£ G R E P P I A I T A L I A £ ...in giro c'è grossa crisi... |
Nuove riflessioni sul rapporto fra Beppe Grillo e la politica
29/01/2010
Di F. Allegri
Giovedì scorso siamo stati ad un convegno organizzato dalla lista civica a 5 stelle di Firenze e ho constatato come quella esperienza continua dopo il modesto risultato delle ultime elezioni amministrative. Trovate il video della serata dedicata a Gioacchino Genchi e alla lotta alla mafia sia nel sito Empolitica.com che sul canale su Youtube, ma di questo ho già parlato.
Oggi torno a riflettere su quello che ogni giorno fa Grillo sul suo blog e cercherò di valutare il suo impegno come esempio di quello che può fare un singolo contro il sistema ingiusto che ci circonda. Considero Grillo il miglior esempio di far politica in Italia seguendo i principi e le tattiche ideate da uomini come Ralph Nader o Michael Moore. Questo mi stupisce perché probabilmente Grillo non conosce i due americani, soprattutto il primo. Recentemente ho tradotto anche due loro scritti dedicati al Presidente Obama.
Inizio a riflettere ripercorrendo il Comunicato politico numero ventinove di Beppe Grillo del primo dicembre 2009. Resto fuori ancora una volta dal teatrino e posso fare valutazioni aggiuntive.
Beppe Grillo sa, come me, che viviamo e vivremo anni difficili ed è convinto che la nostra classe politica non sia all’altezza del grave compito che l’attende e non salva nessuno. Rileggete cosa disse: “Viviamo una fase storica ineguagliabile. La peggiore dello Stato italiano. Berlusconi è il peggior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni, Napolitano il peggior presidente della Repubblica (un vero outsider che fa rimpiangere anche Giovanni Leone cacciato a pedate), il Pdmenoelle è la peggior opposizione da quando esiste il Parlamento con Bersani maggiordomo di D'Alema, il politico più intelligente e trombato, ma anche trombante, della Repubblica”.
Condivido soprattutto l’inizio mentre sospendo il giudizio su Bersani, ma mi sento di premettere che Bersani rappresenta l’anima del vecchio PD che aspirava al socialismo e non solo il dalemismo. Grillo è riduttivo su Bersani: non mi pare paradossale il resto e lo riaffermo.
Per Grillo siamo arrivati al peggio possibile, sia a livello politico, sia a quello sociale ed economico. A livello economico io sono più preoccupato e non è questione di debito pubblico, ma di una crisi che continua ad aggravarsi e che ci farà vivere dei periodi difficili.
Grillo concentra il suo attacco al sistema politico e alla classe dirigente e la sua critica è implacabile: “La Chiesa comanda. La mafia comanda. La camorra comanda. La 'ndrangheta comanda. Il cittadino non conta nulla. Tutto è perduto e soprattutto l'onore. Italiano e pagliaccio sono sinonimi nel mondo. ‘Italian fucking clown’. Il Consiglio dei ministri è una replica continua di ‘oggi le comiche’. Qualunque prostituta, qualunque idiota potrebbe diventare ministro in Italia”.
Io credo che ogni cittadino debba interrogarsi su queste frasi e su che cosa siamo diventati. A livello filosofico lo sta facendo il professor Nappini, a livello politico lo fa Grillo a livello internazionale ho lasciato spesso la parola a Moore e Nader e infine penso io all’economia. Se permettete!
Ribadisco qui che la vera crisi di ogni sistema politica si misura normalmente dai risultati economici e dal benessere di quel paese. Non basta mai lo sdegno per la corruzione o l’immoralità se le condizioni generali di benessere sono soddisfacenti.
Troppa gente pensa solo al suo tornaconto? Forse, ma questi soggetti infoltiscono le fila degli indifferenti e dei timorosi. Ed inoltre io non accosterei la Chiesa alle altre realtà, non credo che sia un fatto di ironia e qui Grillo fa un grosso errore di prospettiva e di valutazione. Questo potrebbe essere più grave anche della sua iscrizione al PD dello scorso anno! Chi attacca la Chiesa in questo modo sceglie le lotte di minoranza e si rischia l’irrilevanza.
Grillo ci dice che l’Italia è condannata: “Questo regime, come a suo tempo il fascismo, non lo può più salvare nessuno. Si è schiantato insieme alla disonestà e indifferenza di molti italiani negli ultimi anni”.
Questa cosa l’ho pensata spesso pure io e forse l’ho anche scritto anche se con toni meno drammatici. Oggi voglio rammentarvi Gianfranco Funari quando diceva: “Gliela famo!”. Il suo romanesco era inconfondibile e vi voglio rispondere.
