14, 61-62). Gesù dichiara la sua piena Divinità anche con il Suo agire, dal momento che, se Gesù non fosse stato colui che diceva di essere, non avrebbe potuto compiere i miracoli.

Gesù ci ha riconciliati

Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio»
(2Cor 5,18-20).

Con la caduta nel peccato, l’uomo si era reso nemico del suo Creatore e, pertanto, non poteva avere accesso al Trono di Dio, era definitivamente perduto. Si era nascosto dalla presenza del suo Creatore, mentre Dio era alla ricerca dell’uomo come il buon pastore che va in cerca della pecorella perduta. l’Onnipotente, aveva già stabilito il Suo piano di redenzione per le Sue creature: il sacrificio di Gesù Cristo. Fino a quando l’uomo continuerà a nascondersi e a non venire alla luce? Cristo è la Luce. È venuto per ricuperare ognuno di noi. Quando ci renderemo conto che siamo noi a nasconderci e non Dio, allora potremo conoscere il Signore della grazia. Lui tende per primo la sua mano a tutti noi, afferriamola!

L’obiettivo di Gesù è farci comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili, per salvarci e presentarci un giorno al Padre dicendo: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
(Mt 25,34).

Il nostro futuro è in Lui e se persevereremo nella fede, entreremo in relazione con il Signore Gesù Cristo: da quel momento in poi, Egli lavorerà nella nostra vita per renderci, istante dopo istante e giorno dopo giorno, il più possibile simili a Lui. Non sarà la fine, ma l’inizio della nostra salvezza.