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De Reditu Suo
- Secondo Libro
La guerra ieri oggi e domani
31/01/2010
Del Prof. I. Nappini
Lo so che ragionare di guerra e conflitti non piace alla maggior parte degli
italiani ma è un fatto che dal 1991 il Belpaese si è trovato coinvolto nelle
nuove guerre, SI È PASSATI DA UNA SPEDIZIONE MILITARE ALL’ALTRA SEGUENDO AL
BANDIERA DEL FU IMPERO BRITANNICO E LE INSEGNE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA.
Nei fatti la famosa e strapazzata egida dell’ONU arriva di solito a cose fatte
dopo che sono passate le milizie, i bombardamenti, i massacri e le truppe delle
varie coalizioni atlantiche.
Nel trapassato remoto quando l’unica fonte di legittimazione del fatto militare
era lo Stato era quasi facile dare una parvenza di nobiltà e giusta causa a un
conflitto.
Perfino le avventure coloniali dello stramorto Regno d’Italia erano, almeno fino
ai fatti della repressione mussoliniana in Libia, coperte da un velo di
patriottismo e di necessità, e perfino di utile politico.
DI QUESTI TEMPI È DIFFICILE PENSARE LA PATRIA QUANDO L’UNICO METRO DI GIUDIZIO È
IL DIO - QUATTRINO E QUANDO I RICCHISSIMI CON LA LORO CORTE DEI MIRACOLI
OSTENTANO UNA VITA BEATA E FELICE, TALVOLTA AI CONFINI DELLA MORALE E DELLE
LEGGI.
Del resto a conferma dello spirito dei tempi ricordo ai gentili lettori che
Wikipedia l’enciclopedia multimediale riporta la seguente dichiarazione di una
top Model icona degli anni novanta: “In tempi più recenti Linda Evangelista ha
dichiarato "We don't wake up for less than $10,000 a day" (in italiano: “Noi non
ci alziamo neppure dal letto, per meno di 10000 dollari al giorno”).”
Prendo questa frase attribuita la top model come indicativa di un certo universo
mentale che dalla fine degli anni novanta è arrivato fino a questo 2010, SOLO
CHE MI PARE INCOMPATIBILE CON LA CRISI E LE SPESE MILITARI CORRENTI NEL FU
IMPERO INGLESE, negli USA, e nei paesi Europei sotto l’egida della NATO.
Quale temerario oserebbe mettere in forse la sua vita o gettarsi nel pericolo
che è costante nella guerra quando i valori dominanti sono di questa natura.
Per far la guerra per bene occorre accettare l’idea di dover morire, di essere
nel punto estremo della propria vita e di rischiare tutto.
L’essere umano in guerra è davanti alla prospettiva di trasformarsi da un
momento all’altro in un corpo in decomposizione talvolta smembrato o sfigurato.
La morte livella ogni cosa e il corpo del ricco e quello del povero finiscono
con il decomporsi nella fossa comune come nel sepolcro di marmo.
IL RICCO PERDE IL SUO PARADISO
IN TERRA, IL POVERO LASCIA LA SUA VALLE DI LACRIME, SANGUE E DURO FANGO.
Vivere per il Dio - denaro non aiuta a sacrificarsi per una causa che va oltre
se stessi.
Proprio in questi giorni l’amico Franco Allegri ha tradotto una lettera aperta
al Presidente Obama di M. Moore il famoso scrittore e regista statunitense che
ha per argomento le sofferenze delle famiglie statunitensi alle prese con la
guerra afgana e con la crisi economica.
La lettera è pubblicata tradotta in italiano sul sito di FUTURO IERI NELLA
RUBRICA MONDO PICCINO e si tratta di uno scritto per certi versi commovente che
getta una luce assolutamente positiva sul suo coraggioso autore e il seme del
dubbio sulla presente amministrazione a stelle e strisce.
* Per la lettera di Moore basta cliccare sul numero 95.
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Continua la raccolta di firme
la petizione sull'uranio impoverito
(vedasi la pagina principale - colonna di destra).
Al 3 maggio 2010 le firme sono 96. Abbiamo avuto il sostegno dei verdi di Firenze e di un medico di Milano che sul tema tiene conferenze in tutta Italia. Alcuni volontari hanno mandato una news letter a varie associazione e blog on line che hanno risposto positivamente. Cresce l'interessamento in Sardegna. C'E' BISOGNO DI TUTTI E' ANCHE UN MODO PER RIBADIRE L'OPZIONE PACIFISTA.
PER AVERE ALTRE INFORMAZIONI CLICCA SUL NUMERO 41 e poi FIRMA LA PETIZIONE trovando l'apposito spazio nella pagina principale.
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