L’Italia non sarebbe nell’occhio del ciclone a livello economico: il nostro deficit non è il più terribile del mondo. Non so se vi rendete conto, ma resta viva la questione politica che non si può sintetizzare solo pensando al dopo Berlusconi. Qui è evidente l’involuzione politica a livello politico, sia nei progetti che nell’organizzazione. A me piace Grillo, lodo ancora il suo impegno e il suo esempio, ma temo che non possa bastare Beppe per rinnovare la politica. Qualcuno giocherebbe qui la carta Di Pietro e il suo IDV. Avremo a Febbraio il primo congresso, non male per una realtà che avrebbe dovuto farlo nello scorso millennio.
Anche Grillo e Di Pietro non mi bastano e potete includere anche Travaglio. A me pare che manchi ancora qualcosa, avremmo bisogno di forze molto più consistenti. Ho cominciato a pensare che servirebbe un elettorato più smaliziato e meglio informato.
Questi tipi di elettorato appartengono alla categoria delle cose che non nascono sotto gli alberi come i funghi. Sappiamo e ho già scritto che tipo di sistema televisivo abbiamo, ho capito di recente che la scuola non educa alla democrazia per un motivo forte: i nostri docenti sono soli e non sanno cosa sia la democrazia, se lo sapessero darebbero qualità alla loro lotta contro le tante ingiustizie giornaliere.
Per tutto questo io temo di più una crisi politica italiana di un eventuale tracollo economico.
Intanto vi rammento quello che Grillo ha fondato: “Il MoVimento a Cinque stelle non ha legami con il passato, con nessuno dei nomi marci di corruzione che ci governano. Il MoVimento parte da zero, dal basso, questa è la sua forza. Il MoVimento si presenterà per le regionali in Emilia Romagna, Campania, Veneto e Piemonte, con capolista Davide Bono. Molte Liste a Cinque Stelle si stanno preparando per le amministrative. Lo Statuto è quasi pronto e anche l'iscrizione on line. Il 5 dicembre ho dato l'adesione al No B-day. Non sarò sul palco e non parlerò in quanto richiesto dagli organizzatori”.
Per me Grillo ha fatto bene a concentrare il suo sforzo nelle regioni dove era più forte e anche a dire alle altre organizzatevi e partite. Forse è perché io so che il suo impegno è insufficiente, mi permetto di dire che lui non può supplire al nostro scarso impegno o alla nostra indifferenza. Nessuno ci toglierà dai guai e non ci saranno nuovi liberatori. Questi sono i momenti nei quali ognuno deve impegnarsi. Io so che il movimento rappresenta un salto di qualità ed auguro a Grillo di eleggere più di un candidato e allargo l’augurio anche alle liste comunali. Empolitica andò al no B-day e mandò una sua telecamera e pensa di partecipare anche al movimento di difesa della costituzione, puntualizzando che si tratta della prima metà e di buona parte della restante.
A dicembre Beppe Grillo chiuse il suo comunicato dicendo: “Viviamo uno scempio sociale e istituzionale che nessuno avrebbe creduto possibile, io per primo. Siamo ancora nello scantinato, dalle televisioni arrivano le voci di un presente che è già passato, degli Schifani, Gasparri, Dell'Utri, Casini. Così presenti eppure già lontane. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure”.
Non sono del tutto d’accordo. L’Italia è nata in situazione di crisi e non ci sono mai stati anni d’oro anche al tempo del boom economico c’erano tanti problemi. Ci fu grande crisi negli anni settanta. Io ho studiato la corruzione politica e il malaffare ai tempi dello Statuto Albertino, durante il fascismo e dal 1948 in poi.
Io so che gli italiani continuano a vivere uno scempio sociale e istituzionale e io sapevo che era reale e ho sempre cercato di fare il massimo!
Di sicuro questo scritto di Grillo mi ha ispirato abbastanza. Alla prossima!
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73 - Quale immigrazione in tempi di crisi?
72 - Analisi limpida, soluzioni immediate nessuna (di I. Nappini)
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70 - Ma quanto manca ancora? (di I. Nappini)
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68 - Dove è finita la storia del Belpaese? (di I. Nappini)
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66 - Il possibile formarsi di una civilta italiana (di I. Nappini)
65 - INGIUSTIZIE grandi, medie e piccole: Dalla CINA a un TRIBUNALE per EMPOLI!
64 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: L'economia in crisi di Doppio Meridione
63 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Il governo dell'uomo più ricco del paese
62 - L'Italia malata di trapassato remoto (di I. Nappini)
61 - La resurrezione del Belpaese prossima ventura (di I. Nappini)
60 - SCUOLA: Modelli a confronto (sotto la crisi)
59 - FIABE DAL MONDO DELLA POLITICA: Il mondo della politica al tempo della grande crisi
58 - IL FUTURO DEL PANORAMA POLITICO ITALIANO: QUALCHE PREVISIONE
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