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DOCUMENTI E INTERVENTI
Risoluzioni dell'O.N.U.
Appello per un Tribunale
International Court
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Tribunal international
pour
Tribunal penal internacional
La distrazione: La distrazione/ Ecloghe del Corsale Immagini
G. Commare,
Cevengur, nella Valle del Belice In corpore viri di Gianfranco Ciabatti NOVITA': In memoria di
Sebastiano
IL CONVIVIO: Su L'azione distratta:
Su La distrazione:
Maria Dellaqua, Del nome,
Davide Sparti, Qualcosa dell'America Margherita De Napoli, Come
tardano
Danilo Mandolini, Vivere
inventando
Carlo Molinari, Genova, 20 luglio Antologica: Odon von Horvath
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Bush: «O con noi o con i
terroristi»
WASHINGTON - «O con noi o con i terroristi». È stato
chiaro il presidente degli Stati Uniti George W. Bush nel discorso pronunciato
la notte scorsa al Congresso.
- «Gli americani non si devono aspettare una sola battaglia, ma una lunga lotta, che avrà momenti pubblici e momenti segreti», ha detto Bush. «Militari, siate pronti e rendeteci orgogliosi». Il presidente ha poi spiegato che gli americani sono stati colpiti perché i terroristi «odiano la nostra libertà, di religione, di parola, di voto, di essere d'accordo o di essere in disaccordo l'uno con l'altro». E, ricordando l'appoggio già ricevuto da molti Paesi e molte organizzazioni, ha fatto l'esempio della Nato e della clausola «l'attacco contro uno è l'attacco contro tutti». - Bush ha aggiunto che le prove della responsabilità puntano su al-Qaeda, l'organizzazione creata da Osama bin Laden, e ha poi tenuto a distinguere le responsabilità dei terroristi e di tutti i governi che li appoggiano dall'insieme dell'Islam, per la cui fede e per i cui popoli ha espresso rispetto e amicizia. «Al-Qaeda sta al terrore come la mafia sta al crimine», ha denunciato, «ma il suo scopo non consiste nel fare soldi. Consiste nel riplasmare il mondo e nell'imporre le proprie convinzioni radicali su chiunque, dovunque». - Il presidente ha poi ricordato il cordoglio che molti Paesi hanno manifestato agli Stati Uniti e ha citato le centinaia di vittime di molti Paesi, fra cui oltre 200 britannici. «L'America non ha amici più grandi della Gran Bretagna. Grazie per essere qui», ha detto, rivolto a Tony Blair, il premier britannico, presente nella tribuna d'onore insieme al sindaco di New York Rudolph Giuliani e al governatore George Pataki. Al Congresso Bush si è presentato con un distintivo d'argento sul petto di un agente della polizia di New York morto mentre cercava di salvare i superstiti al World Trade Center. Bush è stato interrotto 29 volti dagli appalusi di deputati e senatori. Corriere della sera, 23 settembre 2001
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