Dio ascolta


Ascolta le preghiere

Monastero

Nell’immensità del suo amore
Dio non solo ascolta le nostre preghiere, ma accoglie con infinita pazienza ogni parola, ogni pensiero e ogni desiderio che germoglia nel giardino segreto del nostro cuore. Quando ci rivolgiamo a Lui, lo facciamo con una fede pura e un’umiltà profonda, consapevoli che la Sua saggezza e la Sua misericordia sono senza limiti.

La nostra preghiera diventa così un dialogo silenzioso con l’Infinito, un ponte tra il finito e l’infinito, tra il nostro cuore e il cuore di Dio.

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Dio ascolta le mie preghiere

Dio ascolta quando si prega? La Bibbia assicura che Dio ascolta chi si rivolge a lui nel modo giusto, lo adora e lo cerca con sincerità.

«Ecco, sto alla porta e busso: se uno sente la mia voce e mi apre, io entrerò da lui» (Ap 3,20). Se si è distratti o incamminati per altre vie, il Signore si farà sentire comunque attraverso la scontentezza e il disagio. Se invece Dio bussa e viene udito, non bisogna indugiare ma occorre permettergli subito di entrare. Il presupposto per aprirgli la porta è il pentimento dei propri peccati, poiché il peccato è il ladro della gioia che fa sprofondare nell’infelicità attraverso l’egoismo, l’orgoglio e le abitudini sbagliate.

La preghiera consente di seguire quel cammino che, attraverso la luce di Dio operante all’interno del cuore, permette di liberare la mente dalle nebbie delle meschinità umane, per vedere e valutare con chiarezza il proprio vissuto. Proseguendo il cammino, la coscienza sopita si risveglierà e ricomincerà a obbedire a quella voce che invita ad ascoltare nel profondo di se stessi i sussurri dello spirito. Bisogna pregare Dio che, attraverso il pentimento, aiuti a smascherare tutti i mali che disturbano tale cammino, rendono infelici e sbarrano la strada che porta a Lui.

La preghiera non è soltanto uno straordinario mezzo di conversione, ma anche energia pura per lo spirito, indispensabile nutrimento affinché si rafforzi la volontà per uniformarsi a quello che Dio richiede e attende da ciascuno. D’altra parte Dio vuole esaudire le suppliche di guarigione dai mali fisici e dello spirito, dalle cattive abitudini, dalle negligenze gravi, dalla pigrizia spirituale, dall’egoismo e dall’orgoglio, ma attende che queste suppliche vengano perorate con perseveranza, in modo da dimostrargli la propria buona volontà, la fiducia e la speranza di essere esauditi. La preghiera recitata correttamente deve accendere la fiamma interiore che produce frutti; più la preghiera si trasformerà in amore, più si apriranno gli orizzonti dell’amore di Dio verso ogni creatura e sempre maggiore sarà l’urgenza di lasciarsi invadere da questo amore.

La preghiera agisce lentamente e silenziosamente nei nascondigli più profondi della mente e del cuore, ma è tanto efficace da protegge dalle tenebre del mondo affinché non sorprendano e non accechino la propria intelligenza. L’efficacia della preghiera dipende dalla costanza e dal fervore dell’amore verso Gesù; solo così permette di raggiungere i più alti gradi della perfezione, di perseguire la propria fede in Dio, di ottenere la forza per affrontare i problemi e contrastare tutte le tentazioni. È dunque questo il sistema per ottenere la pace interiore e tutti gli aiuti per le necessità quotidiane.

Dio disse a Salomone: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Pur avendo la possibilità chiedere qualsiasi cosa, pace, ricchezza e una vita di successo senza angosce, sorprendentemente Salomone domandò un cuore docile e la saggezza per distinguere il bene dal male, e venne prontamente esaudito da Dio. Se questa richiesta fosse stata rivolta personalmente a ognuno di noi oggi, quali sarebbero state le richieste? Probabilmente una vita facile e senza problemi, ricchezza e tutto ciò che appaga i propri desideri. Nel profondo, però, ognuno percepisce che per essere felici non basta avere ciò che si vuole, perché la vera felicità deriva dal possesso della verità, ossia della sapienza e della coscienza, che sono gli unici beni donati da Dio a chi lo cerca. Non bisogna dunque chiedere a Dio la realizzazione dei propri desideri, ma che si compia sempre la sua volontà in tutti i propri progetti e che diventi realtà il cammino intrapreso per realizzare il sogno di eternità.

La preghiera è essenzialmente un invito divino cui occorre rispondere con la forza che sgorga segretamente dal profondo del cuore e può diventare la finestra attraverso la quale possiamo contemplare uno scorcio della vita eterna. Nella preghiera è possibile ritrovare quell’impulso misterioso riversato segretamente da Gesù, che sospinge con potenza verso il suo cuore: pregando con assiduità, non tarderanno ad arrivare nell’intimo i suoi dardi di fuoco, quella forza misteriosa che precede la Parola.

L’essenza della preghiera è comunicare con Dio nella forma più naturale e spontanea possibile; l’atto del pregare deve trasformarsi in un rapporto intimo, vivo, sincero e profondo con Dio, attraverso il quale manifestare desideri e speranze non esclusivamente con gesti e parole, ma anche con un dialogo silenzioso espresso con il pensiero e il cuore senza alcuna parola. Quando la preghiera si trasforma in amore, si scorge l’orizzonte dell’amore che Dio ha per ciascuno e diventa necessità pressante lasciarsi invadere da ciò che Dio trasmette all’anima. Attraverso i suoi canali sconosciuti, Dio insegnerà l’umiltà, rafforzerà la fede, porterà la pace e infiammerà sempre di più il proprio intimo. L’ascolto di Dio è l’essenza della preghiera, perché significa imparare a calarsi all’interno della propria coscienza per scoprire la profondità della volontà di Dio e gestire la propria vita alla luce del volere di Dio.

La preghiera del cuore è scendere nella profondità di se stessi per incontrarvi Dio stesso, rimanendo a lungo alla sua presenza. Santa Teresa D’Avila assicura che «la preghiera del cuore è come una scintilla di vero amore di Dio, che il Signore comincia ad accendere nell’anima».

«Che vuoi di più o anima? Perché cerchi ancora fuori di te, dal momento che hai dentro di te le tue ricchezze, la tua soddisfazione, la tua abbondanza, il tuo regno, cioè l’Amato?» (San Giovanni della Croce); «Come un torrente che si getta impetuoso nell’oceano e travolge dietro di sé tutto ciò che ha trovato sul suo passaggio, così, Gesù mio, l’anima che si sprofonda nell’oceano del tuo amore, attira con sé tutti i tesori che possiede» (Santa Teresa di Lisieux).