IRLANDA DEL NORD: Scheda conflitto
La lotta per l'indipendenza dell'Irlanda del Nord, cattolica e repubblicana,
dal governo monarchico e protestante di Londra ha radici secolari.
L'attenzione su questo conflitto si accende a partire dal 1920 quando l'Esercito
Repubblicano Irlandese (IRA) decide di iniziare la lotta nei territori
dell'Ulster che, a differenza dell'Eire, sono rimasti nelle mani di sua maestà.
L'IRA (braccio armato del Scinn Fein) è uno degli eserciti clandestini più
organizzati e militarmente efficaci del mondo, così la guerriglia diventa ben
presto una realtà quotidiana in Irlanda del Nord. I cattolici indipendentisti e
i protestanti unionisti (appoggiati dai soldati inglesi) si fronteggiano a colpi
di granate, attentati e lanci di pietre. La tensione sale alle stelle quando
negli anni 70 il governo inglese decide di incrementare la propria presenza
militare in Irlanda e di adottare una linea dura. Nell'Ulster è praticamente
guerra. Non mancano massacri di popolazione civile, come il cosiddetto "Bloody
Sunday", quando durante una manifestazione a Derry, il 30 gennaio 1972, i
paracadutisti inglesi aprono il fuoco su migliaia di persone, uccidendone 14.
Tra attentati dell'IRA e repressione militare, dal 1976 si contano oltre 3mila
morti. Solo nel 1992 vengono avviate, nonostante il livello dello scontro non
accenni a calare, le prime trattative segrete tra Sinn Fein e la controparte. Il
31/8/1994, con la decisione dell'I.R.A. di attuare una "completa cessazione
delle operazioni militari a tempo indeterminato" , si avvia ufficialmente
il processo di pace grazie alla cooperazione di Gerry Adams, leader del Sinn
Fein, Martin McGuinness, uno dei capi carismatici dell'I.R.A., John Hume, leader
del Partito Socialdemocratico e Laburista dell'Ulster, John Major, Primo
Ministro britannico succeduto alla Thatcher e conservatore come lei ma che ha
capito come non sia più possibile continuare in modo ostinato una guerra civile
che dal '69 ha fatto circa 3.300 morti e 38.000 feriti e infine Albert Reynolds,
Primo Ministro irlandese e leader del partito Fianna Fail. L'evento può essere
di portata storica perché mai fino a quel momento il governo inglese ha
riconosciuto la legittimità del Sinn Fein a sedere al tavolo delle trattative
come rappresentante degli interessi cattolici, ma viene posta una condizione che
a molti irlandesi sembra inaccettabile: L'IRA deve consegnare le armi. Si entra
così in una fase di stallo. Siamo nel 1996.
La situazione si sblocca un anno dopo con la dichiarazione di pace e il cessate
il fuoco. Attualmente le cose si stanno complicando. Nonostante Blair abbia
indicato il "problema irlandese" come una priorità nel suo programma,
gli scontri a Belfast (e non solo) si sono riaccesi. Alcune frange dell'IRA non
hanno aderito al cessate il fuoco e da parte lealista le provocazioni sono
continue. Gli estremisti Orangisti (protestanti unionisti) scatenano spesso
scontri e violenze. Esemplare il caso recente dell'aggressione (con lanci di
bottiglie e sassi) alle bambine cattoliche mentre vanno a scuola