Il
Protocollo di Kyoto E' stato firmato alla fine del 1997 da oltre un centinaio di paesi, ma entrerà
in vigore solo quando l'avranno ratificato 55 paesi che insieme sommino il 55%
delle emissioni di gas di serra prodotte in tutto il mondo (i soli Stati uniti
ne producono un quarto). Il Protocollo di Kyoto sarà allora il primo trattato
internazionale vincolante per la riduzione dei gas, come l'anidride carbonica,
responsabili del surriscaldamento della temperatura terrestre. Obbliga i paesi
industrializzati a tagliare i gas di serra, del 5,2% in media rispetto al
livello del 1990 entro il 2008-2012; permette di ricorrere ad alcuni
"meccanismi di flessibilità" come il commercio di quote di emissioni
tra paesi industrializzati ("l'aria calda") o la possibilità di
finanziare progetti di sviluppo sostenibile in paesi poveri e annettersi il
"credito" delle emissioni risparmiate. Resta da definire in che misura
i singoli paesi potranno ricorrere a questi meccanismi di mercato invece che
tagliare davvero le emissioni di gas in casa propria (non oltre il 50%, chiede
l'Unione europea), e come conteggiare i gas "assorbiti" da foreste e
piantagioni. Ma la conferenza dello scorso novembre all'Aja è finita con una
rottura tra Europa e Usa (si è ri-aggiornata in luglio a Bonn). Poi il
neo-presidente degli Stati uniti ha dichiarato che Washington non ratificherà
quel Protocollo, tra l'altro perché non coinvolge i paesi in via di sviluppo.
Ora sta all'Unione europea decidere se andare avanti e ratificare Kyoto entro il
2002.