Torture crudeli
Cristiani perseguitati per il solo nome
Per la loro fede i primi cristiani dovettero affrontare brutali persecuzioni che iniziarono intorno al 64 d.c.
Le torture furono estreme ed i metodi di esuzione mstruosi.
Tuttavia con il loro martirio sono diventati un simbolo di coraggio per le generazioni future.
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Metodi di tortura
Tratto dal:
"Libro dei martiri - autore John Foxe"
- I primi cristiani, come San Lorenzo, venivano legati e sistemati vivi su un letto di carbone dotato di lastre arroventate. La loro carne veniva cotta lentamente
sino alla morte del condannato.
- Per decreto, Costantino il Grande nel 361, ordinò che i cristiani venissero cercati e trascinati a morte in ogni città. Legati con una corda intorno al collo venivano trascinati per le strade dietro un carro per due giorni senza interruzione. Il trascinamento continuava per due giorni anche dopo la morte.
- Rimozione della pelle. Per evitare la morte durante la tortura i condannati venivano appesi a testa in giù per permettere un flusso di sangue in accesso al cervello e costringerli a rimanere coscienti. La pelle era tagliata a strisce e staccata dal corpo con l'aiuto di un coltello e appesa davanti gli occhi della vittima.
- Per divertimento Nerone ordinò che animali di grossa taglia fossero scuoiati e la loro pelle fosse cucita intorno ai cristiani ad eccezione della testa, mani e piedi. Cani famelici venivano liberati per rosicchiare i condannati come fossero un osso.
- L'imperatore Decio regnò dal 249 al 251, saputo che sette cristiani si trovavano in una grotta fece sigillare l'ingresso. Tutti e sette morirono di fama e disidratazione.
- Sovente immergevano i cristiani nell'acqua o nell'olio bollente. Dapprima l'acqua provoca ustioni di terzo grado ma poi penetrando nella carne e nei muscoli infrange i vasi sanguigni e sopraggiunge la morte.
- Si poneva il cristiano su una piattaforma. Sottili corde passavano attraverso dei fori avvolgevano con forza gli arti e tagliavano le carne della vittima fino alle ossa. Il processo veniva ripetuto sino a quattro volte. Oppure si legava si legava una pesante catena al corpo con entrambe le estremità attaccate ad un argano e si slogavano tutte le articolazioni.
- Il torturatore usava una mazza per spaccare e ridurre in poltiglia ogni arto, poi il malcapitato veniva buttato sotto una ruota dotata di ingranaggi di modo che il corpo venisse schiacciato, era risparmiata la testa e il tronco per mantenerer viva la vittima. Dopo questo trattamento la vittima veniva lasciata morire per esposizione, perdita di sangue o essere mangiata da uccelli e formiche.
Come torturavano i primi cristiani
I fatti di seguito riportati sono stati estrapolati dalla lettera spedita alle chiese della Gallia per raccontare le torture che venivano inflitte ai cristiani alle chiese d’Asia e della Frigia, riportata anche da Eusebio di Cesarea: «Erano insultati, trascinati per terra, depredati, portati nel foro al cospetto del tribuno, interrogati e – se proclamavano la loro fede – rinchiusi nelle prigioni; poi il Legato procedeva con ogni forma di crudeltà, oltre ogni possibile descrizione».
Continua la lettera, «noi tutti temevamo che Blandina, a causa della debolezza del suo corpo, non fosse in grado di fare con fermezza la sua professione di fede; fu invece sorretta da una tale forza che sfinì coloro che, uno dopo l'altro, si alternarono nel torturarla in tutti i modi dalla mattina fino alla sera, e si meravigliavano che rimanesse ancora in vita nonostante avesse tutto il corpo straziato e dilaniato; infatti uno solo di quei supplizi sarebbe stato sufficiente per far morire chiunque, senza la necessità di così immense torture.
Dopo essere stata appesa ad un palo, divenne preda delle fiere, ma le belve non la toccarono. Dopo i flagelli, fu la volta della graticola sulla sedia di ferro rovente, e poi rinchiusa in una rete e gettata innanzi a un toro e trascinata lungamente nell’arena e infine data in pasto alle fiere.
Santo, il diacono di Vienna, anche lui sopportò tutti i supplizi e i tormenti fatti dai carnefici, e l'accanimento fu così grande che alla fine, quando non seppero più cosa fare, finirono per applicargli roventi lamine di bronzo nelle parti più delicate del corpo. E mentre esse bruciavano, egli rimase inflessibile e incrollabile, saldo nella sua confessione.
Oramai il suo povero corpo era coperto di piaghe e di lividi, privo di cualsiasi forma umana, ma il suo supplizio non era finito: dopo alcuni giorni i carnefici ripresero a torturare il martire, convinti che l’avrebbero piegato perché oramai le carni martoriate e tumefatte non sopportavano nemmeno il contatto delle mani, e così speravano che se la sua morte fosse avvenuta tra tremendi supplizi avrebbe impaurito gli altri cristiani.
Invece, ben oltre ogni previsione umana, il povero corpo di Santo si riebbe e si ristabilì tra i tormenti; riassunse la sua forma originaria e l'uso delle membra, la seconda tortura non fu per lui motivo di patimento, ma una cura. Non sapendo più come farlo morire gli tagliarono la testa».
Altre innumerevoli e terribili torture venivano inflitte dai carnefici ai cristiani nelle buie carceri, come lo stiramento dei piedi ad opera di ceppi tesi fino al quinto foro, lo strangolamento e tante altre sevizie e torture così crudeli da ridurre quei poveri esseri a un ammasso informe di carne.