Come le crisi finanziarie (anche adesso quella Argentina) hanno dimostrato, la globalizzazione necessita di regole a tutela non delle merci ma dei lavoratori e dell'indipendenza culturale della nazione. Infatti oltre alla globalizzazione economica esiste una globalizzazione culturale, tutti i paesi si somigliano sempre più, vengono cancellate le tradizioni popolari.
I mass media continuano a nascondere gli incredibili soprusi, ricordate che se non lo dice la TV, non vuol dire che non succeda! Siamo di fronte ad un processo di omologazione e consenso collettivo a delle vere e proprie stragi, tutto ciò marginalizza e depotenzia l'opposizione sociale e nessuno si ribella...
Lo
chiamano
"il
popolo
di
Seattle",
con
un
misto
di
terrore
e
derisione. In questi anni, però, si sta creando un movimento reale, una concreta protesta contro la globalizzazione economica e culturale, un movimento internazionale forte e compatto. In questi anni si è riproposta la solita reazione del sistema contro la protesta: i manganelli, i poliziotti in assetto da guerra, l'esercito schierato, la violenza premeditata: gli assalti di Napoli ai compagni indifesi, l'agguato di Londra, e poi Genova, il giorno della vergogna. |
In questa sezione c'è qualche documento di queste giornate, le foto, le testimonianze, la lotta.
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La globalizzazione secondo gli anarchici (rivista "A")
Speciale NAOMI KLEIN
INIZIATIVE ANTI-GLOBALIZZAZIONE
Marcia globale delle donne | Anti-global a Praga |
Le tappe della protesta | Immagini degli scontri |
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POSSIBILI RIMEDI:
e intanto... Recessione nel 2001 negli USA